USAMI

Erano settimane che non scopava, la voglia di cazzo si faceva sentire.
Finalmente un giorno caldo d'estate scambia alcuni messaggi con un uomo conosciuto in chat, dominante e porco quanto lei.
Le confessa che si è masturbato più volte al giorno pensando a lei, alle sue foto e ai suoi racconti che non lasciano dubbi sulla sua natura di troia e cagna vogliosa da montare.
Entrambi liberi da impegni si accordano per vedersi in outdoors
La campagna emiliana offre infiniti angoli isolati per poter godere al meglio della natura.
Scelgono un casolare abbandonato immerso in un campo coltivato a vite.
È l'orario del tramonto, quando la luce comincia ad affievolirsi ma ancora si può vedere.
Arrivano praticamente insieme, parcheggiano dietro il rustico per nascondere le automobili.
Lei piccola di statura ma formosa, due tettone che nonostante l'età sono dure e sode. Non porta reggiseno, i capezzoli sono costantemente duri per l'eccitazione e lo sfregamento del tessuto del vestito.
È eccitante, sente scosse di piacere che scendono alla figa umida e libera poiché non indossa slip.
Il culo giunonico pronto ad accogliere un bel cazzo duro, invita a prenderlo a schiaffi e morsi.
Il vestitino non fa altro che accentuare le sue forme.
Il viso dolce ed angelico non tradisce certo la sua vera natura, ma lei sa che si trasformerà, i suoi occhi diventeranno di fuoco divorati dalla voglia e dal piacere.
Lui alto, moro capello un po lungo e sbarazzino, non giovane. Fisico muscoloso, vestito sportivo.
Si vede che è già eccitato.
Lo sguardo è serio e quasi appannato dalla lussuria.
Sa cosa vuole lei e sa cosa vuole lui.
Lei verrà usata, lui si prenderà tutto il piacere.
Si avvicina, senza una parola la afferra per la nuca e la bacia.
Un bacio avido e bagnato, le lingue si mescolano, si mordono le labbra.
Lei infila le mani tra i suoi capelli, si divorano il collo, si mordono, si leccano.
Le sfila quasi con rabbia il vestito, lei lo spoglia in fretta.
Vogliono sentire i corpi uniti, lei lo tocca ovunque, lui la fa inarcare all'indietro e si butta sulle sue tette vogliose
Ha una bocca morbida, ne prende una in bocca e morde il capezzolo durissimo. Lo morde e lo lecca, succhia e lo tormenta.
Lei mugola, resta aggrappata a lui, vuole che quella tortura non finisca.
La mano di lui è tra le sue gambe, sente quanto è fradicia.
Senza troppi complimenti le infila tre dita e comincia a masturbarla.
La guarda, vuole vedere il momento in cui l'orgasmo la assale.
Lei apre le gambe in modo osceno e aspetta il momento di godere.
"Godi troia!"
Eccolo! L'orgasmo arriva prepotente facendola spruzzare.
La afferra per i capelli e mente la bacia continua a masturbarla ancora e ancora.
Soddisfatto le butta in ginocchio, sa che vuole essere trattata come un oggetto, si sfila i jeans, abbassa lo slip e libera il cazzo.
Grosso e con una cappella a fungo, lei lo prende con le mani e lo infila tutto in bocca.
Lo guarda mentre lo fa.
Lui ansima, mugola, ha immaginato per giorni quel momento, la sua bocca, i suoi pompini.
Lei lo pompa, lo lecca tutto fino alle palle, si infila in mezzo alle sue gambe aperte e lecca anche il culo, vuole farlo impazzire.
Lecca e con le mani Sega il cazzo duro.
"Ti riempio la bocca troia!"
Lei la apre, con la lingua sfiora la sua cappella e aspetta di bere.
Lui afferra il cazzo con una mano e con l'altra la tiene per i capelli.
Con un urlo libera la sua voglia a lungo trattenuta e schizzi di sborra riempiono la bocca di lei che ingoia tutto con piacere.
Il cazzo non accenna ad abbassarsi, sembra ancora più duro.
Lei è bagnata dagli orgasmi e dall'eccitazione del pompino, vuole essere scopata e lo sanno entrambi.
Lui la fa alzare, mentre la trascina verso il vigneto prende una sporta dalla macchina.
Estrae delle corde, lega le sue gambe aperte alle piante.
Le mani legate dietro la schiena.
"Adesso sei mia, ti userò per godere e farti impazzire!"
Si abbassa e la lecca da dietro, lecca i suoi umori e il buco del culo.
La sculaccia, prima una chiappa poi l'altra, continua fino a quando non urla di dolore e lo implora di smettere.
La afferra per i capelli e le mostra cosa ha in mano...
Un dildo delle dimensioni del suo cazzo!
"Ti scopo tutti i buchi! Voglio che godi come una vacca!"
Il solo pensiero la fa bagnare ancor di più!
Con un dito lui assaggia la situazione.
"Bella bagnata lurida cagna!"
Punta la cappella del dildo alla fessura della figa e la muove per masturbarla, intanto il suo cazzo pulsa dall'eccitazione.
Lo muove sue e giù, lo preme appena.
Con due dita le strizza il clitoride, muove il dildo, lo infila, lo sfila lo sfrega.... Ecco lei trema e arriva all'orgasmo.
Reclama il cazzo tutto dentro.
Lui non si fa pregare, lo spinge tutto dentro amplificando e prolungando il suo orgasmo.
"Oddio godo! Sei un maledetto porco! Godo! Non smettere!"
E lui fa come le dice... Toglie il dildo e infila il suo cazzo ormai voglioso di sentire la figa di lei che lo avvolge.
La scopa mentre lei ancora si contrae per l'orgasmo.
Le apre le chiappe e molto lentamente le infila il dildo nel culo.
Ora è piena, gode in continuazione pronunciando parole senza senso.
Lui la preme verso di se con le mani, il cazzo ed il dildo la scopano insieme.
"Troia... Quanto stai godendo.... Sei un fiume di sborra!"
È sfinita, la sta scopando da un tempo infinito.
Sfila il dildo e passa col cazzo dalla figa al culo.
"Oddio quanto sei calda! Che culo che hai! Ti scoperei all'infinito!"
Alterna colpi profondi a scopate lente, la scopa prima nel culo poi nella figa.
Lei non conta più gli orgasmi.
"Sai che ti riempio il culo? Voglio vedere la sborra che ti entra dentro!"
Eccitato come un porco sfila il cazzo, apre le chiappe e appoggia la cappella al buco nel momento esatto in cui la sborra inizia ad uscire.
Gli schizzi la riempiono.
Con le ultime forze lui la scopa ancora fino a quando finalmente il cazzo si abbassa.
Lei è un insieme di umori. I suoi e quelli di lui.
Lui la slega e la mette in ginocchio per farsi ripulire il cazzo bagnato.
Come volevano si sono usati per il loro piacere...