orge
Gang of five (con dedica)
di single80fe
15.03.2018 |
14.205 |
13
"E ne abbiamo parecchio, da distribuire..."
Io, Marco, Roberto, Alessio e Alex, al bar. Un aperitivo tra amici, nonostante la differenza di età. Bollicine interessanti, e chiacchiere in codice.Almeno così pensiamo (no, non è vero, parliamo in codice per farci riconoscere, vecchio problema dei codici e opportunità dei codici).
Roberto, l’iniziatore. Età indefinibile, sempre elegante. Giacca, cravatta. A volte un po’ di estro nel fazzoletto esibito. Barba curatissima, azzimato. Un imprenditore misterioso, forse ad un passo dalla malavita.
Noi altri più giovani. Io, quasi quarant’anni, una mente con un corpo rivedibile, ma oratore brillante e doti nascoste: spesso porto sorprese, a letto.
Marco, Alessio e Alex tra i 20 e i 30: fisici scolpiti, abbigliamento sul quale li istruisce Roberto.
Incidentalmente è proprio di quello che stiamo parlando, di come vestirci per la prossima gang. Roberto ama le donne di classe, indipendentemente dall’età.
Anche io, devo dire. Un po’ l’ho preso come come fonte di ispirazione, per migliorare. Gli altri sono ragazzini, ma utili, energici, possenti. L’ideale per scopare donne che amano il polso fisico. A quello mentale ci pensiamo noi. E ne abbiamo parecchio, da distribuire.
Roberto gioca in modo particolare, raramente si fa coinvolgere. Ama guardare, e al massimo premiare le migliori.
La mia coda dell’occhio però è distratta. Una donna, 35 anni circa, di fianco al suo uomo. È troppo elegante, per quel bar da aperitivi, lei. Lui un po’ trasandato, chiacchierano, ma la cosa che noto è un movimento ripetuto delle gambe. Il vestito lungo nero, con uno spacco vertiginoso, i tacchi che fanno rumore al suolo, cosce che si aprono e si chiudono in un movimento lento, ma evidente.
Poi brilla, in palese contrasto con il colore nero, un picca sulla caviglia. Quasi non voglio crederci e mi tolgo e rimetto gli occhiali eleganti, neri.
Un colpo di fortuna inaspettato.
Lo sapete, no? Una gang si pianifica, non nasce per caso. Anche se per lei è una sorpresa, solitamente con il suo uomo viene preso un accordo.
Lascio i miei compari e mi siedo al tavolo con la coppia. Roberto ha capito, e invita con lo sguardo gli altri a non interrompersi, quasi calava il silenzio.
Mi presento, lei sorride, lui sguardo basso.
- Non voglio sapere i vostri nomi: lei sarà Regina, per tutta la serata. Bel tatuaggio.
Mi sorride e mi porge la mano, dorso verso l’alto, leggermente inclinata. A metà, tra la presa e il baciamano. Scelgo l’800, e le sfioro appena la pelle con le labbra. Profumata, liscia, calda. È lei.
- Se non mi avete chiesto perché mi sono seduto qui, è perché sapete di cosa stiamo parlando. D’altra parte - e guardo lui - lei ne ha bisogno.
Lui annuisce a testa bassa, cuck che ama farsi umiliare. Non necessariamente il nostro forte, ma accetterà.
Roberto si alza, per dire loro: - da ora in poi, siete i nostri ospiti.
Albergo a 5 stelle, suite spaziosa. Non sappiamo come, ma entriamo dalla porta posteriore. È il leader ad avere organizzato tutto.
Entriamo, champagne, fragole: è tutto pronto. Gli uomini seduti e lei in piedi (Roberto le ha sussurrato qualcosa all’orecchio, se lo conosco bene le ha detto che non la toccherà, a meno che lei non gli dimostri con noi di valere la pena, che vale la sua sborra: è bravissimo, alterna voli alti e bassezze, confonde le donne di ogni età e cadono tutte ai suoi piedi. Ma sto imparando).
Beviamo, lei si spoglia in mezzo a noi. In piedi, balla una minimal elettronica che ho scelto io. I miei gusti son per pochi, ma funzionano spesso.
È sensuale, non mi ero sbagliato. Si fa aiutare da me ad abbassare la zip del vestito, e mi lascia quando sono arrivato a metà, per farlo scendere.
Rivela un completo intimo nero, minimale, e un corpo molto in forma. Bel seno, bel culo, belle gambe: siamo stati fortunati.
Fa per avvicinarsi a Roberto che alza la mano, come a dirle, fermati. E con lo sguardo la dirige verso di me. Sa che amo i preliminari.
Allargo le gambe, sfidandola. Lei si muove lentissima, è brava. Sta facendo salire le aspettative, e i tre ventenni hanno già cazzi duri palesemente visibili. Marco fa quasi per sbottonarsi i pantaloni, ma Roberto lo ferma con un piccolo movimento della mano. Vuole lo spettacolo, vuole che lei chieda i cazzi.
A me si sta muovendo, ma sono molto esigente. La aspetto. Lenta si muova, lascia scivolare il reggiseno a terra e improvvisa un lento ballo con i capezzoli vicini alla mia bocca. Allungo appena la lingua, non vorace, solo per sfiorarle le areole, senza toccare pienamente il capezzolo. Dovrà meritarsi gli orgasmi che le daremo.
Il suo uomo quasi non esiste, si è seduto in disparte e osserva. La osserva aprirmi i pantaloni, e tirarmi fuori l’uccello barzotto. Sorride mentre comincia a masturbarmi piano, toccandosi lentamente da sopra al perizoma nero. Lentissima appoggia le labbra alla mia cappella che si gonfia. È brava, davvero, concentrata su di me. Quasi non mi accordo che Marco ed Alessio si stanno avvicinando, ancora vestiti. Roberto beve champagne, godendosi la reazione di le quando sente quattro mani avvolgerle le natiche e sfilarle il perizoma. Ecco il punto di non ritorno. Lo sento sul cazzo, attraverso la sua bocca. Sta iniziando.
Una lingua sulla clitoride e una nell’ano. Lente all’inizio e poi sempre più intense. Comincia a muovere più veloce la mano e la bocca sul mio cazzo, sempre più duro. Amo questi giochi e adoro sentire una bocca abile.
Non me ne accorgo quasi, perso nel gioco, ma rallenta: ha presenza di spirito. Fa cenno ai due di avvicinarsi, e mi lascia le mani da cazzo e testicoli. Lo prende in bocca completamente mentre saggia con le mani i due cazzi che le stanno attorno. Li sega lenti, mentre continua a succhiare me.
Decido di mostrare ciò che sono, la dominanza, e comincio a fotterle la bocca tenendole la testa. Le sento la gola, la saliva che schizza, la voglia che cresce. Stritola i cazzi dei miei compari tra le mani, mentre Alex la prende a pecora. Alex è il più dotato tra noi, quasi 25 centimetri, e le scivola dentro facendola gemere mentre le fotto con forza la bocca. Rallento e le lascio leccare lentamente glande e frenulo, mentre faccio un cenno ad Alex di accelerare, per renderle il compito più difficile.
In effetti lo sbaglia alcune volte, le dò un paio di schiaffetti in faccia, mi sorride. Lo faccio con più forze e tra i colpi del grande cazzo che le apre in due la figa e i miei schiaffi urla il suo primo sì, forte e intenso.
Vedo che il marito (o il compagno, non lo abbiamo chiarito) comincia a segarsi un cazzetto mezzo moscio. Capita spesso, uomini inadatti che si accontentano di vedere la moglie godere (o sono realmente perversi).
- Quand’è che mi fate il culo?
Dice lei.
Decido che voglio la sua figa, e mi metto a 69 sotto di lei. Lei mi prende il cazzo completamente in bocca, mentre Alex le fa scivolare il cazzo bagnato sull’ano e quasi la penetra.
Roberto lo ferma, deciso: - Non tu, Alex, non sarai il primo a fotterle il culo. Sei troppo grosso e ce la allarghi.
- Lo voglio - mugola lei staccandosi dal mio uccello. Ma ne ha due pronti ai lati. Mi afferra in mano tanto forte da farmi quasi male mentre la figa le cola sulla mia barba. Adoro il suo sapore e lei le mie leccate. Alex torna a fotterle forte la figa mentre io la lecco. Lei mi sega e prende in bocca alternandoli i cazzi di Marco e Alessio. È davvero una regina, non mi ero sbagliato.
Roberto, anche se è eccitato come un porco non lo dà a vedere e ci guida. È il momento della doppia, lo sappiamo. Ma prima dò una voce: fatela godere questa cagna, dico quasi urlando. Forse la mia voce, forse i due cazzi che le scopano insieme la bocca, ora, forse il superdotato che le allarga la figa ma gode di un orgasmo che ci travolge tutti. Urla, grida, trema, schizza in faccia: - ti devo punire, Regina.
- Fatevi sotto - dice appena gli ansimi le danno tregua.
Alex si sdraia sotto di lei, al mio posto, ma il suo cazzo scivola nella figa eccitata e fradicia, mentre continua a succhiare i due davanti a lei. Mi godo lo spettacolo, masturbandomi piano il cazzo bagnato davanti a lei. È così brava. Mi sposto dietro di lei, mentre Alex la fotte da sotto e lei si dimena. Lei dico di muoversi piano. Mi faccio bagnare in dito tra i cazzi degli amici, lei lo lecca come fosse una cappella.
Con il dito bagnato le massaggio l’ano, mentre la sento gemere sempre più forte. Decido che basta e le spingo il cazzo nel culo in un colpo solo. Grida, fa male, e la fa godere ancora. Di colpo. È in fiamme con un cazzo in figa, uno in culo e due in bocca.
Marco non resiste e le sborra in bocca e in faccia. Io continuo a fotterle il culo e Alex la figa. Ma ho voglia di sborrare.
Dò una voce ad Alessio, e mi faccio sostituire. La incula con grande gioia, mentre io mi accomodo a gambe larghe e le lascio godere del mio uccello fradicio di lei. È così brava che mentre Alessio tira fuori l’uccello dal culo e le esplode bagnandole la schiena di sborra calda e denza, lei mi fa esplodere con la punta della lingua e il pollice sul frenulo. È una cosa che adoro, lei ride e gode, gode e ride ormai completamente cosparsa di sperma.
È il momento di Alex: la incula con il suo uccello così lungo e grosso, quasi perfetto. Lei si tocca, si dimena, gode, schizza, trema, e lui continua, fino a farla girare proprio mentre sfila il preservativo e parte il primo schizzo, con il quale la sbaglia. Gli altri quattro centrano la sua bocca, e lei beve, masturbandosi.
Stremati, tutti. Roberto sorride, suo marito gode con una schizzatina sui pantaloni (bravo, un cuckold perfetto).
Ora la sweet guarda dritto negli occhi Roberto, in piedi lei, seduto, comodo, lui.
Lo sfida apertamente, si avvicina lentissima. Se lo conosco abbastanza bene, la vorrà per la prossima volta.
Lei continua ad avvicinarsi, e io noto che è molto eccitato.
Non la ferma, non lo conosco così bene.
Lei si inginocchia, lentissima. Gli fa quello che aveva fatto a me, e vederla da fuori è uno spettacolo. Sporca della nostra voglia, in grande quantità, lo lecca e lo succhia e lo massaggia e si gode il cazzo del nostro leader. Non ve lo dirò nel dettaglio, già lo sapete e l’avete capito quanto era brava, questa Regina.
Ed è solo lo sperma di Roberto che non le bagnerà la pelle a fine serata. Gli terrà il cazzo sempre in bocca, dalla cappella alla base, facendolo godere e bevendola completamente, tutta. Non lasciandone una goccia.
Non dice una parola, ci lascia stremati. Raccoglie il vestito e solo quello e va verso il bagno. Sentiamo l’acqua scorrere.
Rientra, qualche minuto dopo. Scrive qualcosa sull’agenda dell’albergo e strappa il foglio. Chiaramente, il numero.
Lo porge a Roberto: - Ti servirà, per restituirmi l’intimo.
In effetti vedo solo ora, l’intimo lasciato a terra.
Dà una pacca sulla spalla al cornuto, ed escono, per qualche giorno, dalle nostre vite.
Ps. Ogni refuso è dovuto a CleopatraLaRegina, che ha accompagnato con i suoi video la stesura di questo racconto.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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