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A11. ESAMI DI POMPINO

18.04.2025 |
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"Poi la truccò in modo molto sensuale con rossetto vivo, mascara e matite per gli occhi, e altri prodotti per accentuare la femminilità dei suoi lineamenti..."
Il sabato sera trascorso come “femmina” fu una ulteriore svolta nella vita di Antonella: grazie a Beppe, era potuta uscire vestita e truccata come una donna; aveva potuto esibire il suo corpo e la sua sensualità come una donna e, infine, gioire del cazzo e far godere degli uomini… una esperienza inattesa, bellissima ed indimenticabile, che l’avrebbe segnata per sempre e convinta, semmai ce ne fosse stato bisogno, di quale fosse realmente la sua propensione nel sesso.Nei giorni seguenti fece molta fatica a riprendere la routine quotidiana… per fortuna, tutto era successo di sabato così che la domenica le aveva permesso di riabituarsi un po’, pur non abbastanza, alla vita di tutti i giorni. La notte nel letto cercò di soddisfarsi con intense masturbazioni, ripensando ai momenti vissuti in quel parcheggio il sabato sera precedente… e lo fece come si addice ad una femminuccia: con la lingerie nera indossata e mutandine calate, a pancia in sotto, col culo sollevato, la destra sul cazzetto e la sinistra a sditalinarsi il buchino.
A settimana inoltrata decise di passare dal suo mentore, all’edicola, per sentire del successivo appuntamento. Il giornalaio le sorrise e, appena ebbe un momento senza clienti, le fece “Bene arrivata… mi stavo giusto chiedendo quanto ancora avresti resistito alla tua voglia di cazzo… o, almeno, alla voglia di sapere quando potrai gustarlo ancora, il cazzo!”. Antonella ricambiò il sorriso e, con un lieve imbarazzo, rispose “Sì… mi è stato davvero difficile aspettare sino ad oggi, signore…”.
L’uomo la guardò compiaciuto, poi disse “Beppe mi ha detto che sei stata davvero brava, sabato sera… ormai credo che con i pompini tu ci sappia fare abbastanza, ma lascerò giudicare altri per sicurezza… vieni da me sabato sera prossimo, verso le 21.00 come l’ultima volta. Sosterrai un esame poi, se l’avrai superato a pieni voti, cominceremo a pensare al passo successivo… a farti sverginare il culetto!”. Antonella avvertì un brivido di piacere su tutto il corpo; riuscì appena a proferire “S-sì, signore…”, poi salutò educatamente e si diresse alla biblioteca poco distante.
L’allieva attese trepidante l’arrivo del sabato: il tempo sembrava essersi fermato! Cenò con i suoi e, come sapeva di dover fare, indossò di nascosto il completino intimo nero con cui era tornata a casa dopo la serata con Beppe; mise sopra normali abiti da maschietto e via, sulla sua bici, verso casa del giornalaio. Come al solito arrivò qualche minuto prima, e come al solito l’uomo andò ad aprirle puntuale; lei lo salutò, entrò nell’appartamento seguita da lui, e si diresse verso il salotto. Seduta sul divano c’era Cristina, che accolse Antonella con i consueti bacini sulle guance.
A quel punto il mentore, insolitamente in giacca e cravatta, accennò al programma della serata… “Antonella, stasera sosterrai un esame della tua bravura con la bocca: ormai di pompini ne hai fatti diversi, e mi sembra che tu abbia raggiunto un buon livello! L’esame non sarà qui, perciò ora fai una doccia e, con l’aiuto di Tina, preparati a dovere… devi essere molto bella e sexy, capito?”. L’allieva ascoltò in silenzio le parole del giornalaio, come sempre felice delle nuove esperienza che avrebbe vissuto ma anche timorosa di dover andare fuori casa, in pubblico, truccata e vestita da donna …
Senza perdere altro tempo, Antonella si spogliò in camera degli ospiti, fece la doccia, poi tornò in camera dove Cristina la stava aspettando. Per quell’occasione, la travestita sua mentore e amica le aveva preparato dell’intimo in pizzo rosso, dicendole “Così sarai più sexy…!”. Poi la truccò in modo molto sensuale con rossetto vivo, mascara e matite per gli occhi, e altri prodotti per accentuare la femminilità dei suoi lineamenti. Infine, creme sul corpo, profumo, scarpe decolté con un tacco adatto al suo livello di esperienza, bigiotteria, un abito corto rosso e un soprabito beige.
Appena lei fu pronta, Cristina indossò il soprabito e, seguendo il giornalaio, tutte e due lasciarono l’appartamento. Presero l’ascensore sul corridoio e scesero nei garage sotterranei; qui il mentore fece salire entrambe le travestite in macchina, poi prese la rampa e uscì sulla strada. Percorse le vie cittadine per uscire dall’abitato, poi proseguì fino a raggiungere, dopo circa 15 minuti, la periferia di un vicino paesotto. L’uomo si addentrò in uno dei quartieri, fino a raggiungere quello che sembrava un locale, forse un piano bar, piuttosto affollato e con gente che entrava e usciva.
Il giornalaio svoltò in una stradina laterale, piuttosto buia, e parcheggiò. Scesero, e lui fece strada fino ad una porticina… appena visibile nel buio, ma che lui chiaramente conosceva! Bussò, e dopo qualche istante gli venne aperto da un uomo in giacca e cravatta; quello sorrise, poi fece cordiale alle due femminucce “Buonasera e bene arrivate…!”. Quel tipo richiuse la porticina poi fece strada all’interno, lungo un corridoio appena illuminato; le due travestite, col mentore dietro, furono condotte ad una saletta, arredata con divani su tre lati e tavolinetti da caffè di lato e centrali.
“Accomodatevi pure, bevete qualcosa…” fece loro l’uomo, poi con un cenno richiamò l’attenzione del giornalaio ed entrambi uscirono dalla saletta chiudendosi la porta alle spalle. Cristina e Antonella, rimaste sole, si versarono degli analcolici e si sorrisero reciprocamente. Passarono alcuni minuti, poi la porta si aprì ed il mentore rientrò seguito da altri quattro uomini, tutti di mezza età e ben vestiti… lui indicò loro le due travestite e fece “Vi presento Antonella, che è qui per l’esame… e Cristina, che sarà completamente a vostra disposizione tra un esame e l’altro!!”. Una presentazione a senso unico: i quattro uomini sorrisero, ma non replicarono!
A quel punto i nuovi arrivati andarono a sedersi sui divanetti, due su ciascuno in lati contigui del salottino; il giornalaio scostò i tavolinetti dal centro della stanza perché non fossero d’intralcio, poi bisbigliò ad Antonella “Ora tocca a te… improvvisa uno spogliarello per loro, con calma e sensualità…”, poi prese Cristina per il braccio e si sedette con lei sul terzo divano. L’allieva ebbe un attimo di smarrimento, ritrovandosi sola in piedi al centro della stanza, con tutte quelle persone che la guardavano… ma si riebbe subito, grazie all’eccitazione che la pervadeva, e si preparò ad iniziare.
Nel salottino arrivava appena della musica di sottofondo; Antonella socchiuse gli occhi e provò a seguirla… iniziò a muoversi ancheggiando con piccoli passi avanti, di lato e indietro, sbottonandosi il soprabito ed infine togliendoselo. Fu poi il turno del vestito, con Cristina che le diede una provvidenziale mano con la cerniera… lo lasciò cadere a terra, rimanendo in lingerie, poi muovendo il busto come se volesse mostrare le tette, si slacciò lenta il reggiseno e lo lanciò sul divano accanto al mentore. Era rimasta con le mutandine e le autoreggenti e, non vedendosi fermata, proseguì.
Ancheggiò e si strizzò i capezzoli, mostrandoli lasciva a quegli uomini, poi si girò dando loro le spalle… sculettò spudorata sotto i loro occhi poi, fece scendere lentamente le mani lungo le cosce piegandosi in avanti… afferrò quindi le mutandine rosse e le calò lentamente, mostrando loro poco a poco quello che considerava il proprio miglior gioiello: il suo bel sedere! Avvicinò i piedi, lasciò cadere le mutandine a terra, sollevò un piede alla volta per sfilarsele, poi divaricò appena le gambe, abbassò la schiena e sporse bene all’indietro il culo, facendo aprire le chiappe abbastanza da mostrare orgogliosa il suo fiorellino ancora da cogliere…
Il giornalaio, che lei non aveva mai perso di vista, a quel punto le sorrise e la fermò perché non togliesse le autoreggenti; allo stesso istante, i quattro uomini approvarono lo spettacolo loro offerto con dei compiaciuti, leggeri applausi. Antonella restò in piedi, orgogliosa della sua nudità, in mezzo a quei maschi che la guardavano desiderosi… poi si avvicinò a loro e, mettendosi di nuovo di spalle, lasciò che la palpassero e la accarezzassero dovunque, libidinosi. A quel punto tutti e quattro, ormai preda dell’eccitazione, si slacciarono le cinture lasciando calare pantaloni e mutande ai piedi, e fecero svettare all’aria i loro cazzi ormai quasi eretti… bei cazzi, pensò Antonella ammirandoli, ma nessuno grosso come quello del suo mentore!!
Antonella obbedì all’istinto: come vide il primo cazzo all’aria si inginocchiò, vi strusciò sopra il viso desiderosa e cominciò a leccarlo tutto, palle comprese; poi lo prese in mano, lo segò appena e lo prese vorace tra le labbra mandandolo pian piano fino in gola, poi su e giù con la testa… quell’uomo cominciò a mugolare dal piacere, e lei aumentò il ritmo del bocchino. L’uomo accanto al primo richiamò la sua attenzione, ponendole una mano sulla testa… allora lei si spostò tra le sue gambe e ricominciò daccapo, lieta di avere in bocca quel secondo cazzo.
Dopo un po’ anche il terzo uomo la reclamò, e Antonella non deluse le sue aspettative: si rialzò per metterglisi di fronte, e cominciò a sbocchinare anche lui! Mentre si spostava, vide che anche Cristina stava venendo coinvolta: si era spogliata, restando anche lei in autoreggenti, e aveva preso in mano i cazzi dei primi due uomini, alternandoseli golosamente in bocca! Dopo qualche minuto, l’allieva si sentì desiderata dal quarto uomo, quindi si spostò per mettersi a sua disposizione ed iniziò il quarto pompino della serata… la saletta era ormai tutta un continuo, diffuso mugolio di piacere!
Cristina intanto aveva cominciato a prendere in bocca anche il cazzo del terzo uomo; il primo allora si alzò, la fece mettere a pecorina per lungo sul divano, indossò un preservativo, le mise nel culo della vasellina e, pian piano, le cacciò tutto l’uccello dentro… lei si lamentò appena, poi continuò a spompinare il secondo uomo, seduto davanti alla sua faccia, ed il terzo in piedi di fianco. Antonella, a quel sublime spettacolo, si sentì un pochino invidiosa… “…Chissà come gode, con un cazzo nel culo e due in bocca!!” pensò… comunque continuò, volenterosa, col pisello del quarto uomo in bocca…
Il primo uomo, dopo aver montato Cristina per alcuni minuti con gran colpi di bacino, lasciò il suo culo al secondo; si tolse il preservativo, quindi si avvicinò ad Antonella ancora impegnata col quarto, e le offrì di nuovo il suo uccello. Lei si raddrizzò e, restando in ginocchio, cominciò a riprendere in bocca il primo cazzo mentre con la mano proseguì a masturbare lentamente il quarto… poi il quarto uomo si alzò dal divano e, mettendosi vicino al primo, glielo diede di nuovo in bocca. Qualche altro istante, e Cristina si ritrovò inculata dal terzo uomo ed imboccata dal quarto, mentre il secondo andò ad affiancare il primo nella bocca di Antonella!
Poi anche il quarto volle il culo di Cristina; il terzo mise il cazzo di nuovo in bocca ad Antonella, mentre il primo tornò a godersi la bocca dell’inculata. Dopo qualche minuto tutti gli uomini si misero attorno ad Antonella… lei, con ben quattro cazzi attorno al suo viso, era al settimo cielo: non smise un attimo di passare da uno all’altro, leccandoli e succhiandoli con genuina avidità sotto lo sguardo vigile e compiaciuto del giornalaio! Poi, uno alla volta, quegli uomini si spostarono appena e presero a masturbarsi… l’allieva aprì istintivamente la bocca, tirò fuori la lingua al massimo e attese sulle ginocchia di ricevere il suo premio…
E non fu certo delusa: uno ad uno, quei quattro uomini sborrarono copiosamente! Potenti e ripetuti schizzi di sperma le riempirono la bocca ed il viso colandole poi sui capezzoli e lei, alla fine, si passò le dita sulla pelle per raccoglierla tutta ed ingoiarla con un gran sospiro di soddisfazione… I quattro uomini si sedettero sui divani per riprendere fiato; dopo qualche istante, il giornalaio fece loro “Signori, è il momento del voto…”. Antonella, ancora inginocchiata sul pavimento, alzò lo sguardo su di loro, quasi intimorita: era il momento della verità! Ma quasi all’unisono e senza una parola, quegli uomini alzarono la mano col pollice verso l’alto: l’allieva era stata promossa a pieni voti!!
Subito dopo, i quattro si rivestirono e lasciarono la saletta con un cenno di saluto. Il giornalaio allora fece alle femminucce “Bravissime tutte e due… mi avete fatto fare una bellissima figura! Ora però rivestitevi, che si torna a casa…”. Antonella e Cristina, allora, si ripulirono per quanto possibile, indossarono di nuovo lingerie, abiti e soprabiti, ed in breve tutti e tre furono in macchina sulla via del ritorno… Antonella era felicissima: tra non molto, avrebbe cominciato a prendere cazzi nel culo!
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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