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> Una bellissima vacanza al mare con sorpresa: La storia di Isabel e della sua amica Paula – Dai sogni alla loro realizzazione Cap. 2 Parte prima
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Una bellissima vacanza al mare con sorpresa: La storia di Isabel e della sua amica Paula – Dai sogni alla loro realizzazione Cap. 2 Parte prima
di Lorella65Trav
19.01.2022 |
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"Ebbi un sobbalzo e senti un dolore lancinante che mi fece attraversare la schiena dai brividi..."
Lorenzo, allora, chiese a Isabel:“Si, vorrei tanto che mi raccontassi la tua storia. Da quando hai fatto realizzare il mio sogno di diventare la femmina che desideravo da sempre e di farmi provare il piacere immenso del sesso, non posso più farne a meno.
Vorrei diventare una femmina completa e poter finalmente essere io a dire questa volta >
E vorrei comprendere come si inizi un percorso, che immagino non privo di ostacoli ma che lo voglio con tutto me stesso, che mi porti poi a diventare trans.”
Isabel, rispose “Vivevo con mia zia alla quale ero stata data in adozione dopo la scomparsa dei miei genitori in un incidente con la barca durante una improvvisa tempesta. Mia zia mi voleva bene come un figlio ma era molto presa dal lavoro e dalle sue continue storie d'amore con uomini di cui si innamorava in continuazione.”
Poi, proseguì:
“Fin da quando ero un ragazzino ero attratta da tutto quello che era femminile, dagli abiti alle scarpe, dai reggiseni alle calze velate, dalle collane al trucco ecc. Mi piaceva immaginarmi vestita da ragazza e sognavo di camminare sculettando su scarpe con tacco alto.
Un giorno, a casa di un mio amico di scuola, dove spesso andavo a studiare, conobbi il fratello più grande di età.
Era un ragazzo di 18 anni, viso di rara bellezza con lineamenti piccoli e delicati con splendidi occhi neri e grandi.
Avevo sentito un fremito nel vederlo e anche lui mi aveva guardato con occhi nei quali avevo intravisto quello che mi era sembrato un luccichio di interesse nei miei confronti.
Stringemmo una bella amicizia e sembrava che avessimo intuito a vicenda quale era la nostra vera natura.
Infatti un giorno che ci eravamo incontrati per caso in centro e, parlando dei nostri desideri e di cosa avremmo voluto dalla vita, mi confessò che gli piacevo molto, che era gay e che adorava anche tutto quello che era femminile perché in cuor suo si sentiva femmina.
Anch'io, allora, gli confessai la stessa cosa ed esprimemmo il desiderio di vestirci qualche volta da vere ragazze.
Da quel giorno, io avevo 17 anni, quando i suoi genitori erano al lavoro e il fratello era impegnato ad allenarsi in piscina per ore 3 volte a settimana, aveva la casa a sua completa disposizione.
Così, lo raggiungevo con la scusa detta a mia zia che andavo a studiare.
Andavamo nella camera da letto, aprivamo l'armadio nel quale c'erano i vestiti della mamma, indossavamo le calze e il reggicalze, mettevamo le scarpe con il tacco piuttosto alto e poi giocavamo ad imitare le modelle delle sfilate i moda.
Ci piaceva molto ancheggiare mentre camminavamo mettendo un piede davanti all'altro proprio come le modelle.
Andammo avanti per quasi un anno, il piacere di vestire abiti femminili si era progressivamente impadronito di noi e ci piaceva guardarci allo specchio e godere di quello che vedevamo riflesso: proprio due gran belle ragazze.”
“Fu un bellissimo periodo, anche se piuttosto sofferto perché entrambe ci sentivamo femmine in un corpo che non era il nostro.
Un giorno ebbi il permesso di andare ad una festa di compleanno che, ovviamente, non era vero.
C'eravamo già messi d'accordo che saremmo andati in una discoteca aperta di pomeriggio a divertirci un po'.
Eravamo felici ed eccitati allo stesso tempo.
Mettemmo dentro gli zainetti, tutto quello che serviva e che avevamo comprato poco alla volta nei negozi o nei mercatini, uscimmo e arrivammo dopo un bel po' di tempo in discoteca.
Andammo in bagno, ci cambiammo, ci truccammo con quel poco che avevamo comprato e diventammo Isabel e Paula.
Ci divertimmo molto a ballare, poi ci accorgemmo che si era fatto un po' tardi, provammo allora a tornare in bagno per cambiarci di abito e struccarci ma era affollatissimo.
Fummo prese dal terrore di far troppo tardi per tornare a casa.
Un uomo (oggi si direbbe un ragazzo) di trenta/trentacinque anni, si avvicinò per chiedere cosa ci preoccupasse tanto, glielo dicemmo e lui, si offrì gentilmente di accompagnarci a casa con la sua auto e, se volevamo cambiarci di abito, avremmo potuto farlo a casa sua senza alcun problema.
Acconsentimmo, quell'uomo elegante e con buone maniere ci aveva fatto una buona impressione e, comunque, era proprio la soluzione al nostro problema.
Uscimmo dal locale, entrammo nella sua macchina e, dopo un quarto d'ora, eravamo a casa sua.
Ci offrì una bibita, si sedemmo sul divano a bere, poi gli dicemmo che volevamo andare in bagno a cambiarci e struccarci.
Lui ci rispose “Va bene, ancora dieci minuti però e poi vi accompagno.
Siete davvero bellissime, vi ho notato subito sulla pista da ballo.
Ho intuito che siete due ragazzi ma siete di una bellezza davvero rara”
Si accostò a noi sul divano e, chiese sorridendo se avremmo voluto farci vedere senza gli abitini che indossavamo, così solo per curiosità e a titolo di ringraziamento per l'aiuto che ci stava dando.
Io e Paula ci guardammo, era affascinante oltre ad essere proprio bello. Immaginavamo dove volesse arrivare ma la cosa non ci terrorizzava anche perché spesso nelle nostre chiacchierate avevamo parlato della voglia di provare finalmente il piacere con un maschio.
Ci alzammo e, con un po' di trepidazione ma con molta eccitazione nei nostri animi, ci togliemmo gli abitini che portavamo e restammo con il piccolissimo perizoma che, dietro copriva solo il buchetto e un piccolo reggiseno”
Miguel, questo era il suo nome, si avvicinò, con una carezza ci sfiorò il viso e i fianchi poi si chinò verso di me per darmi un bacio sulla guancia.
Io, anche se un po' trepidante accettai il bacio ma, desiderando tanto che accadesse finalmente quello che avevo sempre sognato avvicinai, invece, la mia bocca alla sua per provare il mio primo vero bacio da un uomo.”
Lui mi chiese se avevo mai baciato un ragazzo e, quando gli risposi di no, mi disse “Sei molto giovane, avrai tutto il tempo per imparare”
“Non mi interessano i ragazzi della mia età, spesso sono stupidi. Vorrei che mi insegnassi tu a farlo”dissi e poi aggiunsi “Ti prego sii tu il primo, non ti preoccupare che tutto resterà tra noi due, anzi tra noi tre” e indicai Paula.
Miguel, mi baciò leggermente ma io, aprii le labbra invitandolo a darmi un bacio da grandi.
Lui inserì la sua lingua nella mia bocca, io la succhiai per un attimo e poi gli restituii il bacio allo stesso modo.
Fu un bacio profondo, avevo i brividi sulla pelle.
Ero eccitato ma anche lui lo era, e pure molto, visto che stringendomi a lui sentivo, all'altezza della mia pancia il suo durissimo bastone.
A quel contatto, l'eccitazione arrivò alle stelle al punto che, mi spinsi sfacciatamente a posargli la mano tra la patta dei pantaloni e la punta del rigonfiamento.
“Ma cosa fai, ragazzina? Sei troppo giovane e inesperta, fai la brava. Capisco che vi ho chiesto di farvi vedere spogliate ma era solo per il piacere di guardarvi, belle come siete, e tu Paula non dici niente?”
Paula rispose “Io sto con Isabel e anch'io voglio provare. E' quello che abbiamo desiderato e ci siamo confidate in questi anni” poi si avvicinò a noi due e prima diede un bacio con la lingua a me e poi uno a Simone.
“Stai tranquillo” continuò “Nessuno saprà mai niente, siamo noi a chiedertelo e tra poco più di un mese anche Isabel sarà maggiorenne e poi lo vogliamo con tutte noi stesse”
Cominciammo, così, a sfiorarci con la lingua tutti e tre, fino a quando Paula mise anche lei la mano sulla patta vicino alla mia.
Ci guardammo un solo attimo e, poi, tirammo giù la cerniera lampo.
Con le mani un po' incerte abbassammo i pantaloni e poi lo slip di Miguel.
Sbucò un palo di carne davvero grosso che ci lasciò a bocca aperta per la meraviglia.
“Ma è enorme” esclamai correndo subito al ricordo dei membri dei ragazzi, che avevo visto sotto la doccia al termine di qualche partita di calcio, che mi avevano molto turbata.
Avrei voluto toccarli, accarezzarli, farli inturgidire e poi mettermeli in bocca per succhiarli ma, al confronto di quella cosa mostruosa che era uscita dallo slip di quell'uomo sembravano i genitali delle statue greco-romane.
Miguel, visto il mio turbamento chiese”Ti piace piacerebbe assaggiarlo?”
Lo toccai, era caldo, mi accovacciai ai suoi piedi, spinsi giù la pelle del glande che mi apparve come la testa di un grosso fungo porcino
Anche Paula si accovacciò, lo guardammo con trepidazione e ammirazione, poi Paula gli disse “Si, è molto grosso, anche a me piacerebbe molto assaggiarlo”
Miguel ci disse di aprire bene la bocca più che potevamo e di cominciare proprio dalla cappella e facendo roteare la lingua tutta intorno e bagnandola bene con la saliva, in tal modo sarebbe stato più facile farla entrare sempre di più.
Io, fui la prima, seguii il consiglio, spalancai la bocca e la imboccai.
Non aveva un sapore particolare ma il contatto della mia lingua con la pelle delicata della cappella mi piaceva e mi eccitava moltissimo.
Nel frattempo Paula, gli passava la lingua su tutta la lunghezza dell'asta e ci alternavamo a scambiarci i ruoli.
Lo avevamo bagnato bene tutto e le nostre mani scorrevano molto più velocemente .
Miguel ci esortò ad ingoiarne di più ma non era così semplice viste le dimensioni. A furia, però, di andare avanti e indietro, riuscimmo a scendere sempre cinque/sei centimetri in più.
Miguel mise entrambe le mani dietro la nostre teste e, dolcemente ma con decisione, cominciò spingerle verso il suo membro.
Toccò di nuovo a me provare quella bellissima sensazione di pienezza.
Lo sentii entrare tutto fino in gola, conati di vomito mi percossero ma continuai ad andare avanti e indietro con la testa.
Miguel emetteva mugolii di piacere che si univano ai nostri. Io e Paula c'eravamo sincronizzate benissimo, quando una succhiava avidamente aumentando la velocità, l'altra gli leccava le palle e viceversa.
Ad un certo punto, Miguel con voce quasi strozzata disse “ Sto per sborrare! Presto accovacciatevi tutte e due e tirate fuori la lingua guardandomi negli occhi”
Immediatamente lo facemmo e subito fummo investite da due getti di densa sborra. Era calda, non aveva alcun odore particolare ma un gusto un po' dolciastro niente male.
Miguel ordinò a Paula di deglutire il seme.
Lei lo fece subito e anch'io, dopo averlo trattenuto un po' gustandomene il sapore, lo ingoiai d'un botto.
Miguel, poi ci disse “Adesso continuate a succhiarmelo anche mentre continuo a sborrare”
Fu una sensazione meravigliosa e, poiché fu la prima volta in assoluto, il continuare ad andare avanti e indietro con la testa, dalla cappella alla base e viceversa, provocò ad entrambe un piacere infinito che ancora oggi ricordiamo.
Miguel, dopo aver terminato di sborrare, ci chiese di fare la stessa cosa tra noi due considerato che eravamo visibilmente ben “armate” dopo tutta quella eccitazione.
Paula prese il mio cazzo nella mano, dicendomi “ Che bello ed è anche molto grosso per la tua età! Da troppo tempo aspettavo di farlo e finalmente è arrivato il momento”
Miguel, intervenne “Per potervi succhiare contemporaneamente, però, vi converrebbe mettervi sul letto per farvi un bel 69.
Era il mio più grande desiderio, lo avevo coltivato in tutto quel tempo e, adesso, finalmente lo avevo a portata di mano, anzi di bocca.”
Perciò andammo sul letto, ci mettemmo nella posizione del 69, io da sotto glielo presi tutto nella mia bocca e e lei fece lo stesso con il mio.
Solo qualche attimo e Paula, spingendo forte con il bacino mi entrò fino in fondo alla gola e cominciò letteralmente a scoparmi la bocca.
Sentivo il suo cazzo salire e scendere e riempirmi l'intera bocca. La libidine e la lussuria si impadronirono di noi.
Infatti, Paula che era già arrivata ad ingoiare interamente il mio bastone, aumentò il ritmo e la velocità e forsennatamente saliva e scendeva mentre io, che non potevo farlo, davo continui colpi di bacino verso l'alto per aiutarla ad ingoiare tutto il mio cazzo.
Entrambe emettevamo continui gemiti di piacere che a, a loro volta, aumentavano l'eccitazione e la lussuria mentre Miguel si godeva lo spettacolo incitandoci continuamente e iniziando toccarsi.
Ad un tratto, sentii le pulsazioni dei muscoli provenienti dalla sua asta, e in un attimo la mia bocca venne riempita di una quantità di sborra che non avrei mai potuto immaginare che le potesse uscire e che io cominciai ad ingoiare più e più volte ad ogni spruzzo che arrivava.
Quasi contemporaneamente, sborrai anch'io e Paula continuò a succhiarmi senza mai farselo uscire dalle labbra.
Andammo avanti per molti minuti, nessuna delle due smetteva.
Infine Paula si scostò e si mise di fianco a me, mi baciò a lungo ed entrambe regalammo l'una all'altra tutto il seme che era ancora nelle nostre bocche.
“Bravissime, non avrei mai immaginato che poteste essere così brave. Sembrate proprio due troie navigate e che non hanno fatto altro nella vita che succhiare cazzi!”” disse Miguel.
Poi aggiunse “Appena vi sarete riposate, se vorrete, vorrei essere il primo a farvi perdere la verginità anale. Mi avete eccitato tantissimo e ora ho una voglia incredibile dei vostri culi, chi si offre per prima?”
Io, che aveva già sperimentato, in passato, prima con zucchini di piccole/medie dimensioni e poi, con altri più grossi, gli dissi di iniziare da me.
Miguel mi disse di mettermi a pecora, si avvicinò, mi lubrificò con la saliva il buchetto e poi entrò fermando la cappella dentro lo sfintere che si dilatò e, poi, le si adattò stringendola completamente.
Dopo qualche minuto, Miguel entrò con decisione.
Ebbi un sobbalzo e senti un dolore lancinante che mi fece attraversare la schiena dai brividi.
Quel cazzo mi stava penetrando dentro l'intestino ed io pensai che stavo per perdere definitivamente la mia verginità anale ma ero felice di farlo e soprattutto godevo in continuazione.
Miguel mi prese per i fianchi ed entrò totalmente con tutti i suoi oltre i 20 cm.
Avvertii le calde lacrime che mi scendevano lungo il viso ma resistetti.
Il bastone di carne entrava ed usciva sempre più velocemente.
Lo sentivo in tutta la sua lunghezza e larghezza, poi poco alla volta il dolore fu soppiantato dal piacere che mi aveva invaso totalmente.
Infine, con un grugnito, Miguel mi sborrò dentro e avvertii il calore del suo seme che saliva lungo il retto e, poi, nelle viscere.
Sentii, dopo qualche attimo che Miguel era uscito e che la sborra stavano uscendo dal mio ano oramai aperto del tutto.
Miguel mi penetrò però nuovamente ma non fu come prima perché la sborra che era appena uscita, sotto la nuova spinta facilitò il nuovo ingresso e poi anche i successivi.
Ero stremata ma anche molto eccitata, preda di una libidine che si era totalmente impossessata di me.
Alla fine uscì definitivamente e mi ordinò di girarmi e di succhiare la sborra che era rimasta attorno al suo cazzo.
Mi piacque immensamente e la ingoiai, stavolta però lentamente per poterla sentir scendere nella gola.
Il tempo di fumare una sigaretta e bere un goccio di whisky e Miguel, eccitato qual era, ordinò a Paula di mettersi anche lei a quattro zampe con le ginocchia quasi sul bordo del letto.
Le leccò avidamente il buchetto, lo bagnò con molta saliva e, poi, puntandole il suo bastone vicino all'ano spinse ed entrò.
Paula ebbe un fremito, avvertì che il suo ano si allargava a dismisura, sentì anche lei un dolore immenso, alzò istintivamente il bacino e l'uomo la penetrò completamente.
La scopò con forza per un tempo che sembrò senza fine poi, mettendosi di schiena sul letto le disse di salirci sopra.
Paula obbedì, anche se era parecchio preoccupata nel vedere quel cazzo così grosso, duro e svettante come una torre.
Poggiò i piedi sul letto, lui la guidò verso il suo bastone, Paula sentì la cappella vicino al suo buchetto, ebbe solo un attimo di esitazione e poi si impalò da sola.
In quella posizione lo sentì entrare fin dentro le viscere, gli abbracciò il collo e, in piena estasi di libidine, cominciò a scendere e a salire con un ritmo sempre più veloce e sempre più a fondo fino ad arrivare alla base.
Poi, d'un tratto avvertì delle contrazioni dei muscoli del pene e, finalmente, sentì il calore della sborra che la stava riempendo tutta ma continuò a salire e scendere forsennatamente fermandosi, infine, col cazzo dentro fino alle palle e baciando con la lingua avidamente e golosamente Miguel.”
Isabel, continuò “Dopo esserci lavate e struccate, Miguel ci riaccompagnò verso casa.
In auto fu simpatico, allegro e disse che era molto contento di averci conosciuto e, ovviamente, di essere stato il primo a sverginare due ragazze così belle.
Ci disse che avrebbe voluto rivederci con regolarità e che ci avrebbe trattate da regine e che ci avrebbe pensato lui a comprarci tutto quello che volevamo per vestirci sempre più da troiette perché eravamo diventate davvero le sue troiette.
E noi accettammo l'idea di diventarlo”concluse Isabel aggiungendo poi
“Ritornammo a casa che era piuttosto tardi, mi zia era piuttosto arrabbiata, le dissi che non mi ero accorto del passare delle ore. Ci fu un violenta discussione, persi il controllo che fino a quel momento avevo sempre avuto, e sbottai dicendo che appena avrei compiuto la maggiore età e finito il liceo, avrei scelto io la mia strada. Cosa che avvenne non molto tempo dopo”
continua......
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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