Prime Esperienze
Cazzobonsai a Bibbona cap.1 (storia vera)


21.03.2025 |
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"“Ti piace?” mi chiese, guardandomi negli occhi..."
Capitolo 1Il sole di Marina di Bibbona splendeva alto nel cielo, riscaldando la sabbia dorata e il mare cristallino. La spiaggia era affollata di nudisti, come spesso accadeva in quella zona, e l’atmosfera era rilassata e libera. Tra i tanti, stavo in disparte a godermi il sole nudo.
Sono un uomo di cinquant'anni dal fisico morbido e rilassato, e giacevo disteso su un asciugamano, completamente nudo. Il mio corpo, abbronzato e segnato dal tempo, attirava l’attenzione per un dettaglio particolare: il mio cazzo, piccolo e modesto, che spiccava per la sua discrezione. Non era un segreto, non mi preoccupava, e mi godevo il sole con un’espressione serena.
A pochi metri di distanza, c'era una ragazza di circa vent'anni e il suo fidanzato. Si erano sistemati sui loro asciugamani. Lei, mora, con un seno piccolo ma ben proporzionato, un culo sodo e una figa rasata, indossava un bikini micro bianco,che lasciava poco all’immaginazione. Lui, invece, sfoggiava un fisico atletico e un cazzo enorme, che non passava inosservato.
I due sembravano essere una coppia affiatata, ma lei aveva un lato malizioso che spesso la portava a esplorare situazioni insolite.
“Guarda che roba,” sussurrò Anna, indicandomi con un cenno del capo. Il suo sguardo era fisso sul mio cazzetto piccolo, che sembrava quasi perdersi tra le pieghe della mia pelle. “Non è che… insomma, è proprio piccolo, no?”
Antonio sorrise, distogliendo lo sguardo dal mare per osservare anche lui. “Beh, non si può dire il contrario. Ma dai, chissene. Ognuno ha quello che ha.”
Anna si mordicchiò il labbro, pensierosa. La sua curiosità era palpabile. “E se gli chiedessimo… non so, di vederlo da vicino? Sono curiosa, dai.”
Antonio la guardò, divertito ma scettico. “Sei matta? Non possiamo mica andare lì e dire ‘ehi, ce lo fai vedere’?”
Anna rise, ma il suo sguardo rimase fisso su di me e sul mio cazzettino. “E perché no? Non è che glielo vogliamo rubare. Solo guardare.”
Il silenzio calò tra i due per qualche minuto, mentre Anna continuava a osservarmi con interesse.
Anch'io iniziai a guardarli e a eccitarmi a vedere la figa rasata di lei e il cazzo ciondolare di lui. Era davvero enorme. Nonostante fosse mollo, sicuramente era più di 20 cm.
Alla fine, si alzò, decidendo di agire. “Torno subito,” disse, con un’aria disinvolta che nascondeva a malapena la sua eccitazione.
Antonio la guardò andare, scuotendo la testa con un sorriso. Sapeva che quando Anna si metteva in testa qualcosa, era difficile fermarla.
Anna mi si avvicinò con passo sicuro, fermandosi accanto a me. “Ciao,” disse, con un sorriso amichevole. “Posso sedermi un attimo? Il sole è così bello qui.”
Io la guardai, sorpreso ma eccitato e anche un po' teso. Non ero abituato a ricevere attenzioni, soprattutto da una ragazza così giovane e attraente. “Certo, accomodati,” risposi, spostandomi leggermente per farle spazio.
Anna si sedette, incrociando le gambe. Il suo sguardo non mi abbandonò mai e fissava spesso il mio minuscolo cazzettino. Sembrava studiarlo con curiosità.
“Scusa se sono diretta, ma… ho notato che hai un… ehm… un pene molto piccolo. Non è per mancanza di rispetto, ma sono curiosa. Posso… posso toccarlo?”
Io la fissai, inizialmente imbarazzato. Non era una richiesta che ricevevo spesso, anzi, non l’avevo mai ricevuta. Di solito le ragazze guardano chi ha un cazzo notevole....non i miei 6 cm molli.
Ma c’era qualcosa nel modo in cui Anna mi guardava, senza giudizio, solo con interesse genuino, che mi mise a mio agio. “Beh, non è una richiesta che ricevo spesso,” ammisi, con un sorriso timido. “Ma se ti fa piacere…”
Anna annuì, eccitata dalla situazione. Si avvicinò ulteriormente, posando una mano sul mio piccolo e morbido cazzettino“È così… diverso,” mormorò, iniziando a muovere lentamente la mano. Il tocco era leggero, esplorativo, e io chiusi subito gli occhi, lasciandomi andare a quella sensazione inaspettata.
“Non pensavo che qualcuno potesse essere interessato a un cazzettino del genere,” confessai, con un sospiro.
“Invece è affascinante,” rispose Anna, accelerando il ritmo della sua mano. “Antonio, vieni qui! Devi vedere.”
Antonio, incuriosito dal tono di Anna, si avvicinò, un po’ imbarazzato ma divertito. “Ma che stai facendo?” chiese, osservando la scena con un misto di sorpresa e curiosità.
“Guarda,” disse Anna, sorridendo. “È così carino, vero? Sarà si e no 6 centimetri".
Antonio osservò il mio cazzo piccolo, il suo sguardo diviso tra il membro modesto e la mano di Anna che mi toccava con cura. “Beh, non è proprio il mio stile, ma… fai tu,” rispose, con un sorriso divertito.
Anna rise, concentrandosi di nuovo su di me e sul mio piccolo membro che teneva con due dita. “Ti piace?” mi chiese, guardandomi negli occhi.
Io annuì, respirando affannosamente. Il tocco di Anna era delicato ma fermo, e mi stava portando verso un piacere che non provavo da tempo. “Sì, molto,” risposi, con la voce roca dall’eccitazione.
Dopo qualche minuto, raggiunsi l’orgasmo, emettendo un gemito sommesso. Anna aveva il palmo della mano pieno di sborra calda e si pulì la mano sulle labbra, sorridendo soddisfatta.
“Ecco fatto. Grazie, Marco,” mi disse, con un’aria quasi professionale.
Io, ancora senza fiato, sorrisi. “Grazie a te. Non mi era mai successo niente del genere.”
Anna si alzò, tornando da Antonio. “Allora, che ne pensi?” chiese, con un’espressione maliziosa.
Antonio la guardò, divertito. “Sei proprio pazza, lo sai?”
Anna rise, abbracciandolo. “Ma è stato divertente, no? Eppoi ti sei eccitato a vedere quel cazzettino sborrarmi in mano."
Antonio sorrise, baciandola. “Sì, lo ammetto. Sei unica e mi hai eccitato."
Anna, baciandolo, gli disse "Si vede, hai il cazzo turgido! Tu non puoi nasconderlo. Il tuo sarà quattro volte quello del tipo dietro a noi".
Tornammo a prendere il sole, io con un sorriso soddisfatto e Anna e Antonio a fare sesso orale.
Anna, a pochi metri da me, mi chiese se rimanevo anche nel pomeriggio e, caso mai, se potevo aggregarmi a loro per il pranzo. Un pranzo tra le dune di Bibbona. Il suo sguardo era malizioso e riprese a fare un pompino al suo fidanzato. Non mi rimaneva che gustarmi la scena di sesso a pochi metri da me.
Riuscivo a sentirli parlare, a vederli e intuivo che stavano parlando del mio minuscolo pene. Ridevano e continuavano a far sesso orale.
Lui esplose in un getto di sborra intenso... Il sole continuava a splendere su Marina di Bibbona, e l’atmosfera era più calda che mai. La spiaggia, con i suoi pochi nudisti e le sue libertà, aveva appena vissuto un momento insolito ma indimenticabile, grazie alla curiosità di Anna e alla mia disponibilità.
Non mi rimaneva che aspettare l'ora di pranzo per avvicinarmi a loro....
Intanto mi gustavo la vista di quella figa rasata e meravigliosa e guardavo pure con un po' di invidia ciondolare quel cazzo enorme di lui....
Continua....
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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