Racconti Erotici > orge > Cancun, resort - giorno 5
orge

Cancun, resort - giorno 5


di pato3
30.01.2016    |    12.761    |    1 8.0
"Le dissi che mi aveva mandato sua madre..."
Ci svegliammo in quel macello di corpi stanchi. Il nero si svegliò per primo. Non aveva più le calze, il reggiseno e il perizoma. Aveva solo la parrucca. Svegliò Annie e se ne andarono. Laura ancora dormiva.

Quando si svegliò io ero in bagno a lavarmi. Uscito dal bagno, non mi parlava. Alla domanda "che cos'hai?" non rispose. Aspettai che fosse pronta, ma continuava a non parlarmi. Vidi che metteva le armi pesanti, cioè il costume trasparente che aveva comprato lì. "Vado a farmi un giro", disse. 

Bene, era incazzata con me ma non avevo idea per cosa. Decidemmo (senza parlarne) di stare da soli per quella giornata. Io restai in camera ancora un po' e mi feci portare da mangiare. Guardavo fuori per cercarla ma non la vedevo, così decisi di andare a fare un giro anche io. 

Al bar vidi quattro persone, due giovani e due grandi. Mi avvicinai, il posto libero era accanto alla donna matura. Sedetti e presi qualcosa da bere. salutai i miei vicini. Erano spagnoli. 

"Come mai da solo?", mi chiese Maria, la donna accanto a me.
"La mia ragazza è andata a caccia"
"Buon per lei", rispose sorridendo. 
"E ti lascia sempre solo?", chiese il marito, Andres. 
"No, oggi aveva voglia di stare da sola e così son libero", risposi. 

Poi mi presentarono l'altra coppia. 
"Lei è Julia, nostra figlia, e lui è Antonio, suo marito". Rimasi basito, avevo visto ogni genere di perversione, ma la vacanza di famiglia in quel resort ancora mi mancava. 
"È la prima volta che venite qui?", chiesi, pensando fossero lì per sbaglio.
"Noi due veniamo qui circa ogni due anni, è la quarta volta, mentre loro sono venuti qui per la prima volta"
"Capisco, come vi trovate?", dissi rivolgendomi alla giovane coppia.
"Benissimo", rispose Julia, "i miei genitori ci hanno parlato bene di questo posto e così ne abbiamo approfittato"
"Non vi trovate a disagio?", chiesi curioso. 
"Per cosa?"
"Ci sono molte persone nude, molto sesso..."
"Siamo qui per questo", rispose ridendo la madre, non capendo il mio scetticismo.
"Bene! Siamo tutti qui per far sesso!", dissi e offrii un giro da bere. 

Mentre bevevamo ero ancora curioso. 
"Ma come fate quando 'andate a caccia'? Intendo dire, vi separate?"
"No, no, perché dovremmo? Si rimorchia di più in quattro", disse Andres. 
"E poi, con l'esperienza dei miei troviamo sempre i tipi giusti", aggiunse Julia. Il marito di Julia era un tipo abbastanza inutile, non parlava mai. E accettava quella strana promiscuità, pensai che doveva essere un po' ritardato, e poi non era neanche di bell'aspetto paragonato a Julia. 

A proposito, le due donne erano proprio carine. Julia una gran figa, magra, seconda di reggiseno e con un bikini innocente (purtroppo). La madre invece, anche lei magra, ma un po' più da ristrutturare. Aveva il seno più grosso e il reggiseno era troppo piccolo per contenerlo bene. Aveva un perizoma color oro. 

"Quali sono i tipi giusti?", chiesi.
"Maschietti giovani e atletici, che fanno molte domande", disse Maria, si riferiva a me, ed era quello che volevo sentire. 
"Mia madre è molto esplicita, stai attento", disse Julia. 
"Sono qui per essere cacciato oggi"
"Bella preda", disse Julia. Il suo ragazzo sorrideva e le toccava la spalla come a darle sostegno nel suo essere troia.
"Bella cacciatrice", risposi. 
"E i tuoi gusti quali sono?", mi chiese la ragazza. 
"Eh, le ragazze, di solito"
"Ah,ah, che significa di solito?"
"Beh, per la mia ragazza prendiamo anche ragazzi. Ma ieri ero solo con tre ragazze", mentii, visto che una delle ragazze era un omone di colore. 
"Ah, ti devi essere proprio divertito". 
"Bagno in piscina?", chiese Andres. 

Andammo in piscina. Le due ragazze si tolsero reggiseno e mutande e si tuffarono. Noi ragazzi restammo col costume. 

"Ti piacciono i piercing?", mi chiese Maria. 
"Sì", risposi.
"Eccola, è andata!", disse Julia, mentre il padre se la rideva.
"Vuoi vedere il mio?", chiese ancora la donna. 
"Certo"

Andò verso il bordo della piscina. Salì, aprì le gambe mentre io ero ancora in acqua e mi mostrò il piercing da vicino. 

"Ti piace?"
"Da morire"
"L'ho fatto con mia figlia, anche lei ce l'ha identico"
"Che bella idea, siete molto legate"
"Vieni Julia, fai vedere il piercing"
"Dopo, mamma"
"È timida, vai vicino e toccala lì, le farà piacere"
"Ma suo marito?"
"Ah, è del tutto inutile. Credo sia gay ma non lo dice. Si masturba guardando mia figlia che viene scopata"
"Non credo sia gay per questo"
"Non l'ha ancora scopata in questi giorni. E a me neanche mi guarda"
"Forse è in imbarazzo..."
"Vai a toccarla, vai"

Mi avvicinai a Julia. Le dissi che mi aveva mandato sua madre. Lei rispose: "Sì, sta facendo vedere questi piercing a tutti. Sentilo, così è contenta". Toccai e feci segno di ok col pollice a Maria. Il tutto mentre papà e marito sguazzavano felici accanto a noi. 

"Ce l'hai duro?", mi chiese sussurrando Julia.
"Quasi"
"Andiamo in camera?"
"Ce l'ho duro", capì che era un sì. Me lo toccò, sorrise e uscì dalla piscina. 
"Dai, venite", disse a tutti. 

Uscimmo dall'acqua. Io con una bella erezione, ma non era da nascondere dato che era una cosa normale. Mi portarono in camera. Avevano le camere comunicanti e la porta di mezzo era aperta. Forse la tenevano sempre aperta? Tanto erano così intimi e senza tabù. Io intanto mi chiedevo con quali delle due coppie sarei finito. 

Le ragazze appesero i costumi nello stesso bagno e tornarono in camera tutte nude. Ci fecero togliere i costumi anche a noi. Non potevo credere che avremmo fatto sesso tutti vicini, genitori e figlia nella stessa stanza. 

"Stiamo tutti qui?", chiesi.
"Certo, dove vorresti andare?"
"Volevo essere sicuro che questo fosse il paradiso"
"Vieni a scoprirlo"

Andai a sdraiarmi in mezzo a mamma e figlia. Maria mi leccava l'orecchio e mi masturbava. Julia mi succhiava un capezzolo e mi stringeva le palle. Il padre si stese sul letto sopra le nostre teste. Il marito di Julia si sedette su una sedia e si masturbava, come previsto da Maria. 

In spagnolo Maria gli disse più o meno: "Non è possibile che stai sempre in disparte, vieni anche tu qua!". E lui deve aver risposto che si trovava a disagio o qualcosa del genere. 

"Ti piace farlo con mamma e figlia?", chiese Maria.
"Devo provarlo prima. Non mi era mai successo"
"Mio marito ama vedere le sue donne insieme, sai?", disse Maria. 
Girai la testa per guardare Antonio. Si stava masturbando. Il suo cazzo era a 10 centimetri dalla testa di sua figlia. 
"Lui non partecipa?", chiesi a Maria indicando suo marito. 
"Qualche volta... Non ha tantissime cartucce", sussurrò Maria. 
"Con chi inizio?", chiesi con l'imbarazzo della scelta.
"Scegli tu, tesoro"

Iniziai con la madre, perché nella mia perversione volevo vedere la figlia giocare col papà. Mi misi sopra Maria, con i gomiti sul materasso e le mani a prendere le tette e stringermele sulla faccia. Lei si indirizzava il mio cazzo nella figa e io le detti una prima vigorosa spinta. La sentii gemere e iniziai a dettare il ritmo del suo piacere. Quando uscii dall'immersione tra i seni di Maria, guardai alla mia destra dove stava Julia, forse in attesa del suo turno, e il padre, che si masturbava guardandoci. 

Feci cenno a Julia di avvicinarsi per baciarmi, ma la volevo vicina soprattutto perché speravo giocasse con i seni di sua madre. Quando vidi che oltre a baciarmi non faceva niente, le chiesi: "Ti piacciono le tette di tua madre?". "Non mi fanno bagnare, ma se ti eccita...", non finì di dire la frase e prese in bocca la tetta. La prese a piena bocca. Adesso aveva la tetta della madre in bocca e il culo nudo rivolto verso il padre che più eccitato che mai si masturbava. 

Aumentai il ritmo del mio cazzo e mi avvicinai all'orecchio di Maria. Le chiesi: "Facciamo giocare anche tuo marito?". Non mi rispose, ma disse in spagnolo qualcosa a suo marito. Lui si avvicinò a noi. Io feci per uscire da Maria, ma lei rapidamente mi agguantò il culo e mi tenne dentro. "No!", disse perentoriamente. Il marito si mise sotto la figlia, che restava ferma con la tetta in bocca, la succhiava e la leccava avidamente guardandomi. Con la mano sinistra Maria iniziò a masturbare il marito. Mentre Julia mi guardava ancora con lo sguardo predatorio, mi avvicinò la mano alla bocca e poi lentamente la portò verso il cazzo di suo padre. E in sintonia con la mano della madre lo masturbava. Ero eccitstissimo, stavo per venire ma cercai di trattenermi. Per farlo chiesi a Maria di cambiare posizione. 

Si mise a pecora, rivolta verso il marito. Mentre io glielo infilavo lei lo succhiava al marito. Julia si girò, si mise a pecora davanti alla madre e sopra il padre e poi si sedette sulla faccia del padre che le leccava la figa avidamente. Nel frattempo l'anonimo marito di Julia venne e andò in bagno a lavarsi. 

Siccome non potevo più trattenermi e volevo scoparmi quella gran figa di Julia, abbandonai Maria e in due salti mi misi in piedi davanti a Julia che sedeva sulla faccia del padre. Julia me lo prese in bocca. Maria se ne fece una ragione e cominciò a cavalcare il marito. 

Presi per mano Julia e la portai un po' più lontana dai suoi genitori. Iniziai a scoparla stando sopra, con passione, come un innamorato. Era troppo bella. La baciavo in bocca. Poi, sempre per non venire, interruppi e baciandola dai piccoli seni fino all'ombelico, mi avvicinai alla figa e iniziai a leccargliela. Per fortuna godeva anche con la lingua. Presi un po' di tempo e tornai dentro col cazzo. Dopo un po' di sesso convulso, appassionato, mi disse all'orecchio: "Se me lo metti da dietro vengo". 

Mi fermai subito. La girai, la strinsi a me abbracciandola da dietro. Le baciai il collo e poi la spinsi ad appoggiarsi al muro. Entrai nella figa da dietro e mentre spingevo le stringevo le piccole tette. Così continuai finché non venne. Io venni prima, riempii il mio preservativo, ma potevo continuare a scoparla. Dopo qualche minuto venne anche lei, così potei uscire e riposare. 

Mi lavai, li ringraziai per l'ospitalità e promisi loro che ci saremmo visti al bar e avrei offerto ancora da bere. Probabilmente neanche loro avevano gran voglia di vedermi ancora. Fatto sta che li rividi, ma non mi fermai più a parlare, anche perché o io o loro eravamo impegnati con qualcun altro. 

Tornai in camera. Non c'era segno di Laura. Decisi di tornare giù. Feci qualche bagno in piscina e al mare. La vidi passare dietro due ragazzi di sfuggita. Non feci niente. Non aveva il costume. Poi pensai che potesse essere andata in camera, così salii di nuovo in camera. Non c'era. Ordinai da mangiare e aspettai che tornasse. Ero stanchissimo, mi stavo per addormentare. Ma un guizzo di orgoglio mi tenne sveglio e mi spinse fuori. Dovevo scopare almeno un'altra donna. 

Giù in pista c'era una festa normale, musica. Non sembrava esserci un tema particolare. Trovai un uomo seduto al bancone, un po' annoiato. Mi sedetti accanto, provai a vedere se aveva una donna disponibile. 

"Come va?"
"Bene, guardo mia moglie mentre cerca di farmi ingelosire"
"Come mai non ci riesce?"
"Son venuto qui per farla scopare con altri, ma lei è contraria e sta cercando di darmi una lezione, ma non capisce che vorrei davvero che scopasse con altri"
"Quindi se ci provo io non ci sta?"
"Finora no, prova"

Mi avvicinai alla donna. Di buono aveva solo le tette grosse, larghe e cadenti. Lo capivo dalla canottiera blu senza reggiseno sotto. Stava ballando con un altro ragazzo. Provai a parlarle.

"Ciao, ti va di divertirci?"
"C'è mio marito"
"Mi ha detto che va bene"
"Non va bene a me"
"Ok", feci per andarmene. 
"Non davanti a lui, non voglio dargli questa soddisfazione"
"Capisco, andiamo via senza dirgli niente"
"Sto ballando"
"Andiamo via in tre"
Il ragazzo ci stava, non aspettava altro. Era alto, molto più di me, quindi sicuramente aveva una gran minchia. La donna si allontanò dalla vista del marito ballando, mischiandosi in mezzo alle altre persone sulla pista. Andammo di corsa su in camera mia. 

La scopammo in modo mediocre. Fu solo una svuota palle. Prima si vuotò lui, mentre io mi facevo fare una spagnola da quelle tette epiche. Poi me la scopai io. Tolsi il preservativo e le venni sul culo. Feci finta di pulirla, la aiutai a mettere le mutande e la gonna e la rimandai dal marito, con la mia sborra sul culo e sulle mutande, sperando che lui l'avrebbe vista. E finalmente mi addormentai. 
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 8.0
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per Cancun, resort - giorno 5:

Altri Racconti Erotici in orge:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni