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Solleticando...


di LaVaccona
25.06.2024    |    108    |    0 8.0
"Per eccitarci ancor più pensammo di farci filmare da un uomo anche lui in intima confidenza con me e amico storico di Stefano..."
Me ne stavo sdraiata su quel lettino da massaggi piena di nastri blu addosso, oh nulla di costringente anzi, non ero schiavizzata ma per certo era una cosa che ne simulava e mi piaceva, eccome... colava molto tra le mie cosce su quel lettino bianco. Fremevo... ero io la padrona, anche se a una vista esterna sarebbe parsa una buona sottomissione; no non ne ero avezza e datosi che lui invece adorava padroneggiare gli proposi una cosa limitata al MIO piacere in prevalenza e ai miei voleri, non ci dissimo alcuna parte sulla cosa venne abbastanza naturale... mancava il brivido dell'essere schiava sì e infatti non era quello che io sentivo e volevo. Per eccitarci ancor più pensammo di farci filmare da un uomo anche lui in intima confidenza con me e amico storico di Stefano.
Fece tutto per come gli avevo indicato come mie fantasie diverso tempo prima: Era molto attento evidentemente come amante e uomo.
Che bello essere attraversata e sfiorata da tutti quei nastri delicati di raffinata seta blu scuro.
Lui intanto aveva la faccia sotto una calzamaglia e si menava il cazzo a un metro da me. Io gemevo, caricavo il mio gemere fino a che si faceva autentico e affannoso, assolutamente una musica rizzacazzi. Stefano era partito con la mano e sempre più veloce, ogni tanto stoppandosi e poi riprendendo... penso che un uomo in sega sia una tra le cose più sensuali del mondo. Gli dissi istintivamente "ooh... vieni qui mmm" e Stefano non rispose. Amavo quell'atteggiamento su molti fronti anche distaccato, un po' più governato considerata la calda situazione, quel non capacitarsi di una assenza di crollo e desiderare, desiderare, volere che quel maschio ti raggiunga e ti mostri meglio e sì crolli anche come una torre colpita da una bomba.
Era calmo e lento. Sfiorò i miei punti di eccitazione mentale e fisica per-fe-tta-men-te come io mi sarei arrecata piacere: Iniziò sfiorando l'attaccatura ascellare del mio florido giovane seno e palpando con grandi mani fredde e tremanti, leggermente rugose per poi toccarle meglio con fare emozionato. I miei capezzoli sparati e turgidi furono stimolati quasi casualmente all'inizio e emisi di tutto impeto un gemito forte quasi un ruggito trascinato a un sospirone lungo. Se stavo già messa così, l'idea di poterlo a pochi istanti averlo dentro di me mi bagnava ulteriormente tanto e iniziai a tremare pure io visibilmente dalla testa ai piedi. Con una voce dolce e pure vagamente paterna mi disse, "non ancora bambina non ancora non ancora..."
Mentre io giravo la testa ai lati sempre più presa da voglia e con la stanza che girava tutta....
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