Per Flor 2a puntata

Paolo lo accompagnò a casa, Luis era conciato da fare schifo.
"Gli ho detto cosa deve fare, Flor, lo hai il mio numero? Non l'ho mai visto così, se ti vuoi confidare anche su questa situazione chiamami, ok cara? Non ti preoccupare, ma da quanto questo?"
"... Questa è la seconda volta ma ora ha bevuto forte, non riesco a capire, ma alla fine ci sta è molto sotto pressione... grazie Paolito, sai!"
"Non giustificarlo cara Flor, non mi devi ringraziare...e tu, adesso ti metti a dormire e se vengo a sapere cose da tua moglie non sarò buono come stasera... non devi comportarti così!"
"Ohi... che esagerati, scusate tanto me ne starò buono come un cagnolino...HIC! Coff, coff!"
L'indomani lei gli porse la colazione e lo accudì come una madre paziente e amorevole, e non per questo non aveva anche da porgergli un pacato ma deciso:
"Perché?"
Come poteva dirle quello che manco lui aveva lontanamente capito?
"Non lo so" rispose sinceramente anche se questa risposta la rese affranta e sfiduciata. Uscì dalla stanza. Lui aveva colto di star lottando con qualcosa evidentemente, ma non aveva idea cosa eventualmente potesse essere. Provò a ripassare gli accadimenti.
Un barlume lo colse per un istante... puff! Volò via.
La giornata proseguì tranquilla e serena. Ricordò una sera, ancora faceva un caldo insopportabile...andò alla finestra. Ci stava nel punto più in oscurità un giovane, era sempre a torso nudo, sempre lui: Era come una presenza inquietante per Luis, eppure era un uomo che non dava idea di fissarsi con lo sguardo, essere in alcun modo molesto anzi! si erano anche incrociati una volta e di lui seppe da più voci pareri piuttosto positivi e rassicuranti. Non è che poi ci stesse soltanto lui affacciato ogni tanto al balcone, non erano enormemente distanti tanto che il giovane gli aveva anche sorriso ma niente di che. Perché nelle ultime sere il tale a petto nudo lo stava così turbando? Cosa aveva di occulto? A seconda di come si metteva il sole e infine di dove stavano gli ultimi raggi, o le prime luci della movida serale lo si poteva vedere chiaramente, come anche scorgere appena una figura maschile e basta. Questa cosa rese Luis inconsapevolmente sorvegliante verso il giovane che una identità l'aveva certamente: Si chiamava Bruno Silva un trentacinquenne sportivo e impegnato anche sul sociale, il tipico brav'uomo della porta accanto, single, pieno di donne che gli ronzavano intorno e a ragion veduta. Era infatti di una bellezza fotonica, un largo sorriso bianchissimo, grandi occhi scuri lineamenti marcati ma non mascolini in misura tale da essere grezzi e pesanti, una fisionomia che comunque colpiva da abbastanza lontano: Anche perché era alto, ben strutturato, un vero aidone. Aveva altresì un taglio corto di capelli allisciato indietro, non tiratissimi però, e un paio di baffi non esagerati come l'onda revival dettava, un giusto tocco di baffi su quel volto da palcoscenico, un tipo senza alcuna smania di ostentazione era Bruno benché per il caldo sentisse di uscire a respirare in balcone a petto nudo!
Anche non volendo, risultava sempre comunque e ovunque un trionfo di bellezza e vanità perché un pezzo di gran manzo lo era!
Quella sera appena l'uomo dell'ombra uscì a fumarsi una sigaretta con indosso solo i pantaloni di leggero cotone del pigiama chiaro fu come lo avesse chiamato a sé con lo sguardo e accennando un saluto Bruno si vide chiudere rumorosamente la finestra con una stizza alquanto infastidita e respingente. Certo l'uomo di fronte è un soggetto proprio strano che razza di tipi ci sono, boh! pensò Bruno, accennando un sorriso e finendo la sua sigaretta.
Che mi succede, si chiese Luis, forse quello potrebbe essere un omicida per quanto mi riguarda!
Mi ero sempre fidato di buon grado e la gente qui mi piace, ma quell'ombra che prende le mura di quelle case non mi piace.
Devo essere tranquillo, che idiozie sono queste? Ay noche, déjame dormir, que estoy loco.
Sorrise allo stesso modo dell'uomo del balcone e tornò da Flor, senza poterla disturbare con un bacio la guardò con amore e si mise a dormire. Quelle idee di un uomo di fronte capace di carneficine e di cadaveri nascosti sotto vetro non si presentarono più, capì di aver esagerato su tutti i fronti. Non ci stava una qualche spiegazione alla fine, una sola motivazione, quel che aveva notato era che si stava come fissando a qualcosa, cacciò via quelle ombre grazie al sentimento per la sua Flor ma quelle ombre al cospetto di un sole alto e forte si allungavano ancora più nette e scure... non rimaneva che smettere di fuggirle, bensì seguirle. Forse si trattava di segnaletiche e lo avrebbero portato in mondi suoi. Le sere erano occasione per affrontare l'uomo di fronte, e la sera come sempre giunse, calmo e rasserenato si mise alla finestra a guardare gli esseri umani per strada tutti affascinanti e differenti. Sbucò il tizio, stavolta aveva solamente un paio di slip bianchi indosso.
Istintivamente, senza allarmismi interiori, gli sorrise e restarono per alcuni minuti abbastanza a tenersi d'occhio l'un l'altro con una specie di reciproco interesse.
Luis sentì qualcosa premere sulle parti basse ma in realtà era la parte bassa a...

Dal torpore si ravvivò -senza darne molto a vedere- con i grandi occhi chiari sgranati per un istante che seppur brevissimo attirarono parecchio l'attenzione di Bruno. Il quale pensò che quel tizio fosse sempre più strano e interessante.

(Continua alla puntata 3)