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Lui & Lei

La Palestra


di benves
08.03.2017    |    9.867    |    0 9.4
"Era verso metà dicembre quando decisi che quella sera avrei provato a farla mia, ormai la confidenza era tale che un eventuale rifiuto non avrebbe leso quello..."
Sono Ciro, Personal Trainer, body builder e titolare di una palestra, ho 50 anni e sono un'anima libera.

Nel corso della mia attività le occasioni non mancano, spose annoiate, ragazze con complessi vari in cerca di autostima, insomma diciamo che non mi annoio

Amo la libertà, divertirmi e godere della vita più che posso.

Voglio raccontarvi un frammento della mia vita, risale a 10 anni fa, quando avevo appena 40 anni.

Era l'anno 2007 e dal mio diario segreto estrapolo gli appunti di quello che ora vado a raccontare:

Ultimamente ho assunto una ragazza al front office, Giulia, affinché accolga i clienti e li faccia sentire importanti. Una figura professionale che nel mio staff mancava.
I risultati si sono visti subito, in poco meno di un mese è riuscita a fare 10 abbonamenti annuali a professionisti cicciottelli in cerca della gioventù perduta.
E' carina, dolce, riesce ad accogliere le persone come fossero in famiglia; le lusinga e poi, riesce a fargli firmare l'abbonamento.

Solitamente non mi sono mai permesso di mescolare i rapporti con i dipendenti con quelli personali ma, questa volta, provavo una attrazione particolare verso di lei, una forza oscura mi attirava.

Volevo saperne di più di lei e, con la scusa degli ottimi risultati che andavano festeggiati, ho invitato Giulia a cena in un locale modaiolo. Grazie alle mie conoscenze sono riuscito ad avere un tavolo dove poter parlare ed ascoltare della buona musica.
La cena fila liscia, Giulia si mostra un'ottima interlocutrice, spigliata, sagace e bellissima.
Di quella bellezza acqua e sapone con un fascino naturale, innato, non voluto.
Fisico atletico, terza di seno, capelli corti che le incorniciano un viso da santarellina in un corpo da diavolessa.
Ha 22 anni, diplomata Isef ed alle spalle storie burrascose con bad boys.
La cosa che più mi ha colpito sono i suoi numerosi tatuaggi che evidenziano la sua personalità ribelle.

Dopo quella cena, sono rimasto sempre più convinto che Giulia avrebbe dovuto essere la mia prossima conquista. Si la differenza di età era notevole (18 anni) ma la mia speranza era che, essendo uno spirito ribelle, quella non sarebbe stata un deterrente.
Contavo molto sulla mia fisicità, restava solo da capire come e quando riuscire a farla mia almeno per una volta.

Nei giorni successivi ho iniziato a tessere la mia tela; la coprivo di complimenti quando lavorava egregiamente e sminuivo gli eventuali errori quando ne commetteva.
Dovevo stare attento perché la differenza non venisse troppo notata con gli altri dipendenti, ero sulla lama di un rasoio e dovevo mantenere il giusto equilibrio per non tagliarmi.

Poi ebbi una intuizione, essendo Giulia diplomata Isef le proposi di prendere abilitazione a Personal Trainer ed avendo io l'esperienza necessaria ed i requisiti per prepararla, avremmo avuto modo di passare più tempo assieme senza destare nell'occhio.
Lei vedendo in ciò una possibilità in più di lavoro anche futuro accettò con entusiasmo.

I mesi successivi passammo molto tempo assieme anche dopo la chiusura della palestra; approfittavamo del fatto che non vi fossero clienti per affinare la preparazione sia teorica che pratica.
Ciò mi permise di approfondire la confidenza con lei ed entrare maggiormente in sintonia.
Le palpatine nel fare gli esercizi non mancavano ma mai avevo affondato la situazione per timore di rovinare tutto, non volevo correre.
Ci frequentavamo anche fuori dalla palestra, uscivamo assieme senza problemi non avendo legami entrambi ma, niente di più.

Era verso metà dicembre quando decisi che quella sera avrei provato a farla mia, ormai la confidenza era tale che un eventuale rifiuto non avrebbe leso quello che fino ad oggi avevamo costruito. Eravamo spiriti liberi e tali saremmo rimasti.

L'allenamento quella sera era stato particolarmente intenso, l'esame si avvicinava e dovevamo affinare le tecniche.
Finimmo verso le 23 poi proposi di fare la sauna e idromassaggio per eliminare tossine e tonificare ulteriormente la muscolatura.

Eravamo soli, con la palestra chiusa; avevo più volte visto Giulia in costume nella sauna ma quella sera mi pareva più radiosa e luminosa.
La sua pelle sudata splendeva

Dopo la sauna immediatamente vasca idromassaggio.
Eravamo seduti vicino, aveva gli occhi chiusi e si godeva i getti d'acqua.
Mi avvicinai a lei, le presi la mano baciandogliela; volevo testare la sua reazione.
Non si mosse, baciando salii su per il braccio, da lì la spalla
Lei sempre immobile
Dalla spalla al collo
Iniziai a leccargli il lobo dell'orecchio
Lei sempre impassibile
Da li mi avvicinai alla bocca, baciandola
Rispose al mio bacio, sempre ad occhi chiusi
Le nostre lingue si incontrarono

Fu lei a stupirmi questa volta, andò a cercare il mio membro saggiandolo dai boxer
Poi lo estrasse iniziando una lenta masturbazione

Distolsi le mie labbra dalle sue, scesi sempre baciandola arrivando al petto; liberai il suo seno dal costume e mi gettai sui rosei capezzoli in tiro per l'eccitazione e per l'idromassaggio.
I nostri corpi statuari stavano creando il preludio per il sesso.

Il tempo pareva essersi fermato.

Mentre mi concentravo sul seno con la mano andai anche io alla ricerca della sua parte più intima
Agevolò l'operazione spingendo avanti il bacino e liberandosi lei stessa del costume.

Trovai il suo sesso completamente depilato, la falange si fece strada tra le grandi labbra, poi tra le piccole labbra e puntò alla sua essenza.

Lei continuava a masturbarmi piano

Introdussi il dito dentro di lei, lentamente

Giulia continuava a tenere gli occhi chiusi

L'eccitazione accompagnata dal getto d'acqua ci mandavano su di giri

La baciai con voluttà

“ti voglio” le dissi

mi accomodai meglio sul sedile dell'idromassaggio, la feci alzare e l'invitai a mettersi a cavalcioni su di me

Non pensai al preservativo Nè lei si curò di dirmi qualcosa

Non esitò un attimo, si impalò lentamente

Il mio cazzo di discrete dimensioni entrò facilmente in lei

Il suo corpo statuario era davanti a me, bellissimo

Non pensavamo ad altro che al piacere reciproco, nessuna parola o frase di circostanza, pensavamo solo al piacere

Cavalcava come un'amazzone, alternava movimenti sussultori a movimenti rotatori del bacino, facendo sì che il mio membro esplorasse ogni punto del suo sesso

Da quella posizione mi era facile baciare i suoi seni, leccare i suoi capezzoli e suggerne l'essenza.

I tatuaggi abbellivano la sua pelle, scoprii con piacere che aveva anche due ali di angelo tatuate vicino al suo sesso per amplificarne il contrasto e sottolineare “la porta del paradiso”.

Non passo molto tempo che lei ebbe un sussulto, e venne

Si accasciò su di me

L'abbracciai forte quasi a proteggerla poi, sfruttando i miei muscoli, l'alzai di peso
Uscimmo dall'idromassaggio e la riportai in sauna

Lì l'adagiai sulla panca di legno, la stesi e mi misi in contemplazione del suo corpo.

Mi inginocchiai ed iniziai a baciarla e leccarla partendo dalla punta dei piedi

Il mio cazzo reclamava la sua parte, era ancora in tiro ed aveva interrotto l'amplesso ma non mi importava, era lei quella importante

Leccai salendo pian piano

Arrivai alla porta del paradiso, le allargai le gambe e mi gettai a suggere il suo nettare

La guardavo da quella posizione, gli occhi chiusi ma la lingua inumidiva le sue labbra.

Continuai il mio percorso leccandola e risalendo

Arrivai ai seni, mi concentrai qualche minuto su di essi

Continuando arrivai alle sue labbra

Ormai ero disteso su di lei, il mio sesso era a contrasto con il suo

Fu facile da quella posizione riprendere ciò che avevo interrotto nell'idromassaggio

Fui io questa volta a penetrarla

Alternavo il ritmo per godermela meglio, tutti i sensi erano appagati
Quel corpo meraviglioso mi stava dando splendide sensazioni

Fu lei questa volta a chiedermi di cambiare posizione

Si giro, mettendosi carponi sulla panca, voleva essere presa da dietro

Il mio sesso entrò perpendicolarmente alla panca mentre le mie mani andarono a stuzzicare i suoi seni - “è la posizione che preferisco” mi disse

Spingeva indietro il sedere per aumentare la penetrazione, lo sciacquettio dei nostri sessi era la colonna sonora di quell'idillio

Provai ad osare, spostai la cappella sul suo culetto

Lei si ritrasse “non voglio” mi disse

Rispettai il suo volere e ripresi la penetrazione nella sua fica.

Stavo per venire, lei se ne accorse

“godi dentro di me, prendo la pillola” mi disse

Sussultammo in contemporanea, mi pareva di lasciarle dentro l'anima da quanto mi ero goduto quel momento.

Avevo avuto molte donne in passato ma mai nessuna mi era entrata in enfasi come lei.

Per la prima volta, dopo il sesso, riuscii a dire ad una donna “ti amo”.

Lei mi sorrise, mi accarezzo la chioma e mi baciò

Quella sera facemmo ancora l'amore

Uscimmo dalla palestra verso le 3 di mattina.

Sono passati 10 anni, Giulia è ancora accanto a me, è la mia compagna, conviviamo felici e ci amiamo come quel giorno
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