Gay & Bisex
In viaggio. Barcellona di notte
di pato3
19.02.2014 |
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"Bello grosso eh" disse Luiz che aveva notato l'interesse curioso dei due fidanzatini..."
A conclusione del suo viaggio europeo l'ultima tappa, obbligata, di Mauro fu a Barcellona, dove stava la sua ragazza. Sofia, italiana, era in Spagna per l'Erasmus. La storia tra i due stava vivendo un periodo di incertezza, Mauro non aveva una buona considerazione di chi andava in Erasmus, e in particolar modo considerava la Spagna, non a caso la meta più popolare, una scelta più per divertirsi che per fare esami.Nonostante la sua contrarietà non volle mai litigare con Sofia con quel pretesto, purtroppo però la distanza era una pessima nemica.
Sofia era contentissima di rivedere il suo ragazzo dal vivo, Skype non poteva essere sufficiente. Certo dovette ripulire accuratamente la sua stanza da ogni possibile prova residuale di visite maschili, che c'erano state. Questo non significa che lei non amasse Mauro, ma la lontananza, la gioventù e a volte l'alcool o il fumo non lasciavano scampo ad una ragazza bella come lei.
Una ragazza minuta, estremamente bella, dai capelli neri, lisci, perfetti, gli occhi scuri da cerbiatto e un sorriso disarmante. È davvero il viso a fare la differenza, e in particolare lo sguardo a lasciare a bocca aperta chiunque ne sia investito. Anche vista da dietro ha il suo perché: la sua figura è longilinea, nonostante non fosse alta, ma era molto magra. Solo da vicino ci si accorgeva di quanto leggera fosse. Il seno era praticamente inesistente, ma di certo non rappresenta un problema per una tale bellezza.
Quando i due si incontrarono Mauro si ricordò perché l'amava: il sorriso. Colpito come la prima volta all'università da quei denti perfetti e da quelle fossette delicate, dimenticò tutti i dubbi e sospetti. Dovette dimenticarli anche perché si sentiva in colpa adesso per le avventure vissute fino ad allora.
Barcellona è una città perennemente in festa, la seconda sera insieme Mauro e Sofia andarono ad una festa in una fantastica villa privata, una festa quasi in stile Gatsby, bella compagnia, adulti e studenti, ricchi e squattrinati. Sembrava quasi capodanno, la gente fluiva per le strade del centro, appena fuori dalla villa, con bottiglie di spumante e calici in mano.
Erano quasi le tre di notte, i due fidanzati avevano bevuto molto, erano appena usciti e stavano tornando a casa. In strada incontrarono due ragazzi che si fermarono ad ammirare il vestito di Sofia. Mauro, di solito geloso, era addolcito dall'alcool e stette a guardare, inoltre dopo due secondi o forse tre ebbe l'intuizione che lo placò definitivamente: quei due erano gay. Infatti dopo il vestito si innamorarono delle scarpe.
Il vestito era corto, colore oro, scollato dietro, non d'avanti, dove non c'era il reggiseno. D'altronde con un seno appena abbozzato ed in piena estate Sofia non voleva sentir parlare di reggiseni. Le scarpe erano nere con un tacco vertiginoso.
Adesso era Mauro ad interessarsi a loro, come se volesse essere perdonato di aver pensato anche per un minuto che i due potessero provarci con la sua ragazza. Chi erano? Da dove venivano? Come mai erano lì? Non era curioso ma ci teneva ad apparire cortese.
I due ragazzi erano brasiliani, uno bianco, l'altro un po' più abbronzato ma non proprio mulatto. Parlavano molto bene l'italiano. Uno era un modello, l'altro studiava moda. Entrambi però avevano le qualità fisiche da modelli: alti molto più di Mauro e prestanti, ben vestiti. Erano lì per una serie di sfilate e servizi fotografici.
Iniziò quasi una gara di cordialità, complice l'alcool ricordiamocene, si fecero qualche foto insieme e la condivisero immediatamente su un qualche social network, come fossero amici fraterni. I piani dei due fidanzati erano di finire di divertirsi a casa, ma con l'incontro dei due modelli ritornarono a ballare sfrenati, incollati l'uno all'altro, ammiccanti, sensuali. Attorno a lei i tre maschi, il suo uomo era poco vigile, e stava attento a tenere lontano i ragazzi sconosciuti, mentre i due ormai amici sembravano essere un po' meno gay. Forse avrebbe dovuto evitare giudizi affrettati. Tutti erano euforici, decisero di andare insieme a casa.
"Venite da noi ragazzi, fumiamo un po'", Paulo (lo studente di moda) li invitò. Sofia, che trovava molto simpatici i ragazzi, cercava appoggio nello sguardo di Mauro. Anche a Marco piacevano, andarono.
A casa si dimenticarono per cosa erano andati, Sofia e Mauro abituati a standard più bassi rimasero colpiti da quella casa bellissima. Era la casa di un non meglio specificato amico, che gliel'aveva lasciata libera per la loro vacanza-lavoro a Barcellona.
Stanchi, il primo oggetto di lusso che vollero conoscere meglio fu l'enorme divano di pelle bianco. Senza badare troppo allo stile (dopo una certa ora si può fare) Sofia si sedette a gambe aperte accanto a Mauro e si appoggiò sulla sua spalla.
Sulla poltrona Luiz (il modello) guardò e disse: "Ehi amica, guarda che divento etero!" la sua era una finta, non era gay, era fondamentalmente un curioso, anche il suo amico era curioso, ma stava molto più volentieri dalla parte del cazzo.
"Eh eh, sicuro, lo dico a Paulo!" rispose Sofia, senza ricomporsi, dando per scontato che fossero una coppia.
Paulo sentendosi chiamare raggiunse il trio. Era stato in camera sua dove aveva preso un vestito da donna creato da lui.
"Appena ti ho vista ho pensato subito a questo vestito, sarebbe perfetto per te!" disse tutto euforico. "Provalo, provalo!" disse l'altro aggiungendo euforia.
"Non mi cambierò mai, sono troppo stanca!"
"Dai mi offendo sennò, l'ho fatto io!"
"Ma è troppo largo per me!"
"Ma no, dai se non ti sta giusto e ti piace te ne faccio uno uguale su misura!".
A questo punto non poteva rifiutarsi.
"E va bene", si alzò, prese il vestito, lo stimò largo e disse "giratevi su!".
Si girarono e si cambiò lì in mezzo a loro. Mauro,assente, non prestava troppa attenzione.
"Largo! Hai uno specchio?"
"Sì di qua!" si spostarono entrambi i brasiliani. Mauro restò sul divano.
Il vestito era molto scollato, essendo largo e non essendo un seno che si discostava molto dal petto, Sofia senza accorgersene seguiva i ragazzi con un capezzolo in bella vista. Se ne accorse davanti allo specchio, subito intervenne Paulo ad aggiustare e memorizzò un paio di correzioni da apportare.
Luiz si affacciò appoggiandosi alla spalla dell'amico, guardando la ragazza allo specchio che era a fianco a lui. Le sfiorò la schiena scoperta e le disse in italiano: "Sei bellissima!". Ringraziò senza aver capito che non era un complimento innocente.
La scollatura era davvero troppo larga e scappò fuori l'altro capezzolo. "Anche i tuoi capezzoli sono bellissimi lo sai?". Adesso iniziava a capire forse di non essergli così indifferente. Paulo invece era immerso nella sua professionalità e trovò un vestito che potesse andarle bene. "Prova questo!", stavolta lei non chiese di girarsi, con naturalezza si spogliò davanti allo specchio, rimase in mutande più del necessario, si guardava e si piaceva. E piaceva anche agli altri due, lo leggeva nei loro occhi riflessi nello specchio, innamorati di quella figura così perfetta.
Mauro ricompariva, barcollando, stanco, non più così ubriaco. La sua ragazza si stava rivestendo col nuovo vestito, ma lui fece in tempo a vederla davanti allo specchio nuda e loro due ammirarla.
Disse tra l'ironico e lo sprezzante: "Ragazzi, dai... Non potete essere così gay. È proprio figa!"
Si fermò sulla porta, la osservò ormai rivestita e aggiunse: "Al vostro posto me la sarei già scopata!".
"Stai attento!" rispose lei piccata "Mi sa che hanno cambiato sponda!" disse fiera di se stessa.
"Ha ragione lei Mauro, mi ha fatto eccitare" disse Paulo abbracciando Luiz. "Scopami!".
Mauro rise fragorosamente. "No tranquilla amore, sono sull'altra sponda ancora, meno male che ci sono io per te!" disse come se fosse l'unico a volerla.
Luiz prese il suo uomo e gli levò i pantaloni con violenza quasi. Le mutande erano piene, né Mauro né Sofia potevano ignorarlo. Erano piene, ma quello che c'era dentro non era in erezione. Sofia fantasticava sulla sontuosità di quello che sperava di vedere presto.
"Bello grosso eh" disse Luiz che aveva notato l'interesse curioso dei due fidanzatini. Volle soddisfare subito la curiosità e calò le mutande, tenendo fisso lo sguardo sugli occhi dei ragazzi, inginocchiandosi e mordicchiando il culo di Paulo.
La reazione di Sofia fu di innocente stupore, si voltò per guardare Mauro, con una mano sulla bocca, quasi a cercare il permesso di apprezzare. Permesso accordato totalmente, con lo sguardo. Il pene era grosso, lungo, scappellato, scuro e leggermente incurvato a sinistra.
Così lei poté dire: "L'hai mai misurato?" e prese il metro da sarto che era sulla scrivania dell'aspirante stilista. Lo passò a Paulo, era ancora moscio, diciassette centimetri. "Guarda, guarda, diciassette esatti". Si avvicinarono Mauro e Sofia, lei guardò più da vicino, perché Mauro ritenne che non era compito suo avvicinarsi troppo.
"Secondo me piace anche a Mauro" disse Luiz, "Non puoi essere così etero!" continuò facendo il verso alla frase di prima di Mauro. Sofia si trovò d'accordo.
"Certi capolavori vanno apprezzati!" Mauro stupì tutti e anche se stesso.
Bisognava misurarlo anche in erezione, Luiz chiese al suo uomo in portoghese: "Mano o bocca?". La risposta fu bocca e Luiz si inginocchiò. Indurito misurarono: ventitré, quasi ventiquattro. Luiz comunicò di averlo duro e di avere una sorpresa. La sorpresa era un numero: ventisette. Era più grosso di quello di Paulo.
Sofia era allibita. "Cazzo...cazzo...cazzo". Rideva nervosamente e si tratteneva a fatica dall'avventarsi su di un pene.
"Peccato eh che non te lo danno amore?" Mauro era ancora convinto di questo, era l'unico a non aver ancora capito nulla. Aggiunse sospirando: "Le ingiustizie della vita!". Sofia rispose, ormai incontenibile: "Se non me lo danno me lo piglio vuoi vedere?".
I due ragazzi si distesero a terra impegnati in una lunga sessantanove.
Sofia si liberò rapidamente del vestito, "Scopami!" disse al suo lui, che si spogliò rapidamente.
Luiz però quella notte aveva voglia di fica. Mentre se lo faceva succhiare dall'amico disse: "Venite più vicini!". Mauro era riluttante, Sofia decisamente no, si avvicinarono. La ragazza apprezzava quei corpi perfetti, quasi uguali, che si davano piacere. Erano due bellissimi ragazzi, non che Mauro fosse brutto, ma era un'altra categoria, quelli erano due pezzi di modelli da un metro e novanta (e quanti altri centimetri!). Mauro aveva capito e accettato quella passione purché fosse la storia di una notte. D'altro canto anche lui era rimasto piacevolmente incuriosito da quei corpi perfetti. Muscolosi, lisci, grossi, definiti. Le vene che correvano sui cazzi duri e bagnati di saliva dei due brasiliani attiravano anche lui.
Finalmente Luiz propose lo scambio di coppia, con grande semplicità: "Scambio di coppia?". "Sì, domani" rispose Mauro, che ci stava pensando seriamente quando cominciò a sgrillettare la sua ragazza, a dieci centimetri da loro. La domanda secca e quasi impertinente aveva ampie speranze di successo, e la risposta fisica era quasi un sì, infatti Mauro si mise a leccare la fica e Sofia stava comodamente adagiata con la testa sul petto potente di Luiz, che smetteva momentaneamente di succhiare il cazzo del suo amico per flirtare meglio con quella meraviglia. Il cazzo stava da parte, vicino alla guancia di Luiz che lo teneva con la mano sinistra. Immerso com'era Mauro negli umori di Sofia, non si era accorto che il brasiliano aveva già preso contatto con il timido seno della sua ragazza. Lo accarezzava con delicatezza con le grandi mani. "Forse mi piaci così tanto perché delle donne non amo troppo le tette" le sussurrò ironico. "Ah ti sembro un uomo quindi?" Mauro alzò la testa pensando parlasse con lui. E vide l'uomo stringere la sua donna. Capì e tornò a leccare senza più alzare lo sguardo.
"Dai una succhiatina a questo!" Luiz diresse il cazzo di Paulo verso la bocca della ragazza. Per la prima volta Sofia lo prese davanti a Mauro, che sbirciava senza indugiare troppo, e lo fece senza neanche cercare il consenso del suo uomo. Poi piano piano scivolava verso l'alto in modo da avvicinare la ragazza al suo pene.
La situazione ingrovigliata vedeva Mauro leccare la fica di Sofia. Sofia perpendicolare agli altri due ragazzi succhiava il palo di Paulo che lo succhiava a Luiz, che pizzicava i capezzoli di Sofia.
Luiz presto si alzò e allora tutto si scompose, andò a prendere i preservativi. Paulo era andato a sedersi con la schiena al vicino muro, Sofia, che non era più la donna di Mauro, lo seguì. Accovacciata a terra sul fianco sinistro accanto a Paulo lo succhiava.
"Ne vuoi un po' anche tu?" chiese Luiz a Mauro, dopo essere tornato con una bella scorta di profilattici.
"Sto bene così" rispose sorridente. E si distese guardando il soffitto, combattuto tra la gelosia e la voglia di scopare.
Luiz lo prese con la forza, seppur scherzosamente, e lo portò dove Paulo e Sofia si davano da fare. Luiz spalle al muro a fianco del suo amico invitava ancora Mauro a spompinarlo.
Mauro invece si sedette a fianco a lui e disse: "Aspetto che Sofia arrivi qui a succhiarlo un po' anche a me!".
"Ci conviene iniziare, lì andranno per le lunghe".
Mauro si stava convincendo, ma era Paulo a volere Mauro, e Luiz preferiva provare Sofia, così Paulo intervenne nella conversazione tra i due: "No no niente lunghe, ora Sofia viene da te. Mauro vieni qui!". Andò, senza incrociare lo sguardo di Sofia che meravigliata lo guardava senza però cercarne gli occhi. Si osservavano di nascosto scoprendo nuove cose l'uno dell'altro. Vide che Mauro prese in bocca il cazzo che era appena stato bagnato dalle sue labbra e si stupì. Poi pensò al cazzo di Luiz. Niente pompino per lui. Ci si sedette sopra e lo prese senza preservativo.
Il ritmo con cui lo prendeva era infernale. Nell'altra coppia invece le cose non andavano così bene. Mauro era scarsissimo all'orale. Paulo lo bocciò senza appello e iniziò a fargli una sega, alla quale Mauro rispose, almeno quella la sapeva fare per forza di cose. Mauro era definitivamente catturato dal muscoloso amico. Gli baciò i pettorali, morse piano un capezzolo.
"Lo prendi in culo?" chiese Paulo. Mauro non voleva rispondere, per adesso gli piaceva così, teneva il bastone in mano.
"Guarda la tua ragazza come si diverte" continuò il brasiliano, "Divertiti anche tu". Si girò a guardarla, lei saltava su e giù con gli occhi chiusi, lui le chiese un bacio ma lei era così concentrata che lo ignorò, allora lui tornò sul cazzo brasiliano che non aveva mollato un secondo da quando l'aveva stretto tra le mani. Si avvicinò con la bocca ma non per succhiarlo, solo per leccarlo, prima la cappella, poi tutto, poi le palle. Paul scivolò con la mano vicino al culo di Mauro, glielo strinse forte ma non riusciva a penetrarlo. Allora si fece più vicino, si leccò un dito e lo penetrò. Il cazzo di Mauro si fece più duro. Si mise in una posizione più comoda per ricevere la masturbazione anale e abbandonò il grosso pene di Paulo per concentrarsi sul suo e darsi il massimo del piacere. Era ora in ginocchio leggermente chinato in avanti.
Sofia aprì gli occhi e vide il suo uomo in quella posizione, li richiuse si voltò e chiese a Luiz di fermarsi un attimo, voleva girarsi. Allora si fermarono e lei lo cavalcò potendolo finalmente guardare e baciare. E soprattutto non doveva vedere Mauro. Ne era quasi disgustata da un lato; dall'altro ne era eccitata. Paulo disse a Mauro: "Se devi venire vienimi in bocca, non sul pavimento". Mauro obbedì, si girò, si alzò in piedi e glielo mise in bocca. "Ecco come fa un pompino un vero uomo" gli disse Paulo. Gli fece un pompino che forse neanche Sofia sapeva fare. Gli inondò presto la bocca. Entrambi erano felici, ma Paulo lo voleva nel culo, così chiese a Mauro di fare in fretta a ri-indurirsi. Mauro andò in bagno per pulirsi, asciugarsi e riassestarsi.
Sofia era quindi tutta per i due brasiliani. Paulo si apprestò a leccare tutto quello che poteva: palle, pene, liquidi e buco del culo della bellissima ragazza, che ogni volta che sentiva la lingua di Paulo avvicinarsi al suo buco emetteva un gemito dolce che interrompeva il piacere più rumoroso e ritmato che il cazzo di Luiz le procurava. "Hai mai avuto una doppia penetrazione?" le chiesero. La risposta fu no. "Ti va di provare?". La risposta fu sì. Paulo di corsa andò a prendere la vaselina e con mano esperta preparò l'ano inesperto di lei. I tre si allontanarono dal muro, Luiz si distese, Sofia gli mise il preservativo e lo seguì con la lingua in bocca e offrì largo spazio di manovra a Paulo che violentemente la penetrò in culo. Un urlo accompagnò l'irruzione del brasiliano. Mauro tornò con il cazzo in mano, non disse niente e stette a guardare e a masturbarsi nel tentativo di riattivarsi.
"Vieni vicino" disse Luiz inebetito. Mauro si avvicinò e chiese gentilmente a Sofia di aiutarlo a ritornare in campo. Lei lo prese in mano ma non era troppo coinvolta, i pettorali di Luiz la appassionavano di più. Quando però Mauro chiese esplicitamente e autorevolmente un pompino lei lo accontentò. Il pompino fu appassionato, ma la ragazza era assente per via dei doppi colpi, e poi non era tecnicamente all'altezza di Paulo. Nonostante ciò Mauro tornò attivo. Paulo esultò e lo chiamò a se. "Era ora! mettimelo in culo, sono già pronto per te". Sofia, recuperato un po' d'affetto per Mauro lo incoraggiò a modo suo dicendogli "Vieni qua frocetto, dammi un bacio!". Si baciarono, poi lui andò dietro Paulo. Il trio si fermò per permettere al quarto di aggiungersi. L'ingresso fu facile, il difficile era coordinarsi tutti insieme, ma partirono piano, in particolare Paulo penetrava piano il culo di Sofia, per permettere a Mauro di fare altrettanto sul suo culo. Preso il ritmo poterono accelerare.
Sofia fu la prima a stancarsi. Dopo svariati minuti di sandwich, era sfinita, chiese e ottenne di liberarsi. I ragazzi dovevano finire da soli. Sfinita nel fisico ma non nella fantasia, rise guardando il suo ragazzo inculare un cazzone lungo e alto il doppio di lui. "Vi prego fate un trenino, vi devo fare una foto! Giuro che non la faccio a vedere a nessuno". Andò a prendere il telefonino, Mauro non se la sentiva proprio di prender uno di quei bestioni dentro così chiuse il trenino, davanti a tutti stava Luiz. Foto scattata il trenino iniziò a viaggiare davvero. Sofia girava nuda per casa, cercava acqua, bevve, si riprese, i ragazzi ancora scopavano. Allora lei andò a far compagnia al suo ragazzo mettendogli un paio di dita nel culo. Poi lo abbandonò perché Luiz chiese di lei. Le chiese di scopare ma lei non ne poteva davvero più, disse di avere troppo male sia al culo che alla fica, così gli fece un pompino e finalmente Luiz venne. Quando anche Paulo e Mauro stavano per venire, non finirono nei culi dove stavano godendo ma uscirono per andare a inondare la bellissima Sofia nuda, che già aveva qualche goccia di Luiz sul collo che non era riuscita ad ingoiare. Così fu schizzata sul petto, in faccia e sui capelli. E Mauro ben volentieri la ripulì con la lingua.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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