trans
37. UNA LUNGA NOTTE DI LIBIDINE
di Janus
10.08.2024 |
96 |
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"Lo spompinai per alcuni minuti, gustando il suo buon sapore, poi mi rialzai e gli proposi di incularmi..."
Sabato pomeriggio. Un incontro di sesso a quattro, organizzato a casa dell’amico che a volte mi prestava la camera, era nuovamente sfumato per l’assenza non preannunciata di alcuni partecipanti. Il conseguente malumore mi spinse a cercare, nelle ore seguenti, altra soddisfazione al mio luogo preferito in vicinanza del mare. Essendo ormai estate inoltrata, considerai che in serata la zona sarebbe stata piena di gente e decisi di andarci verso la mezzanotte… sperabilmente, a quell’ora, avrebbero dovuto esserci soltanto gli interessati al sesso o quasi. Dopo cena quindi mi preparai a dovere, indossai delle autoreggenti in rete larga, un perizoma nero, infine un cortissimo tubino sexy con aperture sui fianchi e rete su tutto il retro culetto compreso. Approntai un borsone con sandali femminili, borsetta e resto del materiale, e via in macchina nella notte! Come in precedenti occasioni, sostai brevemente in un piazzale sterrato poco distante dal luogo degli incontri per completarmi; quell’area era anche nota per prestarsi al carsex, ma non l’avevo mai sperimentata di persona. Mentre indossavo parrucca e rossetto un’auto si fermò accanto alla mia, lampeggiando per tentare un approccio… avendo altro in mente la ignorai e, appena pronta, ripresi la strada fino a destinazione. Trovai ancora una certa presenza di vetture per cui, prima di entrare nel noto parcheggio, feci un giro di controllo lungo la strada… sentendomi ispirata a sufficienza, vinsi le ultime titubanze ed entrai, dirigendomi alle piazzole buie più vicine al camminamento per il mare.
Spento il motore, presi la borsetta col necessaire e scesi. Per prima cosa indossai un copricostume scuro aperto sul davanti: lo avevo portato con me per non girare col solo tubino sexy perché quello, lasciando vedere chiaramente il mio sedere nudo, avrebbe potuto suscitare la reazione di eventuali estranei al gioco ancora in zona. Il buio era squarciato continuamente dai fari delle auto che giravano in fondo alla strada principale, e di quelle che entravano nel parcheggio per poi fermarsi o allontanarsi. Non feci in tempo a guardarmi attorno che, dai cespugli alle mie spalle, spuntò un uomo; mi avvicinò con fare gentile e lo riconobbi: era il nordafricano incontrato tempo addietro! Dopo qualche parola mi chiese di appartarci, e ci avviammo insieme sulla passerella verso il mare.
Non c’era nessuno in vista, per cui proposi di restare sul camminamento in legno; lui però obiettò che c’era ancora molta gente in spiaggia e che sarebbe stato meglio andare tra i cespugli per non essere disturbati da qualcuno di ritorno, e così facemmo. Come già raccontato, quell’uomo aveva una dotazione del tutto normale… nulla a che vedere con l’immaginario tipico! Come in passato, mi chiese di prenderglielo in bocca ma io, non fidandomi troppo delle condizioni igieniche, prima di accettare gli feci infilare un profilattico. Appena fu pronto, mi abbassai di fronte a lui reggendomi alle sue cosce e cominciai a spompinarlo; dato il caldo avevo indossato una parrucca di media lunghezza, per cui i capelli non mi intralciarono troppo mentre gli facevo il bocchino… lo aveva già mezzo duro, e le mie labbra in breve glielo resero eretto a sufficienza!
A quel punto mi rialzai, annodai sul davanti i lembi del copricostume perché non fosse di intralcio, mi tolsi il perizoma ed alzai il tubino per scoprirmi il culo; presi il benedetto lubrificante dalla borsetta, me ne misi un po’ nello sfintere dilatandomi appena con due dita, poi mi offrii all’amante del momento. Lui sorridendo mi afferrò per i fianchi e mi appoggiò il cazzo tra le chiappe; io glielo presi con la mano e me lo guidai nel buchino… una piccola spinta e, senza il minimo sforzo, me lo ritrovai tutto dentro. Iniziò così l’inculata; lui mi sbatté per parecchi minuti alternando, ogni tanto, affondi rapidi ed energici ad affondi lenti e più dolci. Non credo che raggiunse l’orgasmo… comunque, ad un certo punto, decidemmo di smettere e lui si allontanò nel buio verso il parcheggio. Beh… anche se di normalissime dimensioni, un primo uccello quella notte lo avevo già preso!!
Rimasta sola, mi asciugai il poco gel colato lungo l’interno cosce poi mi abbassai il tubino sotto le chiappe, che restavano comunque visibili attraverso la rete posteriore. Avendo voglia di esibirmi, non indossai più il perizoma e mi lasciai il copricostume annodato davanti, quindi mi avviai tra i cespugli verso il parcheggio. Diversi uomini, come al solito, erano intenti a fumare e chiacchierare tra le auto in sosta… io mi avvicinai, passeggiando con fare indifferente e appoggiandomi di tanto in tanto allo steccato in legno che delimita il parcheggio, seguita dai loro sguardi. Uno di loro, un giovane alto e grosso, si avvicinò con un “Ciao…” che io ricambiai; con una certa titubanza allungò una mano per palparmi il culo, poi si allontanò per tornare a chiacchierare con gli altri… mah!? Forse non gli piacqui abbastanza, chissà?
Per un po’ continuai a passeggiare tra le auto in sosta e i vari chiacchieroni; da brava puttanella, ogni volta che i fari di qualche vettura mi illuminavano, mi girai di spalle per mostrare il culo attraverso la rete sul retro del tubino… che indicibile e troiesco piacere!! Esibirmi agli sguardi nel fresco della notte mi dava senz’altro una piacevolissima sensazione… però, dopo alcuni minuti, cominciai ad annoiarmi. D’un tratto vidi una travestita in giacchino bianco e minigonna arrivare dal viottolo della spiaggia, passarmi davanti e mettere in moto la sua auto; si spostò di una ventina di metri, scambiò qualche parola con un’altra travestita bionda a bordo di una vettura ferma, poi se ne andò… evidentemente aveva già fatto il pieno di cazzi, la porcella!!
La bionda in macchina l’avevo vista più volte in quel luogo, e me ne aveva parlato anche il “regista”. D’improvviso mi venne voglia di conoscerla e, dal momento che nessun uomo si proponeva, mi avviai verso di lei. Se ne stava seduta al posto di guida, con la portiera aperta e le gambe nude di fuori; indossava un tubino rosso senza spalline, sotto il quale si intravedeva un seno naturale abbastanza pronunciato, e scarpe a tacco alto; una parrucca bionda e un vistoso rossetto completavano il suo look, nel complesso molto femminile e sexy. Mi avvicinai a lei e con voce sommessa le feci “Ciao, sono Gianna… come va?” e lei ribatté molto cordiale “Ciao, piacere mio…”. Ci sentimmo entrambe subito a nostro agio e prendemmo a chiacchierare piacevolmente del più e del meno, con occasionali accenni anche a questioni più personali, come pure a considerazioni su quel piccolo paradiso di noi travestite e su ciò che vi succedeva.
Il tempo trascorse senza che ce ne accorgessimo, data la piacevolezza delle nostre chiacchiere; poi tra le auto spuntò un ometto anziano che ci avvicinò: neanche a farlo apposta, era il cosiddetto regista!! Naturalmente ci fu un collettivo scambio di saluti scherzosi, cui si aggiunsero le classiche battute sui tanti uomini inconcludenti che giravano, sui cazzi già presi da noi due femminucce quella notte, ecc.!! Io accennai alla bionda di aver ribattezzato quell’uomo “regista” appunto perché, ogni volta che ci eravamo ritrovati insieme in quel posto, lui mi aveva sapientemente “diretta” procacciandomi un buon numero di maschioni in calore e facendomi montare a turno! Dopo alcuni minuti di lieto chiacchiericcio ci disse che doveva rientrare, per cui ci salutammo e lui salì in macchina lasciando il parcheggio.
Mentre eravamo ancora intente a scherzare col regista, un’auto si era fermata poco più in là; due uomini ne erano scesi, mettendosi a guardarci nella penombra. Appena il nostro amico se ne fu andato, quei due si decisero e si avvicinarono a noi due femminucce, ancora intente a chiacchierare; ci salutarono cordiali e cominciarono a fare allusioni, non trascurando di allungare le mani uno sulle tette della bionda, l’altro sul mio culetto in bella vista. Poi, senza troppo pudore, entrambi tirarono fuori l’uccello dai pantaloni dichiarando che non importava loro nulla di essere visti dagli altri uomini che gironzolavano o chiacchieravano, né di essere illuminati in pieno dai fari delle macchine in movimento!
Uno dei due si girò verso la mia nuova amica, sempre seduta in macchina, e le avvicinò il cazzo alla bocca… lei, senza la minima esitazione, glielo prese e iniziò a fargli un pompino; l’altro invece si appoggiò con la schiena all’auto, rivolto verso di me… più che lieta, mi abbassai di fronte a lui ed imboccai la cappella del suo notevole uccello, cominciando a leccarla e succhiarla. Trovai quella situazione molto, ma molto eccitante: far coppia con un’altra travestita per succhiare il cazzo a due uomini era per me una esperienza nuova, e fu davvero molto gradevole… anche perché venivo continuamente illuminata dai fari delle auto in movimento: fu bellissimo immaginare le facce dei guidatori e degli uomini in piedi nei pressi che potevano ammirarmi, col culetto praticamente nudo e bene in vista, mentre lo prendevo in bocca!!
Per qualche minuto entrambe andammo avanti col bocchino, poi io proposi all’uomo che era con me di incularmi… lui sembrò felice della mia offerta: almeno a chiacchiere sembrava pronto a farmi il culo proprio lì, con i fari che ogni tanto ci illuminavano, perciò gli passai un profilattico. Mentre se lo infilava, io mi misi nel buchino altro gel e cercai di dilatarmi bene: il suo cazzo era ben più grosso di quello del marocchino!! Purtroppo, col preservativo indossato il mio occasionale trombamico perse l’erezione e, per quanti tentativi facessimo, non riuscì a riprendersi… un vero peccato!! Poco dopo l’altro uomo ebbe l’orgasmo in bocca alla bionda; a quel punto il suo amico, pur imprecando, rinunciò ad ulteriori tentativi di sodomizzarmi e insieme se ne andarono.
Rimaste di nuovo sole, noi due riprendemmo a scherzare; dopo un po’ si avvicinò un uomo bassino di mezza età che, molto cordialmente, salutò entrambe e prese a dialogare con la bionda facendomi intuire che si conoscessero già. Per un po’ proseguimmo tutti e tre in chiacchiere su quanto già fatto da ciascuno quella notte; il nuovo arrivato, tra le risate, ci raccontò di esserselo fatto succhiare da un’altra travestita, ma senza concludere perché lui ci metteva troppo tempo a sborrare! Infine ci chiese di soddisfarlo, ma la bionda declinò, sottolineando che aveva appena fatto un pompino e non sarebbe stata in grado di farne un altro con i tempi dell’uomo appena arrivato!! A quel punto lui ed io ci addentrammo tra i vicini cespugli; appena al riparo lui aprì la patta dei pantaloni e tirò fuori un discreto cazzo, che io gli presi golosa in bocca.
Lo spompinai per alcuni minuti, gustando il suo buon sapore, poi mi rialzai e gli proposi di incularmi. Lui fu d’accordo, per cui gli passai un profilattico e mi misi altro gel nello sfintere, sperando finalmente di essere penetrata dopo la delusione di poco prima!! Il suo pisello era di discrete dimensioni e ben duro, ma c’era comunque un problemino: io ero molto più alta di lui!! Provai ad abbassare il culo tenendo le gambe piegate e lui, per un po’, riuscì a mettermelo dentro in quella posizione; ben presto però cominciai ad avere le ginocchia doloranti, per cui dovetti allargare le gambe il più possibile, sempre per posizionare il didietro all’altezza del suo cazzone. Lui riprese a fottermi, ed entrambi considerammo che sarebbe stato utile avere un telo o qualcosa di simile da mettere a terra, su cui potermi inginocchiare per prenderlo! Quell’omino mi inculò ancora a lungo senza venire, finché non decidemmo di smettere per rientrare al parcheggio.
Tornammo dalla bionda e, dopo qualche altra battuta, il bassino ci salutò e se ne andò. Cominciava ad essere piuttosto tardi, credo quasi le due del mattino, per cui pensai che sarebbe stato meglio rientrare; scambiai perciò ancora qualche chiacchiera con l’altra travestita e insieme notammo alcune persone, tra cui una donna o forse una transessuale, inoltrarsi sul percorso che portava alla spiaggia. Salutai quindi la nuova amica e mi incamminai verso la mia auto, tra i pochi uomini rimasti nei pressi, con l’idea di andar via. Ma la mia notte di sesso non era destinata a terminare in quel momento: giunta quasi alla mia vettura fui avvicinata da un uomo che, gentilmente, mi propose di appartarci per fare sesso. “…Perché no?” pensai, avendone presi solo due sino a quel momento; “Andiamo verso la spiaggia…” gli feci, e lui mi precedette lungo il camminamento in legno.
Appena inoltrati incontrammo qualche uomo e, poco più avanti, una bellissima scena: la donna, o meglio la trans intravista prima se ne stava di spalle, tutta nuda, appoggiata al corrimano di legno con accanto un uomo che probabilmente era il suo compagno, e protendeva il fantastico culo verso altri tre o quattro maschi che le dedicavano le loro attenzioni! Al nostro passaggio, lei si girò rivelando un viso che direi brasiliano e ci lanciò uno sguardo disturbato, per cui proseguimmo lungo il tavolato sino ad una sorta di piazzola laterale. Una volta fermi, notai che un altro uomo, stempiato e alto, ci aveva seguito… allora chiesi al mio pretendente se avesse problemi a farlo in tre e lui rispose di gradirlo senz’altro, con mia intima gioia dato che prediligo il sesso di gruppo!!
I due uomini si avvicinarono a me uno per lato e mi palpeggiarono, poi entrambi si aprirono la patta e tirarono fuori l’uccello… con mia inconfessata delizia, entrambi erano ben dotati: i meglio dotati della nottata, in verità! Presi entrambi quei bei manganelli in mano e cominciai a segarli lentamente… non ressi molto alla voglia e, dopo aver invitato i due uomini a mettersi fianco a fianco, mi abbassai di fronte a loro; con un pisello per mano, presi a spompinarli entrambi succhiandoli a turno… aahhhhh… era tanto che non gustavo un doppio cazzo in bocca… quella notte fui davvero fortunata! E mentre li pompavo entrambi alternandomi in bocca una cappella alla volta, me ne stetti col culetto nudo verso il camminamento, sperando libidinosa di essere ammirata da eventuali passanti!!
Il doppio pompino andò avanti per qualche minuto, finché entrambi quei bei cazzoni turgidi furono eretti; allora mi rialzai e chiesi ai due uomini “Chi vuole incularmi…?”. Quello stempiato ce l’aveva più duro dell’altro, e si offrì di fottermi per primo; gli passai quindi un profilattico e, mentre lui lo indossava, ebbi cura di mettermi nel buchino altro gel. Appena pronti, diedi le spalle allo stempiato e lo aiutai con la mano a mettermi tutto dentro il suo grosso uccello; l’altro uomo intanto si era spostato mettendosi di fronte a me, e piegandomi io presi di nuovo in bocca il suo bel membro… uuhhhhh… non trovo le parole per descrivere la mia estasi!! Confesso che fare la “porcellina allo spiedo”, ossia con un cazzo nel culo e uno in bocca, era sempre stato uno dei miei desideri più forti e quella notte, eccezionalmente, si avverò!!
Mi gustai entrambi quegli uccelli per molti minuti: ad ogni affondo nel mio culetto da parte dello stempiato venivo spinta in avanti, col risultato di ricevere fino in gola il cazzone che avevo in bocca… come lo stempiato arretrava il bacino, arretravo un po’ anche io venendo, in conseguenza, quasi scopata in bocca dal secondo uomo! Quel gioco a tre andò avanti finché, con un aumento forsennato degli affondi nel mio sfintere, lo stempiato raggiunse mugolando l’orgasmo; lui si staccò da me, si liberò del preservativo usato e si ripulì, poi con un sommesso “Ciao… e grazie!” si allontanò sulla passerella verso il parcheggio. “Bene…” pensai soddisfatta tra me e me “…e siamo al terzo!”
Il divertimento non era finito, per mia fortuna: c’era ancora da soddisfare l’uomo che mi aveva invitata a seguirlo!! Il suo cazzone era bene in tiro, grazie al pompino che avevo continuato a regalargli mentre lo stempiato mi sodomizzava, e lui aveva avuto l’accortezza di mantenerselo eretto segandoselo lentamente. Presi allora un altro profilattico dalla mia borsetta e glielo allungai, con un mezzo sorriso di approvazione da parte sua; lui lo estrasse dall’involucro e se lo infilò, mentre io mi passai ancora un po’ di lubrificante nel buchino, ormai comunque ben aperto. Mi appoggiai quindi al corrimano di legno col culo ben proteso verso di lui, e lui si mise in posizione alle mie spalle; appena sentii il suo uccello tra i glutei, glielo afferrai e me lo guidai dritto dentro… wowww, anche quello era niente male!!
Quell’uomo cominciò a montarmi, sbattendomi ora più lentamente ora più energicamente, mentre mi teneva ferma per i fianchi; io me ne restai con gli avambracci appoggiati sul corrimano, socchiudendo gli occhi e godendomi appieno la quarta inculata della nottata… poi, forse lui perse un po’ di concentrazione, perché sfilò l’uccello dal mio retto per renderselo di nuovo duro con la mano. Lo stimolai anche io accarezzandogli i testicoli, lo aiutai a penetrarmi di nuovo e la monta proseguì. Nei minuti che seguirono lui perse parzialmente l’erezione ancora, e ogni volta appena pronto me lo rimise nel culo riprendendo a sbattermi.
Finalmente accelerò il ritmo ed ebbe l’orgasmo… cercò di estrarre il cazzo col preservativo indossato, ma non ci riuscì: il guanto pieno di sperma si sfilò dal suo uccello e rimase nel mio ano!! Lo presi allora delicatamente con le dita e me lo tirai fuori, senza badarci troppo… come lo stempiato, anche lui si ripulì e mi salutò per allontanarsi verso il parcheggio. A quel punto, più che soddisfatta della nottata, mi ricomposi anche io; infilai il perizoma e sciolsi il nodo che tratteneva in alto il copricostume, poi mi avviai verso il parcheggio, dove mi misi in macchina per rientrare a casa… naturalmente, per tutto il tragitto, continuai a rivivere mentalmente le bellissime esperienze vissute nelle ultime ore, felicissima di essermi fatta slabbrare a dovere il buchino ancora una volta!
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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