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Serata al Mamamia a Torre del lago


di Membro VIP di Annunci69.it cazzobonsai69
05.04.2025    |    48    |    0 9.2
"“È così tenero, così desideroso di piacermi..."
Storia vera

Capitolo 1

“Marco, stai guardando me o la figa di Barbara?” Claudia mi sussurra all’orecchio, mentre la sua mano scivola sotto il tavolo, accarezzandomi la coscia. La sua voce è un misto di malizia e provocazione, e io fisso il suo labbro superiore, leggermente sollevato in un sorriso compiaciuto.

Mi aveva fregato di nuovo.

Ero lì, seduto fuori da un bar vicino al Mamamia, a Torre del Lago, con un bicchiere di whiskey nel palmo della mano, mentre la mia mente cercava di districarsi tra il desiderio e il senso di colpa. Claudia, la mia amante, era seduta di fronte a me, i suoi occhi marroni pieni di un’intensità che mi faceva sentire come un ragazzino che si prepara a fare qualcosa di proibito. E poi c’era Barbara, la ragazzina che Claudia aveva portato con sé dal locale. Dio santo, Barbara. Bionda, quasi eterea, con un corpo che sembrava creato apposta per farmi impazzire. Aveva un seno piccolo, quasi inesistente, ma quei capezzoli duri che si intravedevano sotto la sua canotta nera… E quel culo. Quel culo. Era perfetto, rotondeggiante, e quando si era seduta, il mio sguardo non aveva potuto fare a meno di scivolare lungo le sue curve.

“Allora?” Claudia rompe il silenzio, inclinandosi in avanti. La sua scollatura si apre, rivelando quelle tette grosse che sapevo fossero lì, pronte a farmi perdere la testa. “Vuoi continuare a bere o vuoi venire con noi a casa di Barbara?”

La sua domanda mi fa sobbalzare. Io, un uomo di 50 anni, robusto, con un cazzo che non è mai stato un vanto, ero lì, seduto tra due donne che sembravano uscite direttamente dai miei sogni più sporchi. E ora, mi stavano offrendo qualcosa che mai avrei immaginato.

“Che cazzo aspetti, Marco?” La voce di Claudia è un richiamo, un ordine, e io sento il mio corpo rispondere prima ancora che la mia mente abbia il tempo di pensare.

Ma andiamo con ordine.

---

Era iniziato tutto nel parcheggio dell’ospedale. Claudia aveva appena finito il turno al pronto soccorso, e io avevo approfittato dell’assenza di mia moglie per incontrarla. Il marito di Claudia era fuori città per lavoro, e noi avevamo l’intera notte davanti a noi.

Quando era salita in macchina, l’avevo osservata attentamente: castana, occhi marroni, tette grosse e fianchi larghi. Ma quello che mi aveva fatto perdere il fiato era stata la sua minigonna, cortissima, e il fatto che sotto non ci fosse niente. Niente. Aveva la figa rasata, con quel solito ciuffetto nero che sapevo nascondesse una delle sue zone più sensuali.

“Stasera non ci tratteniamo,” mi aveva detto, guardandomi con quegli occhi che sembravano promettere il paradiso. “Andiamo al Mamamia. Ho voglia di ballare.”

E così eravamo andati. La discoteca era piena, e Claudia mi aveva fatto sedere fuori da un bar, ordinando da bere. Poi era sparita, lasciandomi lì con il mio whiskey e i miei pensieri.

“Aspettami,” mi aveva detto, prima di allontanarsi.

E io avevo aspettato. Fino a quando non era tornata, con Barbara al suo fianco.

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“Marco, questa è Barbara,” mi aveva presentato Claudia, mentre la ragazzina mi guardava con un sorriso timido e malizioso allo stesso tempo. Barbara. 18 anni ma ne dimostrava molti di meno, bionda, con un seno piccolo quasi inesistente, ma quei capezzoli duri che sembravano invitarmi a toccarli. E quel culo… Dio, quel culo.

“Ciao, Marco,” aveva detto Barbara, la sua voce un po’ tremante, ma carica di curiosità.

Claudia mi aveva guardato, i suoi occhi pieni di un’intesa che non aveva bisogno di parole. “Barbara è qui da sola. Le sue amiche sono a Firenze. Che ne dici di andare con lei al suo B&B?”

La sua proposta era stata chiara, e io sapevo che non c’era via di scampo. O meglio, non volevo che ce ne fosse.

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Ora, ero lì, con Claudia che mi fissava, aspettando una risposta.

“Sì,” dico finalmente, la mia voce un po’ roca. “Andiamo a casa di Barbara.”

Le due donne si alzano, e io le seguo verso la macchina di Claudia. Barbara cammina davanti a me, il suo culo che si muove ritmicamente, e io non riesco a distogliere lo sguardo. Claudia si accorge della mia attenzione e mi strizza l’occhio, prima di aprire la portiera e farmi salire.

“Pronti?” chiede Claudia, accendendo il motore.

Barbara mi sorride, mentre si siede accanto a me. “Pronti.”

La macchina parte, e io sento il mio cuore battere all’impazzata. Che cosa stavo facendo? E, soprattutto, dove mi avrebbe portato?

---

Arriviamo a casa di Barbara, un piccolo B&B nel centro di Torre del Lago. La ragazzina ci fa entrare, e io sento l’adrenalina salirmi alle stelle. La casa è silenziosa, e l’atmosfera è carica di tensione.

“Allora?” chiede Claudia, chiudendo la porta alle nostre spalle. “Che aspetti?”

Barbara mi guarda, il suo sorriso malizioso che mi fa sentire ancora più desiderioso. “Marco…”

E io so che non c’è più tempo per pensare.

Capitolo 2


Barbara mi prende per mano, il suo tocco leggero ma fermo, e mi guida verso la sua camera. Sento il cuore battere forte nel petto, un misto di ansia e desiderio che mi fa tremare le gambe. Che diavolo sto facendo? penso, ma non ho il coraggio di fermarmi. Non voglio farlo.

La stanza è piccola, arredata con un letto singolo, un comodino e una finestra che dà sul cortile. Barbara mi spinge delicatamente sul letto, i suoi occhi azzurri fissi nei miei. Quel sorriso malizioso… Mi sento già perso.

“Ti va se ti tolgo i vestiti?” chiede lei, la voce bassa e suadente. Non aspetto una risposta, ma inizio già a sbottonare la mia camicia. Le sue mani sono veloci, esperte, e in un attimo sono a torso nudo. Cazzo, quanto mi stanno guardando… penso, mentre Claudia entra nella stanza chiudendo la porta alle spalle.

“Non ti perdere lo spettacolo,” dice Claudia, sedendosi accanto a me sul letto. Sento il suo calore, il suo profumo di vaniglia e gelso, e mi fa girare la testa. Inizia a baciarmi il collo, i suoi labbra morbide che mi fanno venire i brividi. Porca puttana…

Barbara, intanto, si è accovacciata tra le mie gambe e inizia a slacciarmi i pantaloni. Le sue dita sfiorano il mio cazzo, già eccitato nonostante le dimensioni ridotte. Merda, lo vedrà… penso, ma invece di prendermi in giro, lei sorride.

“Che carino,” sussurra, prendendolo tra le mani. “Così piccolo e delicato.”

Non so se è un complimento o una presa in giro, ma nel momento in cui inizia a strofinarlo delicatamente, non mi importa più. Cazzo, che mano…

Claudia, intanto, si è avvicinata al mio orecchio. “Ti piace, Marco?” mi chiede, la voce piena di malizia. “Due donne che si occupano di te… sei proprio un porco, lo sai?”

Non riesco a rispondere, troppo preso dal piacere che le loro mani e le loro bocche mi stanno procurando. Barbara inizia a leccarmi il cazzo, la sua lingua calda che mi fa impazzire. Dio, che figa stretta… penso, mentre Claudia mi morde delicatamente il lobo dell’orecchio.

“Ti piace il mio piccolo cazzetto?” chiedo, la voce roca, mentre Barbara continua a leccarmi con una dedizione incredibile.

“Adoro,” sussurra lei, guardandomi negli occhi. “È così tenero, così desideroso di piacermi.”

Claudia ride sommessamente, accarezzandomi il petto. “Sei un vero porco, Marco. Ma ci piace così.”

Barbara, intanto, si è alzata e si è seduta sulle mie gambe. Sento il suo calore, la sua figa stretta che sfiora il mio cazzo. Cazzo, sta per…

“Sei pronto?” mi chiede, fissandomi con quel suo sguardo da predatrice. Non aspetto una risposta e inizia a scendere lentamente, lasciando che il mio cazzo affondi dentro di lei. Porca miseria, che stretta…

Claudia, intanto, si è spostata dietro di me e inizia a massaggiarmi le spalle, i suoi seni che mi premono contro la schiena. “Goditi il momento, Marco,” sussurra. “Non capita tutti i giorni di avere due donne così desiderose di farti piacere.”

Barbara inizia a muoversi, i suoi fianchi che oscillano lentamente, mentre io affondo sempre di più dentro di lei. Cazzo, che figa stretta… penso, mentre Claudia inizia a baciarmi il collo, le sue mani che scendono lungo il mio petto.

“Ti piace, Marco?” chiede Barbara, la voce carica di piacere. “Ti piace sentirmi così stretta intorno al tuo piccolo cazzetto?”

Non riesco a rispondere, troppo preso dal piacere che mi sta procurando. Merda, sto per venire… penso, mentre Claudia inizia a mordicchiarmi l’orecchio.

“Dai, Marco,” mi sussurra Claudia. “Falla godere.”

Barbara aumenta il ritmo, i suoi movimenti diventano più frenetici, e sento che sto per esplodere. Cazzo, cazzo, cazzo…

“Vieni dentro di me, Marco,” sussurra Barbara, fissandomi negli occhi. “Fammi sentire il tuo piccolo cazzetto esplodere.”

E io non resisto più. Esplodo dentro di lei, un’ondata di piacere che mi fa tremare tutto il corpo. Dio, che figa stretta…

Claudia, intanto, ride sommessamente, accarezzandomi il petto. “Sei un vero porco, Marco,” mi dice. “Ma ci piace così.”

Barbara si alza lentamente, il mio cazzo che scivola fuori da lei, e si siede accanto a me sul letto. “Allora?” mi chiede, il sorriso malizioso stampato in faccia. “Ti è piaciuto?”

Non riesco a rispondere, troppo esausto e soddisfatto. Che notte…

Claudia si avvicina e inizia a baciarmi il collo. “Non è finita qui, Marco,” mi sussurra. “Abbiamo ancora tutta la notte per divertirci.”

Barbara mi guarda, i suoi occhi pieni di desiderio. “Cosa dici, Marco?” mi chiede, la voce suadente. “Sei pronto per un altro giro?”

Non so se ho le forze, ma con due donne così desiderose di farmi piacere, non posso dire di no. Dio, che notte…

Capitolo 3


Barbara si alza lentamente, il suo corpo perfetto che si staglia contro la luce fioca della stanza. La sua pelle è così liscia, così giovane, che sembra quasi brillare. Claudia si avvicina, il suo sguardo malizioso che non lascia spazio a dubbi. Le due donne si guardano per un momento, come se stessero comunicando senza parole. Poi, all’improvviso, Claudia afferra Barbara per la vita e le appoggia le labbra sulle sue.

Il bacio è lento, ma intenso. Le loro lingue si intrecciano, mentre le mani iniziano a esplorarsi. Barbara gemette leggermente, il suono che mi fa venire un brivido lungo la schiena. Claudia la spinge delicatamente sul letto, le mani che scivolano lungo le cosce di Barbara, fino a raggiungere quel punto caldo e umido che si intravede appena sotto la minigonna.

Io resto fermo, immobile, incapace di distogliere lo sguardo. Dio, che spettacolo…

“Unisciti a noi, Marco,” mi dice Barbara, la voce roca di desiderio. “Ma prima… voglio che tu veda quanto siamo brave.”

Claudia sorride, quel sorriso malizioso che ormai conosco bene. Si abbassa, le labbra che si avvicinano alla figa rasata di Barbara. Un’altra gemito sfugge dalle labbra della ragazza, mentre Claudia inizia a leccarla con una lentezza che mi fa quasi impazzire.

Io mi avvicino, le mani che tremano mentre mi slaccio i pantaloni. Non riesco a resistere. Barbara è distesa sul letto, le gambe aperte, mentre Claudia continua a leccarla con una maestria che mi lascia senza fiato. La vista è così eccitante che sento il mio cazzo diventare duro all’istante.

“Marco…” sussurra Barbara, i suoi occhi che mi cercano. “Voglio sentirti… voglio sentirti dentro di me.”

Mi avvicino ancora di più, le mani che afferrano i fianchi di Barbara. La sollevo delicatamente, posizionandola a pecorina. Claudia non si ferma, le labbra che continuano a lavorare sulla figa di Barbara, mentre io mi preparo a entrare in quel culo stretto e vergine.

“Fai piano…” mi dice Barbara, la voce tremante. “È la prima volta… che lo prendo lì…”

La guardo, i suoi occhi pieni di una miscela di paura e desiderio. “Non preoccuparti,” le sussurro, la voce che cerca di rassicurarla. “Vado piano, promesso.”

Spingo lentamente, sentendo il mio cazzo scivolare dentro quel culo così stretto. Barbara emette un gemito, ma non è un gemito di dolore. È un suono di piacere, di abbandono. Claudia continua a leccarla, le mani che afferrano i fianchi di Barbara, mentre io inizio a muovermi con un ritmo lento e costante.

“Così…” sussurro, mentre la mia mano scivola lungo la schiena di Barbara. “Rilassati…”

Barbara obbedisce, il suo corpo che si rilassa sotto le mie mani. Claudia alza lo sguardo, i suoi occhi che mi incontrano. “Sei fortunato,” mi dice, la voce roca. “Hai due donne che vogliono solo farti godere.”

Io sorrido, il respiro che diventa sempre più pesante. Il calore del culo di Barbara mi avvolge, mentre Claudia continua a leccarla con una dedizione che mi fa quasi impazzire. La sensazione è incredibile, e non riesco a trattenere un gemito.

“Più veloce…” mi dice Barbara, la voce che trema di desiderio. “Voglio sentirti… voglio sentirti tutto…”

Accelero il ritmo, il mio cazzo che scivola dentro e fuori dal suo culo stretto. Barbara urla, il suono che si fonde con i gemiti di Claudia, che non si ferma nemmeno per un secondo.

“Così bene…” sussurra Claudia, le labbra che si staccano per un momento dalla figa di Barbara. “Ti piace, Marco? Ti piace scopare due donne insieme?”

Io annuisco, la voce che mi viene meno. Il piacere è troppo intenso, troppo travolgente. Barbara si piega sotto di me, il suo corpo che trema sotto il mio. Claudia si alza, le labbra che si avvicinano alle mie. Ci baciamo, il bacio è caldo, intenso, mentre io continuo a spingere dentro Barbara.

“Non fermarti…” mi sussurra Claudia, le mani che mi afferrano i fianchi. “Falla godere, Marco… falla esplodere…”

Io obbedisco, il ritmo che diventa sempre più veloce, sempre più intenso. Barbara urla, il suono che riempie la stanza, mentre il suo corpo si contrae sotto il mio. Claudia mi guarda, i suoi occhi pieni di soddisfazione.

“Ti avevo promesso che avresti scopato due donne insieme,” mi dice, la voce che quasi mi fa venire i brividi. “Ti è piaciuto il mio regalo?”

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