tradimenti
Il trucco - Terza e ultima parte.
di Honeymark
18.01.2016 |
13.344 |
4
"- Poi ho pensato che magari farti annusare la figa di un’altra ti avrebbe risvegliato qualcosa…
- Diobono, – bofonchiai..."
Il trucco.Terza e ultima parte.
Una sera io e mia moglie dovevamo andare a cena con delle autorità. Una rottura di palle, ma che non potevamo evitare.
Verso le 18 mia moglie fece il bagno prima di vestirsi. Quando uscì avvolta in un asciugamano, le diedi un’occhiata di sfuggita. Ma mentre cercava la biancheria, le cadde l’asciugamano e per un attimo si mostrò nuda a me.
- Woh…! – Esclamai. – Sei sempre un bel pezzo di gnocca.
- Smettila. – Disse, coprendosi velocemente solo davanti.
Mi portai a lei e le accarezzai il culo. Nudo, caldo e umido, fresco di bagno, sollecitò il mio interesse sessuale. Presi l’asciugamano, glielo strappai e la lasciai nuda. Era ancora tonica, ma cercò di coprirsi con le mani le tette e il sesso. Poi mi guardò spaventata.
Mi sfilai la cintura lentamente e la brandeggiai con la mano destra.
- No… – Disse piano. – Non farlo.
Non le diedi ascolto. Era una cosa che facevo ogni tanto quando volevamo scopare alla grande. Le piaceva iniziare con una sferzata al culo, era come se da quel momento fosse solo mia. Caricai il braccio e scaricai una poderosa frustata che andò a colpirla sul culo.
- Ahhh, no fermo!
Gettai la cintura, le presi per i polsi e la obbligai a precedermi in letto, dove la buttai e in un attimo mi spogliai. Poi la montai di brutto.
Esattamente come una volta.
Mia moglie non aveva mai voluto prenderlo nel culo e i pompini cercava di non farli. Ma un colpo di frusta al culo la metteva in grado di subire di tutto. Mi lasciava l’iniziativa e diventava superba. Instancabile. Aveva bisogno di essere montata all’infinito. Cioè finché non veniva alcune volte, sospinta dai miei colpi di rene.
E così accadde quella sera, dopo anni. Finché non si placò, non si rivesti e non andammo a cena a romperci le balle con le autorità come se nulla fosse successo.
Poi sulla via del ritorno affrontò l’argomento in maniera imprevedibile.
- Dunque l’hai montata alla fine…
- Chi? Cosa ho montato? – Risposi mentre guidavo.
- Alla fine Sonia l’hai montata…
Sentii una vampa di calore salire dallo stomaco.
- Ma cosa dici, hai perso la testa?
Restò zitta per un po’ a raccogliere i pensieri.
- E’ da un anno che ti faccio uscire una volta in settimana con una donna diversa, per vedere se riuscivi a risvegliare i tuoi istinti sessuali con me.
Era vero. Era stata lei a consigliarmi di uscire con delle amiche, dicendo che il dialogo con altre donne mi avrebbe arricchito. Ma che volesse suscitare il mio interesse sessuale mi suonava proprio una novità
- Speravo di risvegliarti dal tuo sonno biologico, ma non ha funzionato. – Continuò. – Stavo rinunciando, quando mi sono accorto come guardavi il culo di Sonia. Ovviamente non era detto che avrebbe funzionato. Ma di tutte le donne con cui eri uscito, in effetti non ce ne era una che valesse la pena. Lucia e Lorenza erano troppo vecchie, Marta e Nadia troppo stronze, Loredana non ha culo, Lia non ha tette, Maria è una rompicoglioni… Marika è banale, Luisa asessuata…Francesca se la tira troppo.
Continuò per un po’ elencando le amiche con cui ero uscito senza far nulla.
- Sonia invece – continuò – aveva la testa e il culo al posto giusto. Non mi sono sbagliata.
- Smettila, – dissi. – Non sai cosa stai dicendo.
- Mai stata così lucida, – rispose con la soddisfazione di un gatto che si era mangiato un topo.
- Cioè, il fatto che stasera improvvisamente ti ho montata ti fa fatto pensare che Sonia abbia risvegliato il mio appetito sessuale?
- Esatto.
- Ma sei ammattita? Scusa sai, ma se avevi voglia di scopare perché non mi hai mandato un fax? Un telex, un Sms… Segnali di fumo, una volgarissima richiesta verbale. Un approccio. Un sorriso ammiccante…
- Te ne ho mandati di segnali, asino, che a un certo punto ho perso le speranze.
- Ma io ero certo che a te non fregasse più niente! Perché non hai pensato per esempio di prendermelo in mano?
Ma non mi ascoltava.
- Poi ho pensato che magari farti annusare la figa di un’altra ti avrebbe risvegliato qualcosa…
- Diobono, – bofonchiai. – Alla faccia della comunicabilità!
- Già…
- Be, da adesso ti monterò con regolarità.
- Non impegnarti in cose che poi non riesci a mantenere… ha ha
- E ti rivolterò come un calzino!
- Con le solite prescrizioni, però, OK?
- Cioè?
- Niente culo. Ma credo che il culo di Sonia ti sia sufficiente…
Il sabato successivo andammo a fare la spesa al supermercato. Io ero in apprensione perché non avevo idea di cosa avrebbe fatto quella stronza di mia moglie. Che avevo ripreso a montare, peraltro, anche se non con i ritmi di una volta.
- Ciao Sonia, – le disse mentre passava i prodotti alla cassa.
- Ciao! – Rispose gioviale Sonia.
- Mercoledì c’è una serata a base di tartufo nero e riesling renano, – esordì. – Perché non accompagni mio marito? Io non ne ho proprio voglia e se lui esce con te io sto più tranquilla…
Da allora, scopo con due donne.
Sonia preferisce sempre montarmi a cavalcioni con un ginocchio per parte, infilandoselo e lasciandosi sodomizzare con una candela che io uso per masturbarci. Ha candele di varie misure.
Quando mia moglie esce dal bagno umida e calda, le do una scudisciata, o almeno un paio di sculacciate, e la monto finché non smette di venire.
Sempre con i ritmi della mia età.
Insomma, se poco tempo prima non mi ricordavo più perché mi piacevano le donne, adesso mi era tornato tutto in mente.
Sonia non saprà mai che mia moglie sa, mia moglie non vuole sapere cosa faccio con Sonia, le basta che io mantenga il mio fattivo interesse con lei.
Fine
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore.
Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.