Gay & Bisex
Per Flor 6a parte
di LaVaccona
10.06.2024 |
188 |
1
"Se non ci fosse stato Bruno, c'era veramente da diffidare per come si poneva..."
Tutto cominciò una sera, ancora abbastanza calda ed estiva e senza altra sincera intenzione dal farsi una passeggiata per distrarsi, Luis uscì. Ogni tanto ultimamente bisticciavano i giovani coniugi, trovò che andare a camminare fosse cosa buona, e dato che l'idea gli venne la sera senza aspettare l'indomani se ne stette a lungo fuori... sembrava che non stesse nella pelle!
Quella sera era semplicemente rimasto nella gradita compagnia di sé stesso, e poi era tornato, come rigenerato.
Questo permise di non provare quella sensazione di caldo soffocante di cui vi ho detto al principio di questa storia.
Dato che il giorno ci stava sempre un qualcosa da fare, trovò che una lunga camminata serale lo aiutava, anche Flor vide che stava meglio e di buon grado lo notò uscire ancora. Gli sorrise amabile come solo lei sapeva.
Iniziò a non concedersi più come prima al marito, proprio quando lui iniziò a sentirsi più rinvigorito, fatto strano soprattutto questo.
L'uomo percorse una tratta così lunga che si ritrovò quasi al limite del grande parco, un terreno che copriva parecchio nella città.
Giunse in un punto isolato, c'erano alcune auto che avanzavano piano quasi controllassero qualcuno o qualcosa. Poi tornavano, alcune erano le stesse, come un giro largo che facevano; riconobbe presto in quella situazione un contesto tra uomini anche piuttosto arrapati e giratosi in direzione casa tornò a passo svelto. Nel tornare e prendere fiato incrociò lui. Proprio lui da solo, cercava di accendersi una sigaretta, anche lui a una passeggiata serale un pochino sospetta a dirla tutta.
Luis lo guardò con una faccia che risultava preoccupata e alquanto malintenzionata.
Gli porse la fiamma del suo accendino funzionante.
Stette lì come imbalsamato di fronte a Bruno, era più che palese cercasse con insistenza un qualche riscontro da lui. Chiedesse un qualcosa per cui colmare un interrogativo.
Il momento gli fu imbarazzante, l'aria in quella manciata di secondi si rese tesa e qualcosa di frizzante preannunciava... forse non era acquazzone estivo.
Gli occhi erano sgranati, c'era da chiedersi da parte di Bruno se non volesse ammazzarlo con quella faccia che presentava e le braccia lungo i fianchi con le dita delle mani inquiete. Eppure, Bruno era impassibile, non disturbato dalla cosa o almeno ciò poteva sembrare. Quasi per togliersi ogni dubbio, gli sorrise nuovamente.
"Aria di pioggia questa sera..."
"No, non mi pare"
La tensione si tagliava come il pane, un brivido percorse la schiena di Luis, eppure stava lì immobile come una pantera in fissa su una preda.
Bruno inclinò di un pochissimo la testa come un canide perplesso, sempre con la sigaretta tra le labbra. Aspirò il fumo, poi finalmente si pronunciò.
"Stai alla casa di fronte, vero?"
"Sì..." disse con un tono tra l'affermativo e il quasi dispiaciuto Luis che aggiunse dopo pochi secondi un altro paio di sì. Gli uscì una voce strana, storpiata, quasi femminile. Se non ci fosse stato Bruno, c'era veramente da diffidare per come si poneva. Questi gli sorrise nuovamente sempre a labbra chiuse annuendo col capo lentamente e tirando nuovamente dalla sigaretta, occhi puntati negli occhi.
Si fecero un reciproco sorrisone largo a denti Durban's e si accostarono, non si dissero niente, ma si guardavano spesso confortati da una bella energia.
La direzione che presero andava al verso contrario a quello che stava avendo Luis, pertanto andarono verso gli alberi e piano piano di nuovo il punto con le poche auto messe sparse.
"Vieni, Luis" disse con voce sommessa e languida Bruno.
Sa il mio nome, è ossessionato da me questo, non c'è che dire pensò convintamente mentre lui finse di non saperne. "Come ti chiami?"
"Bruno" quasi sussurrò finendo la sigaretta e schiacciandola a terra.
Proseguirono il cammino giungendo al raduno degli ignoti uomini. Si guardarono divertiti e si appostarono dietro un grande albero. Luis guardò che dentro una BMW scura si stava svolgendo qualcosa, datosi che oscillava e dondolava in modo non indifferente. Non si vedeva niente tuttavia, sebbene stuzzicante, quel che Luis vide da lì a poco spostando l'attenzione era un ragazzo giovanissimo che stava praticando fellatio a un terzetto di vecchi depravati. Il ragazzotto era cicciottello e effeminato con corti capelli verdi e un enorme ciuffo fluorescente davanti agli occhi.
Anche se poteva non essere il suo genere, già solo per la forza di quella scena hard Luis si sentiva sempre più eccitato e divertito, felice, vivo, allorché Bruno gli stava sempre più addosso fino a spalmarsi letteralmente su di lui.
Si baciarono avidamente mentre da assai lontano si percepivano come dei borbottii di nubi cariche, l'aria era piacevolmente frescolina finalmente, con soffi leggeri; il piccolo gruppo di allupati si allontanò mentre Luis e Bruno iniziarono a fottersi come animali, entrambi con quel desiderio che provavano ormai da tanti giorni l'uno verso l'altro. Era bello essere percossi di bei schiaffotti nelle chiappe, e che bello esserne morsi, essere girati come leggere bamboline e trovarsi con i polsi immobilizzati mentre i jeans se ne scendevano da soli oltre il ginocchio insieme agli slip... che bello sfogarmi, vivere qualcosa che non avevo mai provato... chiunque tu sia Bruno, un assassino un farabutto un chissà cosa, fai di me tutto ciò che vuoi!
Ancora! Ancora! FOTTIMI TUTTO!
(Continua alla penultima puntata)
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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