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Lui & Lei

IN CERCA DI LAVORO


di benves
28.08.2024    |    292    |    0 9.5
"Ero abbastanza nuova a rapporti a tre, mi era capitato solo un'altra volta poco tempo prima, comunque allungai le mani ed impugnai i loro cazzi cominciando a..."
A 19 anni ero praticamente in rotta con i miei genitori, il mio carattere, decisamente ribelle, mi aveva portato, dopo una furiosa litigata, ad andarmene di casa.
Uno zaino, con un po' di biancheria, jeans e qualche maglietta, un paio di maglioni e quello che avevo nel mio salvadanaio, volevo essere indipendente ma, in effetti, non sapevo neanche da dove cominciare.
Dopo qualche giorno passato da un'amica avevo preso una decisione, sarei andata in un'altra città e mi sarei trovata un lavoro, 2.000 euro in tasca mi davano, o almeno così credevo, un po' di autonomia, quindi andai in stazione centrale e decisi, seduta stante, di prendere un treno per Napoli; città dove non ero mai stata e dove nessuno mi conosceva.
Durante il viaggio, però, mentre mi allontanavo da Milano, pensai che forse, un'altra grande città mi avrebbe creato dei problemi quindi, quando dal finestrino vidi il nome di una cittadina che si chiamava Aversa, mi sbrigai a scendere dal treno, il dado era tratto.
Aversa è una piccola città non lontana da Napoli, come imparai presto era di origine Normanna e, andando in giro mi resi conto che, alla fine, non c'erano grosse differenze con una piccola città del nord, a parte il fatto che non capivo quasi niente quando la gente parlava in dialetto, però, sicuramente, ho trovato persone molto più ospitali rispetto a Milano dove, quasi, non si conosce neanche il tuo vicino di pianerottolo.
La prima cosa era trovare un posto per dormire, in albergo avrei finito presto i miei soldi, comunque, visto che era già sera, optai per un albergo vicino ad un bowling, almeno per la prima notte, domani mi alzo presto e trovo qualcos'altro.
Andando a zonzo per la parte vecchia della città vedo che ci sono parecchi cartelli affittasi, soprattutto su delle porte a livello strada, chiamo un paio di numeri e trovo quasi subito una specie di monolocale a 150 euro al mese, niente contratto, affitto anticipato ogni mese, ma mi va bene lo stesso, costa poco, avrò solo bisogno di un letto e di una cucina, qualche sedia, un tavolo ed un frigorifero ed il bagno
Quel monolocale ha bisogno di una pulizia a fondo, mi do subito da fare
Dopo aver pulito tutto inizio a girovagare per il paese, trovo un negozietto di mobili usati e lì trovo tutto quello che mi serve tranne il materasso che vado a comprare nuovo e che mi portano praticamente subito, a Milano sarebbe stato impossibile.
Adesso tocca al lavoro, non ho nessuna esperienza, penso che in qualche bar, magari, potrebbero aver bisogno, imparo presto e qui ce ne sono un sacco
Dopo un paio di giorni sono abbastanza demoralizzata, unico risultato ho bevuto un sacco di caffè.
Una delle bariste mi dice che in un panificio hanno bisogno di banconiste
Il mattino del terzo giorno mi trucco, mi vesto con cura e mi presento
Le ragazze al banco, tutte in divisa, mi dicono che devo parlare con il titolare e prendono il mio numero di telefono, sarà un altro buco nell'acqua.
Il mattino dopo alle 9 il mio telefono squilla, è il titolare del panificio, se voglio e sono disponibile posso andare a fare un colloquio con lui, non mi pare vero, fisso subito l'appuntamento.
Mi presento alle 3 del pomeriggio, voglio fare una buona impressione
Mi vesto in modo da valorizzare la mia figura, minigonna, una magliettina aderente, guardandomi allo specchio faccio la mia bella figura, sono alta un metro e settanta, mora, capelli lunghi, peso 59 chili e porto una IV coppa B, direi che mi difendo bene.
Mi ricevono in un piccolo ufficio, parlo al plurale perchè in effetti i titolari sono due
Il mio accento li incuriosisce, racconto loro una storia circa il mio trasferimento, e, dopo avermi spiegato di che lavoro si tratta restano un po' in silenzio
Spiego che ho bisogno di lavorare, davvero bisogno, che gli orari non mi spaventano, che imparo in fretta
Non mi danno subito una risposta, dicono che mi chiameranno
Me ne vado sempre più sfiduciata.
Arrivata nel mio monolocale faccio una doccia, indosso la mia solita camicia da uomo senza nient'altro addosso e mi siedo a mangiare qualcosa
E’ sera tardi. saranno le 23 quando il mio telefono squilla di nuovo, è uno dei due titolari mi dice che hanno chiuso adesso il negozio, e che avrebbero preso una decisione, avevano solo bisogno di definire con me qualche dettaglio
Mi chiedono se ero disponibile subito per parlare
Ero talmente contenta che non pensai all'orario e dissi di si
Vista l'ora mi proposero di venire loro da me, per evitarmi di uscire a quell'ora da sola
Li ringraziai e diedi loro l'indirizzo.
Feci un po' d'ordine e m'infilai velocemente un paio di jeans
Ci misero 10 minuti ad arrivare
Li feci entrare e ci sedemmo al tavolo sulle uniche tre sedie che possedevo.
Il loro discorso fu abbastanza conciso ed estremamente chiaro. almeno per me
Cominciarono dicendo che ero sicuramente una ragazza intelligente, che mi avrebbero sicuramente dato il lavoro e che però, nella vita bisogna dare per avere e, quindi, io dovevo.........
Ero giovane ma non stupida, capii subito cosa volevano dire, del resto non ero nuova ad avances di quel genere, il mio primo rapporto completo l'avevo avuto, anche se la mamma pensava che fossi ancora vergine
Quindi, alzandomi in piedi cominciai a camminare per la stanza
Arrivata vicino al paravento che nascondeva in parte, il mio letto, mi voltai e chiesi a loro :"con tutti e due?"
Non ci fu bisogno mi rispondessero, la loro espressione era chiara.
Chiusi il paravento, slacciai e lasciai scivolare a terra i miei jeans e poi sbottonai la camicia
Mi sedetti sul letto aspettando
No persero tempo a spogliarsi, tirarono solo giù la zip dei pantaloni e tirarono fuori i loro membri mettendosi in piedi davanti a me, sarebbe stata una lunga notte.
Ero abbastanza nuova a rapporti a tre, mi era capitato solo un'altra volta poco tempo prima, comunque allungai le mani ed impugnai i loro cazzi cominciando a segarli
Ogni tanto davo una leccatina ad uno dei due
Nonostante non fossero proprio giovanissimi raggiunsero presto la giusta consistenza
Mi è sempre piaciuto il sesso e se fosse servito anche per trovare un lavoro, tanto meglio
Mi alzai liberandomi delle mutandine e del reggiseno quindi mi stesi sul letto invitandoli a mettersi tutti e due al mio fianco
Penso rimasero sorpresi dalla mia farfallina completamente rasata
Uno dei due mi baciò accarezzandomi un seno ed infilandomi tutta la lingua in bocca, l'altro mi allargò con le dita le grandi labbra e cominciò a leccarmi.
Mamma mia che bello
Poi quello che mi stava baciando mi tirò su di sè e continuando a baciarmi si prese in mano il pene e cominciò a strofinarne la punta sulle mia farfallina, fino a quando le mie grandi labbra si aprirono da sole, permettendogli di entrare
Ero impalata sopra di lui e cominciai a cavalcarlo mentre l'altro si mise dietro di noi e continuava ad accarezzarmi le spalle , la schiena ed il sederino
Ad un certo punto sentii le sue dita allargarmi il buchino, mi irrigidii, lì ero vergine
Compresi le sue intenzioni ma, non potevo tirarmi indietro, avevo bisogno di quel lavoro
Mi avrebbe fatto male, lo sapevo, all'inizio sarebbe stato doloroso ma poi mi ci sarei abituata e probabilmente mi sarebbe anche piaciuto
Lui continuò a infilare solo il suo dito, poi diventarono due, stava allargandomi piano piano
Nel frattempo ero già al secondo orgasmo, quello sotto di me invece niente, continuava imperterrito ad assecondare il mio movimento spingendo ogni tanto più a fondo
Ad un certo punto ecco che quello dietro di me smise di usare le dita, sentii la mano spingere sulla schiena abbassandomi completamente sul corpo di colui che mi stava stantuffando la papatina.
Poi sentii la punta del suo cazzo forzare il mio buchino, cominciando ad entrare lentamente, un millimetro dopo l'altro, lentamente ma inesorabilmente
Il mio sfintere si abituava piano piano all'intruso
Mi fermai per permettergli di entrare e sentire meno dolore, fino a quando... finalmente arrivò in fondo
Sentivo i suoi coglioni contro il mio culetto
Cominciò a muoversi ed anche quello sotto di me lo imitò
Trovarono subito il giusto ritmo
Urlai non tanto per il dolore quanto perché ero al mio terzo orgasmo, e questo era il più bello di tutti, il più bello della mia vita !!!
Andarono avanti così almeno dieci minuti, poi il loro ritmo aumentò, mugolavo come una gatta e mi contorcevo per il piacere, con quei due pioli di carne dentro di me
Uscirono quasi contemporaneamente dal mio corpo e mi ritrovai la pancia e la schiena riempita con il loro sperma caldo.
Rimanemmo sdraiati sul letto a riprendere fiato, poi mi alzai per andare in bagno a lavarmi
Al mio ritorno erano ancora sul letto, avevo avuto ragione, sarebbe stata una lunga notte e così trovai il mio primo lavoro.
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