Prime Esperienze
Una signora per bene
di pamyzi1
28.01.2023 |
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"Era stato sufficiente un massaggio di lingua tra le cosce per aprire fica e culo a tutte le ipotesi..."
La Signora BompaniLa signora Bompani, discende da una delle più antiche famiglie bolognesi. Vive in un ampio attico in una delle più aristocratiche strade bolognesi.
Sì e no 40enne Lidia ha scoperto, da un paio d’anni che è ben più piacevole erotizzare con una femmina che con prepotenti maschietti.
Così… di punto in bianco, ha cacciato fuori di casa, colui che fino al giorno prima, Filippo. Si chiama così…. anche se tutti lo chiamano Pippo. Lui, da qualche anno, era al suo fianco nei più esclusivi salotti della Città.
La Bologna ‘bene’
Ambienti in cui si chiacchierava sì di ricette, moda e opere benefiche… Ma si finiva sempre a passarsi notiziole relative a operazioni borsistiche o veri e propri soccorsi ad imprenditori sull’orlo del fallimento con finanziamenti ad alti tassi di interesse.
quello che si potrebbe definire…. Un ramificato giro di cravattari che si era allargato a belle donne bisognose di pilla [dalle mie parti è il denaro] o vogliose di billlo [in gergo popolare, il cazzo].
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Questo gruppetto di gente senza scrupoli, pur di mantenersi a fare un cazzo e condurre la bella vita, veleggiava in tutti i gangli della Bologna bene dove prosperavano raccogliendo disponibilità a dare, a fronte di richieste di figa su misura:
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Questa era l’esigenza dell’avvocato Stisi… Un principe del foro.
Purtroppo la ruffiana combriccola a cui l’esimio giurista si era rivolto non aveva la persona giusta come voleva Lui. Chiesero a questa e quella, ottenendo sempre precisi dinieghi. Andò a finire che anche la signora Lidia Bompani venisse interpellata.
Quella sera i fratelli Giovanni e Pietro Marcovaldi erano in esplorazione al Circolo della Caccia per vedere se nel gota della crème bolognese, ci fosse qualche femmina disposta ad andare incontro alle esigenze dell’avvocato Stisi.
La proposta che avevano concordato con il cliente era alettante. Lui avrebbe scucito 800 Euro di cui, 300, sarebbero rimasti nelle tasche dei fratelli Marcovaldi… 500 alla cosiddetta gnocca.
Sola sola la cenetta di Lidia
Caso volle che nelle eleganti sale del Circolo incrociassero Lidia… che aveva già conosciuto i due Fratelli in altro, analogo ambiente, anche se meno prestigioso. Bisogna che lettrice/lettore sappiano che Lidia, nella mezzoretta dopo la presentazione dei Fratelli, era rimasta in loro compagnia maturando, su questi un’opinione di due gentiluomini pieni di verve e simpatia. Tanto che, quella sera che si era concessa un succulento pasto nel raffinato ristorante del Circolo in solitudine, avrebbe potuto rallegrarsi dei motti scherzosi con cui Giovanni e Pietro si divertivano a caricaturare noti personaggi della borghesia cittadina.
aveva chiesto educatamente Pietro.
Un affare con l’avv.Stisi
A Giovanni parve la frase a cui era naturale porre la proposta di un week-end ben remunerato fra le bracctia dello stimato avvocato Alfonso Stisi. Simpatico gentiluomo, anche di gradevole aspetto.
La metamorfosi di Lidia non si era fatta attendere:
“Come si permettevano di fare una proposta sì tanto oscena alla discendente di una delle più aristocratiche famiglie della Città”
Li aveva mollati seduta stante.
Scossando l’intrigante culo si era diretta al banco del bar, dove avrebbe annegato in un abbondante Pastis, l’onta subita dai due sfaccendati VIP. Ipotizzando drastici mutamenti alle proprie scelte di vita.
Il manrovescio
Tornata a casa ebbe un deciso alterco con Filippo che era ben intenzionato a voler scopare a tutti i costi.
Ci fu baruffa fra i due… e, al deciso rifiuto di Lidia, lui l’aveva colpita con un man rovescio che l’aveva fatta alterare ancor di più.
Scacciato dal letto matrimoniale con cartellino rosso… Relegandolo a dormire in solitudine nella stanzetta per gli ospiti. Concluse poi il litigio con:.
Battuta con cui si era rasserenata, trovando la voglia di rotolarsi nel grande letto tutto per lei. Masturbarsi. Leccarsi le dita. Rilassarsi e addormentarsi. Fantasticando su come sarebbe cambiata la propria vita.
Il buon caffè al bar bar di Max, l’aveva quasi riconciliata con il mondo maschile e sicuramente non avrebbe potuto giurare che avrebbe dato seguito a quanto le aveva arrovellato il cervello nel corso della notte.
Senonché…
Glory e il Salon de Beauté
Si era fermata a chiacchierare con Glory intenta a decorare con festoni e ninnoli natalizi la vetrina del suo Salon de Beauté.
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Il box di Lidia
Lidia le era andata dietro. Glory l’aveva fatta accomodare nel suo box personale. Una stanzetta in cui esiste solo l’illuminazione che però si fatica a trovarne la fonte. Che comunque Lidia trovò simile a quella del sole. Senza scottare.
Le quattro pareti… due erano azzurre. Di uell’azzurro color del mare. Le altre due… sempre azzurre ma di quel celeste color del cielo.
Il pavimento. Tutto... Un soffice materassino, color sabbia.
Lidia, per rispetto a quell’arredo tanto sofisticato, si era tolta le scarpe. Si era guardata intorno. Dove non c’era assolutamente nulla da vedere.
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Questo glielo aveva detto Glory.
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Indica il soffice pavimento.
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Da una tasca estrae un telecomando e preme due tasti. Si diffonde una delicata musica orientale. Subito da minuscoli fori sulle pareti schizza fuori una brezza che in breve colma la stanza di un intrigante profumo tra il dolce e lo speziato.
La prova dimostrativa
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Lidia non riesce a trattenersi. Le si avvicina e le mette la lingua in bocca.
Glory gliela trattiene. Gliela ciuccia, poi:..
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Lidia corre nello spogliatoio per tornare completamente nuda e piena di entusiasmo. Dovuto anche al lingua in bocca ch’era la prima volta che lo praticava con una femmina.
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Anche Glory va nel bagno. Torna nuda con uno smagliante sorriso.
Appena le natiche di Lidia vennero sfiorate dalle sapienti mani di Glory, un brivido invase schiena e ventre di Lidia per far assaporare alla sua figa il godimento che avrebbe suscitato il trattamento di Glory. Le sensuali collinette, argine al buco del culo, mutarono la liscia pelle in pelle d’oca.
La cosa commosse Giuly E non poté che baciargliele, aggiungendo una biricchina carezza del pollice al buco del culo che reagì palpitando e facendola sobbalzare. Ovvero: il bacino sobbalzò alcune volte.
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Glory non se lo fece ripetere… un affettuoso morso a quelle natiche che il piacere le aveva rese vogliose e ricettive. con tutta la delicatezza che poteva mettere nelle proprie dita l’aveva penetrata con l’indce. L’aveva spinto fino in fondo, premendo con la mano e, girando il dito su sé stesso.
Lidia aveva emesso un profondo respiro di soddisfazione.
Glory si era sentita gratificata e aveva aggiunto il dito medio.
Il culo l’aveva accolto con gioia dilatandosi.
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Giuly, aveva eseguito quanto richiestole, aggiungendovi una buona dose di passione. Questa ragazza le piaceva e l’eccitava tanto. Sollevò il volto che teneva appoggiato con la guancia alla chiappa destra per coprirle il collo di baci e slinguamenti. Lidia che già con il lavorio nel suo bel culo, si era avvicinata all’orgasmo ma ne aveva trattenuto l‘esplosione… Si era contorta allo spasmo per agganciarsi alla bocca di colei che l’aveva fatta tutta vibrare.
Le lingue si erano piaciute… rincorse, attorcigliate. Succhiate. Poi con un refolo di voce… Lidia:
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Era da quando aveva compiuto i 30 anni e s’era messa con Filippo che aveva maturato in sé quel salto di genere nell’amore
Per Giuly non era stato un problema mutare l’indirizzo in cui vibrare i goduriosi slinguamenti.
Quella sua fica che Lei riteneva un’irriducibile fica etero che mai si sarebbe lasciata concupire dalle sottili frivolezze del piacere LSB... Stava dimostrando… a Lei… che dell’essere lesbica ne aveva fatto una virtù… quanto fosse una menzogna la ricerca di un cazzo con cui trascorrere la parte terrena della vita.
Era stato sufficiente un massaggio di lingua tra le cosce per aprire fica e culo a tutte le ipotesi. Purché portassero al godimento.
Questo il ragionamento ch’era frullato nella mente della dolce estetista sempre alla ricerca di ragioni che l’animassero ad essere più che determinata… lesbica.
Per cui l’entusiasmo che Giuly mise nel passare dal culo di Lidia alla sua fica… fino al giorno prima considerata una delle più golose accaparratrici di buoni cazzi cittadini… la portò a praticarle una figata che non si esagera nel dire che fu un vero capolavoro…
Giuly mise in opera sia le dita che la lingua. le dita… nel numero di 2, per poi divenire di 3… Sostituivano un buon cazzo che scivolando nel canale dell’amore, la scopò inizialmente con appassionata lentezza. Per poi passare ad evoluzioni delle dita, proprio nel cuore della figa. Effetto che ebbe un intensa presa su Lidia che si contorceva. Gemeva ad alta voce. Scalpitava.
Contemporaneamente, era entrata in funzione la lingua che Giuly aveva scelto di dedicare esclusivamente alla clitoride e che produsse la vampa che diede l’avvio all’orgasmo.
Questo, si sarebbe potuto classificare come pirotecnico… Tanto che mise ko la bella. Lidia.
Lo squirt, che mai si era prospettato in tutti i giochi erotici che, Lidia aveva praticato con i maschietti, aveva, sciacquato il volto di Giuly, annunciandole, così, che la sua partner stava venendo a gusto.
Una mano sulla chioma della leccatrice perché non smollasse il suo portentoso trattamento ed ebbe inizio l’acme del godimento di Lidia.
Anche urla pronunciate a squarciagola per annunciare al mondo intero che era quello il modo di dare gioia alle irrequiete carni di una femmina. Di seguito. Espressioni gioiose e appassionate. Proposte d’eterno amore. La sborra invase l’alveo della figa. Giuly ciucciò più che poté, ingoiando. Un rivolo denso andò oltre le grandi labbra, umettando il buco del culo ch’era proprio lì sotto.
Giuly aveva concluso il suo intervento che doveva essere solo dimostrativo, con un post-orgasmo fatto di lingue in bocca. Coccole. Carezze alle tette e al ventre.
Non le capitava spesso un atteggiamento tanto appassionato. Questa femmina le era entrata nel cuore e mentre la trattava, un po’ di gocce erano colate anche dalla propria figa.
Giuly si era levata in piedi ma non riusciva a distogliere gli occhi da quell’affascinante corpo che aveva leccato fino a poco prima.
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Si era rivestita e fingendo di essere contrariata se n’era andata.
Lidia ha deciso. Chiuderà amicizie e relazioni fin qui alimentate. Si costruirà una nuova vita completamente diversa.
La prima vittima fu Filippo, il cui manrovescio aveva innescato la miccia per dare l’avvio a quel mutamento.
“Inutile essere”........... per commenti ..........ciccina [email protected] ........................
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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