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Angelica, l’ultima frontiera della perversione – Parte III


di Membro VIP di Annunci69.it Aquarius
28.12.2020    |    9.492    |    2 9.4
"Angelica fece un rantolo ed un grido di piacere, subito seguita da Leonardo che eiaculò ancora una abbondante quantità di sperma..."
AVVERTENZA: Questa storia di fantasia, divisa in tre parti, è a tema-scat. E’ rivolta a lettori consapevoli che non si sentano urtati nella propria sensibilità in merito a tale argomento. Essendo racconti “sperimentali”, in cui tale soggetto viene esplorato in modo fantasioso e giocoso, sono inseriti nella sezione-BDSM come “spin-off” della serie regolare di Angelica e i suoi figli (finora 21 capitoli pubblicati nella sezione-incesto).

* * *

Qualche giorno dopo, rientrarono finalmente a casa dopo le loro trasferte di lavoro Leonardo e Michele.
Angelica aspettava i figli, impaziente di riabbracciarli e di poter riprendere a fare sesso con loro.
Quel pomeriggio, per ingannare l’attesa, Angelica si era messa in cucina a preparare un dolce per loro, naturalmente nuda con solo un grembiule da lavoro addosso.
Arrivò prima Leonardo e poi, una mezzora dopo, Michele. Angelica li abbracciò con calore materno riempiendoli di baci ed al solo contatto con i figli, la sua passerina cominciava già a bagnarsi.
“Ragazzi, finalmente siete tornati!... E’ andato bene il vostro viaggio di lavoro?... Mi siete mancati tanto...”
“Sì mamma, tutto bene. E’ stata una trasferta proficua per l’azienda... E mi sei mancata anche tu!”
rispose Leonardo baciandola, e aggiunse: “Vedo che sei in tenuta da lavoro...”
“Ecco... adesso finisco di preparare questo dolce per voi, che vi piace tanto... poi vorrei colmare l’astinenza di questi giorni in cui non c’eravate...”
“Non ci dirai che in nostra assenza non ti sei consolata facendo sesso in altro modo?”
“Beh... sì, qualcosina ho fatto... poi vi dirò...” rispose Angelica, tastando gli uccelli dei figli sotto i pantaloni.

Finita di preparare la torta, mentre i ragazzi facevano la doccia, Angelica li attese in camera da letto, già in posizione. Appena entrarono, Leonardo e Michele trovarono la madre nuda sul letto, a gambe larghe che si teneva la vagina aperta sditalinandosi dolcemente, dicendo:
“Forza ragazzi, ho voglia dei vostri cazzi! Scopatemi come si deve!”
I figli l’accontentarono, anche loro avevano voglia di fare del gran sesso con la loro madre e amante, come d’abitudine.
Andarono avanti per oltre due ore, riempiendola di cazzi in ogni buco e inondandola di sperma con un doppio shot per ognuno.
Angelica godé intensamente, dopo oltre 10 giorni che non scopava con loro.

Dopo quel lungo amplesso, Angelica ed i figli si ritrovarono, come loro solito, nella vasca idromassaggio per il relax del “dopo-partita”.
Mentre Leonardo e Michele le massaggiavano e le leccavano i piedi, come a lei piaceva tanto, tra i vari discorsi chiesero alla madre:
“Allora, mamma, cosa hai combinato quando con c’eravamo? Non te ne sarai stata da sola a pettinare le bambole?” le domandò Leonardo.
“Certo che no... allora, se proprio volete sapere... qualche giorno fa ho fatto dei giochi particolari con le vostre fidanzate!”
“Ah, vi siete divertite a nostra insaputa! Che brave!... E che genere di giochi avete fatto?”
“Beh... ecco... abbiamo fatto giochi-scat!”
“Cioe?!... Vuoi dire giochi con... con... “ chiese stupito Michele, senza trovare le parole.
“Ebbene sì!... Proprio giochi con la cacca!” rispose con nonchalance Angelica, come se fosse la cosa più normale del mondo.
Leonardo e Michele la guardarono stupiti. Rimasero qualche istante in silenzio, non sapevano cosa dire; da una parte erano increduli ed un po’ disgustati da quell’outing, dall’altra nel subconscio la visione di quelle tre donne che loro amavano alle prese con gli escrementi reciproci, in fondo li stava cominciando ad eccitare.
“Ma mamma, come è possibile? Come ti è venuta questa folle idea?... Proprio tu che sei sempre pulitissima quando facciamo sesso anale e che hai insegnato anche a noi come depurarci internamente...” disse Michele.
“Vedete, la molla è stata quella mattina a Parigi, quando Leonardo mi fece assaggiare il cazzo sporco dopo che mi aveva inculata, che mi piacque assai. In quell’occasione, Elena mi propose di fare giochi-scat completi, di cui aveva avuto precedenti esperienze con una sua amica. Io mi sono documentata, ho chiesto consigli ad una esperta del settore, che si chiama Kora, e così abbiamo fatto. Devo dire che è stato molto eccitante ed abbiamo goduto molto!”
“Di te oramai non mi stupisco più di tanto, sei senza limiti, ma non pensavo che Elena e Lorena arrivassero a tal punto. Lorena non me l’ha mai proposto.... “disse Michele quasi attonito.
“Anche con Elena, pur se è capitato che alle volte dal culo involontariamente uscisse qualcosa senza badarci più di tanto, non siamo andati oltre a semplici approcci molto soft...” soggiunse Leonardo.
“Le vostre fidanzate sono delle care ragazze a cui voglio molto bene... Evidentemente anche loro erano attratte da questa fantasie inconfessabile, ma non per questo dovete biasimarle, anzi dovrete proprio amarle ancora di più!”
“Mamma, adesso però ci devi raccontare di più su cosa avete fatto!” la incalzò Michele.
“Volete sapere i particolari? Non è che poi vi turbate troppo...” disse dubbiosa Angelica.
“Ma no figurati... è che adesso siamo curiosi di sapere a che punto siete arrivate...” rispose Leonardo.
“Bene, allora è cominciata così.......” Angelica cominciò quindi a raccontare i dettagli della sessione-scat a tre, non tralasciando nulla, ma rendendo il tutto come se fosse stato un tranquillo incontro tra amiche, senza morbosità.
Al termine del racconto, i ragazzi erano rimasti a bocca aperta, ma nel sentire quelle parole cominciarono a massaggiarsi i loro cazzi, sotto le bollicine dell’idromassaggio.
Vedendo che la sua narrazione aveva fatto effetto, Angelica disse:
“Beh, a giudicare dai vostri cazzi duri, il racconto dei nostri giochi vi ha eccitato...”
Quindi, senza attendere la loro risposta, allungò le mani sottacqua ed inizio a segare quegli uccelli già tornati pronti all’uso. E, valutando che fosse il momento buono per osare, disse:
“Ragazzi, adesso che ve ne ho parlato, vorrei tanto ripetere questi giochi con voi...”
I figli si guardarono increduli. Pur avendo un rapporto incestuoso e senza tabù con la madre, mai aveva pensato di arrivare a tanto con lei.
Leonardo cercò di replicare dicendo:
“Mamma, noi ti amiamo e ti rispettiamo troppo per pensare di fare queste cose con te...”
“Sì certo, ragazzi, e allora onoratemi fino in fondo anche in questo modo. Siamo già una famiglia unita oltre ogni tabù e quindi possiamo condividere anche con la nostra cacca e goderne insieme!”
Michele, che cominciava ad essere attratto da questa fantasia estrema, disse:
“In effetti per noi sarebbe un’esperienza nuova e come sai per te mamma, noi faremmo di tutto.
Se questo è il tuo desiderio, io sono disponibile a provare ma che non diventi un’abitudine. Anche facendo sesso tra noi, finora abbiamo sempre rispettato l’igiene e la pulizia ma qui si andrebbe oltre...”
“Michi, Leo, state tranquilli queste sono fantasie particolari del momento che rifaremo solo ogni tanto, se ne avremo voglia, poi riprendiamo le nostre sane abitudini, peraltro già variegate. Poi, per quanto riguarda l’igiene ci ho pensato anch’io: ho chiesto un parere a Lorena, che è biologa e mi ha dato una precisa spiegazione scientifica, che poi vi dirò. Inoltre, prima dei giochi, lei ci ha fatto in laboratorio l’analisi delle feci, risultando tutto a posto. Quindi, direi fate anche voi le analisi così siamo sicuri...”
“Mamma, hai proprio pensato a tutto!... Allora, concordo con Michi, se per te è una fantasia estrema, un desiderio occasionale da soddisfare, noi per te siamo sempre pronti. Vorrà dire che ci insegnerai tu come fare...” disse Leonardo.
“Bene, ragazzi, sono molto contenta che siate d’accordo. Sono già eccitata all’idea. Dopo vi do i contenitori per le analisi che mi ha lasciato Lorena, così domani mattina glieli facciamo avere.
Volete che vi aiuti a raccogliere i campioni? Ormai sono esperta sull’argomento...”
“No, grazie, faremo da soli... sarebbe leggermente imbarazzante...” rispose Michele.
“Ma che imbarazzo... tra madre e figli... comunque fate pure da soli se preferite... Intanto, che ne dite di riprendere i giochi? I vostri cazzi che ho in mano sono pronti...” fece vogliosa Angelica.
“Ehm... no... scusa mamma, ma abbiamo promesso a Elena e Lorena di vederle questa sera dopo tanti giorni, e penso che dovremo lasciare un po’ di cazzo anche per loro...” disse dispiaciuto Leonardo.
“Ah certo, capisco... date un bacio da parte mia alle ragazze... e scopatele a fondo!... Vorrà dire che stasera mi consolerò con i miei dildo, in attesa di fare gli altri giochi con voi...” concluse, leggermente delusa, Angelica.

Così i due ragazzi uscirono dalla vasca per asciugarsi e vestirsi per uscire ad incontrare le loro fidanzate.
Angelica rimase nell’idromassaggio ancora per un po’ a pensare a quali fantasie a tema avrebbe potuto presto realizzare con i suoi adorati figli.
Poi, dopocena, andò a letto masturbandosi dolcemente con i suoi vibratori, prima di addormentarsi rilassata.

La mattina dopo, i due ragazzi raccolsero, pur con qualche difficoltà, i propri campioni fecali che Michele portò in laboratorio alla propria fidanzata. Già al pomeriggio, Lorena gli consegnò i risultati,
confermando che tutto era in regola e gli disse:
“Michi, procedi pure tranquillo a fare quei giochi con tua madre; è davvero una donna straordinaria. Vedrai, è molto eccitante e godrete tanto!... Poi, se vuoi, li rifaremo insieme...” Poi lo salutò amorevolmente con un bacio.

Appreso il risultato dei test, Angelica disse ai figli:
“Allora ragazzi, vogliamo fare domani pomeriggio quando rientrate a casa dal lavoro? Rimanete carichi di quella robina lì che poi ci scateniamo! Io preparerò la camera per non sporcare...”
“Va bene, mamma, facciamo pure domani. Io comincio ad essere eccitato all’idea... anche Lorena mi ha detto di procedere tranquillamente...” rispose Michele.

Così, il giorno dopo, Angelica preparò la camera come aveva fatto in precedenza, con tappeti ginnici morbidi a terra, ricoperti con teli impermeabili che mise anche sul letto. Predispose dei profumatori d’ambiente ed accese il climatizzatore per l’aerazione.
Poi, al pomeriggio, Angelica si distese sul divano per rilassarsi nell’attesa, nuda e con il suo abituale plug anale infilato in posizione. Si rilassò talmente che si assopì, con la mente che già vagava verso quelle fantasie perverse.

Più tardi, Leonardo e Michele rientrarono dal lavoro. Erano rimasti distratti tutta la giornata a pensare a come si sarebbero svolte le cose.
Appena li sentì arrivare, Angelica si risvegliò, uscì dalla vasca, si asciugò sommariamente e tutta nuda corse ad abbracciarli, e disse:
“Bentornati ragazzi, non vedevo l’ora che rientraste. Dai, io mi sono riposata e adesso ho una gran voglia di cominciare!
Non serve che vi facciate la doccia prima, la faremo insieme dopo, anche perché ci sporcheremo un po’ in allegria!”
“Va bene mamma, anche noi siamo ansiosi di fare questi nuovi giochi...”
I ragazzi si spogliarono e raggiunsero la madre in camera; avevano già il cazzo duro all’idea di quello che stavano per fare.
“Bene, vedo che siete già in tiro!... Anch’io sono già bagnata!... Adesso mettetevi in posizione a gambe larghe, che comincio ad esplorare i vostri culetti!”
I due eseguirono ed Angelica si avvicinò al figlio maggiore, steso con le gambe aperte, iniziando a leccargli l’ano con passate di lingua prima intorno e poi via via sempre più in profondità. Si accorse subito che già c’era del buono pronto ad uscire. Allora vi infilò l’indice, esplorando quell’ambiente che ben conosceva ma che ora era piuttosto ingombro; intanto con l’altra mano gli menava il cazzo.
Angelica muoveva il dito per raccogliere quello che cercava. Trovatolo, estrasse l’indice coperto con un po’ di materia marrone.
“Ecco Leo, ho qui un po’ della tua cacca... Mmm... E’ come quando vi cambiavo i pannolini da piccoli...tutto torna! ”
La leccò con la punta della lingua, quindi iniziò a spalmarla sul cazzo duro del figlio maggiore.
Ripeté l’operazione più volte finché l’uccello non fu ben ricoperto, dando poi un’altra leccata all’orifizio anale per ripulirlo.
Quindi, rivolta al figlio minore disse:
“Michi, vieni qui... adesso farò lo stesso con te!... Adoro leccare ed esplorare i vostri culi, specie quando sono così ben ripieni!”
Michele obbedì di buon grado, lasciando con piacere che la madre si dedicasse amorevolmente al suo buchino ed al suo contenuto, ritrovandosi così poco dopo con l’uccello ricoperto di crema anale.

Di fronte a questa perversione materna, i ragazzi, seppur non abituati a simili giochi, si eccitarono ancora di più e il loro cazzi erano ben duri.
“Ecco cari miei, adesso datemi i vostri cazzi così ricoperti in bocca, che ve li succhio per benino e ve li ripulisco a fondo!”
I due fratelli, con uno sguardo d’intesa, spinsero con decisione i loro cazzi duri e ricoperti come un cioccolatino nelle fauci fameliche della madre.
Angelica cominciò a leccarli, dapprima lentamente uno alla volta, poi con risucchi sempre più decisi, assaporando quel gusto amaro e deciso a cui oramai era abituata.
“Che buoni i vostri cazzi così!... Dai, scopatemi un po’ in bocca!”
I figli le spinsero a turno i cazzi fino in gola per qualche minuto, finché Angelica restituì loro gli uccelli ben ripuliti, e disse:
“Bene, adesso continuiamo con qualcos’altro di sostanzioso...” Si stese sui tappeti e aggiunse:
“Dai Leo, adesso voglio che mi ricopri come si deve!... Piegati su di me e scarica!”
Leonardo, non abituato a quei giochi e con un leggero imbarazzo, chiese:
“Mamma, io faccio come vuoi, ma sei sicura di volerlo fare?”
“Ma certo caro!... Non avere timore... io sono pronta, vai pure!”
Così Leonardo si mise in posizione e con una leggera spinta scaricò buona parte di quanto aveva nell’ampolla rettale sulle tette e sul pancino della madre sotto di lui, che, sospirando disse:
“Sìììì....oh Leo, la tua cacca sul mio corpo mi eccita moltissimo!... Guarda quanta ne hai fatta!... Adesso, aiutatemi a spalmarla!.... Voglio sentirmi tutta ricoperta!”
I figli, un po’ riluttanti cominciarono a spargere quella massa marrone sul corpo della madre, finché divenne un fondotinta uniforme, lasciando per ora puliti solo viso, inguine e gambe.
Quindi Angelica disse:
“Leo, piegati su di me... voglio leccarti il culo e ripulirtelo!”
Lui eseguì e la madre gli passò la lingua a fondo su quell’ano, ripulendoglielo meglio che con la carta igienica. Ma per Angelica era solo l’inizio e disse:
“Michi, adesso continua tu: fammela direttamente in bocca!”
Il figlio la guardò stupito; non sapeva cosa dire e cosa fare e rimase bloccato.
“Coraggio Michi, non avere paura... Dai, forza!”
Il ragazzo, muovendosi quasi come un automa, si mise con il culo proprio sopra il viso della madre, che gli diede un’ultima leccata per dare il via ad una prima scarica, non abbondante ma sufficiente a riempire la bocca aperta di Angelica.
Così, ritrovandosi con la bocca piena della cacca del figlio, Angelica, sorridendo compiaciuta con gli occhi, se la sparse prima sulle guance e sulla fronte, poi cercò di ingoiarne un po’ finché riuscì a liberare parzialmente la bocca per dire:
“Mmm... gustarla così tutta in bocca è davvero una fantasia estrema che si realizza!”
I figli nel vederla così, tutta smerdata, ancora avevano un certo ribrezzo, ma sentivano anche una eccitazione crescente ed un’attrazione nel subconscio verso quella perdizione in cui li stava trascinando la madre.
“Mamma, ma come ti senti così, con la mia cacca in bocca?”
“Benissimo Michi, come dice Kora, la mia maestra di giochi-scat, mi sento una cessa!... La vostra madre cessa, troia e pervertita!... Ma mi piace così e vi amo tanto!... E ne voglio ancora di tutto: merda, piscio, cazzi e sborra!... Dai, onoratemi.... oggi sono la vostra cessa!”
I ragazzi non potevano credere a quelle parole oscene della madre, ma oramai erano in gioco e non potevano tirarsi indietro.
“Michi, se ne hai ancora... fammela direttamente sulla figa!”
“Eh?... dici davvero?” chiese incredulo il figlio.
“Sì... dai... voglio che me la riempi!”
Michele non disse altro, oramai la madre era di una depravazione senza limiti.
Così si accovacciò sopra la vagina, che Angelica teneva aperta con le mani; spinse un po’ e ancora una certa quantità di cacca cominciò a scivolare sulla vulva materna. Angelica se la spinse
all’interno senza ritegno fino quasi a colmarla, e poi si sparse il resto sulle labbra vaginali e sul clitoride.
Quindi, con un sorriso cinico disse:
“E ora, figli miei, leccate questa figa da cui siete usciti, così ben farcita!”
Leonardo e Michele erano ancora esitanti, e allora la madre li spronò:
“Forza ragazzi, cosa aspettate?... Michi, è roba di tua produzione... e poi proprio tu Leonardo, durante le orge a Parigi non avevi detto che (come raccontato nel cap. 20, N.d.A.) ... prosciugare la fregna della mamma deve essere un onore ed un piacere... leccare fino a farla sentire l'unica Regina!?... Quindi, fatevi sotto, la mia passerina è pregna di sapori tutti da gustare!”
Vedendoli esitanti aggiunse: “Se volete, per rendere il sapore più dolce ci mettiamo un po’ di panna!” Così dicendo, allungò il braccio per prendere un tubetto di panna spray che aveva all’uopo
lasciato a portata di mano, e guarnire così con un’abbondante dose di panna la sua figa smerdata, come se fosse un dessert prelibato.

A sentire quelle parole ed a vedere quella vulva ben guarnita, i figli si decisero e ruppero gli indugi.
Michele si avvicinò e cominciò l’opera con circospezione, passando la lingua a partire dall’esterno.
Quindi, si accorse che non era così disgustoso come immaginava, anche perché il sapore amaro della propria cacca era corroborato e addolcito dalla panna e dai succhi vaginali che la vulva materna produceva in abbondanza. Così, il ragazzo ci prese gusto e affondò la lingua sempre più all’interno, andando ora a cercare qualche pezzetto di materiale. Quando ne raccolse abbastanza, si alzò e andò a cercare la bocca della madre. Si passarono reciprocamente quel gustoso cioccolatino, leccandolo entrambi con le lingue intrecciate. Quindi, Angelica se lo mise tutto in bocca, passandoselo sul palato e, dopo una leggera masticazione, ingoiandolo tutto.
“Mmm... Michi, che buona la tua cacca prelevata dalla mia figa!... Sono sempre più eccitata!... Dai Leo, ora tocca a te!... Leccami un po’ anche tu e poi scopami!”
Così, anche figlio maggiore si avvicinò a quella fregna che tanto adorava, e vi affondò la lingua.
L’opera precedente del fratello l’aveva quasi ripulita, ma vi erano ancora tracce da eliminare, e così completò l’opera per la soddisfazione di Angelica, che ringraziò con una parziale squirtata.
“Leo, vedo che è piaciuto anche a te leccarmi così. Ora, hai ancora un po’ di cacca da scaricarmi lì prima di scoparmi?”
In effetti, Leonardo nel precedente gioco non aveva finito di espellere quanto aveva in corpo.
Così, si appoggiò su quella vagina oramai abituata ad essere invasa e, senza sforzarsi, vi scaricò il residuo di cacca che era pronto ad uscire.
“Oh sì Leo, che bravo....ora ce n’è abbastanza... dai, spingila dentro con le dita... e poi infilami il cazzo!”
Il figlio maggiore eseguì, e quando la vagina era ben ripiena vi avvicinò l’uccello eretto ai massimi, e lo affondò ora senza più remore.
Sentire il cazzo avvolto da quella massa morbida era una sensazione nuova ed assai eccitante, amplificata dagli incitamenti della madre:
“Dai Leo... ora scopami forte!”
Lui prese il ritmo abituale, da gran scopatore, con bordate sempre più potenti.
Intanto Michele, nel vedere la scena era anche lui sempre più eccitato. Raccolse qualche pezzetto di cacca sparso sul corpo di Angelica, lo appoggiò sul cazzo e lo porse alla madre:
“Mamma, ne vuoi assaggiare ancora mentre Leo ti scopa?”
“Ma certo Michi!.... Gustare il tuo cazzo così ben ricoperto mentre tuo fratello sguazza nella mia figa smerdata è un piacere sublime!... Sto già per godere!”
E infatti, poco dopo, sotto i colpi di Leonardo e con il cazzo di Michele in bocca, Angelica venne in un intenso orgasmo con una squirtata che Leo cercò di raccogliere in bocca.
Ma, nonostante il godimento, Angelica non si era affatto quietata, anzi ne voleva di più. Raccolse un po’ di cacca sparsa su di lei e sui teli, se la passò sulla vagina fremente e disse:
“Ragazzi, è ora di una doppia penetrazione!... Voglio sentirvi tutti e due insieme dentro di me e farmi riempire di sborra!”
Così, si misero nella posizione che avevano sperimentato tante altre volte: Leonardo si stese, Angelica si impalò sul suo cazzo e Michele le montò da davanti, affondando il suo cazzo pressato tra quello del fratello e le pareti vaginali ancora pregne delle loro feci, che ora parevano un’adeguata farcitura della natura intima materna.
I ragazzi ci davano a più non posso, i loro cazzi martellavano Angelica senza sosta, facendola venire in continuazione, eccitata com’era dalla situazione.
Finché, dopo oltre un quarto d’ora di intensa doppia penetrazione, i due arrivarono all’orgasmo pressoché all’unisono:
“Sìììì... mamma... stiamo per venire... ti riempiamo di sborra!”
Un fiume di sperma caldo inondò la vagina di Angelica, che sospirò di piacere:
“Sì, figli miei.... vi ho sentito... tutto la vostra sborra che scorre in me... è stupendo!”
Estratti i loro membri, li porsero in bocca alla madre che li leccò e li succhiò con devozione, fino a ripulirli per bene.
Quindi, Michele si avvicinò alla vulva e cominciò a leccarla, raccogliendo il più possibile il loro sperma che stava uscendo mischiato ai residui marroni che tutto quel movimento aveva rimosso dall’interno, quasi con un effetto detergente. Quando aveva la bocca piena, si avvicinò ad Angelica che aprì a sua volta la bocca per ricevere quella prelibatezza a doppio gusto, che si passò golosamente sul palato prima di ingoiarla.
“Mmm.... ragazzi, sapete che il gusto della sborra e della cacca si combinano bene; una dolce e fruttata, l’altra forte e amara... Una delizia...”

Oramai anche Michele e Leonardo erano presi dal vortice di quella perversione; a quel punto si erano assuefatti a quei sapori ed odori e volevano arrivare a fondo a tutte le fantasie; quindi, si scambiarono uno sguardo d’intesa e dissero:
“Mamma, adesso che ti abbiamo soddisfatta, vorremmo anche noi che tu ci onorassi con la tua cacca!.... Falla su di noi, come noi l’abbiamo fatta su di te!”
“Oh, figli miei.... speravo tanto che me lo chiedeste!... L’ho tenuta proprio per voi e adesso ve la farò assaggiare come si deve!”

Così, Leonardo e Michele si distesero sui tappeti; Angelica si accovacciò sul figlio maggiore, si tolse il plug che fino a quel momento aveva tenuto in posizione a mo’ di tappo, e lasciò partire una prima scarica proprio sull’inguine, ricoprendo il cazzo che ebbe come un fremito, riacquistando subito vigore dopo la venuta di poco prima. Gliene spalmò un po’ sul corpo, imbrattando i peli del petto, poi si spostò sopra Michele, chiedendogli:
“Michi, dove la vuoi?”
“In bocca, mamma... voglio prenderla tutta in bocca, come prima tu hai fatto con me!”
“Oh... che caro!.... Ti accontento subito!”
Una seconda scarica scura e densa raggiunse il figlio sotto di lei, riempiendogli la bocca.
Subito Angelica si girò, gli sparse un po’ di quella cacca sul petto e quindi si stese su di lui, spalmandogli il resto corpo a corpo. Quindi, si avvicinò alla bocca e cominciò a leccare quanto vi aveva depositato, ingoiandone piccoli pezzetti, fino a raggiungere le labbra del figlio baciandolo e cercando la sua lingua e attorcigliandogli la propria, entrambe avvolte da uno strato marrone.
“Mamma... grazie a te ho imparato a gustare la cacca... la tua ha un sapore come di cioccolata fondente 99%...”
“Merito della sana alimentazione e della naturale regolarità del mio intestino...”

Intanto, Leonardo vedendo da dietro la madre in quella posizione, si alzò e si avvicinò da tergo, si fece largo tra le chiappe ed iniziò a leccarle il culo sporco con passate di lingua sempre più profonde, per gustare i sapori più reconditi.
“Sììì.... sììì.... essere tutti e tre meravigliosamente sporchi e coperti della nostra cacca mi eccita da impazzire! Continuate a leccarmi finché volete, poi anche il mio culo vuole la sua dose di cazzo!”
Così, Leonardo dopo averla leccata ancora un po’, dato che il suo cazzo era tornato duro e già lubrificato dallo strato fecale che lo ricopriva, la inculò in un sol colpo.
“Oh sì Leo... che bello sentire il tuo cazzo nei mio culo che si è appena liberato!”
Il figlio maggiore continuò a sodomizzarla con vigore, mentre Michele essendo ancora sotto di lei, colse l’occasione per reinfilarle il cazzo, già ben eretto, nella vagina, che era un crogiolo di sostanze e sapori.

Dopo aver continuato così per un po’, Angelica disse:
“Che ne dite di concludere con una bella doppia penetrazione anale?”
“Certo mamma, proprio quello che volevamo!”
Così, cambiarono posizione ed Angelica si ritrovò con entrambi i cazzi dei figli ficcati su per il culo, quel culo da cui poco prima era scaturita tanta robina buona che ancora ricopriva i suoi adorati ragazzi.
I due la stantuffano affondando i loro colpi alternativamente, con Angelica che gemeva di piacere:
“Sì... sì.... ragazzi, mi fate venire di continuo... dai, ancora qualche colpo, poi godiamo insieme ancora un’altra volta e sborratemi nel culo!”
Così, dopo qualche altro minuto, il trio arrivò all’apice del godimento quasi contemporaneamente.
Angelica fece un rantolo ed un grido di piacere, subito seguita da Leonardo che eiaculò ancora una abbondante quantità di sperma. Quindi, si ritrasse per lasciare più spazio a Michele, che concluse anche lui con una intensa sborrata, per poi accasciarsi sulla schiena della madre, che dopo qualche istante per riprendersi disse:
“Mmm... ragazzi... mi avete fatto godere tantissimo... adesso, abbiamo ancora qualche gioco finale da fare...” Quindi, rivolta al figlio minore che ancora le occupava il culo, disse:
“Michi, dato che sei ancora dentro di me, adesso vorrei che mi pisciassi in culo!... L’ho già fatto con tuo fratello e con la tua fidanzata Lorena e adesso tocca a te darmi tutto il tuo pissing!”
Michele fu ben felice di accontentarla, anche perché effettivamente gli scappava la pipì.
Si concentrò un attimo, avendo ancora l’uccello semiduro post-coito, e quindi dal suo membro cominciò a sgorgare un cospicuo flusso di urina calda, che ben presto riempì l’ampolla rettale di Angelica.
“Sììì.... Michi, mi hai riempita a dovere, grazie... adesso mi giro e vi scaricò un bel clistere di piscio!”
“Certo mamma, siamo pronti!”
Angelica si alzò, stando chinata in avanti finché un potente getto le uscì dal culo, raggiungendo i suoi figli sotto di lei, inondati da un misto di urina, sperma e residui di cacca.
Loro cercarono di leccare e sorbirne il più possibile; vedendo che gli gustava, Angelica disse:
“Ne volete ancora?”
“Ma certo mamma!... Dacci pure il tuo pissing, è sempre così fresco come acqua...”
Detto fatto, Angelica alzò una gamba appoggiandosi sul bordo del letto e dalla sua fonte cominciò a sgorgare la sua dolce pipì che tanto piaceva ai suoi figli, che si ritrovarono così felicemente inzuppati.
Finita la minzione, Angelica disse:
“Adesso Leonardo, tocca a te... pisciami addosso... così mi lavo!”
Il figlio maggiore in qualche modo se lo aspettava e il suo cazzo si era appena sgonfiato per consentirgli di provvedere. Diresse l’uccello verso il viso e le tette della madre, dal quale, come fosse un idrante, ne uscì un getto abbondante che Angelica raccolse tutta soddisfatta, in bocca e spargendosela sul corpo.

Dopo quest’ultimo gioco, Angelica, fino a quel momento instancabile e piena di energia erotica, ebbe come calo improvviso di tensione quasi un mancamento, forse sentendosi completamente appagata nelle sue fantasie estreme. Si stese sul letto (anch’esso ricoperto con i teli impermeabili), per riprendere un po’ le forze e disse:
“Ragazzi, mi sento improvvisamente stanca... abbiamo un po’ ecceduto e forse siamo andati davvero oltre ogni limite... Che ne dite di stenderci qui sul letto vicini vicini? Ci riposiamo un po’ e dopo ci laviamo...”
“Certo mamma, con piacere... anche noi dobbiamo riprenderci dopo questi giochi particolari molto intensi...”
Così Angelica, con i figli accanto, si addormentò all’istante, appagata nei sensi e davvero esausta.

Fu un sonno profondo, ma con la mente in agitazione che rivedeva come in un film tutte le scene di quelle fantasie estreme che aveva sperimentato in quei giorni, prima da sola, poi con Elena e Lorena e quindi ora con i suoi figli.
Non sapeva dire per quanto avesse dormito. Ad un certo punto, cominciò a risvegliarsi, sentendo le voci dei figli che la chiamavano e la scuotevano delicatamente:
“Mamma?... Stai bene?... Ti sei addormentata profondamente!”
Finì di svegliarsi di soprassalto, aprì gli occhi e si ritrovò distesa sul divano, nuda e linda, con i figli appena tornati dal lavoro ed ancora vestiti, che si stavano sincerando che stesse bene.

Angelica ritornò subito in sé e finalmente si rese conto che aveva sognato! Aveva sognato tutto!
Un lungo e concitato sogno in cui aveva realizzato le sue recondite perversioni facendo giochi-scat con i figli e prima ancora con le loro fidanzate.
Sorrise compiaciuta tra sé e sé e rispose ai figli, dicendo:
“Sì, cari miei, sto benissimo... Mi sono proprio addormentata ed ho fatto un sogno erotico molto particolare... Adesso vi racconto, chissà che non si realizzi...!”


III – FINE


Il racconto è di fantasia; ogni riferimento a persone o fatti reali è puramente casuale.

P.S. Sono graditi commenti, osservazioni e suggerimenti, anche tramite messaggio privato sul profilo. Grazie per l’attenzione.


POSTFAZIONE:

Il finale "onirico" è per non vincolare a questa esperienza nelle prossime storie Angelica e gli altri personaggi della serie a lei dedicata.

Ma immaginiamo anche un “finale alternativo”, da inserire prima del penultimo capoverso, per lasciare aperta l’ipotesi di continuare con altri episodi sull’argomento, se d’interesse dei lettori.


FINALE ALTERNATIVO

Dopo un riposo ristoratore, che le consentì di recuperare le energie, Angelica si risvegliò, ritrovandosi in mezzo ai suoi adorati figli ed amanti, tutti ancora ricoperti con i residui dei giochi perversi che avevano sperimentato.
Lei sorrise compiaciuta, aveva realizzato una fantasia erotica estrema e cominciò a chiedersi se l’avrebbero potuta ripetere. Scosse delicatamente i due, dicendo:
“Forza ragazzi, sveglia!... E’ ora di andare a lavarci a fondo e tornare alla nostra normalità... Ma se vi è piaciuto, magari lo rifaremo...”
“Oh mamma, certo che ci è piaciuto!... E’ una fantasia particolare ed estrema ma molto eccitante...
Abbiamo davvero goduto molto!” disse riconoscente Leonardo.
“Io sono già eccitato all’idea di rifarlo!” aggiunse Michele.
“Ragazzi, sono contenta che vi sia piaciuto e che abbiate goduto insieme a me... Così ho condiviso anche questo di voi, del vostro corpo, e voi di me... E allora quando vorrete lo rifaremo, magari anche con Lorena ed Elena che sono altrettanto desiderose di rifarlo!... Su, ora laviamoci!”

III - FINE









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