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Una bellissima vacanza al mare con sorpresa: La femminilizzazione di Lorenzo e la nascita di Loredana -Capitolo 3- Parte seconda


di Membro VIP di Annunci69.it Lorella65Trav
18.04.2022    |    12.937    |    17 9.9
"Lorenzo li seguì e, anche se un po' incerto nel passo, imparò velocemente a camminare meglio e Paula gli spiegò anche come dare sinuosità e sensualità al suo..."
Il pomeriggio, di due giorni dopo, Paula e Isabel bussarono alla porta dell'appartamento di Lorenzo, il giorno prima gli avevano detto che volevano fargli una sorpresa.
Entrarono, con due grandi borse da shopping ciascuna.
Erano particolarmente allegre e visibilmente eccitate, aprirono le borse dalle quali estrassero: un paio di minigonne, delle magnifiche scarpe con tacco altissimo, varie paia di calze velate e in diversi colori, orecchini pendenti a clip, due parrucche bellissime una bionda lunga alle spalle e una nera a caschetto, un magnifico seno finto a corpetto e con capezzoli rosa, un paio di reggiseni di raso e pizzo, vari splendidi perizomi di vario colore, anelli e collane, due paia di guanti lunghi in pizzo e, infine, un nastrino nero largo qualche centimetro.
Lorenzo le guardò un po' sbigottito e, rivolgendosi loro disse “Vedo che vi siete comprate delle bellissime cose, forse volete diventare ancora più belle e desiderabili? E poi, a che vi serve mai un seno finto quando avete il vostro che è davvero splendido? ”
Gli riposero quasi all'unisono “Tesoro, non sono per noi, le abbiamo comprate per te!”.
Ancora più sbalordito, Lorenzo con voce tremula chiese “Per me? Ma io non indosso abiti e ninnoli da donna!”
“Ti vogliamo far diventare bella e sexy, sarai la nostra terza sorellina nel caso volessimo andare in qualche locale a passare una bella serata“un po' particolare”chissà quanti uomini, e magari anche donne, ti ammireranno e, soprattutto, ti desidereranno.
“Ma sembrerò ridicolo! Dai, non me la sento! Non sono bello e, tanto meno, femminile come voi”.
“Tranquilla tesoro, vedrai che sarai bellissima, hai lineamenti del viso piccoli e gentili, le tue gambe sono belle, lunghe e ben tornite. Affidati alle nostre mani e alla nostra esperienza e vedrai che diventerai davvero una gran figa” gli rispose Isabel.
Lorenzo pensò che, poiché si stava parlando di un semplice travestimento, tutto sommato ci poteva anche stare e acconsentì a lasciarle fare, così per gioco. .
Ma pensò anche che, in fin dei conti, era quello che aveva spesso desiderato tutte le volte che aveva creduto di essere nato nel corpo sbagliato nel vedere per strada o sui giornali, donne eleganti e sensuali su tacchi a spillo, spigliate nel camminare e talvolta ancheggiare maliziosamente e aveva desiderato di diventare come loro, belle, ammirate e desiderate dai maschi.
Accettò, pertanto, anche perché in effetti l'idea non gli dispiaceva, pur immaginando tuttavia, che non sarebbe potuto diventare altro che un uomo vestito da donna e, quindi, neanche bella e sexy.
Si ricordò, all'improvviso, dei racconti che gli aveva fatto Isabel di quando lavoravano nel locale. “Isabel mi ha raccontato della vostra amicizia e delle esperienze che avete fatto. Le ho trovate esaltanti e molto eccitanti tanto che, ricordandole, ho fatto sesso con entrambe. Mi piacerebbe che mi raccontassi qualche ulteriore esperienza di quando lavoravate nel locale di Almudena.” disse a Paula.
“Certo” rispose Paula“Mi fa piacere raccontarti qualche nostra esperienza e mi fa piacere che Isabel mi abbia lasciato questa possibilità. Te la racconterò, mentre ti prepareremo in tutto per tutto per farti diventare una bella trav, sexy e desiderabile. Quindi adesso ti vai a fare una bella doccia calda perché favorirà di molto la rasatura dei peli sulle gambe, sulle braccia, sul torace e dei peli pubici anche se, per fortuna, ne hai davvero pochi e, quando torni ti racconterò la nostra esperienza”
Fatta la doccia calda, Paula e Isabel lo osservarono attentamente e iniziarono a cospargere schiuma da barba dappertutto, iniziando una rasatura che richiese quasi un'ora.
Quando finirono, Lorenzo fece una nuova doccia per fortuna con acqua meno calda visto già il caldo torrido di quei giorni estivi.
Uscì dal bagno con un leggero accappatoio.
Paula e Isabel erano sedute sul letto, lo invitarono a togliersi l'accappatoio e, quando Lorenzo lo fece, sui loro visi comparve un sorriso smagliante mentre battevano le mani eccitate e felici del risultato.”Sei bellissimo, amore!” si lasciò sfuggire Isabel.
Paula lo fece, poi, sedere su una sedia, aprì un beauty case che aveva portato con sé e, dopo aver tirato fuori una quantità di cose totalmente sconosciute a Lorenzo, gli disse
“ Adesso ti trasformiamo in una bellissima ragazza, tu devi solo stare ferma ed avere pazienza, siamo sicure che al termine ti piacerai e ci ringrazierai”
Paula, iniziò a stendergli, quindi sul viso un fondotinta, usò un pennello corto e largo ancora sul viso, quindi sistemò le sopracciglia e poi passò agli occhi e alle ciglia, quindi lo smalto color rosso sulle unghie delle mani e dei piedi e, infine, un rossetto dello stesso colore dello smalto e mentre lo truccava, gli raccontò la loro esperienza.
“ Furono tutte esperienze esaltanti ma, tra queste, ne ricordo una in particolare. Era già qualche settimana che lavoravamo nel locale, avevamo anche già avuto qualche invito per dopo la chiusura ma, quella sera una coppia, decisamente con lei molto bella e sexy con l'aria della perfetta ninfomane arrapata e il lui un bellissimo cinquantenne molto avvenente e affascinante mi invitarono al loro tavolo e cominciammo a chiacchierare del più e del meno. Entrambi mi guardavano con malcelato interesse. Poi, senza tanti fronzoli, lei mi disse “Sei simpatica e molto sexy, ci sei piaciuta subito appena ti abbiamo notata e avremmo una proposta da farti”
“Grazie, siete molto gentili” risposi e aggiunsi “Anche voi siete davvero una splendida coppia”
”Bene” rispose lei e proseguì “Ci farebbe piacere se, dopo la chiusura del locale, ti andasse di venire a casa nostra per proseguire la serata fino a tardi. magari anche con un paio di tue colleghe. In particolare ci piacerebbe che venissero anche la ragazza bionda con quelle splendide gambe e un bellissimo fondoschiena e anche la trans di colore che è davvero stupenda. Pensi sia possibile?”
Le risposi “Non saprei, credo di sì ma devo chiedere prima a loro o, se volete e sarebbe meglio, glielo potreste chiedere direttamente voi”
Le chiamarono con un cenno di invito con la mano e un sorriso. Jmena, la trans e Helena , la ragazza bionda, ci raggiunsero, si sedettero e la coppia ordinò un'altra bottiglia di champagne. Dopo qualche minuto, la donna chiese loro se erano interessate a proseguire la serata insieme a me a casa loro. Entrambe risposero di sì con entusiasmo.
Quando uscimmo dal locale, ci aspettavano nel parcheggio e, nel giro di venti minuti entrammo nel vialetto della villetta e, attraverso la scala interna, salimmo in casa.
Ci sedemmo tutte e tre su un bellissimo divano e la coppia sull'altro di fronte a noi. Lui aprì una nuova bottiglia di champagne. Iniziammo a bere e a chiacchierare un po', Poi la lei si alzò, venne a sedersi tra me e Jmena mentre Helena si spostò vicino all'uomo.
Francisca, questo era il suo nome, bellissima e poco più che quarantenne, con un'abbondante seno ben messo in mostra sotto il vestitino leggero e senza reggiseno, gambe splendide e soprattutto un lato b spettacolare, senza pensarci un solo istante, allungò entrambe le mani sui nostri due pacchi e posandole aperte disse, mentre emetteva un gemito di piacere “Avete due cazzi belli grossi come piacciono a me, da quello che sento sotto le mani. Stanotte penso che mi divertirò davvero molto con tutte e due.”
Così dicendo, ci invitò ad alzarci in piedi davanti a lei, subito dopo, alzandoci le minigonne cortissime che avevamo, spostò i perizomi. “Wow!” esclamò “ E' proprio come pensavo e speravo. Sono bellissi­mi. Adesso li assaggio un po'.”Si accovacciò davanti a me e, in un attimo, lo fece sparire nella sua famelica bocca mentre con l'altra mano teneva ben stretto quello di Jmena, lungo circa 24/25 centimetri e largo 15/16 di circonferenza e con una cappella ancora più larga. Sentii il caldo della sua bocca e la lingua che insistentemente girava attorno alla mia cappella bagnandola abbondante­mente di saliva. Poi passò a Jmena, lo prese con tutte e due le mani, lo guardò con cupidigia e con gli occhi che emanavano tutto il desiderio che aveva. Cercò di imboccarlo tutto ma le riuscì di far entrare solo la nera cappella.
“E' davvero una bestia enorme ma ci riuscirò sicuramente a farlo entrare almeno per la metà, vorrà dire che lo sentirò sicuramente tutto quando mi scoperai.” disse che voce roca dal forte desiderio.
Sull'altro divano, Fernando aveva nel frattempo cominciato a baciare sul collo Helena mentre le accarezzava i capezzoli. turgidi per l'eccitazione. Lei gli aprì i pantaloni e gli abbassò lo slip, ne uscì un bastone di carne di tutto rispetto di almeno 20/21 cm ma molto grosso in larghezza. Abbassò la testa e, dopo averlo ben lubrificato con molta saliva, iniziò a succhiarlo con avidità salendo e scendendo lentamente fino alle palle.
Togliemmo, allora, tutti i vestiti e restammo tutti nudi per qualche minuto. Poi ci spostammo nella bellissima camera da letto.
Francisca, si accovacciò nuovamente davanti a noi, i nostri bastoni si erano messi in posizione di riposo e lo avevamo fatto apposta per darle la possibilità di prenderli completamente in bocca per farli poi crescere e indurirsi direttamente nelle sue voraci fauci.
Iniziò da me, lo fece entrare completamente fino alla base e iniziò a leccarmi le palle mentre suc­chiava come se fosse un biberon. Il mio cazzo velocemente crebbe e lei dovette ritrarsi per non soffocare. L'intera asta del mio bastone era stata completamente bagnata dalla sua saliva e lei iniziò con foga ad affondare la bocca fino in fondo per, poi, tornare indietro e, soffermarsi sulla cappella e, subito dopo, affondare nuovamente leccandola anche con la lingua mentre scorreva lungo tutta l'asta. Si fermò, poi, improvvisamente e mi disse “Adesso passo alla tua amica, non voglio che tu sborri troppo presto perché mi dovrai scopare molto a lungo”
Passò, quindi, al cazzo di Jmena ingoiandolo fin dove poté ovvero fino ad oltre la metà. Vidi chiara­mente il collo che si allargava mentre la cappella della trans scendeva ben oltre la gola. In men che non si dica, il cazzo di Jmena crebbe occupando talmente tanto il cavo orale che Francisca dovette uscire velocemente soffermandosi di nuovo sulla enorme cappella e riempendola di saliva e continuando a bagnare l'intera asta da tutte e due le parti mentre, ogni tanto, fermandosi guardava con cupidigia il volto di Jmena che iniziava ad emettere lunghi sospiri e gemiti di crescente piacere.
Dall'altra parte del letto, intanto Helena era salita sopra Fernando e si era spinta fino a far sparire l'intero bastone nella sua figa mentre le sue tette strusciavano veloci sul torace dell'uomo che, prendendole con le mani, se le era portate alla bocca e le leccava e le suchiava con voracità.
Francisca, invece, si mise con la schiena sul letto con le gambe spalancate, Jmena le si avvicinò, le puntò l'enorme cappella davanti all'orifizio vaginale, già bagnatissimo per il desiderio ed entrò totalmente. Lei ebbe un fremito unito ad un mugolio di piacere sentendo tutta la lunghezza del cazzo che le apriva completamente le piccole labbra e occupandone interamente l'orifizio. Jmena, poi, le alzò le gambe sulle proprie spalle, la tenne stretta con le mani attorno al bacino, si calò su di lei e le entrò nuovamente fino allo scroto. Francisca emise un grido di libidine, allungò la mano verso di me, prese il mio cazzo e lo ingoiò totalmente dal basso verso l'alto.
Sull'altro lato del letto, Helena era a quattro zampe e Fernando la stava inculando forsennatamente tenendole le mani sui fianchi e tirandola a sé ad ogni affondo. I gemiti di piacere dell'uomo erano costantemente sovrastati dalle urla di goduria della ragazza che stingeva forte le lenzuola. Poi, lui si rivolse a Jmena e le disse “Perché non vieni anche tu e ce la scopiamo insieme? Dai, la tua amica sicuramente accetterà volentieri, è davvero una cagna. Vero Helena che sei la nostra cagna e che ti piace essere inculata da Jmena?”
“Siiiii, ho sempre desiderato che una trans con un cazzo come quello di Jmena mi aprisse completamente il culo. Vieni tesoro, ho una voglia infinita di te!”
Fernando uscì dal culo di Helena, la trans le si avvicinò e notò che l'uomo le aveva fatto proprio un bel lavoro, l'ano della ragazza era fortemente allargato ma lei avrebbe potuto fare ancora di più. Le puntò, allora, la sua enorme cappella vicino allo sfintere ed entrò con un colpo secco del bacino in avanti. Helena emise un urlo animalesco quando la cappella le aprì ancora di più il culo. Un altro grido di dolore lo emise, poi, quando l'intera asta cominciò a penetrare rompendole completamente anche la parte più interna.
“Ti faccio molto male?” chiese la trans.
“Ho sentito un dolore incredibile, già ne avevo sentito uno quando Fernando mi ha aperto col suo cazzo ma con il tuo è stato molto ma molto più forte. Devo dirti, però, che a parte il dolore lancinante, mi piace moltissimo e mi piace anche vedere con la mente come si fa strada fin dentro alle viscere e mi apre tutta. Continua a sbattermi come una cagna in calore, è quello che ho sempre desiderato fin da quando ti ho vista la prima volta nello spogliatoio del locale e ho visto le dimensioni enormi che hai.” rispose Helena con voce un po' affannata mista a gemiti di piacere che non le impedirono, però, di urlare per l'intenso orgasmo che le fece scuotere tutto il corpo mentre Fernando, che si era messo nel frattempo davanti ad Helena le colpiva la lingua usando il suo bastone come un randello. Helena, senza usare le mani lo prese con la bocca totalmente aperta e accolse il bastone di carne di Fernando che iniziò a scoparla profondamente fino alla gola.
Francisca, rimasta “orfana” del cazzo di Jmena, si era messa anche lei a pecorina e aveva accolto nuovamente il mio bastone e se lo stava godendo fino in fondo e, ad ogni spinta che le infliggevo, emetteva continui gemiti di piacere incitandomi a continuare con più irruenza e velocità.
Poi mi disse “Cambiamo posizione, mi piace che sia io a guidare. Stenditi sul letto ed io ti salgo sopra. Farò tutto io, tu dovrai solamente stare dentro di me. Ti va?”
“Certo che mi va, tutto quello che desideri” le risposi e aggiunsi “Mi piace l'idea che farai tutto tu.”
Mi sdraiai, lei prima provvide a giocare con la lingua sulla mia cappella, poi, scese in profondità fino alla base e, tenendolo saldamente in bocca, iniziò a leccarmi le palle. Più di una volta emisi mugolii di goduria, era davvero molto brava e ci sapeva fare con la bocca e la lingua. Poi, poggiò i piedi ai lati del mio bacino, si abbassò velocemente e con altrettanta velocità si penetrò da sola col mio cazzo arrivando fino al mio pube. Sentii il calore dell'interno del suo culo mentre scendeva e saliva incessantemente lungo la mia asta di carne.
“Adesso sfondami bene, quando mi abbasso mi dai un colpo secco e così ti sentirò ancora di più” mi ordinò lei. Andammo avanti per una buona mezz'ora. Francisca ad ogni mio affondo, spingeva fortemente il suo culo più giù. Era un piacere immenso quello che ci stavamo dando. Poi, all'improvviso, chiese a Jmena di mettersi al mio posto perché voleva assaggiare nuovamente le sue dimensioni.
La trans, si spostò dal culo di Helena, si stese sul letto e Francisca, dopo averle accarezzato l'enorme bastone lo imboccò fin quando poté ma Jmena, con un deciso colpo di reni, lo fece entrare per una ventina di centimetri. Francisca ebbe un conato di vomito quando le toccò il fondo della gola e un rivolo di saliva le uscì dai lati della bocca ma resistette e, quando arrivò il secondo affondò, lo senti ancora più giù. In quel momento vidi il collo della donna che si gonfiava mentre il cazzo di Jmena spariva totalmente, tra le fauci spalancate della donna, oltre la gola. Con cautela, infine, Francisca iniziò a indietreggiare con la bocca e, quando fu tutto fuori, lo prese con le due mani, gli baciò la cappella, fece un nuovo movimento in giù e lo ingoiò in men che non si dica facendo emettere alla trans un nuovo lungo gemito di intenso piacere.
Poi, rifece quello che aveva fatto con me, si calò sulla cappella di Jmena, mosse un poco il bacino per sentire la consistenza e il calore di quella enormità e, ad un tratto, si abbassò con tutto il suo peso. La cappella entrò con un rumore di bagnato, le allargò a dismisura l'ano e sotto una nuova spinta di Francisca, entrò per una quindicina di centimetri. La donna emise nuovamente un grido soffocato di dolore ma spinse di nuovo e ulteriori cinque centimetri entrarono.,Un nuovo grido di dolore lacerò la stanza ma, questa volta, immediatamente venne seguito da un forte gemito di piacere mista a lussuria. Jmena, infine, con un colpo ben assestato verso l'alto, la inculò con tutta la sua lunghezza. Lei si aggrappò alle tette della trans leccandole con avidità e passione mentre Jmena iniziò a scoparla con velocità crescente entrando in profondità e tornando indietro fino alla cappella per poi affondare di nuovo. Era davvero un spettacolo straordinario vedere come i 25 cm del bastone di Jmena, entravano e sparivano incessantemente in un vortice di lussuria che le aveva prese entrambe.
Dopodiché Francisca volle girarsi, sempre facendo entrare Jmena nel suo buco posteriore. Chiamò Helena e le disse “Vieni tesoro, ho voglia di essere leccata la figa, ho già goduto tre volte ma adesso faremo un nuovo gioco che mi fa impazzire. Voglio ancora godere e bagnarmi e squirtare e avere ancora orgasmi ripetuti. Non ne ho mai abbastanza, amo il cazzo come nessun'altra cosa. E' la mia passione sfrenata, lo adoro quando lo sento dappertutto e mi fa impazzire bere la sborra ed ingoiarla senza alcun ritegno”
Helena, perciò, si stese davanti a lei e iniziò a leccarle le piccole labbra ed entrando, poi, con tutta la lingua nell'orifizio vaginale della donna che emise ancora una volta un gemito di intensissimo piacere oltre a quello che continuava a provare nel sentire il cazzo della trans entrarle e uscire dalle sue viscere.
Fernando le si avvicinò e le porse, a sua volta, il cazzo sulle labbra, Francisca era talmente infoiata che, senza nemmeno guardarlo in faccia, lo ingoiò totalmente cercando di succhiarlo a gola profonda ma era impedita dalle veloci penetrazioni di Jmena e dalle furiose leccate e succhiate di Helena al suo clitoride che, per l'eccitazione e per conformazione, era diventato un piccolo cazzo sporgente.
Helena, presa dalla passione, dalla libidine e dal piacere che ne traeva nel succhiare il “cazzo” di Francisca e nel sentire i forti gemiti di piacere della donna, mi fece segno con la mano di avvicinarmi a lei e mi indicò il suo buchetto. Lubrificai bene il mio cazzo, glielo appoggiai vicino e, con un preciso e deciso colpo in avanti, glielo ficcai dentro fino alle palle.
La stanza, risuonava di tutti i rumori del sesso, da quello bagnato del cazzo di Jmena e dei colpi delle sue palle sulle natiche della donna che scandivano anche il ritmo della mia inculata ad Helena, a quello, altrettanto di bagnato, prodotto dal cazzo di Fernando ad ogni suo affondo nella gola della donna e a quello dei gemiti, mugolii e grida emessi da tutti, rumori, gemiti e lamenti propri di una forsennata orgia dove tutti davano piacere e/o ricevevano piacere.
Alla fine, presi il posto di Helena, perché Francisca voleva la doppia, lei si sfilò dal bastone di Jmena, salì sopra di me, si abbassò velocemente e lo prese nella vagina fino in profondità..Subito l'abbracciai, presi con le mani i suoi seni e con le dita strinsi forte i turgidi capezzoli che iniziai immediatamente a leccarli e succhiarli con avidità. Lei mi sfiorò le labbra con con lingua, poi, la infilò interamente nella mia bocca e iniziò a succhiarmi la lingua con veemenza come se stesse succhiando un cazzo. Assaggiai così il sapore della sua saliva e il calore della sua lingua sulla mia, sulle mie labbra e la morbidezza delle sue mammelle su di me.
Jmena le si mise dietro, fece strusciare la sua cappella, bagnata dagli umori della donna della precedente inculata e dal gel lubrificante che stese sulla stessa cappella e lungo tutta l'asta, poi entrò con tutta la forza che aveva aprendo nuovamente l'ano che era già ampiamente stato aperto in precedenza. Rimase per un minuto con la cappella dentro al buco e cominciò a farla roteare e a spostarla leggermente a destra e a sinistra. Francisca, nonostante avesse già un buco enorme laddove, all'inizio della serata, c'era un fiorellino rosa, inarcò la schiena per il dolore lancinante che sentì ma, subito dopo si rivolse alla trans dicendole “Dai, adesso entra dentro di me con tutta la tua bestia di carne, scopami fino alla parte più interna del mio intestino, squartami il culo. Sono una vacca troia ninfomane, trattatemi come la vostra baldracca.... ahhhhhhhh!”
L'urlo disumano le uscì riempiendo l'intera stanza quando il cazzo della trans entrò totalmente. Io stessa lo sentii entrare perché strusciò violentemente sopra il mio e, per un attimo, avvertii uno schiacciamento forte della mia asta nella figa di Francisca.
La scopammo per mezz'ora abbondante, sembrava che Francisca non ne avesse mai abbastanza, poi, all'improvviso sentii di non riuscire più a trattenermi e sborrai copiosamente nella sua figa con più fiotti, non ricordo bene se tre o quattro volte, ricordo molto bene invece che l'enorme bastone di Jmena ben conficcato nelle sue viscere premeva fortemente la mia asta a tal punto che, quando cominciai a sborrare, avvertii chiaramente una qualche difficoltà di uscita del mio seme e sentii Francisca che urlava tutto il suo piacere mentre squirtava abbondantemente bagnandomi interamente il pube e dimenandosi come un'ossessa.
Non ancora sazia, si staccò da me facendo, prima uscire la trans dal suo culo, poi si girò, agguantò con due mani il palo di Jmena, lo imboccò fino a ben oltre la metà e, con le mani, sincronizzate con la sua bocca, iniziò un veemente super pompino, tirando fuori tutta la sua porcaggine, la libidine e la lussuria che erano parte di se stessa e sempre più velocemente fino a quando non avvertì le contrazioni dei condotti spermatici del cazzo della trans, allora si staccò e aprendo la bocca e tirando in fuori la lingua restò in attesa di ricevere in premio il bianco nettare.
Non dovette aspettare molto, perché quasi subito un primo abbondante fiotto le arrivò sul viso e sulla lingua e un secondo schizzo in bocca. Lei imboccò nuovamente la cappella e il terzo fiotto le arrivò violento direttamente in gola. Il tempo di mandare giù la calda sborra che ne arrivarono un quarto e un quinto che la costrinsero ad ingoiare ancora più velocemente perché aveva capito che ne sarebbero arrivati ancora altri. Infatti un sesto fiotto, ancora più denso dei precedenti, le riempì totalmente la bocca tanto che buona parte ne uscì di lato. Fu uno spettacolo, poi, assistere alla scena che immediatamente seguì. Jmena estrasse il suo bestione di carne e con altri due potenti e lunghi schizzi la inondò di sborra ricoprendole interamente il viso come se Francisca fosse stata in mezzo ad una gang di cinque/sei maschi arrapati.
Anche Fernando, eccitato da quella scena sborrò nel culo di Helena che era andata in estasi sia per quello che aveva visto che per la scopata ricevuta dall'uomo ma la ragazza, ormai preda della lussuria, si avventò anche lei sul cazzo della trans che riprese subito vigore al calore della sua bocca e, nel breve giro di cinque minuti, ritornò duro come il ferro. La girò, allora, a pecora e, nuovamente riprese a scopare mentre, io, da sotto leccavo il clitoride della ragazza. La mia dedizione, fu infine premiata da due fiotti di sborra emessi dalla trans fuori del culo di Helena, che ne aveva ricevuti parecchi visto come si dimenava mentre l'enorme bastone le era totalmente dentro e la trans la teneva ben stretta con le mani sui fianchi. Il suo cazzo, per tutto il tempo che sborrò rimase saldamente dentro ed io capii che stava godendo dalle contrazioni che vedevo susseguirsi e per i fiotti vaginali che uscivano dalla figa e entravano nella mia bocca.
Si erano fatte, nel frattempo, le tre di notte. A turno andammo a farci una sana doccia, Fernando nel frattempo aveva cucinato qualcosa e, quando ci sedemmo a tavola, eravamo tutti felici della serata di gran sesso che avevamo fatto”.
“Una serata straordinaria, mi piacerebbe molto vivere un'esperienza come quella. Chissà se mi capiterà l'occasione!” esclamò Lorenzo molto eccitato dal racconto di Paula che rispose “Certo che capiterà e siamo sicure che, in tiro come ti stiamo preparando, sarai super desiderata”
Nel frattempo Paula era intenta agli ultimi ritocchi del trucco, Lorenzo, era molto incuriosito ma anche molto eccitato e, quando lei disse raggiante “ Finito!” chiese di guardarsi allo specchio. Entrambe gli dissero che assolutamente doveva aspettare che tutto fosse stato portato termine.
La vestirono, perciò, di tutto punto, dal corpetto col seno finto e, sopra, il reggiseno nero che lasciava visibili i grossi capezzoli, alla seducente camicetta di pizzo nero e alla gonna cortissima, bianca e di tessuto leggermente sottile, trasparente ed elastico e, sotto la quale si intravedeva il reggicalze nero e il perizoma dello stesso colore il cui filo era completamente avvolto dalle belle chiappe.
Fu poi la volta delle scarpe tacco 12 e, a completamento, gli orecchini, alcuni braccialetti molto carini, tre anelli per mano di cui uno sul dito dove il guanto di pizzo restava agganciato da un piccolo anellino di tessuto, una collana, il nastrino attorno al collo per coprire il bordo del corpetto ed infine la splendida parrucca bionda.
“Adesso sì che ti puoi guardare allo specchio” disse Isabel tutta eccitata.
“ Sei un vero splendore!” aggiunse Paula.
Lorenzo fece un passo per andare allo specchio ma si sentì in bilico su quelle scarpe belle ma enor­memente alte e rischiò di incespicare e mettere il piede in fallo.
Isabel, gli andò in soccorso, gli insegnò alcuni trucchi per imparare a camminare sui tacchi e lo incitò a fare altri passi.
Lorenzo li seguì e, anche se un po' incerto nel passo, imparò velocemente a camminare meglio e Paula gli spiegò anche come dare sinuosità e sensualità al suo corpo nella camminata ancheggiando leggermente per dare eleganza e sensualità all'andatura.
Finalmente Lorenzo si guardò allo specchio e rimase folgorato da quello che vedeva: una bellissima femmina, sexy ma non volgare, gambe lunghissime, la camicetta con qualche bottone aperto e che lasciava appena visibile il reggiseno sottostante, la minigonna infine che le fasciava il bellissimo culo“ brasiliano”, e le calze velate agganciate saldamente al magnifico reggicalze.
Il viso infine aveva perso i lineamenti moderatamente maschili che aveva, e con una pelle straordinariamente liscia, grazie al fondotinta, occhi grandi, allungati dal trucco, ciglia folte e sulle palpebre un glitter azzurro carico molto sexy e, infine, le ciglia finte abbellite dal mascara che gli conferivano uno sguardo bellissimo e molto femminile, completava il tutto un rossetto rosso fuoco che dava alla bocca una sensualità straordinaria.
Da ultimo, la parrucca bionda completava la totale trasformazione di Lorenzo in una splendida donna.
Un vero miracolo, pensò Lorenzo come quello della metamorfosi che consente il passaggio, dalla crisalide del brutto bruco, alla nascita di una splendida farfalla.
“Ti piace?” chiese Paula.
Lorenzo rispose “ Si, moltissimo, non avrei mai potuto immaginare che potessi diventare un giorno né una donna né tanto meno così desiderabile e sexy”
“Manca solo un piccolo ma importantissimo particolare” intervenne Isabel “
“Quale?” chiese con trepidazione e curiosità Lorenzo.
“Il nome!” esclamò Paula e aggiunse sorridendo”Lorenzo è un bel nome ma non è proprio quello che si può definire un nome da donna, da adesso in poi potresti chiamarti Lorenza, ad esempio”
“No” lei rispose e aggiunse ”Lorenzo è un'altra persona e non lo voglio legare a questa mia nuova identità e a questa mia nuova vita che ho scoperto grazie a voi”e terminò dicendo “Da questo momento il mio nome sarà … Loredana”

La bellissima farfalla, liberatasi da un involucro non suo, potrà così finalmente volare e passare il tempo a succhiare il nettare da fiore in fiore e ad accoppiarsi.




...continua...


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