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LA MIA FUTURA SPOSA


di benves
09.09.2015    |    45.908    |    6 9.3
"Ora restava da valutare le modalità..."
Sono Marco, Commercialista Pistoiese 30 enne, con studio ben avviato, ho conosciuto la mia futura moglie, Erika, circa 7 anni fa ed abbiamo deciso a settembre di quest'anno di sposarci.
A detta di tutti siamo una bella coppia, magri, attenti al fisico, ci curiamo d'aspetto.
Erika oltre ad essere la donna della mia vita è bellissima: terza di seno, 1,70 magra quanto basta, castana con occhi verdi e capelli lunghi fino al fondo schiena.
Non abbiamo mai convissuto ma certamente le scopate non sono mancate.
Io le sono sempre stato fedele ed anche lei (credo) anche se, non nego di avere la fantasia di vederla scopare con un altro uomo.
Abbiamo deciso di sposarci a settembre.
Quest'agosto appena trascorso, avevamo deciso di fare le ferie in Versilia, in modo da non spendere troppo per via dell'imminente matrimonio.
Trovato un bilocale sul lungomare di Viareggio, stavamo trascorrendo 2 settimane di assoluto relax.
Una sera, mentre stavamo bevendo in un locale sul lungomare, per colpa di qualche bicchierino di troppo, parlando delle nostre fantasie, Erika, mi ha confessato che, pur amandomi alla follia, si stava eccitando a causa del bagnino dello stabilimento balneare dove abitualmente stavamo andando.
Io non sono un palestrato, gioco a tennis e sto attento a ciò che mangio, non sono grasso ma, evidentemente quel bagnino palestrato tutto tatuato, aveva destato in lei desideri sessuali.
E' un classico che le signore, si facciano scopare dal bagnino di turno ma, credevo fosse riservato a 50 enni trascurate dai mariti panciuti.
Da un lato ne ero deluso, dall'altro, il mio desiderio erotico avrebbe potuto prendere corpo.
Quella sera, a casa, immaginando con lei il tradimento, scopammo con una intensità mai accaduta prima, e lei si mostrò più assatanata di sempre.
Il tarlo si stava infiltrando nel mio cervello, trovando contrasto tra desiderio e ragione.
Il mattino seguente, quando ebbe ritrovato la sobrietà, volli riparlare con lei dell'argomento.
Erika, sinceramente ed in tutta franchezza, mi confermò tale desiderio, sminuendolo però e facendomi capire che, se non fossi stato d'accordo, avrebbe rinunciato.
Chi sa un po di psicologia, sa bene che, certe situazioni vanno assecondate prima che possano degenerare; in poche parole, in breve tempo arrivai alla conclusione che, meglio una scopata oggi che, una moglie maiala domani, anche se, non è mai definitiva la tal cosa.
Così mi auto convinsi che forse era il caso che Erika scopasse il bagnino palestrato e tatuato.
Ora restava da valutare le modalità.
Il cervello era un cantiere in fermento, spinto dal mio uccello che, aveva il desiderio di assistere a quell'amplesso.
Mi convinsi che avrei dovuto assistere al tradimento di Erika e, nei giorni seguenti, ne parlammo a lungo.
Lei acconsentì al fatto che io fossi presente, però restava da convincere il bagnino.
Simone si chiamava, era alto 1,70 muscoloso e palestrato a tal punto da non riuscire quasi a toccarsi la schiena.
Aveva un corpo statuario coperto da tatuaggi ovunque.
Non capirò mai come potesse attrarre la mia Erika.
La vigilia di Ferragosto, trovandomi a parlare genericamente con Simone, arrivai anche a spiegargli la cosa, con molto imbarazzo da parte mia.
In pratica gli stavo dicendo di scoparsi la mia fidanzata davanti a me !
Con altrettanta naturalezza da parte sua pareva che fosse abituato a proposte del genere.
Tenne anche a specificarmi che, solitamente per certe prestazioni, lui era abituato a farsi pagare dalle donne ma, essendo Erika molto bella e desiderabile, in via del tutto eccezionale, l'avrebbe fatto gratis.
Mi suggerì anche che di lì a 3 giorni, avrebbe dovuto fare “da guardia” allo stabilimento balneare, stando lì tutta la notte a sorvegliarlo da intrusioni; ed avremmo potuto compiere il tutto su un lettino, in riva al mare, alla luce della luna (che romantico pensai ironicamente !).
Comunicai la cosa ad Erika, la quale da quel momento divenne euforica, elettrizzata.
Non pensava ai sentimenti che mi pervadevano, alla mia gelosia ma all'eccitazione che la prospettiva di quella situazione stava creando.
Si adoperò al massimo per farsi ancora più bella.
Andò dall'estetista, dal parrucchiere e si fece pure fare dei massaggi.
Io invece vissi quei giorni in modo conflittuale; avrei messo la mia futura moglie nelle mani di un energumeno, per il solo gusto di vederla scopar e per di più a pochi giorni dal matrimonio.
Ero pazzo o forse lo stavo diventando !
Il fatidico giorno arrivò, Erika non volle neppure andare in spiaggia od a passeggiare, rimase a letto tutto il giorno per arrivare riposata.
Io invece mi feci praticamente tutti i bar di Viareggio, arrivando a sera già quasi ubriaco.
Ero la personificazione dell'alfa e dell'omega.
Ero in contrasto con me stesso e forse non mi perdonavo il fatto che, ero io lo stesso artefice del mio destino.
Poco prima di andare a quell'incontro guardai Erika negli occhi e mi feci promettere che quella sarebbe stata la prima ed ultima volta che mi avrebbe tradito.
Lei promise ma, in cuor nostro, entrambi sapevamo che, non sarebbe stato così.
Erika indossava un tubino bianco con stampe floreali, niente reggiseno (non ne aveva bisogno vista la giovane età ancora stava su da solo), mutandine brasiliane ed un paio di sandalini bianchi (del resto dovevamo andare in spiaggia).
Uscendo notai la sua eccitazione, i capezzoli erano talmente turgidi da voler quasi bucare la stoffa del vestito.
Erano le 23:00 - Mi baciò voluttuosamente e mi disse “andiamo”!
Sono convinto che era già bagnata sotto !!!
Mentre camminavamo sul lungomare Lei pareva una bimbetta che si dirige verso il parco giochi mentre io, un condannato a morte e per di più, artefice del proprio destino!
Arrivammo allo stabilimento balneare, pareva deserto.
Ci addentrammo verso il mare seguendo il camminatoio che passa tra gli ombrelloni e le tende dell'arenile.
Simone era sulla battigia a contemplare il mare.
Indossava il costume e maglietta rossi tipici dei bagnini.
La luna pallida in alto nel cielo illuminava i suoi muscoli.
Sentivo la gelosia salire, avrei voluto prendere per un braccio Erika, dirle che ci avevo ripensato, ma poi pensai...forse mi avrebbe lasciato? L'avrei persa per sempre?
Meglio avere una moglie troia che non avere affatto una moglie?
L'altra parte di me invece, pensava allo spettacolo che da lì a poco sarei andato a gustare, vedere loro accoppiarsi davanti ai miei occhi.
Mentre i miei pensieri mi pervadevano, arrivammo da Simone.
Ci salutammo, e lui subito baciò in bocca Erika, la quale non preoccupandosi della mia presenza ricambio al bacio mettendogli la lingua in bocca.
Pomiciarono per qualche minuto poi, si ricordarono di me.
Vedevo il pacco di Simone già gonfio e francamente, anche io mi stavo eccitando.
Simone prese per mano Erika conducendola sotto una tenda, tra le prime, in riva al mare.
Li c'era un lettino con sopra un asciugamano pulito, un tavolino con un cestello da spumante con ghiaccio ed appunto dentro dello spumante ancora fresco; accanto 3 flute.
Mi fu chiesto di aprire lo spumante servirlo.
Lo feci e porsi loro i flute.
Brindammo tutti e 3.
Tremavo, da lì a poco Simone avrebbe scopato la mia Erika !
Fu Lei appunto, a prendere l'iniziativa. Lo abbracciò e ricominciò a baciarlo, senza proferir parola.
Si baciarono intensamente ed a lungo. Le lingue si attorcigliavano voluttuosamente.
Le mani di lei esploravano il suo malmoreo corpo mentre sui, sorprendentemente, restava immobile, come un “uomo oggetto”.
Le mani di Erika si fecero sempre più intraprendenti, da prima tastarono il pacco dall'esterno poi, si intrufolarono nel costume ed iniziarono pian piano a masturbarlo.
Simone, al contrario di quanto si pensa di chi pratica culturismo, era ben dotato e piano piano la cosa si evidenziò. Un'asta tra i 20/22 cm si erse maestosa.
Erika era sempre più eccitata, si inginocchiò davanti a lui, non curante della mia presenza, lo liberò totalmente dal costume, avvicinò le sue labbra al membro ormai pronto e, prendendolo in bocca, iniziò da prima a leccarlo per tutta la sua lunghezza e poi a fargli un meraviglioso pompino.
Il mio cazzo nei pantaloncini reclamava di uscire ma, io reprimevo quella richiesta, volevo bearmi di quella immagine.
Ogni remora o timore avevano lasciato spazio all'eccitazione.
Vedevo davanti a me solo un uomo ed una donna, che si apprestavano a fare sesso.
Ad un certo punto Simone fermò Erika facendola rialzare.
Mi guardò dritto negli occhi e mi disse: “spogliala e offrila a me”!
Erika era eccitatissima afferrò il vestito e fece per toglierselo ma, Simone la bloccò!
E' lui che ti deve offrire a me ! E' lui che mi ha chiesto di scoparti !
Erika mi guardava con occhi da cerbiatto, pieni di desiderio, mi supplicava di eseguire la richiesta.
Io non capivo più nulla.
Erika era davanti a Simone e voleva essere sua !
Io non so più cosa volevo !
Mi avvicinai a lei, afferrai il vestito, sfilandolo da sopra.
I suoi seni per primi fecero capolino, ergevano maestosi; le sue aureole risplendevano alla luna ed i suoi capezzoli ritti si evidenziavano impetuosi reclamando attenzione.
Ma non bastava !
Afferrai le mutandine e le feci pian piano scivolare verso le caviglie.
Misero in mostra il sesso di Erika, ben curato e parzialmente depilato dall'estetista.
Era una ostrica invitante.
Notai che era già bagnata e volli intingere il mio dito di quegli umori, per poi assaporarlo!
Era il sapore del desiderio !
Afferrai la mano robusta di Simone e l'accompagnai fino al sesso di Erika offrendoglielo.
Le dita di lui sfiorarono la poca peluria, lei socchiuse gli occhi e gemette di piacere.
Il dito di Simone percorse longitudinalmente quel sesso desideroso di attenzione, poi piano piano si introdusse ad esplorarlo.
Erika divaricò leggermente le gambe favorendone l'entrata.
Le mani di Simone sempre più audaci esplorarono tutto il corpo di Erika; si intrufolavano come serpenti in ogni dove.
Si baciavano ovunque poi, Simone la prese e la distese sul lettino.
Erika era distesa, allargò le gambe invitante.
Simone si inginocchiò davanti a lei, pose le labbra sul suo sesso ed iniziò a leccarla.
Era un mugolio continuo, una sinfonia del piacere.
Erika si allungava tutta distendendo le mani per accarezzare la chioma del suo amante.
Io da dietro, istintivamente, le tenni le mani dietro lo schienale del lettino, quasi ad obbligarla a restare in quella posizione.
Erika godeva e lo si capiva dal fatto che allargava le gambe all'inverosimile quasi a voler fare una spaccata.
Ebbe un sussulto!
Venne copiosamente nella bocca di Simone, che leccandosi le labbra si alzò.
Prese dal tavolino un preservativo, in un attimo lo indossò.
Pose davanti ad Erika il suo totem e, approfittando della sua lubrificazione, finalmente entrò il lei.
Circa 20/22 cm entrarono in lei. Era in preda all'eccitazione totale.
Diceva cose insensate, osservava quel corpo statuario che la stava possedendo, stringendo dietro a lui le gambe, come a volerlo legare per sempre a se.
Simone aveva un ritmo costante, assestava colpi decisi, non sembrava stanco né intenzionato a cambiare posizione.
Fu Erika a volerla cambiare.
Si alzò e si mise in ginocchio sul lettino, con il culo rivolto a lui e la faccia a me; voleva essere montata “alla pecorina”.
Ma Simone evidentemente aveva ben altro in mente.
Le si avvicinò ed a sorpresa, puntò la sua asta sullo sfintere.
Era la prima che Erika lo prendeva nel culo, con me non aveva mai voluto farlo.
Inserì l'asta nel culo di Erika, la quale urlò inizialmente e mi guardò, forse pentita.
Simone sapeva il fatto suo, da lì a poco riuscì a tramutare il dolore in godimento.
Erika era una cagna in calore, si stava facendo montare davanti al futuro marito e per di più, piaceva ad entrambi.
Venne più volte ripetutamente, io dal canto mio, da quella posizione di osservatore privilegiato, mi limitavo a stuzzicarle i seni ed i capezzoli facendola eccitare ancor di più.
Finalmente anche Simone venne e rantolò il suo piacere, gratificando Erika.
Credevamo che fosse finita ma, ci sbagliavamo.
Simone mi osservò e mi disse “voglio farti un regalo”.
Mi chiese di spogliarmi.
Io non capivo ma eseguii.
Si mise a sedere sul lettino, indossò un preservativo ed invitò Erika a sedersi su di lui a “smorza candela”.
Continuavo a non capire, ed Erika ancora meno ma, l'idea di essere nuovamente posseduta da quell'arnese la eccitava e quindi, senza far domande, si adagiò su di lui impalandosi.
Poi Simone si adagiò completamente sul lettino e fece stendere Erika sul suo corpo.
Con le robuste mani afferrò le chiappe di Erika invitandomi a metterglielo in culo.
Solo in quel momento Erika capì che avrebbe subito una doppia penetrazione.
Era tra l'impaurito e l'incuriosito.
L'amante nella passera ed il futuro marito in culo !
Io naturalmente gradii il regalo ed immediatamente violai il suo sfintere incurante delle proteste di Erika.
La cosa comunque pareva piacerle; cercammo di uniformare i ritmi, ed Erika venne almeno 3 volte prima che io le sborrassi nel culo e Simone esplodesse nella sua passera.
Ci accasciammo.
Io caddi sulla sabbia esausto e felice.
Erika era appagata ed a quanto pare anche Simone non aveva disdegnato.
Erano ormai le 2 di notte.
Ci rivestimmo lasciando Simone al suo lavoro notturno.
Quell'esperienza aveva rafforzato il nostro rapporto ma, come pensavo, non sarebbe stata l'ultima volta che Erika mi tradiva.
...to be contibued...
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