trio
Cazzobonsai e cp della Versilia (storia vera)


23.03.2025 |
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"Mi indicò la sdraia vuota al fianco del marito..."
"DING"Il suono della notifica mi fece sobbalzare sul divano. Avevo appena aperto la chat su Annunci69, e lì, in grassetto, c’era il loro messaggio. Una coppia. Luca e Marzia. Chiedevano qualcosa di particolare, qualcosa che non avevo mai sentito prima: “Vogliamo provare con un uomo che abbia un cazzo molto piccolo.”
Mi passai una mano sui capelli, già immaginando la scena. Da anni usavo quel nickname, Cazzobonsai, come una specie di scherzo su me stesso, 6 cm. Moscio. Quasi invisibile. Eppure, qualcuno sembrava interessato. Anzi, curiosissimo.
Accettai l’invito e mezz’ora dopo ero già davanti alla loro casa, una villetta splendida in quel di Forte dei Marmi,un giardino lussureggiante e una piscina che brillava sotto il sole. Suonai il campanello, e quasi subito la porta si aprì.
Marzia era lì, in piedi davanti a me, avvolta in un micro bikini che lasciava poco all’immaginazione. Le sue tette piccole erano perfette, sode, e il suo culo era così sodo che avrei potuto rimbalzarci sopra una moneta. I suoi occhi mi scrutarono da capo a piedi, e un sorriso malizioso le apparve sulle labbra.
“Sei tu, Cazzobonsai?” chiese, la voce un misto di divertimento e curiosità.
“Sì, sono io,” risposi, cercando di mantenere un tono sicuro. Lei mi fece entrare, e io mi ritrovai in un salone spazioso, con grandi vetrate che davano sul giardino.
“Luca è fuori,” disse Marzia, indicando la finestra. Guardai fuori e vidi un uomo, completamente nudo, seduto su una sdraio accanto alla piscina. Il suo cazzo era enorme,circonciso e anche se moscio era molto grosso. Mi sentii improvvisamente consapevole delle mie misere dimensioni.
“Vuoi qualcosa da bere?” mi chiese Marzia, mentre si avvicinava al bar.
"Se vuoi puoi iniziare a spogliarti e metterti comodo in piscina a prendere il sole con noi". Mi indicò la sdraia vuota al fianco del marito.
“Un bicchiere di vino sarebbe perfetto,” risposi, cercando di distrarmi dalla sua presenza così vicina. Mentre lei versava il vino, mi spogliai, lasciando cadere i vestiti a terra. Il mio cazzo era moscio, i suoi 6 cm appena visibili.
Marzia si voltò, il bicchiere di vino in mano, e i suoi occhi andarono dritti al mio cazzo. Sorrise....poi rise di me e del mio cazzettino.
“Mio Dio, è davvero cosi piccolo,” disse, ridendo apertamente. “Non avevo mai visto un cazzo così minuscolo. Ma quanti centimetri è?".
Mi sentii arrossire, ma sapevo che era proprio quello che volevano. La curiosità. La sfida.
“Beh, non ho mai avuto lamentele, comunque è 6 centimetri da mollo e ...e credo...12 centimetri quando sono eccitato e lui è duro” dissi, cercando di fare buon viso a cattivo gioco.
Marzia si avvicinò, i suoi seni piccolissimi, quasi premuti contro il mio petto. “Vediamo se riesci a farmi godere, Cazzobonsai,” sussurrò, la sua voce risuonando come una promessa.
In quel momento, Luca entrò, il suo cazzo enorme ancora moscio. Mi guardò, e un sorriso si allargò sul suo viso.
Non avevo mai visto un cazzo grosso circinciso. Sembrava ancora più grosso.
“Allora, sei tu il famoso Cazzobonsai,” disse, prendendo un bicchiere di vino. “Marzia non fa che parlare di te.”
Marzia si avvicinò a Luca, iniziando a massaggiargli il cazzo con una mano. “Guardalo, Luca,” disse, indicando il mio cazzo. “È così piccolo, così carino. Èdavvero un cazzo bonsai. Sembra finto da quanto è piccino. Sembra quello di un ragazzino.”
Luca avvicinò il suo cazzo vicino al mio. “Mio Dio, non avrei mai immaginato di vedere un cazzo così piccolo,” disse, ridendo.
Mi sentii eccitare, e il mio cazzo iniziò a crescere, raggiungendo i 12 cm.
“Guarda, si è ingrandito,” disse Marzia, ridendo ancora. “È quasi il doppio di prima.”
Luca si mise alle mie spalle, il suo cazzo enorme premuto contro il mio culo. “Vuoi provare qualcosa di nuovo, Cazzobonsai?” chiese con la voce piena di malizia.
Marzia si avvicinò, mettendosi a pecorina davanti a me. “Scopatemi, Luca, voglio il cazzo di bonsai nel mio culo e te davanti” disse, mentre io mi preparavo a entrare nel suo culo.
Iniziai a penetrarla lentamente,senza aver bisogno di lubrificargli il culo.
Il mio cazzo così piccolo che quasi scompariva dentro di lei. Marzia rise e il suo culo sodo si contraeva intorno a me.
“Che sensazione strana,” disse, ridendo. “È come se non ci fosse niente lì dentro. Però mi sta allargando bene.”
Luca mi afferrò i fianchi, spingendomi più forte dentro di lei. “Forza, Cazzobonsai, falle godere,” disse, ridendo.
Marzia iniziò a gemere e il suo corpo che si muoveva insieme al mio. “Oh, mio Dio, lo sento,” disse, ridendo ancora. “È così piccolo, ma lo sento.”_
Mentre continuavo a scoparla, Luca si mise in ginocchio davanti a me, il suo cazzo enorme in mano. “Vuoi provare un pompino, Cazzobonsai?” chiese, ridendo.
Mi sentii eccitato ancora di più, e mi inchinai, prendendo il suo cazzo in bocca. Lo succhiai lentamente, mentre Marzia godeva del mio minuscolo cazzo in culo.
Luca continuava a tenermi la testa mentre ingoiavo il suo enorme cazzo.
Lei presa dall’eccitazione nel vederci, fece in modo di sfilare il mio bonsai e iniziò a guardaci.
Stavo facendo un pompino a suo marito.
Si masturbava guardandoci e io succhiavo e sbirciavo lei con la figa aperta e quelle tettine piccine e sode.
“Oh, mio Dio, è così eccitante,” disse Marzia, ridendo. “Guardatevi.
Luca. Guarda come ti succhia.”
Luca gemette, il suo cazzo che pulsava in bocca. “Oh, sì, Cazzobonsai, continua così,”_ disse, mentre io continuavo a succhiarlo.
Marzia si avvicinò, il suo culo sodo sembrava di marmo. Poi esclamò “Oh, mio Dio, sto per venire,” disse, ridendo.
Sentii il suo corpo contrarsi, e poi sentii Luca venirmi in bocca.
A quel punto Anna prese in mano il mio cazzetto e mi fece una sega.
Sborrai moltissimo.
Giurai che non avrei mai dimenticato quella giornata di luglio, e che sarebbe stata solo l'inizio.
“Ci rivediamo, Cazzobonsai,”_ disse Marzia, ridendo, mentre io mi rivestivo e uscivo dalla loro casa, con la promessa di rivederli presto.
Mi diede un bacio in bocca e disse "Sai ancora del sapore dello sperma di Luca" e rise di me.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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