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Papà è mio! 4a parte


di LaVaccona
11.06.2024    |    1.911    |    4 9.5
"Lo faceva appena i rispettivi compagni erano distratti o più distanti, tuttavia da uomo che adorava ricevere consensi e apprezzamento si rese simpatico prima..."
Loro, la coppia e gli altri due amici si ritrovarono, e com'era nel suo stile prevedibile, Ettore iniziò subito a fare il galante con le parti femminili del gruppetto: dapprima con la quasi sessantenne Milly e poi la cinquantenne Annalisa appena questa subentrò, anche lei col compagno. Lo faceva appena i rispettivi compagni erano distratti o più distanti, tuttavia da uomo che adorava ricevere consensi e apprezzamento si rese simpatico prima di tutti agli amici maschi di Anna, primeggiando totalmente nella situazione con la sua smania di protagonismo. Lo trovarono adorabile tutti, cosa che non rendeva di certo gelosa Anna, legata da affetto sincero e forte per il suo papà. A ruota, estensione di suo padre, anche Mary iniziò a dominare una serata elegante che doveva essere la serata degli amici di Anna, raffinata e regale. Dato che Milly ricambiava gli sguardi carezzevoli di Ettore, che era bisogna dire ancora un volto da cinema e alla sua veneranda età oltretutto, suo marito Ermanno se ne accorse evidentemente. Anna si recò un attimo al bagno del ristorante, e incrociò sotto le luci violacee dei servizi proprio Ermanno, che più che infastidito parve interessato a... Anna!
Accennò a un momento di difficoltà coniugale.
"Mi spiace Ermanno, ma vedrai sono momenti che passano, io vi vedo come una coppia affiatata e davvero unita soprattutto nelle idee lavorative che portate avanti amico mio."
"Sai bene che per quel progetto ti vediamo benissimo"
"E io sono onorata Ermanno, non vi deluderò"
"Meriti di realizzarti... ricordi quante chattate facevamo anni fa?" disse lui avvicinandosi e quasi strusciandosi su Anna. Era bellissima con quel vestito semplice che arrivava al ginocchio, essenziale e nero, affatto volgare: La valorizzava parecchio, non aveva bisogno di primeggiare né di ostentare, era un look che le apparteneva perché ne sprigionava una grande sua luce. Aveva delle perle come orecchini, e un trucco delicato che ridefiniva i toni già messi dal sole quei pomeriggi di piscina. Una dea, rispetto le galline che razzolavano lì ai giardini della Villa, truccate pesanti e dai fisici straripanti infilati in vestiti stretti e sexy.
Ermanno portò la mano sul fianco gentile di Anna, quasi stringendola a sé in modo inopportuno.
"Ermanno... erano cose di anni fa... lo sai che per me sei un amico e non voglio rovinare la nostra collaborazione..."
Tornarono al tavolo e giunsero le prime portate, roba di alta cucina, certo che papà avrebbe pagato bene quella cena... se l'era voluta però, insistendo a volersi mettere in evidenza sborsando solo lui!
Anna ne sorrise tra sé e sé. Intanto Ettore era già non si sa come diventato parte del progetto lavorativo, visto che parlando parlando si erano elencate le sue qualità, i suoi tanti conoscenti di rilievo, e pure la sua storia con implicito desiderio di riscattarsi. Come sempre Ettore si immischiava pur di essere al centro di tutto. Anna cercava di scambiare sguardi con Ermanno, la cui moglie stava già sorprendentemente occhi negli occhi con Ettore. Ermanno colse perfettamente la situazione di disagio di Anna, e con una scusa si recarono entrambi in bagno, con una differenza di un minuto giusto per non apparire come due amanti o amici in procinto di parlarsi tra loro.
Si guardarono, Ermanno sorrise.
"Scandaloso"
"Devo dire che il tuo vecchio è audace, anche se Milly come ti ho spiegato ha da tempo ormai occhi per altri, non certo per me. Certo vederla così che me la fa sotto la vista, non me l'aspettavo... tuo padre lo ammiro ma, ecco, penso di essere io a questo punto il problema. Eppure amo tantissimo Milly e vorrei riconquistarla..."
"Sai non è perché lui cerca donne, fa anche benissimo, è farlo entro le mie amicizie. Mi sembra davvero che voglia ancora una volta infilarsi nella mia vita per sostituirsi a me, dando la sua visione delle cose in tutti i miei contesti. La cosa buffa è che questa serata l'ho voluta io"
"Non è giusto, Anna."
"Vorrei che almeno uno ogni tanto mettesse per me una parola buona, in mia difesa! Magari ci fossero persone così. Non posso pretenderlo, lo so. Domani tornerò a casa dal mio Piero... mi sono anche dimenticata di telefonargli al mio amore"
Ermanno dedusse che con suo marito tutta filava molto bene.
"Potrei difenderti io. Me lo permetti??"
"E come??" rispose Anna allargando un bel sorriso e aprendo bene gli occhi.
"Mi assumo io la responsabilità di questo. Da molto tempo mi racconti ogni tot di tuo padre, ed è giusto che ora la finisca. Io ti voglio veramente bene Anna, e se non posso essere il tuo preferito, almeno ti mostrerò questo mio... sentimento, perché lo sai in fondo anche tu, e credo di averlo dimostrato più volte."
"Graziee"
"Però Anna, devi capire che ognuno qui è egoista, e questo è sano. Non è semplice espormi a una situazione familiare di cui non so quanto te, e che mi è tutto sommato estranea. Possiamo allearci, e se non porterò risultati, spetterà a te chiudere con me. Io ti voglio, Anna. Da sempre.
Per evitare che tu ti senta usata, procederemo per gradi, ora una cosa ora un poco di più e così via."
"Ma che cosa intendi dire, Ermanno?? Io non ho capito"
"Penso potrebbero essere più livelli. Nel primo amerò molto se tu mi masturbassi con la mano, o se per te è già troppo, vorrei avere l'enorme piacere di vederti nuda, anche senza toccarti. Ma vedendoti abbastanza vicina a me fisicamente. "
"Ma hai bevuto?? Ermanno io sono sposata, il mio complice qui è solo uno ed è Pier, il mio Piero. Dai, torniamo ai tavoli e dimentichiamo questo discorso. Ti voglio bene anch'io, non ti preoccupare"
Anna, in procinto di addentare gli spaghetti con l'anatra, si fece passare il vino da Milly che le era affianco piuttosto vicina, pertanto Anna aveva subìto se si può dire l'attrazione che correva prepotente tra l'amica e suo padre. Ettore a sua volta era voltato verso Paolo e Annalisa, quasi volendo fingere niente. Anna ebbe un istintivo sussulto, avvertì una cosa sotto la sedia, precisamente ai suoi piedi. Le venne di ritrarre i piedi, controllando l'istinto di calciare, forse uno dei marmocchi pestiferi del tavolo accanto era finito lì sotto? Come per una prudenza, sfilò coi piedi stessi le sabot lucide nere. Quella cosa era proprio una scarpa, anzi un piede con una calzatura maschile, che le stava accarezzando le caviglie con fare insistente e risalendo piano piano verso metà polpaccio: Anna poté avvertirne le stringhe che sfioravano la gamba e quella rigida punta impertinente a dir poco che si dirigeva con calma verso quasi le ginocchia nude.
Non essendoci altri davanti, per logica era il suo paparino che non aveva indovinato il paio di gambe giuste, girato a fingere di niente verso gli altri. Anna con un fare gentile e imbarazzatissimo invitò il piede a stare al suo posto, dapprima con delicatezza, poi con decisione visto che il piede insolente non voleva smettere. Tornò nuovamente al bagno e poi uscì, incrociando Ermanno.
"Sì ok Ermanno, accetto la tua proposta. Alla fine ti sei sempre fatto in quattro per me e credo che dopo tanti anni posso fidarmi."
"Ok tesoro. Ti fornirò le mie indicazioni. Ne resterai soddisfatta"
Al tavolo Ermanno si pronunciò.
"Qui siamo amici di Anna, e dato che abbiamo ascoltato di buon grado Ettore, è giusto che il resto di questa serata possa parlare anche Anna, era tanto che non la vedevamo la nostra amica! Un brindisi ad Anna e ai suoi imminenti successi!" esclamò a gran voce Ermanno facendo alzare a tutti i calici.
Il resto della serata vedeva finalmente Anna esprimersi, con agio e libertà, mentre il padre un po' stranito cercava gli occhi di Milly, e la sorella Maria finì per mettersi lei da sola ai bordi invidiosa e gelosa com'era sempre stata.
Una seratina davvero deliziosa, che andava "pagata" sì, ma senza essere precipitosi: Se Ermanno voleva tanto uno strep tease, gli è lo avrebbe concesso l'indomani stesso. Giunse così il pomeriggio seguente, e lasciati Mary e il padre godersi come due fidanzatini Anna raggiunse l'amico sempre verso gli ampi giardini dell'antica villa, trovandosi in un punto ricco di vegetazione dove agire indisturbati.
Indossava un vestitino che si allacciava dietro e che arrivava alle ginocchia, una sorta di camicione ampio color rosa acceso: Con quel tipo di camiciona che stringeva verso il centro della schiena venivano evidenziate le curve, nonché il seno, lasciato intravedere appena da una maliziosa scollatura stabilita dai primi tre bottoncini lasciati aperti. Sotto ciò, Anna aveva un perizoma leopardato amando lei le stampe animalier, e il pezzo sopra della stessa stampa un reggiseno coi ferretti che rendeva ancora più irresistibile il suo bel petto. Zoccoli di legno ai piedi stile anni 80, discretamente alti nel tacco e con una piattaforma non esagerata ma evidente. Gambe abbronzatissime e nude. Capelli raccolti alla nuca in un finto casual, rossetto rosa chiaro bordato d'una matita marrone, tanto mascara. Un bel bocconcino appetitoso insomma, come non mai. Certo la proposta dell'amico la entusiasmava, ciò era chiaro. Era gradevole giungere là già ricoperta di sguardi maschili e apprezzamenti di ogni sorta, alcuni anche volgari e feroci. Vivere la voglia che procurava nella gente riusciva a scostare ogni insicurezza, erano un libro aperto che le diceva quanto fosse desiderabile come donna. Già a casa, quella sempre del nonno dove stava trascorrendo i giorni con papà, nel momento che si truccava e cambiava vide di poter essere una gran figa: Di quel genere che manda ai matti gli uomini. Aveva sentito già la voglia di accarezzare il suo splendido corpo davanti allo specchio, ma meglio era riservare la sua porcaggine allo spogliarello per l'amico Ermanno che come immaginerete pure lui si era contenuto dal toccarsi sebbene già da casa sua col cazzo in tiro.
Ermanno! Eccoti tesoro dice con voce lieve e suadente, consegnandogli tre morbidi e delicati baci sulla guancia. Ermanno si sentiva già svenire alla vista di quella meraviglia e al suono morbido di quelle labbra. Vedere di Anna il collo proteso e sottile e le labbra bordate di scuro
che si pronunciavano come un frutto ammiccante di vita propria, gli fece già capire che avrebbe per merito suo raggiunto forse l'orgasmo più forte della sua vita o perlomeno degli ultimi anni.
Quelle labbra si mettevano a forma di bacio e poi si distendevano, era un movimento veloce e insolente a cui alternare sorrisini maliziosi più o meno socchiusi. Era eccitata, non era male utilizzare quel porco di Ermanno per esprimere la propria zoccolaggine insita. Lo notò già quasi con dei mancamenti, in trance totale, era suo e avrebbe fatto tutto per lei era più che palese!
Dopo qualche parola, lui si sedette su un muretto che affacciava a un ampio prato e poi distante al lago del parco, lei sbattonò lentamente i restanti bottoncini, giocando a farlo morire d'attesa, facendo finte, portandosi la camiciona sulla pelle e accarezzarsela con la stoffa rosa.
"Non ancora tesoro. Desidero assolutamente non ti sbottoni i pantaloni, dovrai tenerli con tutta la cintura allacciata, tesoro" disse Anna ancora più sensuale e calda, determinata. Lui non oppose di certo alcuna perplessità anzi, a vederla così sicura del fatto suo nell'avanzare quella richiesta perversa se lo sentì ingrossare e indurire incredibilmente di più, un pitone che quei jeans non stretti ma sufficientemente aderenti faticavano a non evidenziare. Con i palmi appoggiati al muro, il drago dentro i pantaloni non ce la faceva più. Ermanno si accese una sigaretta per occupare le mani un attimo, appoggiando la mano sinistra nella coscia, evitando la tentazione di staccare furiosamente i bottoni tirare giù la zip e liberare la bestia di fuoco.


(Continua)
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