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Paolo, Chiara e i loro uccelli (Bisex)


di pato3
03.05.2012    |    47.397    |    2 9.7
"Sborrammo io nella fica lui nel culo..."
Mi chiamo Paolo, 21 anni, vi racconto la storia che ha reso la mia vita un’avventura eccitante. Sono fidanzato con Chiara dal terzo liceo.
Il quinto anno di liceo nella nostra classe arrivò un ragazzo ripetente, Mauro, che si dichiarava bisex. Era un tipo eccentrico, e non faceva nulla per nascondere la sua natura sessuale. Anzi, era piuttosto esibizionista e anche nell’abbigliamento e nel look ostentava i suoi gusti.
Sembrava omosessuale, tutti lo chiamavano la checca, ma lui adorava la fica come qualsiasi altro “uomo”, aveva però una cosa che con più attenzione considererei un vantaggio: gli piaceva anche il cazzo. Il motivo per cui lo definisco un vantaggio è che lui provava piacere con qualsiasi bell’individuo, sia esso uomo o donna. Non lasciava chiusa nessuna porta.
Appena arrivò, non avendo ancora alcun rapporto d’amicizia con Mauro, lo consideravo, come tutti, una checca e un esibizionista. Così quando per mia sfortuna, che poi divenne fortuna, Mauro divenne il mio vicino di banco, non ero affatto contento della cosa.
Col tempo però diventammo amici e mi aprii alla sua visione della vita. L’idea di provare piacere in tutti i modi umanamente possibili è grandiosa e mi lasciai affascinare da questa cosa.
Ero fidanzato e non avevo quindi in mente di andare con un uomo, né tantomeno con una donna che non fosse Chiara. Tuttavia la curiosità mi portò un giorno a visitare un sito porno, e invece di visitare le mie solite categorie preferite, che erano “Gangbang”, “Bukkake”, “Interracial” o ”MILF”, decisi di avventurarmi nella categoria Bisex. Cliccai su un video che mostrava una giovane e bella ragazza legare il proprio fidanzato e farlo scopare analmente da un uomo di colore, quest’ultimo poi finito con il ragazzo tromba violentemente la ragazzina, mentre il cornuto sta a guardare. Avevo il cazzo duro e dovetti per forza masturbarmi guardando quella scena, immaginando e sperando che un giorno avrei vissuto anche io un’avventura simile.
Qualche giorno dopo parlando con Chiara le confessai che non mi dispiacerebbe se un ragazzo si aggiungesse nei nostri giochetti sessuali. Fino ad allora non avevamo mai trasgredito in ambito sessuale, eravamo giovani e non ne sentivamo la necessità, ma sentivamo che il nostro rapporto poteva raggiungere livelli di erotismo inaspettati. Chiara dapprima mi chiese se ero impazzito, poi quando vide che non potevo essere più serio cominciò a mostrarmi il suo interesse per la cosa.
“Beh io non ti tradirei mai! Ma se ti senti più eccitato con un altro che mi scopa possiamo provare!” disse infine Chiara; “Non te lo scoperesti solo tu, magari ci gioco anche io se è un bel tipo, che ne pensi?”domandai, cercando di farle capire le mie curiosità bisessuali.
“Ah ecco sapevo che mi stavi prendendo per il culo” credeva che scherzassi, non immaginava che avessi sviluppato questi nuovi interessi, ma poi capì che le mie intenzioni erano serie. Decidemmo di giocare con l’esperto in materia: Mauro.
Mauro è biondo, ha i capelli lunghi e lisci, molto magro e alto 185 centimetri circa.
Chiara capelli neri, splendidi occhi azzurri, terza di seno, fisico sportivo e culo perfetto. La solita bella ragazza di 18 anni all’epoca.
Mauro accettò il mio invito a passare una serata con noi. Eravamo a casa mia, avevo casa libera tutta la sera e la notte. Ordinammo tre pizze che ci furono portate a casa, mangiammo lentamente, il gioco era iniziato già a cena.
Mauro propose di mangiare senza pantaloni e senza mutande. Eravamo seduti attorno ad un tavolino piccolo, quadrato, di sopra eravamo vestiti, sotto il tavolo nudi. Mentre mangiavamo con una mano, con l’altra stuzzicavamo il nostro vicino. Ci accarezzammo tutti e tre. Non mi era mai successo che un ragazzo accarezzasse il mio pene.
Non avevo ancora visto il pene del mio compagno di classe, quando si alzò dal tavolo per prendere un’altra birra e per provocarci con il suo cazzo smisurato. Sarà stato almeno 18 centimetri, come il mio in erezione, solo che il suo era ancora flaccido. Chiara ed io lo fissammo eccitati. Tornato con la sua birra appoggiò il membro sulla tavola.
L’intraprendente Mauro adesso proponeva un nuovo gioco, per introdurmi alla bisessualità: si era messo sotto il tavolo con Chiara, la masturbava, e nel frattempo dovevo indovinare chi mi stava succhiando il cazzo. Non capivo, sbirciai, era Mauro: lo succhiava davvero bene. Stava facendo godere sia me, con la bocca, che Chiara con le dita.
Andammo a letto. Mauro era in mezzo tra me e Chiara, ci toccavamo, eravamo aggrovigliati e non sempre capivamo chi toccava chi. Aveva un culo liscissimo il mio amico, quasi da donna.
Ci alzammo in piedi io e lui, stringere il suo cazzo in mano mi faceva sentire come se stessi impugnando una spada. Mentre gli facevo una sega Chiara mi succhiava il cazzo, guardando lei mi venne voglia di provare a fare quello che faceva lei così presi il cazzone del mio amico in bocca. Aveva un buon sapore di birra perché se l’era rovesciata addosso.
“Se sborri riesci a ripartire subito?” chiesi a Mauro che mi rispose affermativamente. Così ricominciai a masturbarlo forte finché inondò di sborra la faccia di Chiara che mi stava ancora succhiando il cazzo.
Con la sborra ancora in faccia Chiara si mise supina sul letto, Mauro la penetrò nella fica e mi chiese di metterglielo nel culo. C’era davvero poca differenza con il culo di una donna, tuttavia era un passo importante per me, non me la sentivo e non lo feci. Rimase un po’ deluso e si fece mettere il collo della bottiglia di birra in culo. Così mentre con una bottiglia in culo si scopava la mia ragazza io lo mettevo in bocca al bravo pompinaro Mauro. Poi lo mettevo in bocca a Chiara, poi di nuovo e Mauro e poi Chiara, mi divertivo a passare di bocca in bocca. Erano bravi entrambi. Come due belle puttane.
Avevo bisogno anche io dei buchi più profondi della mia donna così mi distesi, lei rivolta verso di me mi diede la fica. Mi metteva le tette in faccia mentre Mauro, ancora con la bottiglia in culo, metteva il suo grosso cazzo, non senza fatica, nel culo di Chiara.
Spingevamo con gran vigore, ci divertivamo, sicuramente Mauro si divertiva più di me, dava e riceveva. Sborrammo io nella fica lui nel culo.
La nottata trasgressiva continuò senza grandi sussulti.
Volevo un ragazzo di colore, come quel video che mi aveva fatto innamorare del sesso bisex, tuttavia per il mio culo volevo un cazzo di piccola taglia, almeno per la prima volta.
Cercai e ricercai ragazzi mini dotati, volevo una cosa a quattro con un mini dotato, un nero, io e Chiara.
Ci riuscii quando avevo già finito la maturità. Era estate, e Chiara ed io eravamo esaltati per il diploma da poco conseguito. Pervertiti e curiosi com’eravamo andammo in una spiaggia per nudisti, c’erano moltissimi uomini, di tutte le età, e poche donne, perlopiù molto mature. In quella spiaggia Chiara scelse il ragazzo col cazzo piccolo più carino che trovò, Luigi, informato sulle nostre intenzioni si unì volentieri a noi, era disposto a mettermelo in culo pur di farsi Chiara, bella e raggiante più del solito. Adesso mancava il ragazzo di colore. Questo lo trovammo su internet, era un amico di un amico su facebook. Fu una richiesta secca e rapida fatta col profilo di lei:” Ti va di scoparmi con il mio fidanzato?”, Petrus rispose sì senza pensarci troppo.
Il gruppetto era formato. Andammo a casa mia, io e gli altri due ci sedemmo sul letto mentre spingevamo Chiara ad improvvisare uno spogliarello per noi. Fu molto eccitante, specialmente per il ragazzo col cazzetto che era già molto eccitato. Chiara spogliò il ragazzo di colore, io mi spogliai con Luigi.
Chiara ed io eravamo a pecorina sul letto uno di fronte all’altra e aspettavamo i nostri cazzi. Lei quello bello nero e grosso, io quello piccolo, l’ideale per sverginarmi analmente.
Io e Chiara cominciammo a limonare mentre Luigi mi metteva la vaselina, il suo pene non era duro così mi chiese il permesso di farselo succhiare da Chiara, lei glielo succhiò e il piccolo pene si raddrizzò subito, pronto ad entrare nel mio culo lubrificato.
Con molta calma e dolcemente Luigi mi penetrò, più facilmente di quanto il grosso negro ci mise a penetrare Chiara, che sebbene avesse la fica già molto bagnata, doveva pur sempre accogliere un cazzo di dimensioni enormi. Tuttavia rapidamente fummo entrambi con un cazzo dentro e godevamo.
Mi piaceva, il cazzo era piccolo per cui non mi arrecava dolore, la mia ragazza invece oltre a godere come una porca sentiva un po’ di dolore a causa del lungo bastone che la stava penetrando, con una certa violenza. Avevo il pene eretto intanto quello mi avvisava che stava per venire, ero soddisfatto, anche se era durato solo un paio di minuti bastava così per la mia prima volta.
Mi venne in culo.
Intanto Petrus non era che all’inizio, Chiara non ce la faceva più a stare a pecorina così si distese a pancia in giù sul materasso, il nero continuava a spingere, io col culo inondato di sborra e Luigi la guardavamo estasiati. Era davvero bella con quell’espressione di godimento mista a dolore.
Fermai Petrus, che sembrava un pornoattore assatanato, per far sì che Chiara si girasse, in modo da permettere a me e a Luigi di giocare con i suoi seni o di metterglielo in bocca.
Petrus ricominciò a penetrarla, io mi misi cavalcioni su di lei per metterglielo tra le tette e Luigi glielo metteva in bocca. Eravamo in tre su di lei, in posizioni non molto comode ma eccitati. A Luigi tornò il cazzetto duro, una piccola pistola sempre pronta a sparare.
Chiara chiese a Petrus di fermarsi, il ragazzo doveva ancora venire, e siccome lo voleva fortemente Chiara si inginocchiò per succhiarglielo cercando di farlo venire.
Petrus era seduto sul letto, io mi sedetti alla sua destra e Luigi alla sua sinistra, così Chiara ci poteva masturbare mentre lo succhiava. Diversi minuti passarono, il ragazzo di colore non accennava a sborrare. Avrebbe voluto metterlo nel culo di Chiara, così sarebbe venuto più facilmente. Chiara però non aveva intenzione di farsi sfondare l’ano da quel pene gigantesco.
Ci prendemmo una pausa, per bere e recuperare le forze, specialmente io e Chiara che eravamo stati penetrati.
Dopo mezz’ora tornammo in camera, con due mani masturbavo il gran cazzo nero, che bella sensazione stringerlo forte, mentre lo indirizzavo nella bocca di Chiara, in un altro tentativo di far venire il bisonte.
La velocità con cui spippettavo la gran mazza era supersonica, e anche io fui meravigliato di quanta foga e passione ci mettevo. Intanto Chiara teneva la bocca spalancata, dove accoglieva il grande arnese ebano. Timidamente Luigi penetrava la mia ragazza da dietro.
Dopo pochi minuti Luigi le venne nella fica ed io, che da un po’ davo il cambio a Chiara nel succhiare il cazzo nero, appena Luigi disse che aveva finito mi precipitai a leccare la fica di Chiara per ripulirla dalla sborra con la mia bocca. Era buona, davvero tanto. Eravamo tutti abbastanza stanchi, ma Petrus ancora non era venuto, e ci sembrava sbagliato non farlo godere fino in fondo come tutti noi. Luigi si pulì e se ne andò, restammo in tre. Petrus avvisò che era quasi pronto anche lui, si sdraiò sul dorso, Chiara sopra di lui prese il cazzo nella fica, ormai rossa e un po’ gonfia, mentre lei saltava su di lui rapidamente con gran godimento, io leccavo le palle di Petrus, la cosa lo faceva godere tantissimo sentivo che era pronto a riempire la mia ragazza, avevo anche io i miei bisogni e penetrai analmente la mia donna. Nel giro di pochi minuti la gran mazza finalmente sparò una gran quantità di sborra nella fica di Chiara, ancora una volta la leccai tutta e in parte la sputai in bocca a Chiara che meritava la sua parte. Petrus ci ringraziò, si pulì e se ne andò. Avevo scoperto nuovi piaceri del sesso. Sapevo che da quel giorno la mia vita sessuale sarebbe potuta solo migliorare.
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