trio
Massaggio, con sorpresa.
di Honeymark
24.04.2019 |
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"La lingua entrava concava nella vagina strisciando sul clitoride che stringevo con le labbra..."
Come i miei lettori sanno, io non sono un massaggiatore. Però mi diletto a farlo quando mi viene chiesto da una donna che ha voglia di qualcosa di più di un semplice massaggio. Quando poi a chiedermelo sono marito e moglie, è difficile che dica di no. A me piacciono le donne e ancora di più le coppie.Stavolta l’opportunità si era venuta a creare con una coppia di amici con la quale ho già avuto alcune avventure a tre. I due apprezzavano il rispetto che io avevo per loro e la conseguente certezza di potersi affidare a me in tutta serenità. Da qualche parte di questo sito ho pubblicato la descrizione degli approcci più significativi e, più interessante, il come siamo arrivati ad amarci a tre.
Ultimamente, dopo un breve scambio di mail, siano giunti all’accordo che un sabato pomeriggio sarei arrivato a casa loro, dove mi avrebbero fatto trovare il lettino da massaggi (acquistato apposta per me). Io e il marito avremmo massaggiato la signora. Il gioco lo avrei gestito io e mi era stato concesso anche qualche «spunto creativo». Le mie iniziative hanno sempre sorpreso e soddisfatto i miei amici.
Quando arrivai a casa loro, mi stavano attendendo quasi con ansia, come sempre.
- Ciao amici! – Esclamai.
Si alzarono e mi vennero incontro felici. Sembrava che stessero attendendo il medico. Abbracciai il marito e poi baciai la mano alla moglie.
- Incantato. – Dissi, poi alzai gli occhi e la guardai con complicità. – Sei pronta?
- Controlla tu, – Mi rispose sorridente perché si aspettava la domanda..
Mi inginocchiai e le infilai una mano sotto la gonna. Salii fino al culo. Lo accarezzai e cercai traccia delle mutandine. Non le portava.
- Soddisfatto? – Disse.
- Sempre! – Esclamai e mi girai dal marito. – Soddisfatto anche tu Renato?
- Sempre! – Rispose anche lui.
- Ottimo, – conclusi. – Ci prepariamo?
Elena andò a prendere due accappatoi e ne diede uno a me e uno a lui.
- Mettetevi comodi, – disse. – Vi aspetto di là.
Andai nel bagno degli ospiti e con calma mi spogliai del tutto, per poi indossare solo l’accappatoio e un paio di ciabatte. Mi diressi nella sala dove tengono il lettino da massaggi e trovai Elena che vi era già sdraiata sopra, pancia sotto, con un asciugamano bianco leggero che la copriva. Aveva anche acceso un diffusore di aromi e uno stereo con musica rilassante a basso volume.
Sistemai le mie cose su un carrellino e mi portai da lei, mi piegai e le baciai il collo. Sorrise, beata. Arrivò suo marito e gli feci cenno di sfilare l’asciugamano. Lo fece con studiata lentezza e io andai subito ad accarezzarle il culo. Il contatto è fondamentale nel massaggio in genere, ancora di più se è erotico. Da quel momento una mano deve sempre tenere il contatto con la pelle della «paziente». Passai una serie di carezze sfuggenti sulla pelle, indugiando un po’ di più sul culo.
- Allargale le caviglie, – dissi piano al marito. – Così le vedo la figa.
Potevo farlo io, ma volevo il suo benestare. Mi eccita il marito che ama mostrarmi sua moglie nuda. E ancor più quello che me la fa chiavare.
Mi portai ai piedi e cominciammo a massaggiarla, uno per parte.
Prima la pressione dei pollici sulle piante dei piedi, poi sui polpacci, impastati e stirati, quindi le cosce. E qui le mani cominciarono ad accarezzare di sfuggita la fessura del culo e la figa.
- Ora prendo un dildo anale animato che ho comperato nel sito dei racconti erotici 69, – spiegai a Paolo.
- In cosa consiste?
- È una novità, – Risposi.
Gli spiegai di massima come funzionava. Mi girai, lo presi dal carrellino e lo poggiai in mezzo alle gambe di Elena. Mi godetti un po’ la vista delle natiche che ballavano a destra e a sinistra sospinte dai nostri massaggi, poi le presi in mano la figa con dolcezza. Le piacque molto perché allargò di più le gambe e mi riempì la mano di piacevoli secrezioni vaginali.
Tolsi la mano dalla figa, presi il dildo e lo poggiai al buco del culo della donna. Lei non si irrigidì e lasciò fare. Portai nuovamente il dildo al buco del culo e stavolta lo spinsi dentro un paio di centimetri, mentre continuavamo a impastarle i muscoli con le mani libere. Lo sfilai e lo riportai all’ano.
Se c’è una cosa che mi piace, è vedere il buco del culo che si allarga per accogliere quello che gli sto facendo scivolare dentro. Ma mi piace anche indugiare, in modo che la penetrazione anale sia progressiva. Un po’ per prepararla, un po’ per minacciarla. Il dildo non era grosso, forse la parte centrale aveva un diametro di 3 centimetri.
- Mettiti davanti a lei – dissi a Paolo. – Massaggiale le natiche in modo da allargarle apposta per me.
Portò bacino alla faccia della moglie, si piegò in avanti e le massaggiò le natiche come gli avevo detto.
- Fermo così, – gli dissi a un certo punto.
Spinsi il dildo dentro per metà.
- Molla le natiche e vai ai piedi – ordinai ancora al marito, – e allargale bene le gambe.
Andò a prendere le caviglie e le allargò le gambe per bene, oltre il bordo della brandina. Ora la figa si vedeva bene e la presi nuovamente in mano per poi spingere con l’altra il dildo interamente nel culo.
Il dildo, di morbida gomma, era lungo quanto bastava per entrare del tutto e lasciare fuori solo una specie di gambo.
- Stringi un po’ le gambe e torna qui che andiamo avanti con massaggio rettale.
Iniziammo a «impastare» il culo, come se fosse la pasta per fare il pane. In quella maniera facevamo pressione al retto nel quale alloggiava il dildo. Un massaggio interno ed esterno.
- Massaggiamole la schiena – suggerii, – ma tenendo sempre una mano sulla natica.
Continuammo per un po’, quindi le dissi di voltarsi pancia in su. Il mio modo di fare massaggi erotici a maschi e femmine è rovescio di quello dei massaggiatori professionisti, che prima trattano i pazienti pancia in su e poi li voltano pancia sotto. Alla fine capirete perché.
Ripartimmo dai piedi e risalimmo le gambe e le cosce. Le piegai il ginocchio allargandole così la coscia, in modo che il massaggio interno venisse meglio, Lui fece lo stesso. Di tanto in tanto le accarezzavo la figa, urtando volutamente quella piccola parte del dildo che fuorusciva dall’ano. Ogni volta aveva una piccola reazione incontrollata. L’ingombro nel retto le provocava un certo senso di aspettativa maiala.
Quando arrivammo alle tette, gliele accarezzai, poi dissi al marito di andare avanti da solo, così potevo dedicarmi alla figa.
Mi portai ai suoi piedi e la tirai un po’ verso di me. Lei mi aiutò a spostarsi. A quel punto le allargai le cosce e mi portai alla figa con la bocca.
- Tu continua ad accarezzarle le tette, – dissi al marito.
Presi una salvietta e asciugai la figa pregna di Elena e poi iniziai a lavorarmela. Le baciai la vulva come se fosse un baciamano, le leccai gli inguini con dedizione, feci pressione sul dildo. Il tutto la mise in condizione di desiderare che io andassi avanti. E infatti proseguii con crescente intensità.
D’un tratto lei tirò su i piedi e lasciò che le ginocchia cadessero ai lati allargando al massimo le cosce. Capii che era giunto il momento di farla venire.
- Abbracciala e baciala, – suggerii a Paolo. – Tienila stretta.
Iniziai a lavorare d’impegno con le labbra sulla figa. La lingua entrava concava nella vagina strisciando sul clitoride che stringevo con le labbra. Iniziò a rispondere a ritmo e, quando sentii che stava per venire, girai il piccolo interruttore nella parte finale del dildo anale. Quello cominciò a vibrare in maniera crescente e, dopo otto secondi - come da manuale, - spruzzò nel retto qualche goccia nebulizzata dell’acqua che vi avevo messo.
Elena ebbe una reazione fantastica. Urlava come un facocero e sbatteva il bacino come se stesse scopando, tanto che dovetti allontanare la bocca dalla vulva. Il marito si girò verso di me.
- Cosa diavolo le hai fatto? Non l’avevo mai vista venire così…!
- Ho attivato il dildo anale che le avevo inserito nel culo.
- Cioè?
- Era pubblicizzato sul sito dove pubblico i miei racconti. L’ho comperato e… voilà.
- Ho capito, ma che cosa ha di particolare?
- Che se lo attivi vibra per otto secondi e poi spruzza qualche goccia d’acqua che va versata nel piccolo serbatoio.
- Fantastico, almeno a vedere i risultati.
- Infatti. È come se una terza persona le fosse venuta nel culo…
- Ragazzi, – intervenne Elena cercando di tirarsi su. – Cosa è successo?
- Niente, – rispose il marito. – Dopo ti spiego.
- Cavaglielo tu il dildo. – Suggerii. – Io vado.
- Ehi! Non lasciarmi solo in questo momento!
- E perché no? Direi che è il momento di fare l’amore con lei…
Dal mio punto di vista, l'esperimento era riuscito. Il dildo funzionava,,,
Fine.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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