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11. ESTEMPORANEITA’


di Janus
30.03.2023    |    182    |    2 9.0
"Ad esempio, fui per alcune altre volte ospite del primo tizio del fermo posta, tuttavia senza combinare granché a parte qualche accenno di pompino al suo bel..."
Le mie brevi avventure con Franco si collocarono in un periodo, diciamo, di estemporaneità durante il quale successero anche altri eventi degni di nota ma a carattere discontinuo e quasi casuale. Ad esempio, fui per alcune altre volte ospite del primo tizio del fermo posta, tuttavia senza combinare granché a parte qualche accenno di pompino al suo bel cazzone; però grazie a lui ci furono sviluppi di interesse: in una delle ultime visite che gli feci, trovai a casa sua un uomo di mezza età, credo originario della Sardegna. Il padrone di casa mi sussurrò all’orecchio che, a questo suo conoscente, piaceva molto inculare, perciò ci indusse a fare amicizia e mi fece avere il suo numero di telefono. Dopo qualche giorno, trovato il momento adatto, lo contattai ed andai a trovarlo a casa sua; abitava anche lui in una palazzina di parecchi piani, nella periferia est della città. Venne ad aprirmi in maglietta a pantaloncini e mi fece accomodare dicendomi “Mettiti pure in libertà…”, invito che per me significò spogliarmi all’istante e completamente; si sedette su un divano, rimanendo vestito ed invitandomi a sedermi accanto a lui. Prese allora ad accarezzarmi ed io gli aprii la patta dei pantaloncini per vedere come fosse… attrezzato! Mi lasciò fare ed io gli misi a nudo il rispettabile uccello di cui era dotato, per poi mettermi in ginocchio davanti a lui e prenderglielo in bocca; aveva un bel cazzo, che intuii docciato di fresco per il profumo che emanava, e che presi avidamente in bocca ciucciandolo e servendolo a dovere, ed a lungo, con lingua e labbra… dopo qualche minuto, non facendocela più dalla voglia di essere penetrato, gli chiesi di mettere un profilattico mentre mi lubrificavo il buchino ma, a quel punto, la tragedia!!! Quello sprovveduto, probabilmente abituato ad inculare a pelle, non aveva profilattici in casa… né io, altrettanto sprovveduto, ne avevo portati con me!!! Fu così che, non volendo rischiare una penetrazione non protetta, mi persi una potenziale magnifica sodomizzazione e, dopo qualche altro momento inconcludente, me ne tornai via… ma quella lezione non la dimenticai mai più: con me, da quel momento, quando sono andato in cerca di sesso ho sempre avuto immancabilmente lubrificante e profilattici!! Tornando poi all’amico del fermo posta, in una successiva occasione in cui ero andato a portargli delle videocassette pornografiche, mi confidò che in città c’erano alcuni luoghi ove si potevano fare interessanti incontri… in altre parole, posti dove avrei potuto trovare maschi attivi per soddisfare le mie voglie al femminile e, secondo lui, addirittura trovare qualcuno di cui fare un vero e proprio amante. Fu così che, pur con diffidenza, cominciai a frequentare a tarda sera un parcheggio che lui mi suggerì; ci andavo in auto, parcheggiavo in zone d’ombra, poi mi spogliavo rimanendo con indosso solo la camicia e mettevo la parrucca da donna… quando vedevo del movimento, aprivo la portiera e scendevo scoprendomi il culo… molti mostrarono di apprezzare, ma in genere senza esito concreto tranne in un paio di casi. Nel primo, un tizio attempato mi invitò a casa sua, tra l’altro non lontano dalla mia stessa abitazione… lo seguii in macchina, parcheggiai ed entrai nel suo appartamento; lui mi offrì qualcosa da bere, scambiammo due chiacchiere di circostanza poi io mi spogliai e lui mi fece strada in camera da letto… nulla di che, aveva un cazzo abbastanza lungo ma sottile, che non sentii abbastanza nel mio culetto ormai dilatato… ma meglio che niente! Nel secondo caso un altro tizio, anch’egli piuttosto avanti con l’età con chioma e baffi bianchi, mi fece strada verso un deposito di arredi vecchi di cui aveva la chiave. Io mi denudai e lui sfoderò un discreto cazzo, non molto lungo ma di notevole circonferenza, che gli presi in bocca per alcuni minuti… poi lui tentò di incularmi, prima da dietro poi alla missionaria, ma senza riuscirci bene per problemi di erezione col profilattico indossato… che peccato!! Quel parcheggio lo frequentai ancora qualche volta senza risultati soddisfacenti finché, qualcuno incontrato lì, mi disse che era meglio cercare in alcune stradine di una vicina zona artigianale. Provai allora ad andarci in auto; nulla di eccezionale, comunque… ma la seconda volta un’altra auto arrivò dietro la mia e parcheggiò, spegnendo i fari. Ne scese un uomo maturo con dei baffetti, che si avvicinò al mio finestrino… io gli mostrai che sotto il mio giaccone ero nudo, o meglio “nuda” visto che ero in parrucca femminile; lui sorrise ed io lo invitai a salire dalla parte del passeggero. Ci scambiammo qualche complimento, due chiacchiere… forse glielo presi in mano o in bocca, forse lui mi accarezzò cazzo e testicoli, non ricordo davvero; poi, prima di scendere, mi disse “Dovresti andare in via Xxx… là sì che c’è movimento!”. Mi feci spiegare bene dove intendesse, che poi era a poche centinaia di metri appena dalla nostra posizione, lo ringraziai e ci salutammo. Quindi misi in moto l’auto e via, nuovo cambio di zona… ma quella fu la volta buona, davvero! Si trattava di una strada asfaltata non molto larga, senza illuminazione pubblica; lungo il lato sinistro, un po’ in pendenza, c’era una striscia di vegetazione fitta ed alta: quasi un filare comprendente alberi di varia grandezza e fitti cespugli di arbusti alla loro base. Quella specie di filare presentava, ogni venti o trenta metri, un piccolo ma evidente passaggio che permetteva di attraversarlo; oltre la vegetazione ed un po’ più in basso rispetto alla strada si trovava infine un ampio campo erboso. Quella via si sviluppava rettilinea per circa duecento metri, poi curvava lentamente a sinistra per arrivare ad un impianto, credo, di raccolta rifiuti. All’interno della curva c’era un ampio spiazzo ghiaioso ove si poteva parcheggiare; in realtà, di notte, lungo tutto il lato della strada a ridosso della vegetazione c’era viavai di auto che parcheggiavano o ripartivano, ed uomini soli che scendevano dalle stesse per infilarsi tra alberi e cespugli o, attraversando la vegetazione, verso il limitrofo campo erboso in modo da non essere visti dalla strada… capii, in breve, che avevo finalmente trovato il posto giusto! Però non avevo idea di come comportarmi, perciò la prima volta proseguii sulla strada poi feci inversione di marcia e tornai indietro; trovato uno spazio libero tra le auto parcheggiate lungo la vegetazione, mi ci fermai e spensi il motore, completamente nuda sotto un giaccone, con la mia amata parrucca in testa. Dopo un po’ vidi del movimento attorno alla mia auto, quindi accesi per un secondo la lucina interna per farmi vedere. Un tizio si avvicinò al finestrino del passeggero per guardare dentro, ed io abbassai il vetro; lui mi fissò per qualche istante ed io mi spostai dal posto di guida a quello del passeggero, mettendomi in piedi e sporgendo il culo appena fuori del finestrino… lui mi afferrò i fianchi con le mani e tuffò la lingua sul mio buchetto, prendendo a leccarmelo avidamente! Lo sconosciuto andò avanti così diversi minuti, palpeggiandomi ogni tanto uccello e palle con una mano, mentre io mi godevo quella lingua che serpeggiava umida nel mio sfintere cercando di penetrarlo. Forse mentre mi leccava si masturbò? Non saprei dirlo… comunque ad un certo punto smise e si allontanò. Io allora abbassai il sedile del passeggero e mi distesi, aspettando nuovi compagni di gioco; però non ne arrivarono altri e, dopo un’altra trentina di minuti trascorsi ad osservare le dinamiche del luogo, ripresi la via di casa felice di aver finalmente trovato il posto giusto.
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