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36. UN OSPITE SUPERDOTATO
di Janus
21.07.2024 |
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"Naturalmente mi organizzai per arrivare con almeno mezz’ora di anticipo: volevo tempo per cambiarmi e truccarmi, prima del loro arrivo! Quindi mi diedi ai..."
Una settimana noiosa, un venerdì sera sfumato perché la situazione al parcheggio degli incontri sexy non mi aveva ispirata… poi il sabato. Non avendo molta voglia di muovermi, decisi di rivedere la situazione del mio guardaroba femminile, per cui tirai fuori tutti i vestitini, la lingerie, i trucchi e le scarpe da donna sia invernali che estive. Disposi ogni capo sul letto, su un tavolo e su delle sedie in modo da poter avere tutto in vista, poi cercai di capire se qualcosa andasse ormai eliminato, o lavato, o integrato con nuovi acquisti… qualche capo nuovo di lingerie me lo provai, e passarono circa due ore. Compiuta quell’opera e riassettato il tutto, cominciai a sentirmi presa dalla voglia; non potendo far altro, entrai nel sito di incontri cui mi ero iscritta con l’idea di distrarmi in chat, o leggere qualche racconto, o anche di guardare qualche video delle travestite del sito.Appena online nella chat, alcuni uomini mi salutarono con qualche battuta porcella e mi chiesero della sera precedente; anche qualche sorellina amica virtuale mi contattò, con reciproci complimenti e chiacchiere del più e del meno. Poi qualche sviluppo interessante: un singolo di una vicina cittadina mi propose un incontro pomeridiano, all’aperto. Pur fortemente tentata la zona da lui proposta non mi ispirava, per cui presi tempo anche se la sua dotazione mi attirava, eccome! Quindi un altro singolo, sempre molto gentile ma residente in una località più distante, mi contattò nella chat a sua volta; quest’ultimo oltre che chiaramente voglioso, a giudicare dalle foto del suo profilo, sembrava anche molto ben dotato… ben più del primo, in effetti!
A quel punto mi balenò in testa un’idea: perché non provare a combinare un incontro pomeridiano a tre, ossia con i due singoli, nell’attesa di una eventuale uscita serale?? …Sì, pensatelo pure… sono una gran puttana!! Però, dato che non avevo mai incontrato nessuno dei due, non mi fidai ad ospitarli in casa mia: troppo azzardato… ma avevo l’alternativa: un amico avrebbe potuto ospitarci in una camera di casa sua, come fatto in precedenza in cambio di qualche discreta sbirciatina, dal buon voyeur che era! Pochi istanti furono sufficienti par passare dall’idea al concreto: appena ottenuta conferma della disponibilità della camera, ricontattai i due singoli e chiesi a ciascuno di loro se avessero avuto problemi ad incontrarci in tre; entrambi si dissero d’accordo, per cui concordammo un orario in cui si sarebbero presentati all’indirizzo del mio amico.
Naturalmente mi organizzai per arrivare con almeno mezz’ora di anticipo: volevo tempo per cambiarmi e truccarmi, prima del loro arrivo! Quindi mi diedi ai soliti preparativi: accurata igiene interna, una bella doccia, poi la lingerie: calze nere con reggicalze incorporato, reggiseno sexy con aperture per i capezzoli e mutandine femminili. Approntai una sacca sportiva in cui infilai delle scarpine da donna, la fida borsetta con il necessaire, la parrucca e gli accessori per il trucco, infine indossai degli abiti maschili per il viaggio. Prendendo la strada più veloce mi diressi verso l’abitazione del mio amico, dove giunsi in anticipo sui due maschioni come mi ero prefissata. All’arrivo scambiai qualche battuta con il padrone di casa che, sempre gentilissimo, mi accompagnò alla camera fresca ed accogliente.
Per prima cosa rientrai nella chat di incontri, per confermare la mia presenza ai due uomini con cui avevo appuntamento… e qui un primo disappunto: mentre quello gentile che arrivava da lontano mi confermò di essere in viaggio, l’altro restò offline!! Nella speranza che quest’ultimo prima o poi leggesse la mia conferma, mi dedicai al completamento della mia preparazione: via i vestiti maschili, indossai un baby-doll nero trasparente a maniche lunghe; poi in bagno mi diedi al trucco nei limiti della mia scarsa esperienza, coprendomi per quanto possibile le imperfezioni del viso e cercando di evidenziare le labbra con matita e rossetto. Infine indossai una parrucca di media lunghezza, la pettinai con una spazzolina e, sentendomi ormai pronta, andai a specchiarmi davanti e didietro in camera, dove una soffusa illuminazione rossa faceva la giusta atmosfera… sì, quell’immagine riflessa tutto sommato mi piaceva… mi vedevo, ma soprattutto mi sentivo, molto femmina e gran troietta!
Tornai quindi a controllare la chat: l’uomo gentile era appena giunto al parcheggio vicino alla casa, mentre l’altro appariva sempre offline… la cosa mi infastidì notevolmente! Essendo sempre molto rispettosa del tempo altrui, mi aspettavo lo stesso nei miei confronti quando qualcuno prendeva impegni con me! Comunque… almeno quello gentile era arrivato. Chiesi al padrone di casa di farlo entrare, poi andai ad attendere in camera; pochi istanti dopo sentii che scambiavano qualche battuta e, in qualche altro secondo, eccolo apparire sulla porta della camera: un uomo di mezza età, che mi salutò e sorrise cordiale.
Non perse tempo: mi indusse gentilmente a girarmi verso il letto, per guardarmi il culo; poi mi fece piegare in avanti appoggiata sul materasso… mi divaricò le chiappe con le mani, scostò il filo delle mutandine e, mugolando, mi mise la lingua nel buchino prendendo a leccare avidamente… hhmmm che sensazione piacevole, quella lingua robusta e serpeggiante! Lo fermai solo un istante per togliermi le mutandine, poi lo lasciai riprendere l’opera; lui mi leccò ancora per qualche minuto, cercando di infilare la lingua più a fondo possibile e chiedendomi di tanto in tanto se mi piacesse. Soddisfatto per avermi assaggiata a quel modo, si rialzò e prese a spogliarsi rivelando prima un fisico tonico e villoso, poi un bellissimo e grosso cazzone, già quasi eretto… forse il più grosso da me visto sino a quel momento!!
Appena vidi quella meraviglia di carne calda, come si può ben immaginare non resistetti e, dopo qualche sboccato complimento, mi avventai su di esso con mani e bocca, iniziando a segarlo lentamente e a leccarlo ingorda! Momenti fantastici… quel bellissimo cazzo entrava a fatica nella mia bocca: già la cappella me la riempiva tutta! Presi a dargli lunghe leccate partendo dai testicoli per salire lungo l’asta, sino al frenulo e al glande, per poi imboccarlo giocando tutto intorno alla cappella con la lingua, e infine cercando di mandarmelo in gola il più possibile anche a rischio di vomito… per poi tirarmelo fuori dalla bocca e ricominciare dai testicoli! Quell’enorme cazzo, oltre ad essere molto benfatto, aveva un buonissimo sapore, e io me lo gustai in bocca per parecchi minuti; lui ogni tanto mi fermò affermando, con mia gran libidine, che lo eccitavo così tanto da aver bisogno di intervalli per non venire troppo presto! Naturalmente gli concessi quelle soste di buon grado: neppure io volevo rischiare che venisse senza avermelo prima dato ben bene nel culo!!
Quando infine fummo entrambi soddisfatti del servizietto di bocca che gli avevo regalato, arrivò il momento: gli proposi di incularmi, al che lui divenne raggiante! “Però dobbiamo fare con calma…” gli dissi “…finora non ne ho mai preso uno così grosso!”; lui sorrise dicendomi di non preoccuparmi e si infilò il profilattico che intanto gli avevo passato. Per parte mia, presi una generosa quantità di gel lubrificante e me lo misi nello sfintere, spingendomelo dentro con le dita e dilatandomi il più possibile il buchino; quando mi ritenni pronta, il gel in eccesso che avevo sulla mano lo passai sul suo profilattico. “Cominciamo con me sdraiata” gli feci “lo prenderò più facilmente…” e mi stesi sul letto a pancia sotto; lui si piazzò a cavalcioni sopra le mie cosce e mi appoggiò il cazzone tra le chiappe… già il semplice contatto mi mandò in estasi!! Io glielo afferrai con la mano e mi puntai l’enorme cappella dritta sull’ano… lui cominciò a spingere tra i miei “Piano, piano per favore…”!
Sentendolo iniziare a farsi strada dentro di me, mi rilassai il più possibile e mi afferrai i glutei, per divaricarli e facilitare la penetrazione… lui spinse lentamente ma inesorabilmente… la sua grossa cappella finalmente entrò tutta, poi continuò ad insinuarsi lentamente più a fondo… diversamente da quanto mi aspettavo non sentii molto dolore, comunque il suo enorme cazzo faceva fatica ad entrare tutto. Allora gli chiesi di cambiare posizione: lui disteso su letto col cazzo all’aria, e io sopra per impalarmi. Mi misi a cavalcioni sulle sue gambe con la schiena verso di lui, poi gli afferrai l’uccello e me lo puntai di nuovo nel buchino, infine scesi col bacino lasciando entrare lentamente dentro prima la cappella poi tutta l’asta fino alle palle, ora senza troppo sforzo, mentre lui mi guardava deliziato il culo aperto e il suo cazzo che ci spariva tutto dentro! Preso l’enorme affare, per un po’ andai su e giù in quella posizione per abituami a quella voluminosa presenza nel mio retto.
Ormai era fatta: ero riuscita a prenderlo tutto, e ero dilatata al punto giusto! Potevamo proseguire nel goderci reciprocamente i nostri corpi per soddisfare la nostra libidine!! Appena sentii le mie cosce affaticate dal su e giù dalla posizione in “reverse cow-girl”, mi alzai e gli proposi di prendermi distesa come avevamo provato all’inizio. Naturalmente stavolta fu più facile: me lo mise tutto dentro nel culo senza problemi e ricominciò a stantuffarmi, lentamente ma vigorosamente. Per molti minuti mi sodomizzò in quella posizione, tutto disteso sopra di me, mugolando e sussurrandomi paroline di apprezzamento; ogni tanto estrasse il cazzone dal mio retto, fermandosi qualche istante in ammirazione ma anche per trattenere l’orgasmo, per poi rimettermelo dentro e riprendere la monta.
Quell’enorme uccello mi faceva sentire tutta e tremendamente femmina, devo ammetterlo… ma era anche così grosso da affaticarmi il buchino, così ad un certo punto dovetti chiedergli di fermarci, riprendere fiato e magari cambiare posizione… lui concordò naturalmente: come detto prima, era molto eccitato ma non voleva venire troppo presto! Approfittai della breve pausa per controllare ancora la chat, ma l’altro uomo con cui avevo appuntamento era sempre offline: non solo non si era presentato, ma neppure si era degnato di mandare un messaggio di scuse o giustificazione!! Comunque, scacciai dal mio animo il risentimento per quel comportamento ineducato e tornai a prendermi cura del cazzone del gentile amico presente!
Lui, sempre sorridente e delicato, mi chiese di incularmi faccia a faccia, ossia alla missionaria; “Va bene…” feci io “…ma con calma, ce l’hai così lungo!”. Mi misi quindi sul letto di schiena ed alzai le gambe aprendole; lui si piazzò di fronte a me, mi prese le gambe per piazzarsele sulle spalle, facendomi così alzare il culo all’altezza del suo uccellone. Per facilitare le cose, glielo presi in mano e puntai la sua cappella sul mio buchino, ormai ben slabbrato dalla lunga penetrazione già gustata. Con una leggera spinta, il suo cazzone mi scivolò tutto dentro senza il minimo sforzo, e lui riprese a sodomizzarmi… o forse, in quella posizione, dovrei più propriamente dire “scoparmi”?? Il suo gran bastone di carne era molto lungo, comunque non mi causava troppo fastidio in fondo al retto… forse perché in quella posizione potevo stringere appena i glutei, evitando così una penetrazione troppo profonda. Dovetti anche ammettere con me stessa che, pur prediligendo essere presa da dietro, l’insolita inculata/scopata alla missionaria regalava sensazioni uniche… forse ancor più femminili!!
Dopo alcuni minuti di quella posizione, tuttavia, cominciai ad avvertire il tipico fastidio dovuto ad un cazzo troppo lungo in fondo al retto; quindi alzai la gamba sinistra e, facendola passare sopra di lui la portai a contatto della destra, in pratica ritrovandomi distesa sul fianco a cosce unite. Lui mantenne la posizione per la missionaria con l’uccello dentro di me e, appena ebbi assunta la nuova posizione, riprese a fottermi energicamente continuando a sussurrarmi i suoi gentili complimenti. Così messa sul fianco il suo cazzone non mi batteva più in fondo, perciò ripresi anche io a godermi pienamente quella fantastica inculata! Perso ormai ogni freno, cominciai anche io a gemere di piacere, mugolando esortazioni troiesche come “…Si, si… bravo… dai, aprimi tutta… sfondami… dammelo tutto… ancora!!”.
Alcuni altri minuti di monta, e di nuovo ci fermammo per riprendere fiato; mi alzai un attimo dal letto per un’altra occhiata alla chat, ma invano: il secondo tizio era sempre assente! Poi l’occhio mi cadde sul grosso specchio ovale che il padrone di casa aveva opportunamente collocato accanto alla finestra, rivolto verso il centro stanza, e mi venne voglia di vedere il mio culetto col cazzone dentro! Suggerii all’occasionale trombamico di stendersi sul letto come avevamo fatto all’inizio, e io mi misi sopra di lui alla “cow-girl” con la schiena verso lo specchio… gli presi l’uccellone, sempre duro e maestoso, e me lo guidai nel buchino ormai aperto cercando di vedere la mia immagine riflessa! Che bello, bellissimo…!! Vedere nello specchio quel cazzone entrarmi e uscirmi ritmicamente dallo sfintere, al mio su e giù, fu per me davvero uno spettacolo insolito, inebriante e pregno di femminea soddisfazione!!
Mi impalai sul quel randello a lungo, strizzandomi ogni tanto i capezzoli al culmine della libidine… l’amico continuò a sussurrarmi commenti e paroline dolci; potei leggergli in viso che stava facendo fatica a trattenere l’orgasmo, tant’è che poco dopo mi chiese di fermarci. Ci ritrovammo seduti sul letto per qualche istante, poi lui volle prendermi alla pecorina; mi fece mettere a quattro zampe col culo all’aria, ginocchia molto vicino al bordo del materasso. Si piazzò dietro di me in piedi, appoggiò la cappella sul mio sfintere ormai slabbratissimo e, spingendo senza il minimo sforzo, me lo fece di nuovo scivolare tutto dentro. Cominciò di nuovo ad incularmi con forza, poi mi chiese “Dove vuoi che ti venga, nel culo o in bocca…?”; ammetto che per un attimo pensai di ricevere una bella sborrata in viso, ma poi diedi priorità all’inculata… “Nel culo…” gli feci con un filo di voce “…mi piace troppo nel culo, anche col preservativo…”!
E così andò; il mio occasionale amante andò avanti a sbattermi ancora per diversi minuti, dandomi il cazzone nel culo sempre più energicamente finché, con sonori mugolii di piacere, mi assestò alcuni ultimi poderosi colpi di bacino per poi fermarsi, al culmine dell’estasi, tenendomi stretta a sé per i fianchi mentre veniva dentro di me. Io, per tutti quei minuti, corrisposi la poderosa monta spingendo ritmicamente il mio bacino verso il suo per farmi penetrare più a fondo e più lascivamente, mentre gemevo di piacere come una puttanella in calore… si, lo ammetto, quel pomeriggio mi sentii completamente femmina con quell’uomo dal fantastico uccello!
Entrambi sfatti, lui dall’orgasmo e io dalla prolungata ed abnorme penetrazione, restammo per qualche istante sul letto. Poi lui andò in bagno per sciacquarsi, mentre io mi asciugai il poco gel che mi stava colando sulle cosce; lui tornò in camera e si rivestì, sussurrandomi qualche altro bel commento. Prima di andarsene, mi chiese di potermi fare qualche foto sexy ed io naturalmente lo accontentai: mi girai di spalle verso di lui e mi misi in posa, sporgendo bene il culetto ed aprendomelo con le mani per mostrare il buco che mi aveva oltremodo slabbrato, mentre lui mi faceva alcuni scatti! Infine, qualche ultimo convenevole per salutarci e se ne andò.
Rimasta sola, diedi un’ultima occhiata svogliata alla chat nella speranza che l’altro uomo si fosse fatto vivo, ma niente!! Allora chiamai l’amico padrone di casa, per ringraziarlo della sua ospitalità; scese dal piano superiore, dove di solito rimaneva quando la camera era occupata, e facemmo qualche chiacchiera. Lui mi guardò con aria ammirata: ero ancora vestita in modo sexy e truccata; allora, giusto per aumentare la reciproca confidenza, gli chiesi di farmi qualche foto col mio cellulare e lui mi accontentò di buon grado… andammo in camera e io assunsi varie pose, alcune in piedi altre a pecorina sul letto, che lui immortalò… fui felice, perché quelle foto mi avrebbero fatto comodo anche per cambiare, ogni tanto, le immagini del mio profilo! A quel punto, venne l’ora di rientrare… mi ricomposi, struccandomi e lavandomi il viso; poi mi rivestii al maschile e, fatta la borsa, ringraziai e salutai l’ospitale amico e me ne tornai a casa.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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