Racconti Erotici > trans > 38. DUE POMPINARE FIANCO A FIANCO
trans

38. DUE POMPINARE FIANCO A FIANCO


di Janus
07.09.2024    |    66    |    9 9.3
"Stavo per riprendere la via del parcheggio quando, tra i cespugli, spuntò un ometto basso e piuttosto in carne che mi salutò a bassa voce, con mille..."
Ero riuscita a convincere un’altra travestita, una brunetta, a raggiungermi il sabato sera, per andare a fare le puttanelle insieme; purtroppo un contrattempo la costrinse a rinunciare… mi dispiacque davvero molto: pur avendo soltanto dialogato in chat, tra lei e me si era creato un ottimo feeling. Tra l’altro lei mi aveva confidato di non essere molto disinibita, specie all’aperto, per cui già pregustavo l’idea di svezzarla facendola montare dai maschioni che incontravo abitualmente! Pazienza, magari sarebbe stato per una successiva occasione… comunque, come ormai ero solita fare, per quella sera avevo concordato un paio di appuntamenti: M. il ragazzone gentile, e il “dongiovanni” che non vedevo da un po’.

Trascorsi il tardo pomeriggio a rendermi presentabile e sexy, con una accurata rifinitura della depilazione su tutto il corpo. Poi l’indispensabile pulizia interna; infine un po’ di trucco: base, fondotinta e cipria… purtroppo, non essendo più giovanissima, il mio viso mostrava qualche segno dell’età! Indossai mutandine nere, autoreggenti in rete larga e un vestitino estivo leggero con profonda scollatura a V, che permetteva di scoprire agevolmente i capezzoli. Vestiario maschile sopra il tutto, borsone con l’occorrente per completare il travestimento, e via in macchina verso la destinazione che da un po’ era divenuta mia abituale meta settimanale!

Mezz’ora di viaggio, e fui al piazzale sterrato per auto e camper dove abitualmente completavo la mia preparazione; tolto il vestiario maschile, indossai dei sandali da donna e la parrucca. In più, decisi di passarmi anche il rossetto senza attendere di arrivare al luogo di incontri: per farlo accesi la lucina interna, incurante degli sguardi di eventuali presenti in zona, sentendomi naturalmente molto femmina e troia! Appena pronta, rimisi in moto e percorsi gli ultimi chilometri; come al solito, le adiacenze del parcheggio degli incontri di sesso erano piene di auto ferme o in movimento, di gente comune che frequentava i locali e le vicine spiagge e, naturalmente, di singoli in cerca di travestite e di occasionali coppie.

Feci un primo giro lungo la strada principale; sul bordo della rotatoria in fondo notai diversi uomini che circondavano due figure femminili, travestite o forse donne: impossibile dirlo, a distanza. Tornai indietro sino all’accesso del parcheggio ed entrai; dopo alcune manovre sostai vicino all’auto della simpatica travestita bionda che mi ero fatta amica nelle ultime settimane, e con cui avevo scambiato qualche messaggio durante la giornata. Spensi il motore, presi la borsetta col necessaire e scesi, andando a salutarla; lei, come sempre, attendeva seduta in auto con la portiera aperta e le gambe nude di fuori… “Ciao, come stai?” le feci; “Ciao, tutto bene… stasera qui c’è ancora poco…” rispose lei, alludendo ovviamente a maschi in cerca di femminucce; “Poi, son tutti intorno a quelle due donne alla rotatoria…” proseguì.

“Non hai ancora fatto nulla…?” le chiesi; “Si, qualcosa…” rispose lei. Subito dopo arrivò da noi anche l’anziano comune amico che avevo ribattezzato “regista”, cordiale e sorridente come sempre; lui colse l’occasione per cingermi in vita col braccio e palparmi il culo, poi ci confermò che le due alla rotatoria erano donne dicendo “Si si, hanno la fica… ma non saprei se la fanno leccare!”; “A me tanto non interesserebbe…” ribatté la bionda “…voglio morire senza averla mai assaggiata!!” creando una atmosfera molto scherzosa. Ci trattenemmo in chiacchiere del genere per qualche minuto, poi dissi loro “Ho un paio di appuntamenti, vedo se li trovo… ci vediamo dopo…”, quindi mi incamminai sculettando verso il fondo del parcheggio, dove di solito trovavo i miei maschi.

Giunta all’altezza della rotatoria e del gruppetto di uomini che chiacchieravano con le due donne, dalla penombra spuntò M., il ragazzone cui avevo dato appuntamento, che da qualche settimana si faceva trovare puntuale sul posto. Scambiammo qualche battuta di saluto, poi ci avviammo sul camminamento per il mare dirigendoci verso la spiaggia. Lungo il tavolato incontrammo diversi maschi in evidente attesa; uno di loro, un giovane grosso e molto alto, appena gli passammo accanto mi mise impertinente le mani sul culo; io lo squadrai facendogli seccata “Cosa vuoi…??” e lui si ritrasse, desistendo da ulteriori avances.

Vi chiederete come mai lo respingessi… beh, intanto perché sapevo che l’uomo con cui mi stavo appartando non gradiva gente intorno mentre faceva sesso… poi anche per un altro motivo: quel giovane grosso e alto l’avevo casualmente incontrato alcune settimane prima; io avevo appena preso un bel cazzone e, come mi piaceva fare, mi ero lasciata nel buchino del gel; quel ragazzo, tra l’altro molto dotato, approcciandomi mi mise le mani nel culo… trovandomi umida esclamò quasi indispettito “…Ma ti sei fatta già sborrare dentro!”; naturalmente io ribattei “Niente affatto, come ti viene in mente…?? E’ lubrificante… io non lo prendo mai senza profilattico!!”, ma lui non mi credette e si allontanò… quindi, dentro di me, decisi che da me non avrebbe mai avuto nulla!

Continuando a seguire M. percorsi tutto il tavolato fino a una zona di dune con grandi cespugli, tra i quali andammo ad appartarci. Lui prese a palpeggiarmi il culo sussurrandomi frasi come “Quanto sei fatta bene… che pelle bianca e liscia… come sei morbida e femmina…”; io appoggiai la borsetta a terra, poi mi tolsi le mutandine e tirai su la parte bassa del vestitino rimboccandola sotto la cintura, rimanendo quindi nuda dalla vita in giù a parte le autoreggenti. M. aprì la patta e tirò fuori il grosso uccellone che ormai conoscevo bene; fremente dalla voglia, mi abbassai davanti a lui e glielo presi ingorda in bocca… mentre cominciavo a succhiarglielo lui si accorse di qualcuno che ci osservava, stando qualche metro più in là tra i cespugli! Il mio trombamico gli fece perentoriamente cenno di andarsene e l’altro sparì nell’oscurità… mentre ciò accadeva io, comunque, proseguii tranquillamente col pompino da brava troietta!

Per diversi minuti gustai quel bell’uccello, leccandolo e succhiandolo a dovere… assaporai più volte con la lingua la cappella gonfia e liscia senza trascurare, di tanto in tanto, di dare una leccatina ai voluminosi testicoli, per risalire infine lungo l’asta e imboccare nuovamente il glande. Poi entrambi fummo presi dalla voglia di fottere; con gesti ormai automatici presi profilattico e lubrificante dalla mia borsetta, passando il primo a M. e mettendomi una buona dose del secondo nell’ano. Mi penetrai con le dita per rendere lo sfintere unto e dilatato a sufficienza, poi voltai le spalle al ragazzone per offrirgli l’oggetto del suo desiderio… lui mi afferrò per i fianchi e mi appoggiò il cazzone nel solco, lasciando che glielo guidassi io stessa sul buchino. Una spinta lenta ma decisa, e la sua grossa cappella superò senza troppi problemi lo stretto ingresso, scivolando poi fino in fondo seguita dalla pulsante asta carnosa… aahhhhhh che sensazione stupenda… il primo membro della serata era finalmente mio!!

M. cominciò a sbattermi con lunghi e poderosi affondi; io risposi ad ogni affondo ora sculettando, ora arretrando ritmicamente verso di lui per farmi meglio impalare. Come d’abitudine, mentre mi stantuffava senza sosta, lui mi riempì di dolci complimenti per la mia femminilità. Intervallò la penetrazione facendomi girare, ogni tanto, verso di lui per leccarmi e succhiarmi i capezzoli… che intensa libidine! Il mio buchino fu ben presto tutto aperto, direi anzi slabbrato, e lui volle cambiare gioco: mentre con una mano continuava a tenermi per il fianco, con l’altra si afferrò il cazzone e prese ad estrarlo completamente dal mio culetto per rimettermelo subito tutto dentro, senza la minima difficoltà visto che io mi mantenevo ben aperta! Quello fu lo stile di inculata che quella sera praticammo di più… e ce lo godemmo entrambi a lungo, tra continui gemiti di reciproco piacere!

Non saprei quanto tempo durò quella fantastica sodomizzazione; comunque, ad un certo punto, entrambi ci ritenemmo soddisfatti e smettemmo… M. come al solito aveva trattenuto l’orgasmo, e tornò al parcheggio dopo un sorridente saluto; io mi asciugai l’interno cosce dal gel e, restando senza mutandine, mi abbassai il vestitino per tornare indietro a mia volta. Al parcheggio, passeggiai per alcuni minuti vicina all’inizio del viottolo nella speranza di incontrare anche il “dongiovanni”, ma inutilmente… forse non era potuto venire, chissà? A quel punto, vedendo che nessun uomo tentava l’approccio e sentendomi un po’ annoiata, decisi di tornare dalla sorellina in auto per intrattenermi a chiacchierare con lei.

L’amica bionda si confermò una gradevolissima compagnia e passammo un po’ di tempo a goderci il fresco della sera estiva, parlando piacevolmente dei nostri incontri di sesso e di altre travestite che frequentavano il posto. Poi, naturalmente, cominciammo entrambe ad aver di nuovo voglia di cazzo e le proposi di andare in cerca insieme. Ci avviammo tutte e due, ancheggiando come puttanelle sotto gli sguardi degli uomini che gironzolavano e chiacchieravano nel parcheggio, e ci inoltrammo sul pedonale verso la spiaggia. Avete presente le api sui fiori…? Beh, avvenne qualcosa del genere: come fummo sul percorso ligneo ci trovammo attorniate da maschi bramosi, alcuni già in attesa appoggiati al corrimano, e tanti altri che ci avevano seguite dal parcheggio appena viste addentrarci tra la vegetazione!!

Noi due femminucce proseguimmo senza fermarci, non riuscendo però a fare un solo passo senza essere palpeggiate da quella miriade di maschi in calore… la cosa, ovviamente, ci fece solo un gran piacere!! Giunte più o meno dove io mi ero fatta sbattere una mezz’ora prima da M., lasciammo il tavolato per appartarci tra i grossi cespugli nelle vicinanze: dalla vicina spiaggia ci arrivavano voci di adulti e bambini, e di certo noi non volevamo essere viste da estranei al gioco! La luna, anche se ancora a metà, illuminava la zona abbastanza da rendere visibili tutti i presenti e relativi attributi… ci trovammo così entrambe completamente accerchiate da uomini, quasi tutti con la patta aperta e il cazzo in mano!

Due di loro si accostarono alla bionda uno per lato, le scoprirono i capezzoli e presero a baciarglieli… dopo un attimo di esitazione, lei si inginocchiò e, senza una parola, prese i loro cazzi prima uno per mano poi in bocca… non volendo essere da meno, io mi tirai su di nuovo il vestitino per mostrare il culo poi presi gli uccelli di altri due uomini nelle mani, segandoli lentamente; non potendo più resistere, mi abbassai sulle cosce e cominciai a mia volta a spompinarli entrambi. Mentre noi due “donne col pisello” lavoravamo di bocca fianco a fianco, altri singoli si masturbavano lentamente e ci palpavano dappertutto… d’improvviso, mentre succhiavo i miei due cazzi, grazie a qualcuno dietro di me sentii la gradevolissima presenza di dita vogliose nel mio culetto … che gran piacere… ne ho tuttora un ricordo vivissimo!! Dopo un po’ mi rialzai, senza però mollare i due cazzi a cui stavo dedicandomi… altri presenti comunque reclamavano silenziosamente la mia attenzione, e io presi anche i loro uccelli in mano un po’ a ciascuno, mentre ogni tanto qualcuno mi scopriva e leccava i capezzoli.

Uno dei due uomini che avevo sbocchinato sino a poco prima, un tizio maturo con un discreto cazzone, mi chiese di seguirlo tra i cespugli poco più lontani per potermi inculare senza altri intorno... il suo uccello mi piaceva, quindi non ebbi problemi ad accettare la sua richiesta. Lasciai la mia amica bionda sul posto, visto che era ancora intenta a deliziare con la bocca i maschi che aveva intorno, e seguii il tipo che voleva incularmi tra le dune. Quell’uomo camminò avanti a me per una trentina di metri, finché non trovò tra grossi cespugli un punto appartato che lo ispirava a sufficienza. Ci fermammo, lui tirò di nuovo fuori il cazzo dai pantaloni e, visto che gli si era un po’ ammosciato, io glielo presi di nuovo in bocca… pochi istanti di succhiate e leccate, e fu di muovo duro a sufficienza!

Presi svelta dalla mia borsetta un profilattico per lui e il lubrificante per il mio culetto… appena fummo pronti, lui mi disse di volersi stendere a terra in modo che io potessi prenderlo standogli sopra! La sua richiesta non mi dispiacque affatto, anzi… perciò dissi di sì, e lui si sdraiò sulla sabbia col cazzo duro all’aria. Lasciai allora la mia borsetta a terra lì vicina perché non mi intralciasse, e mi piazzai a gambe aperte sopra di lui per poi inginocchiarmi a cavallo del suo corpo e scendere col culo verso il suo paletto di carne. In pratica, la posizione della cow-girl… che non mi dispiaceva affatto!! Afferrai il suo cazzo e me lo guidai nel buco, impalandomi su di esso senza difficoltà… uuhhhh, anche quello niente male, ed era il secondo della serata!! Appena preso quell’uccello tutto dentro, cominciai ad andare su e giù col bacino, quasi “trottando all’inglese” come appreso tanti anni prima nelle mie lezioni di equitazione… molto piacevole, davvero: mi sentii un’amazzone e tanto, tanto puttana!!

La mia sexy cavalcata andò avanti per diversi minuti, durante i quali misi a nudo i miei capezzoli e me li titillai libidinosa… poi, con una silenziosa smorfia di piacere, l’uomo che stavo cavalcando credo ebbe l’orgasmo; ma non mi fermò: lasciò che trottassi ancora un po’, il porcello! Infine mi fece cenno di fermarmi, per cui mi sfilai il suo cazzo dal retto e mi rialzai. Presi dei fazzolettini dalla borsetta per entrambi, ci ripulimmo alla buona e ci salutammo… lui si diresse verso il parcheggio, io verso i cespugli dove avevo lasciato la mia amica bionda con i cazzi in bocca. Però, giunta sul posto, non trovai nessuno: conclusi che probabilmente aveva già soddisfatto i suoi uomini e se n’era tornata alla macchina.

Stavo per riprendere la via del parcheggio quando, tra i cespugli, spuntò un ometto basso e piuttosto in carne che mi salutò a bassa voce, con mille complimenti. Lo lasciai avvicinare e lui cominciò ad accarezzarmi e palpeggiarmi, con l’uccello di fuori nell’altra mano… lo lasciai fare, perché no? Quel tipo continuò a palparmi e prese a masturbarsi, alternando ogni tanto la sua mano con la mia. Poi proseguì da solo nella sega, continuando a solleticarmi il buchino, fino a venire; a quel punto lo salutai e mi diressi verso il parcheggio. Non era ancora finita, però: in attesa sul tavolato ritrovai il secondo uomo che avevo spompinato poco prima, che mi chiese di prenderglielo ancora in bocca!! Ricominciai allora a succhiarglielo… ed ecco spuntare dal buio anche il marocchino che avevo già incontrato in passato!

Lo straniero si appoggiò al corrimano in legno, di fianco all’uomo che stavo deliziando con le labbra, e tirò fuori il cazzo dalla patta; naturalmente anche lui mi chiese il pompino, con mio grande imbarazzo dato che gli avevo sempre fatto indossare un profilattico!! Ma inaspettatamente arrivò la salvezza: voci di adulti e bambini si avvicinarono dalla parte del mare e noi tre, non volendo essere visti, fummo costretti ad interrompere il gioco per allontanarci alla svelta verso il parcheggio! Tra le auto in sosta mi allontanai dagli altri due, quindi mi diressi velocemente verso la vettura della bionda… data l’ora e non volendo rischiare di essere nuovamente approcciata, salutai la mia amica travestita, mi misi in macchina e lasciai il luogo per tornare a casa.

Ma la serata mi portò un altro piccolo piacere… cominciai a sentire, dentro di me, la voglia di tornare a casa senza cambiarmi… volevo godermi l’avventura notturna sino alla fine! Feci anche un giro in auto nello sterrato dei camper dove avevo completato il mio travestimento all’arrivo: era una zona nota per il carsex, e volli constatare se ci fosse qualche situazione interessante… ma quasi nulla: notai solo un uomo in piedi accanto ad una auto, che forse si stava facendo succhiare il cazzo da chi era al posto di guida. Proseguii allora verso casa, rimanendo en-femme… fu una bellissima sensazione, devo ammetterlo, entrare ed uscire dall’autostrada al femminile. Giunta in una zona buia non lontana dalla mia abitazione, ripresi sommariamente le sembianze maschili: era tardi, ma avrei potuto comunque incontrare qualcuno conosciuto, e non volli correre tale rischio… almeno per quella prima volta!!
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 9.3
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per 38. DUE POMPINARE FIANCO A FIANCO:

Altri Racconti Erotici in trans:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni