tradimenti
Cucina Nuova
di benves
10.10.2017 |
45.284 |
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"Con l'altra mano le carezzo le mutandine, percorro il solco della sua intimità, non ho fretta..."
22 agosto, ero al mare con la famiglia, ricevo una chiamata sul cellulare.“buongiorno siamo i pompieri di Prato, ci ha dato il suo numero l'amministratore del suo condominio, per favore dovrebbe venire a casa sua immediatamente”.
Resto basito, chiedo spiegazioni e vengo a scoprire che la famiglia sopra di me, aveva lasciato sbadatamente un rubinetto aperto prima di partire per le ferie ed io ho la casa completamente allagata.
Lascio moglie e figli al mare e corro.
18mila euro di danni la stima presunta.
Non resta che armarsi di buona volontà, mettere tutto in mano ad un avvocato e cercare di ripristinare l'abitazione prima che la famiglia torni dalle vacanze.
Avviso mia moglie e, mi metto a fare le cose del caso.
Cucina completamente da rifare, cerco su internet un mobiliere aperto ad agosto e, mi reco per un preventivo, portandomi dietro una piantina della stanza con le misure della cucina nel rogito d'acquisto della casa, per velocizzare le cose.
Il mobiliere è poco fuori città.
Trovare un mobiliere aperto un pomeriggio d'agosto non è facile ed io non ho tempo da perdere.
Mi accoglie una bella donna, sulla quarantina, fisico esile, mora, terza di seno.
Mani ben curate, noto subito che non porta la fede.
Ci accomodiamo, le spiego il problema e subito iniziamo a costruire la nuova cucina.
E' molto simpatica e, malgrado la mia incazzatura, riesce a rilassarmi.
Passa un po di tempo tra schemi e cataloghi, facciamo una pausa per un caffè ed iniziamo ad entrare in confidenza parlando di cose banali.
Lei si chiama Angela, ha 45 anni, è architetto e titolare del negozio, separata ed ha una figlia di 18 anni che a luglio è stata in ferie con lei ed agosto è dal padre.
Dopo circa tre ore tutto è compiuto.
Non ho tempo da perdere, mando via wats'up la foto del progetto a mia moglie, ottenendone l'approvazione in tempo reale quindi firmo immediatamente il mandato per velocizzare l'ordine ed i tempi di consegna.
Lei, Angela, specifica che, malgrado le misure che le ho portato, deve venire a riprenderle di persona per misurare l'ampiezza degli angoli, perchè una volta fatto l'ordine ai mobilieri, sbagliare qualcosa sarebbe troppo oneroso.
Ho fretta e lei lo sa quindi ci accordiamo per l'indomani mattina.
Essendosi fatto tardi, non so cosa mi sia preso, forse un attacco di galanteria, la invito a cena, certo di un rifiuto.
Lei mi guarda perplessa, la tranquillizzo sul fatto che è solo un atto di cortesia visto che per colpa mia aveva fatto le 21 a lavorare.
Temporeggia, afferra i cellulare e si allontana, fa qualche telefonata e, inaspettatamente accetta.
Andiamo in un locale sulle colline Pratesi con tavoli all'aperto, verso le Croci di Calenzano.
Ci accomodiamo a goderci la frescura, parliamo cordialmente, lei ha voglia di sfogarsi ed io la lascio parlare; mi racconta del suo ex marito, della figlia, del suo lavoro e di come è difficile gestire una figlia da sola.
A me arrivano solo suoni “bla bla bla”.
La osservo, è bella ed intrigante, fascinosa. L'età come il vino buono l'ha migliorata.
Si accorge che le sto facendo la radiografia, le piace sentirsi desiderata, non si tira indietro ai miei sguardi ma non provoca neppure. E' esile, mora, occhi castani, ma ha fascino.
Sono sempre stato un marito fedele ma Angela mi intriga.
Mi chiede di me, le racconto il minimo indispensabile, non sono mai stato un grande oratore, preferisco ascoltare e bearmi di lei.
Istintivamente provo a toccarle la mano sul tavolo, lei la ritrae sorridendo.
Mi guardo bene dal fare ulteriori approcci diretti, temo un rifiuto e quindi tengo un basso profilo per tutta la sera.
Mangiamo e soprattutto beviamo dell'ottimo vino, la brezza della notte fa l'effetto di mettere in evidenza i capezzoli sotto la maglietta di Angela; lei nota che me ne sono accorto, mi sorride maliziosa ma silente.
A stento trattengo il mio self control, mi piace e lo sa !
La corteggio discretamente, lei non mi incoraggia ma neppure si tira indietro.
L'accompagno a casa, non mi invita a salire, capisco che devo stare al mio posto.
Inaspettatamente prima di scendere mi stampa un bacio sulla bocca a labbra strette e mi dice “ a domattina”.
Non so come interpretare quella frase, come un semplice appuntamento di lavoro od altro?
Mi allontano illudendomi e sapendo di farlo!
Torno a casa eccitato come un adolescente, è tanto che non avevo queste sensazioni.
Dormo pochissimo pensando che tra poche ore potrò rivederla.
cosa farò? Come mi devo comportare? Devo provarci o no?
Mille pensieri mi frullano, non penso né a mia moglie né ai miei figli, ho un tarlo fisso che mi martella e mi dice solo il suo nome.
Di prima mattina ricevo la telefonata di mia moglie, le spiego a che punto sono con la sistemazione, ho dato incarico via mail all'avvocato di occuparsi dell'assicurazione e che forse domani potrò raggiungerla nuovamente al mare.
Liquidata mia moglie mi concentro sul da farsi con Angela.
La casa è disastrata, cerco di renderla almeno dignitosa.
Io mi tiro a lucido, cerco di essere al meglio di me.
Sono le 9 puntualissima suona al campanello. Mi batte il cuore.
E' stupenda anche nel suo vestitino di cotone verdolino, sandali, capelli raccolti.
Molto professionale la sua valigetta.
Tira fuori un metro elettronico, inizia a prendere le misure disegnando di volta in volta su un foglio il perimetro esattamente in scala.
La osservo lavorare in silenzio. Mamma mia com'è bella !!!
Non le tolgo lo sguardo di dosso, lei se ne accorge, sorride ma imperterrita continua il suo lavoro.
Finita la misurazione mi chiede di poter vedere la casa, dato che l'avevo descritta come molto danneggiata.
Facciamo un giro delle 6 stanze, mettendo in evidenza alcuni mobili danneggiati, lei si propone di farmi un preventivo anche su di essi.
Accetto ma l'ordine della cucina è prioritario.
Si mette a prendere le misure anche per i mobili danneggiati e poi, mi invita da passare da lei al negozio nel pomeriggio per definire anch'essi. Accetto !
Prima di andar via si raccomanda che non prenda impegni per la cena, stasera si cena a casa sua.
Sorrido ed accetto entusiasta !!!
Sono eccitato come un ragazzino ma al tempo stesso mi sento sulle sabbie mobili.
Penso a mia moglie ai miei figli ed a cosa accadrebbe se venissi scoperto.
Non voglio rinunciare a questa occasione !!!
Il pomeriggio puntuale sono da lei in negozio, passiamo tutto il pomeriggio a definire gli ordini per i nuovi mobili che sostituiranno quelli danneggiati.
Verso le 18,30 finiamo. Mi aspetto di andare con lei a casa sua invece...
“ti aspetto per le 21,00” vado a fare la cuoca e mi liquida.
Resto basito ma colgo l'occasione per andare a casa a farmi una doccia, telefonare a mia moglie e passare da un fioraio.
Alle 21 in punto suono, sono eccitato come un ragazzino al primo appuntamento.
Sono sposato da circa 20 anni, non ricordavo quella sensazione così bella.
Mi accoglie splendida più del solito, ha una camicetta bianca sbottonata dei primi 2 bottoni che risaltano e lasciano intravedere appena il suo seno, una gonna a tubino nero e scarpe tacco 10.
Le porgo i fiori, mi stampa un sorriso a tutta bocca poi si avvicina e mi bacia sulle labbra.
Entro, ha una casa piccola ma ben arredata.
Il salotto è tutt'uno con la cucina.
Mi fa accomodare sul divanetto mentre lei continua a preparare la cena parlando.
Sembriamo due amici, ma io stasera voglio di più. Da quando sono sposato non ho mai tradito mia moglie ma, la sua sensualità è tale da far cadere anche questa barriera. In quei momenti non penso ad altro, siamo io e lei, il resto non conta.
Ceniamo e beviamo, parliamo del più e del meno (stasera il lavoro resta fuori dalla porta)
Finita la cena faccio per accomodarmi sul divano ma lei, inaspettatamente mi prende per mano...
arriviamo in camera da letto, senza dire nulla mi bacia, questa volta apre le labbra e con la lingua cerca la mia. Ha gli occhi chiusi, vuole che solo i sensi la facciano da padrone.
Rispondo al bacio, sembriamo 2 quindicenni. Siamo lì accanto al letto, in piedi a pomiciare.
Sono eccitatissimo, dopo tanto tempo riprovo emozioni adolescenziali, il mio cazzo nei boxer reclama la sua parte ma, non devo avere fretta e soprattutto non devo metterle fretta.
L'abbraccio, le carezzo i capelli e la schiena mentre ci baciamo, ha un buonissimo sapore.
Riapre gli occhi, mi guarda teneramente “scusa sono 4 anni che non baciavo un uomo”.
Le sorrido e la ribacio, le lascio il suo tempo.
La sua mano scorre sui miei pantaloni, arriva alla patta, tasta il contenuto, fa scivolare la zip verso il basso, si intrufola nei boxer e tocca il mio cazzo, valutandone la consistenza.
“dimmi che farai piano, dopo 4 anni è come se fossi tornata vergine”...le carezzo il viso, “sarai tu a dirmi quando sarai pronta” le rispondo flebilmente.
La guardo dritta negli occhi mentre le sbottono il resto della camicetta.
Il reggiseno nasconde il suo bel tesoro, lei arrossisce.
Le sgancio la zip laterale e la gonna scende lentamente, ha delle splendide gambe.
La bacio e la carezzo, voglio che sia un momento magico.
Le sgancio il reggiseno, le aureole rosso fuoco fanno la sua comparsa ed i capezzoli si ergono prepotenti.
Mi abbasso, lecco le aureole lungo il loro perimetro poi, mi concentro su un capezzolo suggendo con avidità e carezzandolo con la mano destra.
Con l'altra mano le carezzo le mutandine, percorro il solco della sua intimità, non ho fretta.
Aspetto che inizi a gemere, col polpastrello scosto il piccolo lembo di stoffa e tocco la sua fighetta.
Una lieve peluria la ricopre, sono al massimo dell'eccitazione, vorrei togliermi i pantaloni e montarla forsennatamente ma, resisto.
Le carezzo la fica longitudinalmente fino a quando non si apre leggermente, il mio polpastrello ora la esplora più a fondo ma non entra. Cerco e trovo il clito ed inizio a stuccicarlo.
Lei a questo punto si stacca, mi aiuta a levare la camicia poi, mi sbottona i pantaloni e me li sfila contemporaneamente ai boxer.
Il mio cazzo come una molla scatta fuori.
Mi fa sedere sul letto, si inginocchia davanti a me ed inizia a baciarmi la cappella.
Prima leccatine poi lo imbocca. E' impacciata, si vede che è tanto che non pratica ma, ce la mette tutta.
Piano piano riesce a prendermi tutto dentro la sua bocca. Mi carezza i testicoli. Il mio primo istinto sarebbe di lasciarmi andare ed esploderle in bocca il mio piacere ma, sarei troppo egoista, cerco pensieri negativi per non venire subito.
La interrompo, scambiamo le posizioni. Ora è lei seduta sul letto ed io mi inginocchio davanti a lei.
Le sfilo lentamente le mutandine poi, allargandole leggermente le gambe, mi tuffo sul suo boschetto già carico di umori.
Lecco avidamente gli umori già presenti poi, con colpetti di lingua mi metto a stuzzicarle il clito.
Risalgo fino all'ombellico e lecco scendendo lentamente, la cosa pare piacerle.
Le sue gambe si chiudono ad ics dietro le mie spalle, sono legato a lei. Mi piace.
La lecco cercando di non trascurare nessun punto, addirittura le lecco l'interno dell'inguine.
E' tutta un fuoco, inizia a dirmi le cose più assurde, mi incita a proseguire.
Decido di appoggiare una falange maliziosa sul suo sfintere.
E' l'apoteosi, esplode in un orgasmo intenso, si contorce ma continua a stringermi, urla ed incita.
Decido di bagnare la falange dei suoi umori e, mentre riprendo a leccarle la fica ripulendola, inizio ad eplorarle l'ano. Le piace.
Ha gli occhi chiusi, le lecco la fica e le massaggio l'ano, la voglio portare al massimo dell'eccitazione, voglio che sia lei a dirmi quando è pronta ad essere penetrata.
Si contorce ma io non mollo, voglio vederla e sentirla godere.
Poi d'improvviso il suo ansimare si fa più frenetico ed piacere mi bagna la bocca, sta venendo !!!
Un urlo liberatorio rimbomba, sono felice !!!
Mi libera la presa dalle sue gambe e si rilassa sorridendo.
Passa poco che mi invita a cambiare di posto, mi fa stendere sul letto.
“voglio cavalcarti, è tanto che non faccio all'amore, voglio montarti sopra io, ho paura di sentir male, voglio essere io a decidere come e quanto sentirti dentro”
La fermo un istante, mi alzo, vado a prendere i preservativi che avevo nella tasca della giacca.
Lei prova a mettermeli goffamente, l'aiuto e poi mi ristendo sul letto.
La osservo, è bellissima, ora che ha goduto è rilassata, solare.
Mi monta sopra, mi bacia la cappella paonazza e desiderosa di lei poi, punta l'asta alla sua fica fradicia. La passa longitudinalmente più volte, soffermandosi sul clito.
Punta la cappella alle sue piccole labbra e lentamente, molto lentamente si cala. E' strettissima.
Si capisce che è molto che non fa sesso, sento le sue pareti aderire e risucchiare il mio uccello.
Provo sensazioni fantastiche, ormai dimenticate.
Piano piano riesce a farsi penetrare completamente poi, si ferma. Resta immobile qualche attimo a godersi la sensazione. Inizia dei movimenti lenti, da prima avanti ed indietro poi su e giù ed infine inizia a roteare il bacino. Si sta godendo il contattato con le pareti della sua fica.
Sento il leggero sciacquettio dei nostri umori che fanno da colonna sonora a quel momento magico, ha gli occhi socchiusi. Allungo le mani per toccarle i seni e stuzzicarle i capezzoli, al fine di amplificare il piacere.
Ci riesco, mi invita a non smettere.
Quei movimenti lievi quasi a cullare la eccitano, il suo respiro cresce piano piano.
I movimenti si fanno gradualmente sempre più frenetici, alla fine mi cavalca forsennatamente.
Si è sbloccata.
Poggia le mani sul mio petto e, facendo leva, muove il bacino per ottenere il massimo del piacere.
Lascio che sia lei a condurre il gioco, un bravo amante deve soprattutto pensare a far godere la propria partner.
Dopo un po decido di prendere l'iniziativa, ormai dovrebbe avere la figa allargata quindi, la faccio scendere, la pongo a pecorina e, pian piano la penetro.
Lei pare gradire questa nuova posizione, spinge il bacino indietro per farsi penetrare più a fondo.
La penetro ritmicamente, alternando movimenti lenti a momenti veloci; la sento gemere.
Decido di osare, senza avvisarla punto la cappella al suo ano, sperando che lei, portando indietro il bacino si penetri da sola. Se ne accorge appena in tempo. Si blocca. Si gira e mi guarda tra il preoccupato e lo stupito. Le sorrido rassicurandola.
“è tanto che non lo prendo nel culo, fai piano mi raccomando” mi dice per accontentarmi.
Bagno la cappella nei suoi umori lubrificandola, l'appoggio allo sfintere e lentamente, molto lentamente, inizio ad entrare il lei.
Da prima è tesa poi piano piano si rilassa.
Quando sono dentro tutto mi fermo facendo sì che il suo culetto si abitui all'intruso, mentre le carezzo il clito con la mano per eccitarla ancor di più.
Il mio piano da esito positivo infatti, inizia a muovere il bacino per favorire la penetrazione.
Di lì a poco si sta facendo inculare beatamente, gode e bela come una pecorella.
All'improvviso ecco l'esplosione, urla e si dimena, ecco l'orgasmo, è riuscita ancora a venire !!!
Si accascia esausta, mi piego su di lei e la bacio.
Mi stendo accanto a lei carezzandola, esploro con i polpastrelli ogni centimetro del suo corpo; ha i brividi, lo si capisce dalla pelle d'oca.
“ora è il tuo turno” mi dice con aria soddisfatta.
Mi spompina un poco per farmi tornare in forma e mi monta sopra cavalcandomi come un amazzone.
Sento la mia cappella toccare ogni punto dell'interno della sua fica.
Vedo che si lecca le dita poi, gira il busto e con il polpastrello della mano destra mi infila un dito in culo, amplificando la mia eccitazione.
Non me l'aspettavo, è bastato pochissimo che il mio cazzo ha schizzato dentro di lei come una fontana del Bernini, non credevo neppure io di avere tanto liquido dentro.
Sono esausto e lei con me.
Ci baciamo e ci addormentiamo coccolandoci.
L'indomani mattina facciamo colazione assieme, lei va al lavoro ed io vado ad ultimare le cose a casa per tornare in giornata al mare dalla mia famiglia.
Da allora Angela è diventata la mia amante, scopiamo regolarmente e siamo felici
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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