Lui & Lei
IL BARISTA
di simona72
18.11.2021 |
10.008 |
29
"00, una sera uggiosa di Novembre mi ritrovo in un bar..."
Ore 19.00, una sera uggiosa di Novembre mi ritrovo in un bar.Il ragazzo al bancone sta sistemando le ultime cose, è ormai ora di chiusura.
Non ho fretta di andarmene, e lui non sembra impaziente di chiudere.
"Scusami, puoi portarmi un prosecco? Se per te non è troppo tardi... Capisco che sei in chiusura."
È un bel tipo, alto fisico atletico, moro con un bel pizzetto curato, leggermente brizzolato, insomma il genere che mi scatena l'ormone.
Mi sorride mentre versa due bicchieri di prosecco.
" Eccolo, tranquilla stasera non ho fretta di chiudere. "
Appoggia il mio bicchiere e ritorna al bancone a sorseggiare il suo.
Lo osservo mentre sorseggio languidamente il vino.
Camicia attillata con maniche rimboccate, abbronzato, jeans aderenti di quelli moderni tutti un po strappati.
Non è proprio niente male.
Mi tolgo il cappotto, sotto ho un abito attillato ma molto scollato che non lascia nulla alla immaginazione, un reggiseno a balconcino che spinge in alto la mia 5' abbondante. Il culo generoso è ben fasciato dall'abito ed è visibile la forma delle chiappe libere da slip. Oggi mi sono concessa un perizoma nero trasparente.
Vedo che il ragazzo mi osserva, uno sguardo veloce e fugace.
"Scusa posso usufruire del bagno?"
"Certo è qui vicino al bancone, la prima porta a destra."
Mi alzo ed ondeggio verso il bagno sui miei stivali al ginocchio tacco dodici.
Ora lo vedo appoggiato al bancone che beve il vino e lo sguardo fisso su di me.
Dio quanto mi eccita fare la troia! Sono già eccitata e bagnata.
Entro nel bagno, lascio volutamente la porta leggermente aperta.
Con la coda dell'occhio vedo che il barista si è spostato verso il bancone che confina con la porta del bagno, continua a pulire e intanto cerca di sbirciare dentro.
Mi sistemo il trucco, sollevo di proposito l'abito per sistemare le autoreggenti, abbasso l'abito per sistemare meglio il reggiseno facendo uscire leggermente i capezzoli.
In quel momento i nostri sguardi si incrociano attraverso lo specchio.
Si è avvicinato alla porta, mi guarda con occhi infuocati mente entro nel bagno e chiudo la porta.
Mi tocco, sono fradicia. Lo voglio!
Aspetto qualche minuto poi esco.
Non lo vedo. Chissà dove si è nascosto.
Torno al tavolo, prendo il bicchiere e oso andare dietro al bancone.
"Vorrei altro vino!"
Lo dico forte per capire dov'è.
Esce dal retro, evidentemente è la cucina.
Si avvicina, prende la bottiglia e mi versa il vino.
Siamo con le facce vicine, sento il suo profumo, vedo distintamente il rigonfiamento dei jeans.
Mi giro per tornare al tavolo ma non faccio in tempo.
Una mano mi afferra il braccio.
Il bicchiere cade a terra.
Mi ritrovo piegata a 90 sul bancone.
Lui preme sul mio corpo.
Sento tutta la sua eccitazione sul mio culo.
"Ti piace stuzzicare? Vuoi che ti scopo? Mi sembri molto troia... Hai trovato pane per i tuoi denti!"
"Sono una bambina molto cattiva e tanto troia!"
Con una mano mi solleva il vestito, si sposta appena per ammirare lo spettacolo del mio culo col filo del perizoma, le calze autoreggenti che fasciano le mie cosce e lo stivale che fa molto zoccola.
Mentre si appoggia a me con una mano libera le mie tette che sbattono sul marmo del bancone. Il freddo del marmo e l'eccitazione induriscono i capezzoli rendendoli spilli sensibili.
Con la mano mi afferra i capelli e con la sinistra comincia a colpirmi il culo con sonore sculacciate.
SBAM! I colpi mi proiettano in avanti facendo sobbalzare le tette.
Rivoli di piacere scendono dalla mia figa vogliosa.
Lui è ancora vestito, il jeans è pericolosamente teso, il cazzo preme per uscire.
Mi sposto e mi metto in ginocchio, il suo sguardo si fissa sulle tette.
"Mettici il cazzo in mezzo!"
Lo guardo, con lentezza gli slaccio i pantaloni, li abbasso insieme allo slip, il cazzo duro fa un balzo e mi schiaffeggia la faccia.
Lo lecco mentre mi massaggio le tette e mi stuzzico i capezzoli.
I nostri sguardi sono fissi, lecco la cappella turgida e bagnata.
Lui ansima, ora sto leccando l'asta.
Salgo e scendo con la lingua, vorace ingoio il cazzo fino alle palle.
Ci sbavo sopra, la saliva mi cola sulle tette.
Stacco la bocca e comincio a percorrere il cazzo con le tette stuzzicandolo coi capezzoli duri.
Lo sento mugolare.
Infilo il cazzo tra il solco e comincio a segarlo in una spagnola perfetta.
Sego il cazzo e lecco la cappella in un vortice animalesco.
Mi afferra di nuovo per le braccia e mi rigira appoggiata al bancone.
Resto con le braccia tese, butto il culo in fuori in un invito esplicito.
Mi sculaccia di nuovo e si gode di nuovo lo spettacolo delle tette che si muovono.
Mi afferra per i fianchi e senza dire una parola punta il cazzo all'ingresso della figa.
È un lago quindi entra fino in fondo senza nessuna fatica.
Mi scopa tenendomi per le tette e mordendomi il collo.
"Lo voglio nel culo!"
Con un grugnito mi apre le chiappe, ammira il mio buco già largo e bagnato.
Sposta il cazzo e comincia a pomparmi il culo.
Inizio a godere e spruzzare sborra sul pavimento.
Il suo cazzo è gonfio, talmente duro che sta per esplodere.
" Voglio riempirti la bocca troia!"
Sono una maschera di piacere, mi inginocchiò e lo guardo, mi afferra la testa e comincia a pomparmi la bocca col suo cazzo.
"Sborro! Eccola!"
Mi tiene ferma, sento i getti arrivare in gola. Ingoio il più possibile lasciando il resto scivolare sulle tette.
Mi masturbo ferocemente il clitoride ed esplodo in un ultimo orgasmo.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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