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Un pomeriggio alla spa: la corruzione della novizia


di Membro VIP di Annunci69.it single80fe
26.06.2018    |    17.226    |    3 9.9
"Come la bocca della donna che mi accoglie, mi eccita così tanto che mi sembra di impazzire mentre vedo Alice porgersi, quasi in ginocchio, e già bagnata, ..."
Alice attraverso lo specchio ci era già passata.

L'avevo incontrata grazie a Tinder, ed era stato un pomeriggio di passione ed orgasmi. Ben disposta alla sperimentazione, ci trovavamo bene a parlare e scopare.

L'avrei richiamata.

Un pomeriggio pigro, un messaggio: - Cosa fai?

Semplicità da intesa.

- Vado alle terme con un'amica.

- Vengo a prendervi, vi ci porto io alle terme.

Una piccola discussione, la sua amica, sua ospite, Marta, tutto tranne che trasgressiva, il mio piacere di corrompere, la voglia intensa di una domenica di Giugno.

Accetta, alla fine.

Le vado a prendere in auto, ma non per portarle alle terme. Le convinco per una SPA, che loro non sanno essere libertina.

Alice lo sospetta, chiaramente, sta imparando a conoscermi.

Marta si mette isolata, sul sedile posteriore, auricolari alle orecchie e viso sprofondato nel telefono. È evidentemente di malumore per il cambio di programma: pensava di avere l'amica tutta per sé, per tutto il weekend.

Costumi da bagno, prendisole corti e colorati per entrambe, infradito. Non la mia mise femminile preferita, indubbiamente eccitante, però. Quella leggerezza mi ha sempre attratto.

Alice sta sul sedile di fianco a me, mi sussurra ad un orecchio che le mutandine sono in borsa.

Le prendo una mano e la guido verso la mia bocca. Marta è persa nello schermo del cellulare, io lecco lento le falangi e i polpastrelli, alternando lo sguardo dalla strada agli occhi di Alice. Mordo le nocche, Alice geme appena. So che si sta eccitando, pregustando quello che accadrà.

La guardo mentre allarga le gambe e con la mano libera si sfiora una figa già umida. Marta in tutto questo non si accorge di nulla mentre continua a messaggiare, probabilmente all'ex ragazzo.

- Che stronzo - dice quasi tra sé e sé, e ci fa sobbalzare e sospendere. Toglie gli auricolari e Alice si ricompone. Iniziano a chiacchierare, facendo scemare la mia nascente erezione.

Arriviamo, il club è noto nel nostro mondo. Grande scoperto, piscina, idromassaggio, sauna: tutti i confort per un pomeriggio realmente porco.

Ci mettiamo comodi a bordo piscina, è presto ancora, ma i primi singoli e le prime coppie sono arrivate. Nudi, loro.

Marta protesta, ci chiede dove diavolo l'abbiamo portata. È incazzata nera, parlotta con Alice, la sento dire che non voleva venire in un posto da maiali.

Le lascio alla conversazione, vado a prendere tre drink per alleggerire l'atmosfera. La giornata è splendida, e io ancora sono completamente vestito.

Quando rientro Marta ha ancora il broncio, ma si è messa in costume a prendere il sole, un poco distante da Alice, che mi sorride.

Mi spoglio, mi metto a mio agio nel naturismo diffuso, e invito Alice a fare altrettanto.

Ci mettiamo vicini, e lasciamo Marta alla sua noia, bevendo lenti un gin tonic ghiacciato. Una bella coppia sta iniziando a guardarci, e i giochi possono iniziare. Forse sono stato un po' egoista ad aver trascinato una non convertita in un posto del genere, ma la voglia era troppa, e amo corrompere le novizie.

Lo dico ad Alice, mentre inizio a sfiorarle le cosce, appena aperte ed esposte allo sguardo della coppia.

- Sai? - Le sussurro - È proprio carina la tua amica Marta, ma è una spaccapalle. - Le mie dita sfiorano le sue labbra, le porto alla bocca, gliele faccio bagnare. Poi torno a massaggiarla tra le cosce, so quanto le piacciono, lo sento dagli umori che iniziano a bagnarmi appena. Sfioro clitoride e labbra, perineo e ano. La coppia che ci guarda non è proprio timida: lei ha già iniziato a masturbarlo a favore del nostro sguardo. So quanto Alice può essere eccitante, il mio membro inizia ad indurirsi, la lei di coppia inizia a leccarlo, guardandoci e sorridendo. Il calore della giornata aumenta. La piscina è un miraggio di fianco a noi. Le mie dita scivolano dentro Alice, lentissime. Lei geme e inizia a mugolare piano: - Vuoi proprio farmi sentire una troia, eh? Con Marta dietro di noi.

- Si, voglio farti godere Alice, prendere possesso di te.

Non faccio in tempo a dirlo che mi sta afferrando il cazzo ormai duro alla base. Mi sorride: - Il porco sei tu, lo sai vero?

Inizia a masturbarmi e il suo sguardo si rivolge alla coppia: - È brava a succhiare, eh?

- Sì, molto brava. Dovresti imitarla.

La bocca magnifica di Alice scivola sul mio uccello, lecca il glande circondandolo con la lingua abile, dal buchetto al frenulo, mi guarda, guarda loro, sa come farmi impazzire, è brava.

- Ma che cazzo state facendo? - Quasi un grido soffocato di Marta, in piedi sopra di noi. Non ci eravamo accorti avesse alzato lo sguardo dal telefono e il culo dall'asciugamano. Un bellissimo culo, non posso fare a meno di pensare, anche se ancora avvolto dal costume.

- Ma in che posto del cazzo mi avete portata? Alice! Mi meraviglio di te!

Alice non si scompone, mi tiene l'uccello in mano mentre le risponde:

- Dai Marta, non fare la solita bacchettona. Ti ha mollato il moroso, e allora? - Le sorride mentre mi dà un'altra leccata.

- Pensi che sia l'uomo della mia vita lui? Lui è una magnifica scopata. - Dice rivolta a me - Ed è un gran porco!

Marta è realmente incazzata, comincio a pensare di aver fatto un grave errore.

- Dai, Marta, vieni qui con noi, non aver paura.

E invece Marte se ne va, sdegnata. Penso di dover fare qualcosa per sanare la situazione, ma mentre Marta si allontana, sculettando un po', Alice mi prende completamente in bocca e alternando succhiate, leccate e movimenti della mano mi dice di non preoccuparmi, che Marta è fatta così.

Non la interrompo di certo, l'uccello sta diventando di marmo e ben più di una coppia sta iniziando a giocare attorno a noi. L'aria è elettrica, mentre un singolo si avvicina e ci guarda: - Posso toccarmi per voi?

- Puoi leccarla, anzi. - Gli dico. So che la figa di Alice va in fiamme alle mie parole. Mi guarda a metà tra lo stupito e l'arrapato, non l'avevamo ancora fatto insieme.

Il singolo si mette sdraiato a leccarla, da bravo ubbidiente. Lei continua a succhiarmi, e sento che si sta eccitando sempre di più. Mi lecca il perineo, il buco del culo, le palle, risale lungo l'asta aumentando i suoi gemiti.

Con la coda dell'occhio vedo Marta al bancone del gazebo, in mano in drink, e di fianco a lei uno splendido mulatto. Parlano. Lei sorride, ride, anche. Al vederla sciogliere mi eccito ancora di più. Il singolo continua a leccare, è bravino e ad Alice piace. Direi che la situazione sta arrivando esattamente dove volevo.

La coppia che aveva iniziato a guardarci ora è decisamente impegnata. Lei lo sta cavalcando, dandogli le spalle. Ci guarda, ormai fissa, il bel seno, probabilmente rifatto, si muove al ritmo del suo corpo. Vede che la guardo, sorride e mi fa segno di avvicinarmi.

- Alice, andiamo da loro?

- Mmmm e devo rinunciare a questa bella leccata di figa? - Dice tra un gemito e l'altro.

- Ce lo portiamo dietro, lo lasciamo tutto il pomeriggio a leccare.

Il singolo ha l'uccello di marmo, sono certo non protesterà. Ci seguirà docile, sperando che ad un donna venga la voglia di farlo sborrare. E io credo accadrà.

Mentre ci spostiamo verso la coppia, Marta e il mulatto stanno ballicchiando vicini al gazebo, la musica è orrenda, ma lei si muove bene e allunga le mani dietro di sé, sulle natiche perfette del ragazzo, ancora avvolte dal pantaloncino. Si è ambientata, pare.

Arrivati alla coppia, lei continua a cavalcarlo in reverse cowgirl, una posizione che solitamente mi fa scoppiare l'uccello. Le sfioro il seno, lei sorride: - Hai un bel cazzo sai?

In tutta risposta Alice inizia a masturbarmi, è bagnato della sua saliva, e lo avvicina alla bocca di lei: - È anche buono, lo vuoi assaggiare?

- Solo se tu ti metti sulla bocca di mio marito - Risponde lei.

A sentirle e vederle così libere la mia erezione esplode, trasforma il mio cazzo in un pezzo di ferro. Come la bocca della donna che mi accoglie, mi eccita così tanto che mi sembra di impazzire mentre vedo Alice porgersi, quasi in ginocchio, e già bagnata, alla bocca dell'uomo. Si masturba la clitoride mentre vedo la lingua di lui penetrarla. La bocca di sua moglie è velluto sul mio cazzo. Succhia e lecca, mi tiene in mano, mi masturba, gioca gioiosa con il mio uccello.

- Hey tu - dice al singolo rimasto in disparte - puoi leccarmi il clito mentre mio marito mi scopa.

Il singolo non si fa pregare, e ha il cazzo che esplode in una erezione potente.

- Certo che siete stronze - affermo cercando di nascondere i gemiti - guardate lì che drizzone ha questo ragazzo. Potreste fargli qualcosa.

In tutta risposta la lei di coppia allunga un piede e inizia a segarlo contro la sua pancia abbastanza scolpita: - Se mi lecca per bene, come sembra saper fare, lo premiamo dopo. Cosa dici, ragazza?

- Si chiama Alice - mi intrometto. - Alice nel paese delle meraviglie.

- E tuo marito ha una bella lingua, mi fai provare anche il suo cazzo mentre succhi il mio uomo, stronzetta?

- Che lingua lunga che ha la tua donna, porco. - Sorride la lei.

- Sapessi i bocchini che fa, le dico.

La lei si alza dal cazzo del marito, tenendo in mano il mio:- Fottimi allora, mentre lei cavalca il mio uomo.

Si piega a novanta gradi, inarcando la schiena, mani sulla sdraio. Mentre Alice inizia a cavalcare il suo uomo, io inizio a fotterla da dietro. Il singolo aspetta un mio segno, e gli indico di andare davanti. La lei di coppia gode del mio uccello che la fotte, forte, ora, senza riguardo. Mi sento duro, potente, la scopo sculacciandola mentre il singolo prende coraggio e le fotte la bocca. Non durerà, è troppo arrapato.

E infatti, dopo pochi minuti della bocca abile di lei, schizza poderoso sulla sua faccia. Lei grida e ride il suo orgasmo, la sento contrarsi sul mio cazzo, mentre Alice mugola e cavalca il marito di lei, con forza e vigore. Ogni tanto mi guarda, faccia da troia che gode, e mi dice che lui ha un bel cazzo, che la riempie, che la sta fottendo da sotto per bene: la ragazza non si trattiene e gode, grida che diverse coppie si girano a guardare.

Sapete, solitamente tutti vanno a scopare nei privé, noi, porci, abbiamo iniziato a dare spettacolo davanti a tutti.

Ho il cazzo che mi esplode, trattenuto nella figa di quella lei che continua a godere di me con il volto sporco dello sperma del singolo.

Alice si ricompone e viene a baciarmi e accarezzarmi la pelle, le natiche, la schiena, guidando il mio ritmo mentre fotto la donna a pecora.

- Che fine ha fatto Marta? - Mi chiede leccandomi il lobo dell'orecchio.

Mi guardo in giro, staccandomi dalla donna.

- Che fai? - Mi dice lei - continua a fottermi.

- Vai a far godere il tuo uomo - sorrido a cazzo duro - abbiamo perso la nostra amica!

Alice mi prende letteralmente per il cazzo e mi porta in giro, preoccupata ed eccitata, alla ricerca di Marta. Già la immagina incazzata e al telefono a chiamare qualcuno dei suoi amici scemi.

E invece, invece. Invece nella gabbia sotto al gazebo, si è chiusa dentro con il mulatto. Nuda, bellissima, si sta facendo ammirare da coppie e singoli. È a cavalcioni sopra di lui, e la troviamo proprio mentre finisce il 69 e inizia a cavalcarlo. Ci vede, eccitata e imbarazzata, mentre si infila nella figa che gli cola addosso un cazzo di tutto rispetto.

Alla fine sorride, mentre ci stiamo mettendo ad ammirarla e Alice ricomincia a masturbarmi, come per farmi godere.

- Rallenta porca - urla tra un gemito e l'altro Marta. - Venite dentro.

Dentro alla gabbia, esibiti fino in fondo. Ho il cazzo che scoppia e non posso fare a meno di pensare che farò brutta figura. Mi perdonerà il pubblico, che si fottano, sto godendo nel cervello prima che nel cazzo.

Marta si solleva e lascia il cazzo fradicio coperto dal preservativo ad attenderla.
Ci apre.

Entro con Alice. Eccoci, finalmente. Mi metto in piedi, di fianco a Marta che ricomincia a scoparlo. Voglio la sua bocca, la voglio da quando è entrata in auto.

E lei non si fa pregare. Inizia a succhiarmi, mentre continua a cavalcarlo. Alice si accomoda sulla bocca di lui, tenendo Marta per le spalle. Beato il mulatto, bellissimo, tra loro. Una sulla bocca, una sulla figa, il mio cazzo tra le loro bocche che si baciano e lo baciano. Se lo scambiano, lo succhiano, a turno, l'una succhia mentre l'altra lecca, le loro lingue si cercano si trovano, godono nelle bocche e nelle fighe tra l'uccello e la bocca di lui che geme.

Non resisto, ma lo sapevo e schizzo tra le loro bocche, intensamente. Godo gridando, mi stavo trattenendo troppo. Esplodo letteralmente in parte nella bocche, in parte sulle tette, in parte sui visi. E qualcosa cade sulla pancia del ragazzo.

Alice e Marta godono, ancora e ancora, e si sfilano. Ora si sdraiano e tolgono il preservativo al ragazzo. Le guardo. Marta lo prende in mano, è più lungo e più grosso del mio.
Iniziano a leccarlo a turno, giocandoci e guardandomi. L'orgasmo mi ha tranquillizzato e posso godermi lo spettacolo. Dentro alla gabbia.

Attorno a noi i singoli si stanno masturbando, le coppie giocano, scopano, si leccano.

Marta e Alice sembrano dive porno, leccano, succhiano, tormentano quel povero e fortunato ragazzo. Ma lo stanno facendo impazzire. Ogni volta che accelerano poi rallentano, con le loro mani, le bocche, le lingue. Lui geme quasi impazzendo, poi Alice, una delle poche bocche che riesce davvero a farmi esplodere senza aiuti, lo prende tra le labbra e inizia a pomparlo perfettamente. Lo prende fino in gola, ci fa colare saliva, mentre Marta le cerca il collo, massaggia i testicoli gonfi che quasi si muovono, arriva con le dita bagnate fino all'ano del ragazzo. Oh mio dio, lo farà, la finta santa, la vera porca. Gli infila un dito nel culo e lui finalmente schizza e grida. Quella porca di Alice lo lascia andare subito prima dell'orgasmo, lo sperma schizza in alto consentendo ad entrambe di goderne e di prenderlo in bocca per berlo.

Il pubblico applaude, e noi tre, in un piccolo inchino, facciamo per uscire dalla gabbia. Marta ha stremato il ragazzo mulatto, che piano piano torna alla vita.

CI sdraiamo a bordo piscina, a godere degli ultimi raggi di sole. Teniamo Marta tra noi, con le mani abbandonate sui suoi seni.
Una sua mano sta sulla figa di Alice, una sul mio uccello. Ci guarda, finalmente dolce, a turno. E sussurra solo un: - Grazie, amici porci.

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