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Juliana


di LaVaccona
21.05.2024    |    9.486    |    35 9.5
"E le procurai una seconda potente raffica di orgasmi..."
JULIANA

Juliana la conobbi in palestra. A una palestra non mi ero mai iscritta, io, una quintalata e 20 chili di erotismo e sensualità ma pur sempre un'animala enorme e ciccionissima, capirete mi fosse luogo strano e quanto mai distante dai miei interessi. Un po' però mi ero motivata, non tanto per la previsione di vacanze al mare di cui finalmente volevo godere senza sentirmi a disagio col mio corpo maturo; ci stavano più che altro dei segnali fisici come battito accelerato, strani dolori al petto, la difficoltà che incontravo maggiormente ad allacciarmi le scarpe. Non immaginavo che quello potesse essere un contesto sempre più gradito.
Avevo già i ragazzi, ormai adolescenti e io mi ero lasciata completamente andare tra la routine e le fatiche quotidiane; mio marito lo conoscevo dall'età di undici anni, lui ne aveva quasi tredici, in pratica due bambini! Crescendo insieme sentimmo sempre più un sentimento serio l'un per l'altra, ci sposammo a vent'anni anche per l'illusione di svincolarmi con successo dalla mia famiglia e i suoi problemi che mi prendevano come rovi e liane che si attorcinavano su me. Ero una ragazzina bellissima, già slanciata e grande fisicamente un bel corpicino esile e lunghi capelli color miele. Una piccola Barbie insomma. Purtroppo per me una famiglia non scaccia una famiglia, le pene da gestire raddoppiarono con l'arrivo del mio piccolo Samuele coi suoi problemi fisici non indifferenti. Mio marito, Enrico era però il mio faro nella nebbia, un ragazzo che mi voleva tanto bene e ancora me ne vuole ma anche un po' morboso nei miei riguardi: Dovevo essere solo sua, cosa giusta sennonché io non avevo mai vissuto con lui certe emozioni che invece mi presero con almeno un paio di uomini. Era molto ansioso, perfezionista, razionale e se da una parte lo amavo tanto sapendo di quante cose avevamo attraversato insieme fin da piccoli per la stessa ragione a volte mi pareva più prossimo a un fratello. Per impegno non pensai vagamente di lasciare una persona tutto sommato brava e l'unica che era un po' buona nei miei riguardi.
Ma io non potevo fare confronti perché avevo potuto vivere soltanto lui, nel bene e anche nei difetti che ai tempi non vedevo come tali. Pensavo che era semplicemente mio marito e che dunque sapessi già tutto dell'amore.
In palestra trovai che vi erano stimoli visivi non indifferenti, costituiti da corpi lavorati e tonici e inizialmente questo tendeva a scoraggiarmi perché vedevo arduo anche solo già perdere alcuni chili. Ero una balena e sbirciavo le altre con considerevole invidia... ci stavano anche bei fustacchioni e valutai di non andarci più in quel tempio di corpi giovani ed allenamenti per cui inzuppare di sudore. Che senso ha mi dicevo, che devo fare ormai alla mia età? Fino a quando quella bellissima ragazza che mi capitava sempre avanti alla vista e che cercavo di non guardare, riuscì ad avvicinarmi e a conquistarmi letteralmente. Diventammo amiche.
Mi conquistò con la sua dolcezza la sua presenza. Nonostante tre figli, era rimasta in me l'innocenza, in quella amicizia ascoltavo con stupore la mia amica Juliana in ogni lettera e parola perché era davvero arricchente. Mi sembrava di poppare in un biberon di esperienza e sapere che io attingevo da una donna quindici anni più giovane di me e senza figli. Quella povertà d'animo mi rendeva bellissima e July me lo diceva, ma io non capivo cosa volesse dire; con lei mi incoraggiai a far affiorare quella carica sexy fin là non più di tanto valorizzata. Oltre a potermi fidare di July, potevo apertamente parlarle di...sesso, tema che con altre persone mi procurava un bel rossore di imbarazzo acuto.
Successe in questo modo, graduale, come un gioco che era il nostro confidarci segreto ed eccitato rispetto gli uomini. Scivolammo senza tanti pensieri e coscienti pippe cerebrali a "provarci" sessualmente: Un passaggio così sfumato, innocente e dolce che manco mi ero resa conto di fare coppia con Juliana la mia deliziosa magnifica amante.
Tempo prima potei già vederla tutta nuda, io anche mi stavo cambiando, si provavano dei vestiti.
Lei grossi seni a goccia, sodi e grandi facevano una bella forma tonda frontale, giovane e con un fisichetto tonico e irresistibile. Io invece ho due tette mature adagiate che sono due bellissime bombe, tette a forma di missile a vedersi, appoggiate e un bel po' divergenti. Lei mediterranea, io tutta bionda, tutta dorata, gli occhi azzurrissimi che tanto mi si ammira anche se aumentando di peso sono un attimo meno grandi e aperti di prima... restano a detta di tutti una meraviglia.
Io alta e voluminosa e chiara, lei minuta con un addome piatto e l'adipe a strati sottili: Siamo complementari, e precocemente ce lo diciamo già a inizi della frequentazione puramente amicale, accennando lei di uomini che insieme io e lei avremmo mandato al manicomio. Due bellissime e differenti creature che come un Tao si offrivano ogni volta a un qualche maschio da far impazzire di eccitazione: Che volere di più? Iniziammo a divertirci anche con qualche maschietto.
Mi portò in una dimensione di piaceri e soprattutto una dimensione dove tutto ci sarebbe stato raggiungibile: Bastava scegliere che lo fosse.
Ricordo i primi contatti sessuali con lei.
Immaginai cosa desiderava un suo ipotetico partner, e sia, sapendo bene in quanto donna cosa le potesse essere gradito.
All'inizio quando il contatto si fece veramente sempre più forte e vicino, capii a un certo punto che effettivamente stavo facendo cose con un'altra persona da mio marito e che era pure una donna, in quell'attimo provai vergogna e un po' di imbarazzo... poi ho lasciato andare sovrastrutture sociali e robe così inutili.
Mi lasciai dunque andare proprio come quando da un certo tempo mi guardavo i porno ma sopratutto eccitandomi sulle conigliette di Playboy.
Ho ampliato quello che era già in essere a guardare le gnoccolone e questo non lo potevo realizzare perché il sesso ha questa innocenza quando goduto, non definisce niente e se ne frega vuol solo godere e schiumare.
Le afferrai il vitino di vespa, lei si muoveva sinuosa era in calore.

Pube con pube, anzi era più pube suo su panciotta mia.
Io grugnivo come i porcellini, come avevo visto tante volte fare agli uomini nei porno e soprattutto nei miei video favoriti, i tributi di cum. Notai che più grugnivo come i porcelloni più la mia panciotta si bagnava di... lei!!!
Iniziai a sudare, anche lei aveva una patina umida ma molto più leggera, io delle due ero quella forse più in calore non so, certo stavo a mille dopo pochi secondi!
Maestosa, già molto lucente e candida con la mia carne tremula che si scuoteva sotto quella piccola perversa della mia deliziosa amante, so di essere stata bellissima e il trovarmi con una fata come July non diminuiva il mio potere anzi con la mia dolce July sentivo un senso impagabile di completamento che non si può capire; tutti i complessi sul mio essere donna si stavano sciogliendo nel congiungermi proprio con una creatura femminile!
Forse a questo era servile il destino di quella conoscenza, forse sarebbe durato o molto probabilmente no... finché ero lì volevo godermi ciò più che potevo e poterlo ricordare, e farlo ricordare.
Tra donne ci sta un rapporto competitivo in genere ma là non ci perdevamo, ci guadagnavamo. Inoltre le volevo davvero bene ed è sul piano dei sentimenti che accade una rivelazione in te e tutto il resto è silenzio. Io ero.
Mi sentivo onnipotente e stupenda, sicura e completa e felice come un Tao, mugugnando di piacere.
Istintivamente ci portammo pube con pube.
Il mio soffice batuffolone fulvo mentre lei accuratamente epilata e del tutto liscia e nuda. Forbiciammo.
La afferrai per la vita e... ho iniziato a leccare la sua passerina stupenda!
La tenevo per i fianchi e poi, conoscendo cosa piace a noi donne ho emesso con ancor più vigore versi di bestia. Una bambolona bionda del mio spessore che slappa una top model di ragazza credo sia poesia, ne converrete.
Iniziai a baciarla... fu uno spettacolo!!
La feci stendere a pancia su e iniziai a premere delicatamente e con sapienza dei punti, come addome e poco sotto, i fianchi; mi lasciai ulteriormente andare, lei gemeva fortissimo non avrei creduto di saperlo fare con una donna.
La presi per le caviglie come a prendere un mazzetto leggerissimo di fiorellini.
E le procurai una seconda potente raffica di orgasmi.
Juliana resta tra i ricordi della mia vita più dolci ed epici, ognuna ha continuato la sua strada ma posso dire che mi ha lasciato tanto in dono che non potrà mai andare via.
Non le dissi mai ti amo e forse mai lo ho ammesso a me stessa, strano a dirsi, eppure ci siamo date tanto amore e momenti di incondizionata amicizia. Quando le cose si fanno più difficili, mi basta sapere che può esistere su questo mondo una July. Il mio matrimonio è notevolmente migliorato, lui lo sapeva tutto questo, e ho deciso di raccontare in una storia questo mio segreto che da adesso non lo sarà più... anche se solo io conosco veramente tutto questo. July non ti dimenticherò mai.

FINE
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