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Le mie avventure – What if: e se incontrassi Angelica come mistress? – Parte I
di Aquarius
14.11.2022 |
4.913 |
4
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INTRODUZIONE: Ad uno scrittore per diletto a volte può capitare di immedesimarsi talmente con i propri personaggi e le loro vicende, da immaginare di incontrare come mistress la protagonista principale della serie a lei dedicata, Angelica (in arte Paris Le Cul), con la quale realizzare giochi particolari e fantasie estreme.Sottogeneri: Bdsm, lui e lei, trio, trans.
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Oltre ad avere alcune partner abituali e fidelizzate (tra milf, trans, coppie, ecc.), nonché partecipare quando c’è l’occasione a incontri a tre, gang-bang, ecc., ogni tanto non mi dispiace divagare verso orizzonti più ampi alla ricerca di nuove esperienze sempre più stimolanti e hard.
Tra le esperienze erotiche che mi intrigano c’è quella di un incontrare una vera mistress, esperta e perversa, per provare una serie di pratiche di depravazione e dominazione in ambito Bdsm.
Peraltro, con alcune delle suddette partner abituali, free o pay, spesso e volentieri pratico già alcuni giochi di quel tipo, dato che mi piace assai farmi possedere da una donna, ma con esse c’è una rapporto di dolcezza e amicizia e non hanno l’indole da vera e propria “padrona”. Inoltre, in passato ho conosciuto e frequentato una maestra delle arti erotiche e dei piaceri “extreme”, un tempo presente sul Palco di A69, che mi ha fatto apprezzare le fantasie fetish ed i giochi particolari, a un passo dal S/M. A lei ho dedicato il primo racconto che scritto per questo sito (“Le mie avventure estreme con Fiorella”, ma il vero nome è un altro), ma, ahimè, di lei ho perso le tracce.
Tra l’altro molti di questi giochi erotici particolari li ho inseriti e descritti nei vari racconti che ho scritto, sia di avventure personali reali che storie di fantasia.
Così, l’idea di incontrare una mistress mi rimaneva in testa, consultando siti in cui apparivano annunci e profili di questo tipo, alcuni per la verità poco convincenti ed altri piuttosto improvvisati.
Finché un bel giorno d’estate (per me la stagione in cui si è più propensi alla trasgressione, anzi per dirla come Jerry Calà “l’estate non è una stagione, ma uno stato d’animo”) noto l’annuncio di una professionista del settore, che riceve a Riccione, e che si discosta parecchio da quelli che di solito si vedono. Foto eleganti e non volgari, un testo ben scritto senza mirabolanti proclami ma con una descrizione precisa di sé stessa, come vera milf e donna amante del sesso in tutte le sue forme per un erotismo raffinato e per realizzare ogni tipo di fantasia particolare ed estrema, ed infine definendosi: “Troia... per nascita, Puttana... per vocazione, Perversa...per temperamento”.
Il suo nome: Paris Le Cul, La Femme Fatale.
(come raccontato nella serie: "Angelica, il ritorno: vocazione escort", sezione "Lui e Lei")
Era probabilmente l’annuncio che cercavo, una milf (che è il tipo di donna che preferisco) esperta e disponibile a realizzare ogni tipo di fantasia. La contatto, presentandomi come un gentiluomo maturo molto porcellino, e mi risponde con una voce suadente, dal tono gentile ma deciso di persona che sa il fatto suo. Nella conversazione, prolungatasi per parecchi minuti, Paris conferma la sua disponibilità per ogni tipo di gioco, anche il più perverso e di proporsi anche come mistress e dominatrice e su richiesta anche con una amica trans. Mi chiede se ho test recenti, così come li ha lei, dicendo che così possiamo divertirci più liberamente; io lì per lì confermo senza capire più di tanto. In breve combiniamo un incontro serale da lì a due giorni.
In quei due giorni di attesa mi vengono in mente una serie di fantasie le più porche e depravate da proporle, ma alla fine penso che sia meglio lasciar fare a lei, da esperta, facendola scatenare come meglio crede. Del resto, da uomo di mondo, sono “rotto” a tutte le esperienze (ed anche in culo...) e non mi spaventa affatto provarne di nuove.
Così, il giorno del rendez-vous mi preparo per tempo, anche “depurandomi” internamente con un opportuno clistere in modo da offrirle il culo libero e pulito per farmi possedere adeguatamente.
Anzi, già che ci sono, indosso il mio plug anale, che d’estate uso spesso dormendo nudo per una piacevole e prolungata sensazione di riempimento.
Quindi, dopo averle riconfermato l’incontro, mi avvio verso l’indirizzo che mi aveva dato, nelle vicinanze di Viale Ceccarini.
Finalmente mi appare sulla porta: una bella donna, molto attraente e sensuale, che dimostra assai meno dei suoi cinquant’anni dichiarati, viso intrigante, altezza media, capelli castano chiari alle spalle, una quarta abbondante di seno, cosce tornite e un bel culetto rotondo da cui spuntava un grosso plug anale con gioiello, già vestita da mistress: completino in pelle nera, con stivali alti, guanti fino all’avambraccio, una specie di perizoma in pelle a strisce orizzontali aperto sulla vulva già in bella vista, ed un corpetto da cui fuoriuscivano i prorompenti seni strizzati, con in più una catenella che univa gli anelli dei due piercing ai capezzoli; infine, in mano un frustino che agitava lentamente.
Rimango un attimo ad ammirarla: è davvero seducente ed eccitante e sento che già il mio compagno di merende sta prendendo consistenza.
Lei mi fa entrare nel soggiorno, dandomi già un colpo con il frustino sul fianco e dicendo:
“Benvenuto, schiavo! Accomodati pure... Sono Paris, posso essere dolce come una gattina o feroce come una tigre... Se sei venuto per essere posseduto e subire le mie fantasie più estreme qui troverai il tuo paradiso... o il tuo inferno!”
Ero andato proprio per quei giochi e quindi decido di stare al gioco, anche se capisco che lei sta recitando la parte della mistress autoritaria e che magari nella realtà è una donna ben diversa.
“Padrona Paris, sono qui per obbedire ai tuoi ordini e potrai fare su di me tutte le pratiche che ritieni...”
“Bene, schiavo... vedo che hai capito le regole... Se sarai bravo, forse ti darò il premio che meriterai... Adesso andiamo di là” disse perentoria con un altro colpetto di frusta.
Mi conduce nella camera dei giochi, con luci soffuse, musica di sottofondo e attrezzata con tutto l’occorrente. In particolare su un lato della stanza vi è la “cazziera”: un espositore a parete su cui sono sistemati in bella vista: dildo di ogni foggia e dimensione, strap-on e plug di varie misure, fruste e altri toys di vario genere. Guardo quell’espositore così particolare ma senza stupirmi più di tanto; è come in un “déjà vu”, quasi sapessi già che ci fosse e che peraltro arricchiva adeguatamente l’arredamento di quell’ambiente hot.
“Hai visto quanti begli oggetti, eh... Vedrai che ne userò diversi su di te!...Ora, su... spogliati!”
Mi tolgo velocemente i vestiti, rimanendo nudo con il membro già in erezione che lei ovviamente nota.
“Ti sei già eccitato, eh?!.... Adesso ci penso io al tuo uccello...” disse sorniona, assestando un improvviso colpetto con frustino proprio sulla mia “attrezzatura di piacere”. Non mi ha causato dolore ma anzi, mi ha dato una specie di scossa, uno stimolo ulteriore. A quel punto, le faccio vedere la sorpresa che ho in serbo:
“Ecco Padrona, sono pronto per i tuoi giochi, ma prima vorrei farti vedere una piccola sorpresa che ho indosso per essere pronto per te...”
Così dicendo mi giro per farle vedere il plug in culo. Lei rimane piuttosto sorpresa, forse non si aspettava che usassi quell’oggetto.
“Ah, però!... Vedo che ti piace avere il culo pieno... Bravo, vedrai che presto passeremo a qualcosa di più grosso...”
Quindi, mi prende le mani e mi lega in alto alla croce di Sant’Andrea posta su un lato della stanza; mi blocca anche le caviglie con un’apposita cavigliera. Si avvicina a me, e, come provocazione, mi lecca passando lascivamente la lingua sul petto, soffermandosi sui capezzoli, che ho già piuttosto pronunciati, stringendoli e mordicchiandoli, e stuzzicandomi con il frustino anche le ascelle che tengo depilare (come, naturalmente, pene e zona anale).
“Mmm... sì!... Stringimi pure i capezzoli, mi piace... Anzi mi piacerebbe farmi dei piercing come i tuoi...”
“Ah, sììì?!... Se ti piace farti stringere i capezzoli, ti piacerà anche qualche piccola tortura...” fa lei con un ghigno. Quindi, prende delle apposite ventose che hanno una specie di anello incorporato; le applica sulla parte e una volta tirate, l’effetto risucchio stimola i capezzoli che diventano più turgidi e subito vi inserisce l’anello stringendoli. Non contenta, aggiunge due pinzette con dei pesi a forma di elefantini. Sento i poveri capezzoli stretti e tirati; un leggero dolore ma che mi stimola ancora di più, facendomi rizzare ancora di più il cazzo.
La padrona vede che sopporto bene quella piccola tortura, quindi passa alla fase successiva.
“Adesso dato che ti sei permesso di avere un’erezione...meriti qualche frustata!”
Mi assesta dei colpetti con il frustino prima sui capezzoli strizzati, procurandomi una scossa, poi sui fianchi e quindi sul cazzo eretto, con l’effetto di farmelo diventare ancora più duro.
Sapeva dosare abilmente i colpi, che non mi provocavano dolore ma una crescente eccitazione.
Vedendo che incassavo bene, continua per un altro passaggio con il frustino, poi mi fa girare di schiena e cambia arma, prendendo il gatto a nove code, iniziando a colpirmi sul culo e sulla schiena.
Ogni colpo, non certo violento né con l’intenzione di fare male, era una ulteriore stimolazione.
A quel punto, con la mano preme sul plug dando dei colpetti, che si ripercuotono all’interno.
Un ghigno perfido le illumina il volto; quindi estrae il plug dal mio culo senza troppa delicatezza e vi infila repentinamente due dita guantate.
Pare che si sorprenda da come sia entrate facilmente ed inizia ad esplorare la cavità anale.
A sentire le sue dita dentro di me mi eccito viepiù e il mio uccello rimane ben duro; vorrei almeno menarmelo ma avendo le mani legate in alto non posso. Lei capisce e mi dice:
“Le dita in culo ti hanno eccitato, eh?... Magari vorresti che ti facessi un pompino, che ne dici?....Invece no!... Continuerò a farti soffrire e tu dovrai soddisfarmi completamente!”
E giù un’altra serie di frustate più decise delle precedenti.
Poi finalmente mi slega, mi indica il letto e mi dice:
“Ora mettiti a pecora con le braccia all’indietro!”
Io ovviamente obbedisco e con un rapido gesto mi blocca le mani con delle manette e mi mette una benda sugli occhi; sono nuovamente suo succube con il culo a sua disposizione.
Paris per provocarmi mi lecca e mi insaliva delicatamente il culo, in un gustoso rimming anale; peccato che non possa assaporarlo più di tanto, perché mi infila subito un dildo di consistenti dimensioni. che mi fa sobbalzare. Lei dice:
“Mmm... hai visto come è entrato subito?... A molti devo faticare per infilarglielo... tu invece lo hai preso al primo colpo... sei già molto aperto...Anzi, sai che c’è? Te ne infilo anche un altro!”
La mistress prende dalla “cazziera” un altro dildo, un po’ più piccolo, lo lubrifica e me lo infila a forza nel buco del culo già occupato, ma data la sua abilità e la mia naturale elasticità riesce a entrare senza troppa difficoltà.
“Caspita!... Due dildo in culo!... Sei proprio una troia rotta in culo!....Quasi come me!... Come hai fatto ad avere un culo così aperto?”
Io lo prendo come un complimento e rispondo:
“Beh, anni di esperienza a farmi possedere da donne con lo strap-on e da cazzi di trans nonché allenamento costante con dildo e plug...”
“E bravo schiavo!.... Quasi facciamo a gara a chi ha il culo più aperto... Adesso passiamo a qualcos’altro per il tuo culo sfondato!”
Si allontanò per qualche attimo, lasciandomi con i due dildo in culo; poco dopo sento che estrae senza troppo riguardo i due toys ma subitamente mi infila qualcosa di altrettanto grosso..
“Ecco, troia!... Adesso ti inculo con lo strap-on!... Ho indossato quello di misura più grande che solo pochi eletti riescono a prendere tutto!... Sarai tra i privilegiati che potranno vantarsi di essere stati sodomizzati a dovere da Paris Le Cul!”
Sento quel grosso randello che si è fatto largo nel mio ano e la padrona inizia a stantuffare, muovendolo avanti e indietro, fino in fondo al retto, con forza e abilità.
Farsi possedere così da una donna dominante è una libidine, io mugolo di piacere, ho il cazzo duro, ma sono bloccato e non posso dar sfogo all’eccitazione crescente.
Paris continua per parecchi minuti con ritmo crescente, pare instancabile, ci ha preso gusto e sento che anche lei sospira di voluttà. Solo dopo capisco che lo strap-on ha anche un fallo più piccolo verso l’interno della vagina che ad ogni colpo provoca una stimolazione a colei che lo indossa.
Messo così a pecorina con le mani bloccate dietro, alla mercé di lei che mi sodomizza con lo strap-on, non avevo più alcun freno inibitorio ed anzi ne volevo di più. In quel momento, mi riviene in mente, come in un flash, che lei al telefono mi aveva accennato a una possibile amica trans.
Così le dico con tono da porco, quasi supplicandola:
“Padrona, in questa posizione mentre mi inculi mi piacerebbe prendere in bocca un cazzo di trans...”
“Ah sì?!... Un cazzo di trans?.... Detto fatto, provvediamo subito...” risponde lei come se non aspettasse altro.
Sento che suona un campanello e del movimento. Qualche attimo dopo mi ritrovo davvero con un cazzo che mi viene sospinto in bocca. La apro e lo accolgo con piacere e trepidazione; è un grosso uccello e devo spalancare le mandibole per prenderlo tutto.
“Eccoti accontentato!... Quello che stai ciucciando è il cazzone di Lorena, una carissima amica che oramai fa parte della famiglia....Succhialo bene, da gran maiale come sei!”
Io ingoio quel cazzo fin quasi a soffocarmi, vorrei vedere come è fatta questa trans ma ho la benda sugli occhi, posso solo immaginarla: bella, femminile ed evidentemente ben dotata.
Dopo un’altra decina di minuti di quel trattamento, sento che da dietro Paris lancia un sospiro più profondo e un “Siììì....godoooo!” e si accascia sulla mia schiena con il suo fallo rimasto ben ficcato in culo. Si riprende dopo qualche istante e dice:
“A usare lo strap-on su di te mi hai fatto venire!... Inculare un uomo con questo strumento mi fa godere davvero!... Sei stato un bravo sub... ben pochi riescono a prenderlo così a lungo.... Quindi, ora continueremo con questo trattamento... cambiando cazzo!... Ora sarà Lorena ad incularti!... Prima ti consento di vederla!”
Così dicendo, Paris estrae il suo attrezzo dal mio culo rimasto dilatato, mi apre le manette e mi toglie la benda. Finalmente posso vedere la trans, davvero bellissima come avevo immaginato: alta, snella, aspetto e fisico femminile, bionda, occhi verdi, una terza di seno e un cazzo XL pronto a scoparmi. Lei mi sorride e dice:
“Ciao caro!... Se ti è piaciuto il mio cazzo in bocca, ora ti piacerà ancor di più in culo!” e dato che non si mette alcuna protezione, aggiunge: “Stai tranquillo... faccio regolarmente tutti i possibili test...”
Così rassicurato, mi fa girare e alzare le gambe e mi infilza subito alla missionaria iniziando a fottermi di gran carriera.
Se farsi scopare con uno strap-on è un grande piacere, prendere un cazzo di trans come quello lo è anche di più. Lo sento pulsante e caldo dentro di me e ha un ritmo davvero forsennato; in quella posizione posso finalmente menarmi il cazzo duro, ma cerco di farlo delicatamente per non venire subito, non era ancora il momento.
Intanto Paris osserva soddisfatta; prima mi porge il membro della cintura che ancora indossa e me lo fa leccare, dicendo:
“Da bravo, anche se avevi il culo ben pulito ora lo lecchi e lo ripulisci a fondo con la lingua!”
Poi si china ad osservare da vicino il cazzo di Lorena che mi penetra; a un cenno tra le due, la trans lo estrae e Paris lo prende in bocca succhiandolo con voracità. Io oso dire:
“Padrona, vedo che ti piace succhiare il cazzo di Lorena al sapore del mio culo...”
“Taci schiavo!.... A me piace il cazzo di Lorena a prescindere, se poi è al sapore di culo... anche meglio!... Ora continuerà a scoparti... Intanto tu mi farai un servizietto!”
Così la mistress si toglie velocemente la cintura fallica e si mette accosciata sopra di me; prima mi stuzzica facendomi vedere i suoi buchini invitanti che spuntano dalle aperture del perizoma, roteando il bacino, quindi mi appoggia letteralmente la figa in faccia, dicendo in modo perentorio:
“Ora leccamela a fondo... Vediamo se con la lingua sei bravo fino a farmi venire nuovamente!”
Mi ritrovo a tu per tu con la sua vulva, calda, bagnata e che emana un aroma afrodisiaco.
Allungo la lingua che inizio a roteare come un frullino pennellando prima le labbra e poi infilandola il più possibile all’interno, da cui già colano i succhi del piacere. Sento i suoi sospiri, mentre muove il bacino spingendomi quella passera gustosa verso la lingua per favorire il cunnilingus.
“Ora succhiami il clitoride!” dice Paris con tono perentorio, spingendomi quell’organo del piacere femminile sempre più tra le mie labbra. E’ già turgido e gonfio e soprattutto è ornato da un magnifico piercing ad anello che lo rende irresistibile.
Quindi lo lecco e lo succhio come un piccolo cazzo, che poi tanto piccolo non è. Il tutto mentre Lorena mi sta ancora inculando alla grande.
Ho il clitoride della mia padrona in bocca e cerco di soddisfarla, stimolandolo il più possibile. E forse ciò le sta facendo effetto, perché sento i suoi effluvi vaginali colarmi sempre in più in bocca e lei che si muove di riflesso. Poco dopo la sento gemere e con un crescendo di sospiri, che mi fa aumentare il ritmo del risucchio. finché con un grido sommesso Paris esplode in una squirtata intensa e abbondante che mi inonda il viso.
“Mmm... Sei stato bravo, schiavo... Hai fatto godere la tua padrona con la lingua... Ora lecchi tutti i succhi del mio squirt e mi ripulisci ancora la figa che tra poco devo prendere il cazzo di Lorena!”
Poi aggiunge: “Prima però sarai tu a prenderne due!”
Nel mentre, fa un cenno a Lorena che si stende sul letto a fianco a me; mi sorride e dice:
“Su, da bravo, impalati sul mio cazzo!”
Io la guardo, è davvero bella e attraente, veramente una donna con in più un grosso volatile al posto di una delicata farfallina. Non ci penso due volte e in un attimo sono sopra di lei con il suo cazzo piantato in culo e comincio a cavalcarla, muovendomi su di lei.
“Mmm... come lo hai preso subito tutto fino in fondo... Si vede che sei abituato a questi giochi...”
“Ehm... Sì, in effetti ho una certa esperienza con le trans...” A quelle mie parole, Lorena risponde dando un forte colpo con il bacino facendomi sentire tutta la sua potenza fino in fondo al retto.
Mi aggrappo allo sue stupende tette, così morbide al tatto che sembrano davvero naturali, le stringo leggermente i capezzoli duri e scuri e, spontaneamente, mi chino per baciarla.
Ma da dietro la voce autoritaria di Padrona Paris mi blocca: “Chi ti ha dato il permesso di baciarla?!... Per questo subirai una punizione... che per un tipo come te forse ti piacerà anche...”
Mentre Lorena continua a penetrarmi con movimenti sussultori del bacino, avverto che dietro Paris sta armeggiando con qualcosa e poco dopo sento che un altro membro sta cercando di farsi spazio nel mio culo già occupato.
“Adesso ne prenderai due in culo: il cazzo di Lorena e il mio strap-on!... Sono stata buona, per farlo entrare meglio ne ho messo uno di misura intermedia... Sono sicura che entrerà senza difficoltà nel tuo culo sfondato!”
In effetti, la padrona comincia subito a spingere con una pressione crescente; è un dildo morbido, di dimensioni poco più che normali e si abbina perfettamente all’uccello vero di Lorena; evidentemente le due perfide creature hanno già sperimentato tale esercizio in molti culi.
Mi chino in avanti per favorire la penetrazione
Mentre Paris spinge il suo strap-on, Lorena si è fermata per favorire l’inserimento e dopo qualche istante anche il secondo fallo è entrato. Mi ritrovo con due cazzi in culo e li accolgo con un sospiro.
La padrona dice, con tono soddisfatto:
“Mmm... li hai presi subito bene... Dì un po’, allora sei abituato alle doppie penetrazioni anali, eh?”
“Ecco... in effetti due dildo li prendo abitualmente...e ho anche esperienze con due trans insieme...”
“Bene!... Sei davvero lo schiavo ideale... Adesso ti inculiamo in due per un po’... poi ho già in mente altre punizioni per il tuo culo sempre più aperto!:
Le due iniziano subito a muoversi all’unisono, spingendo insieme i loro membri su e giù, su e giù, continuando così per diversi minuti, mentre io, stimolato da quel movimento dentro di me, mi meno l’uccello duro in modo deciso ma non troppo, perché vorrei continuare il più possibile prima di venire.
Certo che, andando da una mistress, farsi possedere era in qualche modo previsto, ma una doppia penetrazione così, donna più trans, era oltre ogni aspettativa e per questo assai eccitante.
Ma la padrona aveva in serbo qualche altra forma di penetrazione; infatti dopo oltre un quarto d’ora di quell’esercizio forse cominciava ad essere stanca anche lei a forza di fare l’uomo, così dice:
“Ed ora... passiamo all’ultima fase della progressione sodomitica che ti ho riservato: dopo dildo, strap-on, cazzo di trans e doppia penetrazione, arriviamo finalmente al fisting!... Ti infilerò la mano nel culo!... Sei contento?!”
“Oh... sì, certo... padrona!... Adoro il fisting e lo pratico abitualmente, quando ci sono le condizioni, con alcune partner abituali...” le rispondo prontamente.
“E bravo il mio schiavo che si è già fatto fistare!... Ma, anche se sei abituato, vedrai che ci possono essere delle varianti... Ora girati, metti quel cuscino sotto al bacino e alza le gambe che ti penetro da davanti, così guardo la sofferenza o il piacere sul tuo volto!”
Eseguo prontamente, mettendomi in posizione, mi sostengo le gambe con le braccia, lasciando l’ano, oscenamente aperto dopo il trattamento precedente, a disposizione di Paris per quell’ultimo affronto.
Vedo che si lubrifica la mano ancora guantata e l’avvicina al mio sfintere, già lubrificato e reso scorrevole dalle penetrazioni di poco prima. Quindi, rivolta alla trans, aggiunge:
“Lorena cara, mentre lo penetro che ne dici finalmente di scoparmi che ho voglia di cazzo?”
“Sì certo Ang...ehm... Paris, con molto piacere” Stava per dire un altro nome, probabilmente quello vero, ma si è corretta; lì per lì non ci ho dato peso impegnato in altro esercizio, ma poi quel nome è tornato fuori.
Così, mentre Paris si stava mettendo in posizione davanti a me, Lorena si mise prontamente dietro di lei e le infilò in un colpo il suo randello nella vagina vogliosa, facendola trasalire.
“Oh sì, Lorena!... Il tuo cazzo è quello che ci vuole... Dai, scopami forte come sai fare tu!”
Ma contemporaneamente, mentre riceveva gli affondi della trans, la mistress inizia ad infilare la mano guantata nel mio culo. Le cinque dita entrano subito senza difficoltà e, arrivata alle nocche, con qualche abile movimento di rotazione e di spinta, poco dopo la mano fu subito dentro di me. Lei sapeva bene come muoversi in quell’antro, trovando prontamente la posizione ideale, per lei per spingere e per me per ricevere quell’intenso ma piacevole massaggio anale interno, per nulla doloroso ma fonte di crescente stimolazione.
“Mmm... Lo sai che hai un culo proprio accogliente?!... Non incontro quasi resistenza.... guarda come muovo la mano dentro di te!”
“Ecco... in effetti, con un po’ di allenamento sono riuscito a farmi fistare senza difficoltà... anzi, quando lo faccio fare a qualcuna per la prima volta, rimane stupita di come la mano entra facilmente...”
Poi Paris non solo muove la mano da esperta dominatrice, stringendola a pugno e dando dei colpetti, ma alterna spinte e rilasci, fino a far uscire e rientrare l’arto senza difficoltà.
Mentre lei mi fista, io ho l’uccello sempre più duro e me lo meno con ritmo crescente; sento che non resisterò ancora a lungo; infatti di solito lascio il fisting come finale delle mie scopate per poi esplodere nel godimento, ma lì era diverso, comandava lei il gioco.
E da perfetta padrona, mi dice:
“Vuoi provare la penetrazione con due mani?... Ancora non ho trovato nessuno che ci sia riuscito!”
“Padrona... a questo punto fai di me quello che vuoi!” Ero alla sua mercé, ma non che mi dispiacesse; con una mistress così ero pronto a superare i miei limiti.
Così Paris estrae la mano guantata (rimasta comunque pulita grazie al clistere depurativo che avevo fatto prima di arrivare all’appuntamento), me la porge in bocca e dice:
“Prima di toglierlo, mi lecchi il guanto e lo ripulisci!”
Eseguo senza dire nulla, lecco quel guanto di pelle nera impregnato di lubrificante e di sapore di culo, del mio stesso culo.
Quindi, lei si toglie il guanto, si lubrifica entrambe le mani, snelle, affusolate e con le unghie corte laccate, l’ideale per il fisting. Quindi, unisce le mani, le appoggia sulla parte e inizia a spingere. Le dita entrano bene, ma quando arriva alle nocche diventa più difficile; allora le ruota e le mette leggermente sfalsate. Così, una volta superato l’ostacolo delle nocche con una, spinge l’altra con forza, finché anch’essa si fa largo e trova il suo spazio nel mio pertugio violato.
Ho entrambe le sue mani nel culo, dentro fino al polso!
Sento che mi tira tutto, con una impressione iniziale di fastidio più che dolore, ma che poi piano piano diventa una sensazione di riempimento viepiù piacevole.
La padrona si accorge subito che la ricevo bene e non mi provoca dolore, pare soddisfatta e dice:
“Ti piace, eh... che porco!... Sei proprio una troia rotta in culo!”
In effetti mi sento aperto e del tutto sfondato, ma quasi come se fosse una naturale evoluzione nella scala del piacere.
Per concentrarmi su quelle sensazioni che mi salgono dal culo doppiamente fistato, il mio uccello
perde un po’ di vigore, ma quasi non me ne accorgo, concentrato come sono su quello che mi sta facendo lei, che peraltro viene sempre scopata alla pecorina da Lorena.
La mistress continua così ancora qualche minuto, finché esclama:
“Ormai nel culo hai preso di tutto... ti manca solo un’ultima variante di doppia penetrazione, che a me piace tantissimo dare e ricevere... Vuoi provare anche questa?
“Sì certo, padrona... di qualunque cosa si tratti!” rispondo senza esitare, oramai suo succube, incapace di resistere alle perversioni che mi propone.
“Lorena, anche se adoro farmi scopare da te, ora ho bisogno del tuo cazzo qui...”
La trans, scambiando uno sguardo d’intesa, capisce al volo le intenzioni della sua amica; le sfila l’uccello dalla figa colante di umori; lei lo prende un attimo in bocca per gustarlo ancora un po’, quindi rivolgendosi a me, dice in modo deciso:
“Adesso toglierò una mano ma continuerò a fistarti con l’altra e Lorena ti infilerà anche il suo cazzo e infine ti riempirà di sborra! ... Così sarai una troia completa, che ne dici?”
“Oh, sì!...Sarebbe stupendo!... E’ una mia fantasia particolare... Mano di donna e cazzo di trans!... In modo completo non li ho mai provati, solo un assaggio sperimentale con una coppia lei/lui (come narrato nel racconto: “Le mie avventure: giochi particolari con coppia bisex”, N.d.A.)...ed ora diventa possibile!” Poi aggiungo: “Ma credo che quest’ultimo gioco mi farà venire... sono già al limite...”
Al che, la severa mistress si lascia andare a una concessione:
“Stai tranquillo... dato che finora sei stato un bravo schiavo...per quando vieni ci sarà un happy end che piacerà ad entrambi...”
Così la padrona estrae delicatamente una mano per intero mentre l’altra la lascia a metà, sulla quale, a mo’ di leva, Lorena appoggia prontamente l’uccello e insieme spingono all’interno.
Avendo il culo del tutto aperto, quelle due appendici umane entrano piuttosto agevolmente; così adesso ho la mano di Paris e il grosso membro di Lorena entrambi in culo!. A quel punto, lei dice:
“Ecco, siamo entrambe dentro di te!... Lorena, ora tu spingi, mentre io ti cingo il cazzo e ti sego fino a farti venire!” Poi, rivolta a me, aggiunge:
“Sai, questo gioco io e Lorena l’abbiamo fatto altre volte ai nostri... ehm... amanti reciproci!”
Mentre la trans muoveva il cazzo dentro di me, sentivo la mano di Paris che lo avvinghiava; sono stimolato come non mai e oramai al limite.
“Sì... dai... continuate così che sto per venire!.”
A quel punto, Paris con la mano libera afferra il mio uccello e se lo porta in bocca, facendomi un blow-job intenso e salivoso, dimostrandosi un’abile pompineuse dopo che durante tutto l’incontro mi aveva fatto soffrire per privazione, non avvicinandosi al mio membro.
“Ecco, ti piace che alla fine ti succhio il cazzo?... Sai, anche a me piace prenderlo così e, come premio, ti farò venire in bocca!”
“Oh...magari, così sarà proprio un magnifico finale!”
La mistress incita allora la trans a completare l’opera: “Dai Lory, scopalo forte fino a sborrargli in culo!”
Lorena aumenta il ritmo ancora di più, mentre la manina di Paris le stringeva il poderoso membro.
E così dopo ancora qualche movimento, Lorena con un rantolo soffocato arriva al godimento dicendo: “Sììì... sto venendo!... Mmm... sborrooo!”
Contemporaneamente sento 4 o 5 intensi fiotti di crema calda che mi inondano il culo, una sensazione mai provata da completa depravazione.
Per qualche istante, le due complici si fermano; Lorena ansimante per riprendere fiato, mentre Paris la guarda soddisfatta, continuando peraltro a dedicarsi al mio cazzo duro.
Poi, la trans sfila delicatamente il proprio membro che ha perso un po’ di vigore e parimenti la mistress estrae parzialmente la mano, per consentire allo sperma di fuoriuscire. Una abbondante flusso di sborra mi cola dal culo, Paris la raccoglie con la mano e poi la lecca e la succhia avidamente; quindi quando ha la bocca pressoché piena si china verso di me, sempre tenendo le dita in culo, si attacca alle mie labbra e mi passa parte di quell’abbondante succo di trans.
Io lo accolgo senza pensarci un attimo; gradisco gustare lo sperma di trans e quello di Lorena ha un ottimo sapore, dolce e quasi fruttato. La padrona vede che lo ingoio senza tentennamenti e dice:
“Ti gusta eh, la sborra di Lorena!?... Sei proprio un porco totale, senza limiti!” poi, tra sé e sé, aggiunge: “... Quasi come me...per questo mi piaci come schiavo e come partner di questi giochi particolari...”
“Sì Paris.. la sborra di trans mi piace molto, e poi riceverla dalle tua labbra è ancora più buona!”
A quella mia risposta, sorprendentemente la padrona si riattacca alle mie labbra e mi bacia a fondo, andando a cercare la lingua per intrecciarla con la sua, entrambe ancora impregnate del buon sapore di sperma di Lorena. Durante tutto l’incontro non mi aveva mai baciato né consentito di avvicinarmi alle sue labbra, invece adesso stavamo limonando come fidanzati, accomunati dal retrogusto di sborra che avevamo in bocca.
Dopo lunghi istanti di baci con Paris, si avvicina anche Lorena che a sua volta mi bacia a fondo, e poi intreccia la sua lingua con quella della sua amica. Un insperato e intenso bacio a tre, che Lorena completa porgendomi il cazzo gocciolante in bocca, dicendo:
“Me lo vuoi pulire con la lingua?”
“Ma certo Lorena, con piacere!” rispondo prontamente. Così lecco quel membro ancora consistente, pur se non più ai massimi, andando a cercare le ultime gocce di sperma di cui è ancora impregnato.
Ma Paris ha ancora le dita nel mio culo e con l’altra mano mi tiene il cazzo, cui manca poco per esplodere, e mi dice:
“Finora sei stato proprio bravo, adesso ti faccio venire!”
Così, la mistress reinfila tutta la mano in culo, fino all’avambraccio, e riprendendo a muoverla con decisione; contemporaneamente con l’altra mano mi sega delicatamente il cazzo, succhiandone avidamente la cappella in modo sempre più intenso.
A questa accelerazione finale, non posso più resistere. Dopo oltre un’ora e mezza di giochi erotici provocanti e stimolazioni crescenti, arrivo alla capitolazione. E così, quando sento la pressione superare il limite di contenimento, esplodo in una intensa sborrata, tipica del fisting, con getti ripetuti di sperma che Paris accoglie tranquillamente in bocca, socchiudendo gli occhi per contenerla tutta. Poi, mi guarda con occhi sorridenti e si riavvicina a me come poco prima e di nuovo mi fa colare la sborra dalla sua bocca alla mia, solo che questa volta è il mio stesso sperma.
Mi sorride, si fa passare la lingua sulle labbra per assaporarne qualche goccia e dice:
“Mmm... buona la tua sborra, quasi come quella di Lorena... l’ho gustata volentieri un po’ anch’io e vedo con piacere che non ti tiri indietro neanche tu a ingoiare la tua... Sei davvero un porco completo!” Quindi aggiunge:
“Se vuoi continuiamo... ci sono ancora tanti giochi erotici e altre perversioni che si possono fare in tre.. Abbiamo sforato l’orario inizialmente previsto e, magari ti costerà un po’ di più, ma con te vorrei davvero proseguire... Poi, se vuoi, puoi usare anche la carta di credito dato che ho il Pos...”
Io, che mi stavo appena riprendendo dall’intenso godimento e dalle ripetute penetrazioni anali, pur se un po’ stanco avevo ancora uno stimolo erotico ai massimi, attratto irresistibilmente da quella coppia formidabile di donna e di trans.
“Certo che mi piacerebbe continuare... Sul tuo compenso non ti preoccupare... come dice una nota pubblicità: stare con una coppia di donna e trans come voi non ha prezzo... per tutto il resto c’è Mastercard...”
“Bene!... Adesso ti sfilo la mano e tu me la ripulirai con la bocca!” Così dicendo, estrae la mano dal culo che nel frattempo si era rilassato e, ancora impregnata dei residui di sperma e di effluvi anali, mi infila le dita in bocca facendomele leccare una ad una, sorridendo soddisfatta.
1 – CONTINUA DI SEGUITO
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