Lui & Lei
AL RISTORANTE
di simona72
05.03.2022 |
6.767 |
9
"Luca scende, le apre lo sportello, la tocca..."
Avevano cominciato a frequentarsi abbastanza assiduamente dopo l'esperienza del massaggio, Luca e Simona, uniti da una crescente voglia di perversione.Luca aveva costantemente il cazzo duro quando la pensava, Simona era perennemente bagnata e vogliosa di esaudire le sue fantasie.
Quella sera sarebbero andati a cena in un locale piuttosto elegante, Luca le aveva detto come vestirsi e le aveva dato una scatola da aprire a casa prima di uscire.
L'appuntamento è per le 20, mi accingo a fare un lungo bagno profumato e rilassante, l'eccitazione sale al pensiero di lui, strofino il mio corpo pensando alle sue mani, la sua bocca sui miei capezzoli, li strizzo lentamente, un piccolo gremito di piacere esce dalle mie labbra socchiuse.
Non voglio godere, mi piace la sensazione di perenne eccitazione, la figa sempre umida e pulsante di voglia.
Esco dalla vasca e mi strofino lentamente per asciugare il mio corpo.
Stendo un leggero strato di crema leggermente profumata e mi avvio in camera per scegliere la lingerie ed il vestito.
Sul comodino fa bella mostra la scatola incartata con un fiocco rosso fuoco.
Scelgo un completo intimo rosso e nero tutto pizzo e trasparenze. Reggiseno a balconcino e culotte.
Calze autoreggenti sottili con pizzo rosso e una leggera riga posteriore.
Vestito nero molto aderente, leggermente sotto il ginocchio, scollo a cuore e allacciatura dietro il collo.
Spacco posteriore che arriva quasi al culo.
Mi trucco accuratamente, il mio rossetto rosso fuoco è immancabile.
Indosso un unico gioiello, un bracciale tennis nero. Scarpe rosso fuoco tacco 12. Spettino la mia chioma bionda con le mani. L'effetto è decisamente sexy.
Suona il cellulare...
"Ciao Simona..."
Quella voce... Cazzo... Una scossa di piacere attraversa il mio corpo facendo immediatamente irrigidire i capezzoli e finendo tra stomaco e figa.
"Luca...." lo dico con voce tremate.
"Hai aperto il mio dono?"
"Non ancora, se vuoi lo faccio ora mentre siamo al telefono."
Prendo la scatola, tolgo il nastro che lascio cadere sul letto.
Apro e.... Un oggetto a forma di farfalla attaccato ad una cintura ed un plug importante con un diamante rosso alla estremità.
Resto senza fiato, accarezzo gli oggetti e penso che sarà una serata impegnativa.
"Decisamente belli, sei il solito porco! Mi farai godere come una lurida cagna in calore."
"Voglio che indossi il tutto prima di uscire. Abbi cura di posizionare la farfalla in modo che tocchi il clitoride.
Sbrigati che è già tardi tra 10 minuti sono sotto casa tua." Riattacca come al solito senza darmi modo di replicare, d'altronde questo suo modo di dominarmi mi manda fuori di testa.
Sfilo il vestito e le culotte, infilo questo strano oggetto, la cintura mi fascia il culo, la farfalla si posiziona perfettamente sul clitoride, le sue ali abbracciano la mia figa. Prendo il plug, lo strofino sulla fessura già bagnata, mi chino, apro le gambe e lo appoggio al buco del culo.
Ci gioco un po, ho voglia... Con un colpo secco lo spingo dentro.
Che sensazione meravigliosa, mi alzo, faccio qualche passo e mi appoggio al cassettone ansimando.
La farfalla sfrega il clitoride gonfio e il plug spinge sul punto più sensibile.
Devo stare molto concentrata su altro per non godere...
Infilo le culotte ed il vestito, nello stesso istante Luca suona il citofono.
Prendo cappotto e borsetta ed esco di casa.
Ogni passo è una tortura.
Luca aspetta trepidante in macchina, è inutile dire che il cazzo già gli scoppia nei pantaloni.
Ha scelto un completo elegante per la serata, il pantalone però aderente a sigaretta.
Camicia bianca, cravatta rossa.
Non riesce a togliere il pensiero dal corpo di Simona, dal culo riempito dal plug, dalla sua figa gonfia accarezzata da quell'oggetto che ha scelto accuratamente per farla impazzire.
Con una mano accarezza il telecomando che tiene nella tasca della giacca. Un sorriso quasi perverso attraversa il suo viso.
Eccola, cammina lenta, quasi ansima, sul viso una espressione di piacere.
Luca scende, le apre lo sportello, la tocca.
"Sei bellissima così eccitata."
Lo bacio, vorrei divorarlo, farmi scopare lì, adesso, come due animali.
"Hai il cazzo duro porco! Mi hai farcito culo e figa come un bignè, sono già piena di crema."
Mi ansima sul collo, avvicina le labbra all'orecchio.
"Ti sbatterei qui adesso sul cofano della macchina, come meriti da vera vacca, ma ho programmi migliori per la serata."
Mi da una sonora sculacciata sul culo, facendo rimbalzare il plug.
"Sali!"
Ansimando salgo sulla macchina, ora il plug è piantato nel culo e mi procura contrazioni di piacere.
La farfalla schiaccia il clitoride.
"Oddio sto per avere un orgasmo!"
Luca mi guarda libidinoso, si accarezza il cazzo, infila una mano nella mia scollatura e mi tormenta un capezzolo.
Non resisto, un orgasmo violento esplode facendomi tremare ed urlare di piacere.
"Vacca! Cagna libidinosa! Stasera ti farò morire di piacere!"
Le mie culotte sono oscenamente bagnate.
Mi accascio sul sedile e riprendo fiato.
Luca guida verso il ristorante, il cazzo gonfio, lo sfioro con la mano, ansima.
"Mi sta scoppiando!"
Abbasso la cerniera e lo faccio balzare fuori. Come immaginavo non ha gli slip.
Il cazzo è duro e viola dall'eccitazione.
Sfrego il pollice sulla cappella che è tutta bagnata.
"Segami il cazzo troia!"
Scorro la mano su e giù lentamente, gioco con l'asta e le palle, tolgo la cintura e mi metto a 90 sul sedile per leccare la cappella gonfia.
Il suo respiro è pesante, accosta la macchina.
Con la lingua tormento il prepuzio, con le labbra succhio lentamente quasi a torturarlo la cappella che pulsa.
"Si... Così.... Lecca.... Succhia.... Segami il cazzo! Sei una maledetta troia! Sborroooo! Sborro!"
Apro la bocca, accarezzo i coglioni gonfi e mungo il cazzo fino a prosciugarlo.
Getti caldi invadono la mia bocca golosa.
Ingoio tutto velocemente.
Luca sta ancora tremando.
" Quanto sei ingorda! Sistemati il trucco! Siamo quasi arrivati. "
Continua....
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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