tradimenti
Ho pagato per farmi scopare.
di anita69
04.01.2022 |
27.998 |
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"A cena andiamo lungo il porto canale che divide Milano Marittima da Cervia: un bel posto, elegante, pesce freschissimo: Plateau di ostriche e crostacei per..."
La Pandemia da Covid sta rallentando i nostri giochi erotici dal vivo ed allora continuo nei racconti di un recente passato, per tenere viva la voglia, nutrire il desiderio, incrementare l’erotismo, nelle scopate matrimoniali, ormai un po’ datate.Come detto altre volte ci piaceva e ci piace, con Gius, andare in Romagna, a ballare: Riccione, Rimini, Cervia, Milano Marittima.
Minivacanze di due giorni, soprattutto in bassa stagione: Hotel magnifici a prezzi stracciati, ottimi ristoranti, discoteche super, bravi ballerini, giovani intraprendenti.
Il ballo mi piace in sé e poi adoro moltissimo vedere se, ballando, “becco” qualche giovane intraprendente da portare dopo in camera per delle notti, tutto sesso e rock and roll.
Ho già raccontato alcune di queste serate, direi nottate: oggi ne voglio ricordare una in particolare che non piace a Gius, che lui ha dovuto “subire” per accontentare le mie voglie.
Credo che una donna, almeno una volta nella vita, debba provare due situazioni “al limite”: quella di essere pagata per fare sesso e quella inversa, di pagare lei, per avere il cazzo di un ragazzo giovane.
Almeno una volta nella vita queste due cose fanno sentire una donna dominatrice dell’uomo sia se lo costringe a pagare per averla sia che lo “compri” per i suoi desideri.
L’unica esperienza che ho avuto nel primo caso, assai negativa invero, l’ho descritta nel racconto “Tradisco Gius....e mi fanno un pacco”.
Oggi voglio ricordare l’altra situazione, vissuta, anche questa una sola volta: quella di pagare dei giovani per le loro prestazioni sessuali.
Anche se a pagare, in vero, fu Gius.
E’ Carnevale, siamo a Milano Marittima, in un bellissimo Hotel sul mare, che in estate deve essere da sogno: ora un po’ meno, vista la nebbia che sta calando sulla spiaggia e ci priva anche della vista dell’Adriatico
Mi vesto a fica, minigonna nera, autoreggenti a rete, minuscolo tanga rosso…augurale...camicetta cremisi, reggiseno a balconcino…rosso...una fragolona da degustare con un flute di champagne.
A proposito lo sapevate che flute si traduce calice a tromba?
Mai traduzione più azzeccata.
Sono pronta, con Gius andiamo in centro, in viale Romagna, a prendere l’aperitivo, all’aperto sotto due lampioni a gas che danno tepore: due cocktail Martini Hemingway contribuiscono a risolvere il problema del freddo.
A cena andiamo lungo il porto canale che divide Milano Marittima da Cervia: un bel posto, elegante, pesce freschissimo: Plateau di ostriche e crostacei per iniziare, poi la tradizionale grigliata di pesce romagnola, il tutto bagnato con una boccia di Franciacorta Satin, che ci centelliniamo con cura.
Una cena romantica, mano nella mano, cullati dallo sciabordare delle acque del canale mosse dai pescherecci, che stanno partendo il loro duro lavoro notturno.
Facciamo le 23, l’ora giusta per andare al Kursaal, la bellissima discoteca che ha una sala gigantesca per ballare, ma anche una saletta x giovani, che apre più tardi.
Ballo con Gius e quando lui prende fiato, ballo con diversi uomini che mi ronzano in torno, per ballare ma anche per cercare di strusciare i loro cazzi, sulla mia fica e portarmi a letto.
Non mi piacciono, sono tutti di una certa età, pancetta preminente, esagerati modi ossequiosi, come solo i meno giovani, sanno utilizzare.
Ho voglia di carne giovane, di ragazzi spensierati, che mi stringono forte subito fra le loro braccia, che non la menano incerti, ma vadano subito al dunque…"vieni sulla spiaggia con me??"
La sala grande non da risposte su questo e allora dico a Gius che voglio andare nella saletta, dove impera musica rock e tanti giovani sgambettano felici.
Gius mi accompagna, beve qualcosa con me al piccolo Bar, ma la musica e il chiasso lo annichiliscono, non lo sopporta e mi dice, “divertiti senza esagerare, io torno di là”.
MI guardo intorno: quanti giovani belli, atletici, che ballano, bevono, ridono, spensierati.
Guardo le ragazze per capire se ho chance di beccare uno dei loro compagni: la disanima mi rende infelice.
Invero nessuna è una donna di classe, elegante, sexy come me, ma quanto sono giovani, spigliate, disinibite, queste ragazze. Sarà una lotta dura.
Comincio a ballare da me, nel gruppo, dimenandomi al ritmo di musica, ma sempre in maniera molto sexy, muovendo sensualmente il culo e la fica, scuotendo i capelli sul collo, strusciando casualmente le mani sui fianchi e la patta dei giovani ballerini.
Ogni tanto trovo da discorrere con alcuni di loro, batto gli occhi e le ciglia da cerbiatta, fisso sfacciatamente il loro pacco preminente, faccio avance mascherate, ma raccolgo poco, non riesco a concludere nulla.
Ormai sono quasi alla fine della serata, manca poco alla chiusura, Gius tornerà per portarmi in Hotel e mi dovrò accontentare della solita scopata maritale.
Ascolto tre ragazzi, chiaramente meridionali, che discutono di come tornare a Cervia: non trovano, fra tutti e tre, i soldi per pagare il taxi.
Entro nei loro discorsi, sono tre ragazzi pugliesi ad un corso di formazione a Cervia, a carico delle loro famiglie.
Sono molto giovani, tutti sui 25 anni, sono amici di paese.
Dico loro che posso accompagnarli io a Cervia, assieme a mio marito, poi aggiungo maliziosa che potrebbero anche dormire da noi, a Milano Marittima e andare a Cervia domattina.
Ho bevuto io, ma anche loro e la mia proposta li fa sorridere, li eccita, mi chiedono “dove ci farai dormire? fra te e tuo marito?
“Perché no”…ribatto eccitata dalla situazione.
Sono attratti dalla cosa, ma molto indecisi, si scherniscono, si dicono a vicenda “vai tu che non batti un chiodo da mesi”
Allora mi si chiude la vena, quella che collega il cervello con la fica e dico loro: “vi regalo 50 euro a testa, se venite a dormire da me”.
Restano basiti, di sasso, a bocca aperta, ma sono giovani, spavaldi e accettano la sfida “certo che veniamo”
In quel mentre arriva Gius, lo prendo da parte e gli dico “ho promesso a questi tre ragazzi 50 euro a testa se vengono stanotte da noi” “ti prego di non dirmi di no...poi farò tutto quello che vuoi per tutto il mese prossimo”
Gius è rimasto senza parole, gli metto una mano sul pacco e gli stringo l’uccello per fargli capire quanto mi interessa la cosa.
Non aspetto la risposta, prendo Gius per mano e dico ai ragazzi veniteci dietro, andiamo all’auto.
Quando stiamo per entrare in auto uno dei ragazzi dice di essere fidanzato e di non sentirsela di tradirla e non sale, come invece fanno gli altri.
In auto il silenzio è massimo, nessuno ride più, nessuno parla, Gius mi sembra scuro in volto.
In Hotel il portiere di notte ci guarda stranito, Gius gli dice che andiamo a fare un pocherino in camera.
Entriamo in camera, faccio sedere i ragazzi sul letto, abbasso le luci, metto le mani in tasca di Gius, prendo dal suo portafoglio due pezzi di 50 e li metto sul comodino, dicendo a ragazzi “questi sono per voi”
Loro ridono divertiti, intascano il denaro.
Metto a sedere Gius sulla poltroncina della camera e inizio a spogliarmi.
Mi tolgo gonna e camicetta, rimango in reggiseno, tanga e autoreggenti a rete.
Agguanto il primo ragazzo e lo aiuto a spogliarsi, gli levo tutto, nonostante una sua difesa per mantenere gli slip, lo lascio nudo.
Poi faccio uguale con l’altro.
Ecco ora sono tutti e due nudi, in piedi davanti al letto, sono miei, li ho pagati, ho comprato un'ora di sesso con loro.
Mi spoglio nuda, in ogni mano metto i loro cazzi, che sono ritti e duri, tasto le loro palle e finalmente si sbloccano, le loro mani iniziano a toccarmi.
Le poppe, il culo, provano a inserire qualche dito nella mia fica.
Li spingo sul letto, chino la mia faccia sui loro uccelli e inizio la danza della mia lingua e della mia bocca su di loro.
Con la coda dell’occhio vedo Gius che si sta segando, meno male, la libidine ha prevalso sulla incazzatura.
Inizia una giostra da sogno, pasteggio con i loro cazzi e loro con le mie poppe e la mia fica.
Sono giovanissimi, poco esperti, ma hanno vigore, forza, desideri repressi, mi stanno facendo godere: un orgasmo dietro l’altro. Mi sembra di essere in Paradiso.
Siamo giunti al massimo del parossismo erotico, adesso dobbiamo sfogarci: scopare di brutto.
Qui viene il dramma. Mi fermo per mettere loro i preservativi, ma non li hanno.
Gius non li usa mai, siamo senza. Cazzo!
I ragazzi spingono i loro uccelli decisi verso i miei buchetti, non ce la fanno più a resistere senza, ma io senza preservativo non voglio, ho paura.
Inizia una battaglia navale del sesso, loro che mi implorano, mi sollecitano, mi divaricano le cosce per fottermi ed io, che ne ho una voglia immensa, costretta a dire di no.
A serrare quelle cosce che vorrei tenere non spalancate, di più, sentire i loro cazzi fino allo stomaco, fino in fondo e ancor più in fondo.
Visto che non la spuntano i ragazzi mi propongono di rendermi i 50 euro ciascuno, purché mi faccia scopare. Mi viene da ridere…vedi quanto tira un pelo di fica!
Non posso, ho paura, faccio l’unica cosa possibile accelero con bocca, lingua, mani, la loro venuta: un mare di broda che mi riempie la faccia, le poppe.
Il diavolo fra le pentole ma non i coperchi mi dira, ridacchiando, dopo Gius e l’ho odiato tanto per questa frase.
Gius accompagna i ragazzi a Cervia, mentre aspetto il suo ritorno di infilo nella fica il manico della spazzola dei capelli e mi scopo con quella, fino a sfinirmi.
Dopo mi scopo Gius come non facevo da tempo, lo distruggo....per cui, alla fine, il maiale dirà “in fondo non ho speso male i 100 euro: ho scopato una puttana di classe”
Anita
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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