trans
Le mie trans-avventure con Amanda
di Aquarius
10.12.2024 |
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"E’ troppo anche per me, ma chissà con ulteriore allenamento e partner che si dedichino, prima o poi forse ci riuscirò..."
Le mie trans-avventure con Amanda, padrona attivissima e dominante.Storia personale reale, con solo un piccolo margine di “licenza letteraria” per adattamento narrativo e cambiando il nome della protagonista per privacy
Come indicato nella mia pagina e narrato in alcuni altri racconti, oltre che da milf abituali e coppie, sono particolarmente attratto dalle trans, femminili e ben dotate.
In questa storia vorrei raccontare il primo travolgente incontro e i successivi sviluppi con una trans che chiamerò Amanda (il vero nome è un altro)
Lei è una professionista del settore, ma nel bagaglio di esperienze di ogni uomo di mondo alla ricerca del piacere, oltre ad eventuali compagne fisse, partner abituali, o incontri occasionali “free”, ritengo ci stia anche il ricorso a tali operatrici.
Piccola considerazione personale: tali sex-worker che svolgono un’attività di rilevanza economica e sociale e finanche terapeutica, a mio avviso meriterebbero di essere pienamente riconosciute e tutelate come avviene in diversi altri paesi, più evoluti come welfare, più aperti come mentalità e con senso della morale non più arcaico.
Personalmente, essendo comunque single, mi capita ogni tanto di svolgere incontri di questo tipo anche al fine di fare nuove conoscenze e di provare esperienze diverse e rinnovati stimoli. Peraltro, questo tipo di approccio ha tutta una sua filosofia: ricerca della possibile partner “giusta” nei vari siti di annunci, verifica in rete di altre informazioni e commenti, primi contatti per farsi un’idea sulla persona e infine il rendez-vous.
Così, qualche tempo fa a inizio primavera cercavo l’occasione giusta per riprendere l’attività dopo il “letargo” invernale, che si è materializzata vedendo su un sito specializzato del settore l’annuncio di Amanda in tour in una città della riviera romagnola, una delle poche trans che seguivo da tempo e che desideravo conoscere, attratto dalla sua “dote” notevole e dall’ampia e positiva letteratura su di lei.
Così dopo un rapido contatto telefonico, in cui mi risponde in modo gentile, combiniamo subito un incontro per la mattina del giorno dopo che, essendo domenica, mi veniva bene per fare il tutto con calma.
Lei riceve in un tranquillo condominio in una traversa del lungomare. L’appartamento risulta ampio,. ben arredato, ordinato e pulito (anche la location ha la sua importanza).
Amanda mi accoglie con tutta la sua sensuale attrattiva, vestita con una leggera sottoveste trasparente e uno slippino, da cui fuoriusciva il suo attrezzo già bello in tiro.
Dopo i convenevoli e un bacio di benvenuto, passo un attimo in bagno per un rapido lavaggio preliminare (naturalmente mi ero anticipatamente “clisterizzato” in vista dei possibili giochi anali), e sono subito da lei che mi aspetta sul letto, togliendosi la sottoveste e rimanendo nuda con solo le calze a rete.
La osservo per qualche istante: è proprio come nelle foto degli annunci; alta, capelli biondi corti, fisico snello e atletico, da cui spunta il suo notevole arnese, con delle belle tette tonde (circa una 4a) e un culo altrettanto rotondo e sodo. Non è una ragazzina (che non cerco) ma del resto, per me che come donne preferisco le milf e sono altrettanto attratto dalle trans, Amanda rappresenta una perfetta milf-trans, con il fascino discreto della maturità e l’aria sensuale e “safada” per me così affascinante.
Mi chiede cosa voglio fare e, avendole già anticipato al telefono che sono un gentiluomo molto porcellino e che adoro le trans femminili e ben dotate anche per giochi particolari da mistress/dominatrice, le dico: “Facciamo pure quello che piace a te... Comandi tu i giochi!”
Poi mi dirà che questa frase le è piaciuta e che l’accenno ai giochi di dominazione l’aveva eccitata.
Così mi spinge subito sul suo cazzo duro che si erge in tutta la sua imponenza (un XL reale, per dimensioni, durezza e durata!), che quindi prendo in bocca per un primo assaggio.
Lo lecco, lo succhio, prima delicatamente, poi con più decisione. Pare apprezzare e me lo spinge fino in gola. Mi piace sentire quel bastone di carne pulsante con la cappella sporgente, che mi riempie la bocca.
Mentre la spompino le accarezzo le tette, abbastanza morbide al tatto, e lei ricambia stringendomi e mordendomi i capezzoli dato che le avevo detto che mi piace assai tale stimolante trattamento.
Già da questo inizio, lei si rende conto che sono davvero un porco come le avevo detto e, dopo aver esplorato il mio buchino con due dita, entrate agevolmente, mi fa subito mettere a pecorina e mi sodomizza al naturale senza tanti complimenti.
Mi dice en passant che fa test di controllo frequenti (che poi mi farà vedere) e quindi di stare tranquillo; così mi rassicuro superando le possibili remore.
Il suo randello entra senza troppe difficoltà, con lei che comincia subito a stantuffare, dapprima più lentamente per prendere “le misure” e poco dopo con più decisione. Io, dopo qualche attimo di adattamento a quel grosso intruso, inizio a sentire la piacevole stimolazione procurata da un cazzo in culo di quella stazza.
Amanda è abile ed esperta e sa come gestire la scopata, variando il ritmo e la spinta, mentre io la assecondo e mi meno lentamente l’uccello duro.
Dopo poco meno di dieci minuti, sento che aumenta il ritmo, sospira, dice qualcosa, dà dei colpi forti che mi sconquassano, fino a che raggiunge l’orgasmo per una prima venuta: sento i suoi fiotti di sperma che mi inondano; è una sensazione così particolare, normalmente proibita ma assai sublime. Le sussurro:
“Eh, il mio culo ti fa un certo effetto...” e lei: “Sì, è caldo e già aperto...mi piace... e lo prendi come una troia...” (appellativo che in questa situazione considero come un complimento).
Continua ancora un po’, quindi estrae il membro, è ancora molto consistente e me lo infila in bocca per farmelo pulire, così gusto il suo sperma, di sapore dolce e piacevole.
Quindi, mi fa stendere sul letto con la testa sul bordo e mi rinfila il cazzo in bocca fino in gola; quasi soffocandomi, muovendolo lentamente su e giù. Poi mi abituo ad avere la bocca occupata e mi dedico a succhiarlo ancora.
A quel punto avendo io il cazzo in tiro, le propongo di prenderlo in bocca anche lei, così si china in avanti per ricambiare il favore, in una sorta di 69 in posizione quasi acrobatica. In tal modo anche il mio compagno di merende riceve le sue attenzioni con un pompino ben fatto, seppur non troppo prolungato.
Poi, si cambia gioco. Dato che le avevo accennato che non mi dispiacciono giochi BDSM soft e piccole torture (come quelle ai capezzoli, che en passant continua a stringermi e mordermi) comprese le fustigazioni, vedo un lampo di sadismo nei suoi occhi e prende dal mobile la frusta che si intravede in alcune delle sue foto recenti.
Maneggia e fa schioccare quel gatto a nove code, mi dice di stendermi di schiena sul letto e inizia a fustigarmi la schiena e i glutei con colpi piuttosto decisi, facendo diventare rosse le parti colpite.. Quelle frustate (un gioco che avevo già provato con altre partner, ma più soft) mi danno una sorta di scossa, un misto tra dolore e piacere.
Lei se ne accorge e continua ancora con qualche colpo, a quel punto, per completare l’opera, le propongo: “Se vuoi, puoi darmi qualche frustata anche sull’uccello... “.
Amanda mi guarda stupita, e dice: “Nessuno mi ha mai chiesto di frustargli il cazzo... sei proprio un maiale e uno schiavo senza limiti!”
Così, mi metto in piedi davanti a lei e mi assesta un primo colpo non forte sul cazzo eretto, che lo incassa bene. Ne seguono alcuni altri, sia da sopra che da sotto, facendo arrossire la cappella e con l’effetto di stimolarlo viepiù e renderlo ancora più duro.
Poi, finita la fustigazione, ci scambiamo baci salivosi; in un momento di calma la accarezzo tutta, le lecco avidamente i graziosi piedini e naturalmente l’invitante rosellina anale, che esploro con un dito. A quel punto, sarei pronto per il ruolo da attivo e le chiedo: “Adesso che mi hai stimolato bene il cazzo, potrei assaggiare il tuo culetto e scoparti un po’?”
Ma la padrona ha idee diverse e dice: “Eh no, oggi sono solo io da attiva e da dominatrice... mi devi obbedire... ti farò soffrire!”
Non provo neanche a insistere che mi fa stendere sul letto ed alzare le gambe e subito mi ritrovo di nuovo con il suo cazzo in culo alla missionaria. Mi scopa da vera padrona mentre io la tiro a me con le gambe e le accarezzo le tette, guardandoci negli occhi.
Dopo alcuni minuti di martellamento, mentre io mi meno l’uccello, Amanda viene di nuovo in culo. Poi estrae il suo attrezzo, raccoglie con un dito il suo sperma colante, passandomene un po’ in bocca col dito. Le dico:
“Mmm... buona la tua sborra!... Ne vorrei ancora...”
Lei sorride sorniona e mi accorgerò che non mancherà di accontentarmi.
Infatti, quello che mi sorprende e che dopo due venute, ha il cazzo ancora piuttosto consistente e lei sempre vogliosa di continuare a scoparmi e dominarmi.
Allora, dato che scoparla da parte mia non è contemplato nel suo ruolo da padrona, le dico che spesso, quando ci sono le condizioni, mi faccio anche fistare da alcune partner abituali (come raccontato in alcuni altri racconti), essendo il fisting una pratica che adoro e che di solito mi fa venire abbondantemente.
L’idea le piace assai, le do dei guanti di lattice che ho in dotazione e la mettiamo in pratica in due varianti: prima mi fa mettere alla pecorina, mi lubrifica un po’ e muovendo abilmente le dita e la mano, poco dopo me la ritrovo in culo senza troppe difficoltà. La mano la muove bene e non sento alcun dolore, solo che quella posizione non è comoda e non mi posso segare bene.
Così mi stendo, con un cuscino sotto la schiena per alzare il bacino, e lei si posiziona davanti, penetrandomi di nuovo con decisione. Mi dice nuovamente: “Sei proprio una gran troia... rotta in culo” e altre porcate simili, che in quella situazione ci stanno pure.
Ho la sua mano in culo fin oltre il polso e mi rilasso per quella sorta di massaggio prostatico profondo. Intanto mi meno l’ uccello che è ai massimi e so che con quella stimolazione anale non durerò ancora molto.
Ma Amanda vuole provare l’impossibile: infilarmi anche l’altra mano per un fisting a due mani!
Tenta in vari modi, ma più delle dita la seconda mano non entra. E’ troppo anche per me, ma chissà con ulteriore allenamento e partner che si dedichino, prima o poi forse ci riuscirò.
Dopo alcuni minuti di quel trattamento anale, sento che si avvicina il momento culminante. Le dico che con alcune partner femminili concludo questo gioco venendo loro in bocca e facendomi poi ripassare la sborra in bocca a me. Lei quasi non ci crede, dice che di solito non lo fa ma visto che l’ho assecondata in tutte le sue voglie da padrona, mi fa questo servizietto “da fidanzatina”.
Così, mentre lei muove delicatamente ma con decisione la mano in culo riprendendo a succhiarmi il cazzo, arrivo finalmente al godimento intenso, come tipico del fisting, sborrandole copiosamente in bocca.
Completata l’eiaculazione, si avvicina a me e mi fa colare lentamente la sborra dalla sua bocca alla mia. Poi, sfila la mano togliendosi il guanto rimasto pulito e ammirando il mio ano rimasto dilatato.
Credevo che, avendo goduto e sentendomi appagato, fossimo arrivati alla conclusione dei giochi,
e invece no, Amanda voleva continuare.
E dice: “Il tuo culo aperto mi eccita!”; quindi mi rinfila nuovamente il suo cazzo instancabile! Riprende a scoparmi da davanti, a gambe larghe; ormai non trova più molta resistenza e allora, memore che all’inizio le avevo accennato che nella mia abituale “borsa degli attrezzi” con il nécessaire, avevo due dildo, mi fa: “Avevi detto che hai due dildo?... Fammeli vedere...”.
Allungo la mano per prenderli e glieli mostro; le sue intenzioni sono chiare, vuole farmi una doppia penetrazione, che alle volte pratico con donne o trans. Le porgo il più piccolo, ideale per il sesso anale e in più vibrante, me lo inserisce senza neanche che lo senta e poi aggiunge il suo cazzo duro. Così sono ben riempito, li ricevo bene e la doppia è già più che riuscita, ma Amanda dopo aver saggiato l’ambiente con alcuni affondi, vede che rimarrebbe ancora un po’ di spazio per andare oltre.
Così, sostituisce il dildo vibrante con l’altro più grosso che dice “Oh, questo è quasi come il mio cazzo...” e manovra per inserire sia il fallo artificiale sia quello naturale, alla fine riuscendoci e riprendendo il movimento scopatorio.
Essere posseduto da due membri di quelle dimensioni è impresa al limite delle mie possibilità fisiche; per un po’ resisto, vedo che a lei piace dominarmi anche in quel modo. E ci prende talmente gusto, stimolata da quell’ambiente e dal contatto con le pareti anali e il dildo, tanto che poco dopo arriva a un altro godimento e mi sborra nuovamente in culo!.
Allora estrae il membro, ancora ben eretto, e mi sfila il dildo.
Mi rilasso un attimo per dare un po’ di tregua al mio culetto violato in tutti i modi, ma la padrona non è ancora sazia. Ha l’uccello ancora incredibilmente duro, se lo mena un po’, mi fa stendere con la testa sul bordo del letto come in precedenza, e me lo sbatte in bocca di prepotenza. Lo succhio ancora, è davvero gustoso e vuole che continui quel lavoro orale, mentre da sotto le infilo un dito nel culo, pensando a come sarebbe stato bello poterlo assaggiare a fondo.
Poi mi rialzo, mi metto davanti a lei che resta in piedi; mi scopa in bocca ancora per qualche minuto, finché viene per l’ennesima volta (la quarta!!) schizzandomi in bocca le ultime gocce di sborra che aveva. Quindi mi fa ripulire il cazzo ben benino con la lingua, prima della sorpresa finale.
Ma non è finita. Prende un bicchiere da vino a calice, se lo porta sotto l’uccello dal quale inizia a sgorgare lentamente un flusso di pissing, fino a riempirlo per buona parte. Poi me lo porge, dicendo con tono perentorio: “Ora bevi!... Dai che ti piace!”
Rimango un attimo perplesso; è vero mi piace il pissing e da alcune partner femminili alle volte mi faccio innaffiare volentieri con il loro getto sotto la doccia. Ma da un bicchiere, devo forse risalire a una maestra di arti erotiche e giochi particolari che mi ha iniziato a queste ed altre pratiche “extreme” una dozzina di anni fa (e che ho descritto nel primo racconto che ho scritto per A69:
“Le mie avventure con Fiorella”).
Così, dopo qualche attimo di indecisione con lei che non aspettava altro, alla fine vado con l’assaggio di qualche sorso di quel suo pregiato “champagne”, devo dire di aspetto chiaro, gusto leggero, per nulla salato e quindi alla fine gradevole.
Amanda è rimasta contenta di questo gioco finale, baciandomi languidamente e sentendosi anche lei appagata per averla soddisfatta in tutti i giochi da lei condotti..
Dopo i lavaggi finali in bagno, mi ricompongo e mi vesto per la conclusione dell’incontro, durato oltre un’ora e mezzo, versandole l’equo compenso per le sue prestazioni fuori dall’ordinario.
Più ci ripenso a distanza di qualche tempo mentre scrivo questa storia, più lo svolgimento dell’incontro pare incredibile anche a me: qualcosa di travolgente, molto oltre ogni aspettativa, con un susseguirsi di azioni in cui Amanda ha esaltato il suo ruolo da attiva e da “padrona”, facendomi suo succube passivo lieto di assecondandola volentieri in giochi di dominazione e BDSM raramente provati tutti insieme, in una girandola di emozioni e godimenti intensi e particolari, anche rimanendo solo passivo, rimanendomi peraltro il desiderio di essere con lei anche attivo al fine di renderle il favore di possedere come si deve il suo bel culetto...
Amanda si è dimostrata una trans esperta e con elevato savoir-faire, la cui fama è assai meritata, ed è davvero una partner di giochi straordinaria, con la sua incredibile capacità di godere a ripetizione (come farà?), ma anche una persona gentile, cordiale, disponibile e a modo, oltre che naturalmente con un elevato grado di maialaggine.
Peccato che non faccia sesso con donne, privandole del godimento che darebbe loro il suo straordinario strumento di piacere, ma magari potrebbe realizzarsi la fantasia di un incontro a tre con anche una sua amica trans; chissà se sarà mai possibile.
Quindi averla conosciuta, è stato molto più che un grande piacere e sono contento che abbiamo subito trovato una bella intesa (cosa non scontata in un primo incontro) per i nostri giochi particolari; del resto tra porcellini amanti del sesso anale e di perversioni varie ci si intende...
Dopo quel primo fantasmagorico incontro ho rivisto Amanda altre volte, in occasione dei suoi tour nella riviera romagnola ed anche in trasferta. Infatti, nella circostanza di un mio recente viaggio in una città del nord per un certo evento, caso vuole che Amanda fosse in tour in quel luogo proprio in quei giorni e quindi ho colto l’occasione per rivederla.
Questa volta, dopo gli abituali giochi con lei nel suo ruolo dominante sodomizzandomi con venute a ripetizione, siamo andati oltre.
E la padrona per un momento è diventata interamente una dolce gattina, facendosi possedere da vera femmina. Vedendo il mio uccello duro e desideroso si è messa a pecorina, mi ha preso il cazzo, l’ha appoggiato sul suo buchino spingendolo dentro, e mi ha guardato dicendo: “Ora scopami anche tu!”.
La cappella è stata risucchiata in quell’orifizio pulsante fino a che è entrato tutto il membro.
Ero finalmente nel suo delizioso culetto! Caldo, avvolgente, stimolante. Ho preso a scoparla subito di buon ritmo, con lei che mi incitava; “Dai!... sìì... sììì... continua...”.
Voleva sentire i colpi forte e ho cercato di accontentarla arrivando il più a fondo possibile.
Abbiamo continuato per parecchi minuti, con intensità e senza tregua. Non avrei potuto reistere ancora per molto, anche perché ero già stato stimolato analmente dalle sue precedenti penetrazioni. Provo a chiederle sussurrando: “Dove vuoi che concluda?”
Lei con tono deciso risponde: “Rimani dove sei...sborrami!”
Quelle parole mi danno lo stimolo finale e poco dopo vengo liberamente sborrandole in culo in abbondanza, realizzando un desiderio recondito.
Ci accasciamo avvinghiati l’uno sull’altra sul divano, tra sospiri di piacere. Poi estraggo il membro dalle profondità anali in cui inserisco la lingua per leccare lo sperma che defluisce. Quindi la bacio
per passarle in bocca qualche goccia del mio seme, rimanendo a lungo con le lingue intrecciate.
Mi dice con l’aria soddisfatta: “Però!... Vedo che sei anche bello attivo...!” e le rispondo: “Certo che sono anche attivo... dare e ricevere... sia con le donne che con le trans... tutto!”
Si vede che quella penetrazione da passiva l’ha stimolata, tant’è che Amanda aveva nuovamente il cazzo duro, e mi ricambia il favore riprendendo a scoparmi prima in culo e poi in bocca fino a un ultimo godimento, spruzzandomi le ultime gocce della sua calda sborra.
Ma non è finita. Il suo uccello, pur dopo l’ennesima venuta, rimane ancora consistente. Sa che mi piace il suo pissing come sperimentato negli incontri precedenti, ma ora ha in mente una diversa variante. Mi fa mettere nuovamente alla pecorina, mi penetra, si ferma e si concentra: dopo qualche attimo sento un flusso di liquido caldo e abbondante che mi irrora la cavità anale.
Amanda mi sta pisciando in culo! L’anal-pissing è una pratica estrema che ho più volte inserito in alcuni racconti di personaggi di fantasia, ma provarlo realmente è una sensazione incredibilmente eccitante e perversa.
La minzione dura parecchio e mi ritrovo con un clistere di urina in corpo. Vado in bagno per scaricare, ma Amanda vuole farmi provare un’ultima depravazione: mi porge un bicchiere di plastica in cui far defluire il suo liquido – rimasto chiaro e senza impurità - che ho dentro di me. Una volta pieno vuole che lo beva! E’ perverso, irrazionale e da non fare.
Ma ormai non so resisterle, così lo sorseggio e ne bevo un po’. Lei mi guarda compiaciuta, ormai siamo come due amanti perversi all’apice dell’eccitazione che concludiamo con un ultimo profondo bacio.
Dopo quei lunghi momenti di parossismo erotico ci ricomponiamo e, data l’occasione di trovarci in quella città, ci diamo appuntamento per l’indomani. Così ci ritroviamo la mattina dopo per una lunga e piacevole passeggiata a braccetto per le vie del centro, ammirando monumenti e vetrine fino a pranzare insieme in amicizia, e conversando piacevolmente così da conoscerci più a fondo, con lei che si lascia andare a confidenze personali, rendendomi partecipe di alcune sue esperienze di vita.
Quella è stata davvero una splendida giornata passata in compagnia di una bella persona come Amanda, con la quale si è creato un bel feeling, per il mio grande piacere che va oltre ai travolgenti giochi erotici per i quali è una impareggiabile partner.
Alla prossima avventura, buon divertimento a tutti.
FINE
P.S. Sono graditi commenti, osservazioni e suggerimenti, anche tramite messaggio privato sul profilo. Grazie per l’attenzione.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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