tradimenti
Diventare cuckold ed essere felici Cap. 1
di Lorella65Trav
07.06.2024 |
17.013 |
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"Poi, guaendo come una cagna raggiunse un nuovo orgasmo che si presentò in forma violentissima facendole inarcare la schiena ripetutamente mentre continuavo..."
Avevo da poco compiuto 35 anni quando sposai Caterina, una donna che ne aveva 3 meno di me e che, fin dal primo momento che l'avevo vista, l'avevo desiderata molto più di quanto avessi desiderato le altre donne che avevo frequentato e scopato prima che lei entrasse nella mia vita.Non perché fosse straordinariamente bella, almeno rispetto ai canoni di bellezza che mi avevano sempre guidato in passato e secondo i quali una donna doveva essere avvenente, con un corpo che al solo guardarlo, me lo facesse diventare duro e attenta nel vestire indumenti che mettessero in risalto le sinuose forme che Madre Natura le aveva donato.
Se poi, quel tipo di donna avesse avuto anche uno sguardo penetrante che ti trafigge come una spada e una irresistibile sensualità che le desse l'aria della mangiauomini e, perché no, anche un po' da troia, allora sarebbe stata davvero il massimo che io potessi sperare e, molte di queste “qualità” erano quelle che avevo trovato in tutte le donne prima di conoscere lei, la mia futura moglie.
Caterina era sì una gran bella donna, alta, con un generoso seno, belle gambe e un fondoschiena alto, rotondo e sporgente ma non era per niente interessata a mettere in mostra quel suo corpo e, quindi, non sembrava avere quelle “qualità” che, come detto, mi avevano sempre attratto.
Forse, a quel suo modo d'essere, non era estranea la rigida educazione che aveva ricevuto fino alla scuola media in un istituto scolastico religioso e, forse, non lo era stato neanche il fatto di essere cresciuta in una famiglia molto osservante e, a dirla tutta, anche parecchio bigotta.
Vi chiederete, a questo punto, il perché allora l'avessi sposata visto che era così diversa da tutte le altre ex mie amanti, tra le quali molte erano “felicemente” sposate.
La risposta è semplice, forse banale, è che me ne ero innamorato follemente perché mi sembrò che, arrivato a quella età, fosse arrivato il momento di mettere “la testa a posto” e che, quindi, poteva essere la donna giusta da tenere al mio fianco per il mio epocale cambiamento perché era seria, colta, affettuosa e, sembrerà strano, era ancora vergine cosa che non mi era capitato nella vita.
La prima volta che facemmo l'amore, si affidò completamente a me ma la vidi scossa da qualche fremito forse di paura e contrarsi nelle membra quando, tutto nudo , mi stesi al suo fianco ed iniziai a baciarla sul viso, sulle labbra e poi lentamente scendere lungo la pancia fino ad arrivare al suo pube, ovviamente non rasato, per leccarla e succhiarla per predisporla alla deflorazione che le procurò un immediato irrigidimento del corpo e, quando entrai, le sfuggì un forte gemito di dolore.
Poi, però, poco alla volta, si lasciò andare iniziando con mugolii di piacere che si trasformarono lentamente in gemiti sempre più forti fino quando proruppe nel primo orgasmo della sua vita ma, già la seconda volta che avrei voluto farlo di nuovo, disse che era troppo stanca perché era stata una giornata, quella del matrimonio, molto pesante e stressante.
Sperai, allora, che nel tempo potesse diventare più disponibile a fare sesso e che, magari un giorno, avrebbe voluto provare altre cose o posizioni del sesso e che, magari, un giorno sarebbe stata lei a chiedere di fare per imparare cose nuove e godere delle gioie del fare l'amore completo.
Solo la prima parte però si avverò e, infatti, facevamo l'amore quasi tutte le sere e, il sabato e la domenica passavamo lunghe ore a letto tra coccole, baci, e sesso ma tutte le volte che le chiedevo di succhiarmelo, lei si negava decisamente e ancor di più quando provavo a farla girare e mettersi a quattro zampe sul letto per scoparla a pecorina e, magari, fare anche sesso anale.
Quante volte pensai in quei momenti, di tornare ad avere rapporti con qualche mia ex, disinibita ed esperta succhiacazzi ed anche ben aperta dietro ma mi ero ripromesso di non tradirla mai, che il passato era il passato e che, invece, l'amore doveva rimanere il solo motore del nostro rapporto.
Inevitabilmente, però, la frequenza dei nostri rapporti intimi iniziò a diminuire fino a ridursi a pochissime occasioni nel corso della settimana e, lentamente, fino a poche volte al mese perché, nonostante l'apparente normalità della nostra vita coniugale, ritornava impetuosamente in me, il desiderio di ritornare a fare sesso spinto e per questo mi sentivo tra due sentimenti totalmente contrapposti, restarle comunque fedele o godere con le altre donne e tutto ciò mi procurava un crescente stato di nervosismo che, spesso, causava scatti di palese insofferenza.
“Cosa c'è, cosa succede?” mi disse una sera mentre eravamo a letto, però ognuno distante dall'altro e con un libro in mano da leggere.
“Niente, non c'è nulla e non sta succedendo nulla. Sono un po' nervoso per il lavoro ed anche un po' stanco.” le risposi senza neanche girarmi dalla sua parte.
“Sicuro che sia questo che ti sta allontanando da me? Non mi cerchi più come prima, sei lontano e non hai più voglia di fare l'amore. Hai un'altra donna, è così?” mi chiese con un filo di voce.
“Non c'è alcuna altra donna, credimi, anche se non posso nasconderti che sì ne avrei tanta voglia.”
“Allora se non c'è alcuna altra donna, devo pensare che sia solo colpa mia'” replicò.
“Ognuno è fatto a modo suo ed io e te, purtroppo siamo troppo diversi. Forse la colpa è mia che non ti eccito abbastanza o, magari, perché non ho un cazzo di grosse dimensioni. Certo, potrebbe anche darsi che sia questi i motivi ma, allora mi chiedo, come mai tutte le donne che ho avuto hanno sempre goduto di violenti orgasmi. Perciò mi chiedo, e ti chiedo, se con un altro uomo ti sentiresti più attratta e faresti quelle cose che non vuoi fare con me.”
“Questo non posso, di certo, saperlo.” rispose e aggiunse “So, però, che quelle cose che vorresti da me non credo di essere nata per farle e, a dire il vero, non le ho neanche mai viste fare.” rispose
“Facciamo così, ci vediamo qualche video su un sito hard, così magari ti convinci che non c'è nulla di anormale nel fare certe cose e che sono tante le donne che le fanno.”le dissi come sfida.
“Ma quelle sono attrici e lo fanno per soldi.” replicò lei.
“Certamente ci sono video o film con attori e attrici di professione ma io mi riferivo a quelli fatti a livello amatoriale tra le mura di casa.” replicai con un po' di fastidio.
“Se può servire a qualcosa, allora vediamone uno ma non ti garantisco che mi ecciteranno molto.”
Presi, perciò, il tablet che avevo appoggiato sul cassettone e mi collegai ad uno dei più conosciuti siti hard, poi cliccai sull'icona che riguardava scene di pompini e tra i tanti ne scelsi uno che sembrava essere particolarmente accattivante.
Lei si accostò a me mettendosi comoda con il cuscino dietro la schiena e quando la guardai per capire se potevo iniziare, mi fece segno di sì con la testa.
Pochi secondi dopo, apparve la scena ed io la misi a schermo intero in modo che fosse ben visibile e con un livello audio sufficientemente alto per farle sentire, ovviamente non tanto i dialoghi che erano pressoché inesistenti o banali, ma i gemiti ed i lamenti delle persone che scopavano.
Il video era privo di preamboli perché la prima cosa che si vide, fu un grosso cazzo e una mano femminile che lo teneva stretto in tutta la sua magnificenza e, subito dopo, la testa di una donna che si chinava sulla cappella e iniziava a leccarla in lungo e in largo riempiendola di saliva.
“Hai visto che misure equine che ha quell'uomo?” le chiesi.
“Beh, è bello grosso anzi, ad essere precisa, è addirittura enorme. Non pensavo che esistessero membri di quelle dimensioni così abnormi.” esclamò lei.
“Se è per questo, posso dirti che ce ne sono altri ancora più grossi e dopo te li faccio vedere.”
Poi, cliccai sul tasto a forma di triangolino e il video ripartì all'istante giusto un attimo prima che la bocca della donna cominciasse ad andare su e giù e quando, dopo due/tre affondi, arrivò fino alla base, mia moglie stringendomi il braccio con la mano disse “Ma come fa a prenderlo tutto in bocca e, soprattutto, a quale fine? ”
“Ci vuole un po' di esperienza e, soprattutto, tanta voglia di dare e ricevere piacere.” risposi.
“In che senso, ricevere piacere?” mi chiese
“Lo vedrai tu stessa tra poco e capirai anche quale è il fine di quel pompino.” le risposi
Infatti, dopo una decina di minuti di saliscendi lungo l'asta, la scena cambiò totalmente.
La donna adesso era accovacciata, con la bocca spalancata, con la lingua protesa in fuori e subito dopo, apparve la mano dell'uomo che, sostenendo la grossa verga, le si avvicinava e le scaricava svariati fiotti di sborra sulla lingua.
Poi, quella donna, riprendendolo nuovamente in bocca, ricominciava il suo andirivieni mentre lui continuava a scoparle la gola e a sborrare nuovi fiotti che, usciti dalle labbra, si erano fermati ai due lati della bocca e rischiavano di cadere verso il basso da un momento all'altro.
“Ma come fa quella donna ad ingoiare tutta quella roba, non le fa schifo?” chiese con un po' di disgusto nella voce mentre, però intanto, allungava la sua mano sul mio cazzo che già spingeva molto visibilmente, duro com'era, da sotto il lenzuolo.
“Vedo che ti sei eccitata, o sbaglio?” le chiesi in modo provocatorio.
Per tutta risposta, mi tolse il tablet dalle mani, spostò il lenzuolo e salì a cavalcioni su di me facendolo sparire totalmente dentro la vagina ed iniziando a salire e scendere e poggiando i palmi delle mani sul mio torace talmente in modo spasmodico che mi lasciava sopra segni delle sue mani.
Si scopò praticamente da sola, per qualche minuto come una furia e, cosa che era accaduta pochissime volte, fu colta da violenti scossoni lungo tutto il corpo, urlando tutto il piacere che stava provando per quel fortissimo orgasmo e, quando, si riprese dai fremiti, scese con la bocca sul mio pube, prese con la mano l'intera asta e imitò quello che aveva visto fare poco prima ma, appena avvertì che stavo per sborrare, si scostò lasciando che i getti cadessero nel vuoto.
“Scusami, non ci riesco proprio a succhiarlo e farmi venire in bocca.” mi disse con dispiacere.
“Beh, è già un bel passo in avanti quello che hai fatto e, magari, una prossima volta lo farai.”
“Non so, posso solo sperare di trovare la forza per farlo, un giorno.” mi rispose.
“Mi sembra, allora, di capire che questo riguardi anche il sesso anale.” le chiesi un po' infastidito.
“Penso proprio di sì.” mi rispose con voce affranta.
Non è che, per caso, ti piacerebbe provare con un altro uomo?” le chiesi in modo un po' subdolo ma che, inopinatamente, mi fece avere una nuova potente erezione.
Non mi diede alcuna risposta, si girò dall'altra parte e spense la luce lasciandomi come un allocco.
Passarono un paio di settimane durante le quali la ignorai completamente e cominciai ad uscire di sera incontrandomi con una mia ex che era davvero una gran figa e, soprattutto, le piaceva moltissimo scopare in tutti i modi per ore intere senza mai fermarsi un attimo.
Era il mio modo di vendicarmi per la inadeguatezza di Caterina alle mie voglie e passavo le intere notti con la mia ex a scopare come ricci e facendo di tutto, dai sontuosi pompini che mi mandavano in visibilio fino al sesso anale che faceva impazzire anche lei.
Caterina sembrò molto colpita da quel mio atteggiamento e, quando, le confessai quello che facevo ne restò profondamente scossa e gli occhi le si inumidirono di lacrime.
Passò un mese, nel corso del quale non avemmo più rapporti intimi e a letto ci comportavamo come due estranei, poi un giorno all'improvviso mi comunicò che la stessa sera si sarebbe vista con Greta una sua vecchia amica e che sarebbero andate al ristorante e poi a bere qualcosa in un locale.
Restò per lungo tempo a prepararsi e, quando passò per comunicarmi che usciva, la guardai dalla cima dei capelli alla punta delle scarpe e restai a bocca aperta per la meraviglia.
Era stratosfericamente bella, sensuale e sexy esattamente il contrario della Caterina che avevo visto per anni, un po' dimessa nel vestire sempre con abiti da signora perbene, poco truccata e con scarpe con tacchi al massimo di 8 cm.
Adesso, invece, aveva un abitino piuttosto corto che, con una grossa cintura ben stretta alla vita, lo facevano diventare ancora più mini e un paio di décolleté con tacchi altissimi che le facevano due gambe slanciate e sexy, in velatissime calze autoreggenti a balza larga.
La cintura, poi, favoriva molto l'esibizione del seno di per sé già prosperoso mentre l'abitino, leggero, a sua volta faceva risaltare un culo da far invidia a molte donne anche più giovani.
“Allora esco, non so a che ora tornerò ma tu stai tranquillo, non farò l'alba come fai tu.” mi disse con un po' di astio e provocazione mentre indossava un leggero spolverino che serviva in qualche modo a coprire quel magnifico corpo ma che la rendeva ancora più sexy e sensuale.
Tornò che erano appena passate le due ed la vidi entrare con circospezione al buio cercando di non far rumore e, quando accesi la lampada del tavolino vicino al divano, mi vide e trasalì.
“Che ci fai a quest'ora ancora sveglio, mi stavi aspettando?” mi chiese con sfrontatezza.
“Pensavi che stessi già dormendo? E, invece no, ti stavo proprio aspettando. Dai, raccontami come è andata la serata con la tua “amica” sperando che non sia un “amico”, cara.” le risposi con chiaro intento di provocarla.
“Abbiamo passato proprio una bella serata, siamo state al ristorante fin quasi le 23:00 e poi abbiamo deciso di andare in un locale a bere qualcosa e lì abbiamo conosciuto un uomo, gentile e anche parecchio affascinante oltre ad essere davvero bello. Mi è piaciuto molto fin dal primo approccio.”
“E come andata. Dai, raccontami tutto.” le chiesi con la libidine che era arrivata al massimo.
“Prima voglio spiegarti il perché ho deciso di uscire ieri sera. Sai, da quella volta che mi hai chiesto se mi sarebbe piaciuto scopare con un altro uomo, ci ho pensato su per giorni e giorni e la notte spesso non riuscivo a dormire perché volevo capire cosa esattamente volevi dire.
Sentivo, però, ancora forte la mia avversione a fare quelle cose del sesso che, fin da piccola, immaginavo fossero legate esclusivamente al mondo della prostituzione e del peccato e rifiutavo, perciò, l'idea che tu mi volessi far diventare come le tue amiche e addirittura, desiderare di dividermi con altri uomini.
Poi all'improvviso ho fatto mente locale su quelle parole e ho capito che, pur di ricevere da me sesso orale e anale, eri veramente disposto ad accettare che lo facessi anche con altri ma, soprattutto, che tutto questo non avrebbe intaccato il nostro legame o minato il nostro matrimonio.”
“E quindi, ti sei fatta scopare da quell'uomo?” le chiesi e quell'idea mi fece, di nuovo, eccitare al punto che il mio cazzo sembrava stesse scoppiando.
“Non è ancora accaduto ma, sicuramente accadrà perché non voglio perderti. Io ti amo fin dal primo giorno e, adesso, ho capito che anche tu mi ami con la stessa intensità e, perciò ho deciso di cambiare radicalmente il mio approccio al sesso per l'amore che ci lega ma anche perché mi sono resa conto che nel sesso bisogna accettare tutto quello che ti può dare piacere ma anche tutto quello che può dare piacere anche a me.
L'unica differenza tra te e me è che tu lo fai di nascosto mentre io, invece, ho pensato anche a te.” mi rispose con eccitazione crescente nella voce e nello sguardo.
“In che senso, hai pensato a me?” le chiesi mentre sentivo salire imperiosamente la libidine.
“Nel senso che, quando hai detto quelle cose, avevo visto che ti eri eccitato moltissimo e, allora, ho pensato che fosse giusto farti partecipe della mia decisione. Perciò, considerato che quell'uomo mi piace davvero moltissimo e che mi ha fatto più volte capire di essere molto attratto da me, se tu veramente lo vuoi, potrei chiamarlo e fissare un incontro nello stesso locale per sabato sera.”
“Mi stai dicendo che sabato sera esci e ti fai rimorchiare a casa sua o in qualche motel?”
“No di certo. Ti sto dicendo che andiamo tutti e due in quel locale, beviamo qualcosa insieme a lui e, poi se ci va, andiamo da qualche parte a dare sfogo alle nostre voglie” mi rispose con un leggero sorriso.
“Se tutto andrà bene, nel senso che accetterà la mia presenza e che, soprattutto, è come tu lo hai descritto, per me va bene.” fu la mia risposta e mi sentii ancora di più eccitato.
“Bene! Domani lo chiamo. Adesso, però, andiamo a letto che ho voglia di un po' di coccole”
“Te ne farò quante ne vorrai. Comincia ad andare mentre vado a chiudere bene la porta di ingresso.”
“Fai presto, tesoro, perché ho voglia non solo di coccole perché ho voglia soprattutto di te.” mi disse.
Impiegai pochi secondi e mi precipitai in camera da letto molto ringalluzzito.
La trovai che era davanti allo specchio che si rimirava, si era tolto solo il vestito e mi apparve una donna di 42 anni, splendida nella sua maturità, con un corpo sensuale e, sopra ogni cosa, una donna piena di desiderio che mi sembrava una bellissima farfalla appena uscita dalla crisalide in cui aveva subito la metamorfosi, solo che per lei questa metamorfosi era durata ben 10 anni!
“Vieni e abbracciami forte, fammi sentire il tuo amore ed io ti darò tutta me stessa perché voglio che sia tu il primo uomo al quale darò tutto quello che desideri, in questa nostra nuova vita!”
Detto questo, si accovacciò ai miei piedi ed iniziò a sbottonarmi i pantaloni fino a farli cadere e che io tolsi appena dopo essermi sfilato anche la maglietta e restando, perciò, completamente nudo.
“Wow! Vedo che sei ancora ben eccitato e guarda come ti è venuto duro. Forse perché l'idea di vedermi fare sesso con quell'uomo ti ha molto eccitato? Chissà, allora, cosa accadrà quando mi vedrai all'opera con lui sabato prossimo!”
“E' proprio come dici, tesoro! Il pensiero di vederti mentre gli fai un pompino come quello che abbiamo visto tempo fa nel video e, dopo, finalmente, farti montare a pecora in figa e nel culo, mi sta già facendo impazzire di piacere.”
Lo prese, allora, con entrambe le mani e, memore della scena vista sul sito hard, lo bagnò in lungo e in largo per qualche decina di minuti e, infine, lo imboccò lentamente fin quasi alla metà, poi, mi guardò dritto negli occhi e, con un affondo veloce arrivò fino alla base.
“Che porca che è diventata, ed è diventata anche bravissima nel fare pompini. Chissà se è vero che ieri stasera non lo ha già fatto a quell'uomo ma, in fin dei conti, che me ne importa!” pensai.
Ero già talmente eccitato al vedere quello mi stava facendo e pensare che lo avesse già fatto o che lo avrebbe fatto il sabato successivo, sotto i continui affondi della sua calda bocca, non resistetti più e sentii chiaramente le contrazioni del mio cazzo pronto a sborrare.
Lei se ne accorse immediatamente e alzando verso di me lo sguardo mi disse “Vienimi in bocca, ho voglia che tu me la riempia tutta perché voglio assaggiarla per la prima volta in vita mia.”
Forse fu per la fortissima eccitazione o forse perché finalmente era diventata la donna sfrenata, aperta a tutto che, per tanti anni, avevo desiderato diventasse o forse perché immaginavo che quel cazzo che stava per sborrare non era più il mio ma quello di un altro, fatto sta che uscì una serie di spruzzi lunghi e densi che lei raccolse i primi ingoiandoli velocemente e, poi, dopo aver ripreso a succhiarmelo anche mentre continuavo a sborrare, mi mostrò la bocca totalmente piena e, subito dopo, ingoiò tutto quel miscuglio di saliva e di sborra in un battere di ciglia.
Poi, si alzò, riapri la bocca e, con le dita spostò i rivoli di sborra che si erano fermati ai lati facendoli entrare tutti e, infine, accostando la sua bocca alla mia disse “Baciami e prenditi questa parte di sborra che penso proprio che desideri assaggiare, è buonissima e densa e ti piacerà di sicuro.”
Ci baciammo a lungo e, anch'io, per la prima volta nella mia vita provai il sapore della sborra e, all'improvviso, mi tornarono in mente tutte le volte che, guardando i cazzi dei compagni di squadra mentre facevamo la doccia al termine di una partita, avevo desiderato di succhiarglieli ad uno ad uno fino a riempirmi la gola e la pancia della loro sborra.
Dormimmo abbracciati stretti l'una all'altro, fu un sonno finalmente tranquillo dopo tutte quelle novità che si erano palesate quel giorno e che, comunque, avevano cambiato nelle nostre vite.
Quando mi svegliai, Caterina aveva già fatto la doccia e preparato la colazione ed era venuta a chiamarmi pensando che fossi ancora addormentato e, vedendomi invece che mi strofinavo gli occhi, si avvicinò e mi diede un lunghissimo e profondo bacio.
“Buongiorno, amore mio. Va' in cucina che è tutto pronto, fai colazione e poi torna da me che abbiamo ancora qualcosa da fare di molto importante. Nel frattempo, rassetto un po' la stanza, cambio le lenzuola perché sono ancora un po macchiate di sborra che, sebbene stanotte pensavo di averla ingoiata tutta, ne è caduta lo stesso qualche goccia.”
“Mi piace molto questo tuo nuovo modo di svegliarmi, si vede che sei cambiata moltissimo e che sei diventata una donna calda, appassionata e adoratrice dei bei cazzi.” le dissi mentre mi alzavo.
Poi, divorai letteralmente i due cornetti e trangugiai due tazzine di caffè prima di andare sotto la doccia e, mentre mi insaponavo, pensai “Adoro mangiare cornetti alla crema, sarà mica perché sabato sera diventerò a tutti gli effetti un cornuto? Non vedo l'ora di vederla montata da quell'uomo e di sentirla gridare per tutti gli orgasmi che riuscirà a procurarle.”
A quel solo pensiero, mi venne un'erezione potentissima che, come già la notte precedente, non poteva che essere strettamente legata alla visione che, mi appariva agli occhi della mente, di lei scopata forte a pecora ma, soprattutto, nel momento in cui lui, cambiando “canale” l'avrebbe sodomizzata aprendole lo sfintere dell'ano e poi, sfondato anche il secondo, avere la strada libera per arrivare fin dentro le profondità più remote.
Ritornai, allora, in camera da letto con passo svelto e la trovai stesa sopra le lenzuola totalmente nuda e con le dita della mano destra che si sfregavano sul suo clitoride e la figa già molto bagnata.
Appena, mi vide entrare, aumentò la velocità delle dita e poi, guardandomi con occhi pieni di lussuria e gemendo come una gatta in calore, all'improvviso sbottò in un violento orgasmo che durò molti minuti e che mi sbalordì e mi eccitò ancora più di quanto non lo fossi già avendola appena qualche minuto prima immaginata penetrata in lungo e in largo da un grosso bastone di carne .
L'abbracciai, allora e la tenni stretta a me per tutto il tempo in cui il suo corpo continuò ad essere investito dagli scossoni procurati dall'orgasmo mentre l'accarezzavo con dolcezza i capelli.
“Vedi quanto troia io stia diventando? Però, sono felice di essere così, finalmente quella parte di me che non accettavo è uscita con tutta la sua potente forza e l'unico rammarico che ho è quello di aver perso dieci anni della mia vita per tutte le fisime che ho avuto sempre fin da ragazzina.
Ma da oggi in poi, ho la ferma volontà di recuperare tutto quello che ho perso e anche con gli interessi, voglio essere scopata fino allo sfinimento e non solo da un solo uomo ma anche da due/tre e anche più maschi cazzuti che mi facciano impazzire di piacere.” mi disse con decisione assoluta.
Si avventò, allora, sul mio cazzo con una passione e avidità inusitata e me lo leccò e succhiò a lungo e vidi la sua bocca salire e scendere nel prenderlo in gola fino alla base e risalire alla cappella per poi tornare alla base proprio come da vera esperta nell'arte della fellatio.
Ad un tratto però si scostò da me, scese dal letto e “Torno tra qualche minuto, ho un regalo da darti, amore mio e che sono sicura che apprezzerai moltissimo.”
Cinque minuti dopo sentii dei passi che venivano verso la camera, pensai che fosse andata a ricevere qualcuno per dargli un primo assaggio della sua nuova vita da cagna in calore e che fosse quella la sorpresa che voleva farmi ma, a sentirli bene, quei passi erano adesso inconfondibilmente quelli di tacchi di scarpe da donna, lenti e cadenzati come se volessero creare in me un'attesa fatta di forte curiosità e fortissima eccitazione.
Come avesse fatto, in soli cinque minuti, a tornare ad essere così sexy e provocante come la sera prima non gliel'ho mai chiesto tanto fu la sorpresa che aumentò ancor di più quando la vidi mettersi a quattro zampe sul bordo del letto e dire “Sono la tua cagna, scopami la figa e dopo ti darò quello che sarà il più bel regalo che mi hai sempre chiesto e che non ti ho dato mai. ”
Le entrai, perciò, in figa con rinnovata eccitazione e desiderio e l'asta entrò con estrema facilità perché era già talmente bagnata che si sentì un primo tonfo, seguito da molti altri ogni volta che l'affondai, fino alle palle, con crescente forza e velocità.
Per tutto il tempo in cui la scopai, non smise mai di gemere di piacere fino a quando, quei gemiti furono soppiantati da un urlo quasi animalesco nel momento in cui raggiunse il primo orgasmo.
E, allora, quasi gridando mi disse “Scopami, ancora amore mio, il mio regalo è già qui davanti a te e non devi fare altro che prendertelo, è tutto tuo.”
“Di cosa parli, non capisco.” le chiesi con grande curiosità ma anche un po' stupidamente.
“Ti sto dicendo che il regalo ce l'hai sotto gli occhi e voglio che sia tu il primo ad aprirmi il culo.”
“Tesoro, ho sempre sognato questo momento e ne ho una infinita voglia. Cercherò di non farti troppo male e, se dovesse capitare, dimmelo. E sabato sarai già bella aperta per l'uomo che hai scelto.” le dissi con grandissima gratitudine e felicità.
“Non ti preoccupare, quando ho deciso di cambiare completamente, ho anche deciso che voglio godermela alla grande, e allora, su consiglio della mia amica che è parecchio tanto esperta, ho acquistato un tubo di gel lubrificante. Prendilo, mettine molto e sfondami.”
Feci come mi aveva detto, abbondai generosamente sul fiorellino rosa, che ben presto sarebbe diventato scuro e poi infilai due dita piene di gel lubrificando anche l'interno e, finalmente dopo tanti anni, appoggiai la cappella dietro il suo sfintere e tenendola per i fianchi diedi una decisa spinta in avanti.
L'ano oppose una leggera resistenza dovuta al fatto che era vergine ma appena diedi una ulteriore spinta, si aprì come un fiore in cui entra un'ape per suggere il suo nettare e subito cedette di schianto lasciando che la cappella entrasse per intero e, quando accadde, un urlo di dolore riempì la stanza.
“Vai, amore mio, adesso entra tutto. Ho sentito un forte dolore quando sei entrato ma è quello che ho voluto che accadesse. A questo punto il più è fatto, scopami e poi lo faremo di nuovo e, poi ancora. Sfondami, e voglio diventare la tua troia e, dopo, anche per tutti quelli che mi vorranno!”
Diedi, allora, un deciso colpo di reni e tutta l'asta le entrò aprendo anche tutti i successivi tratti, poi mi fermai per farla abituare ad avere un cazzo interamente dentro le sue profondità.
La scopai con accresciuta forza tornando indietro fin quasi l'ano e, subito dopo, tornando ad entrare con un nuovo affondo e così via avanti e indietro per quasi una ventina di minuti.
Poi, guaendo come una cagna raggiunse un nuovo orgasmo che si presentò in forma violentissima facendole inarcare la schiena ripetutamente mentre continuavo nella mia opera di apertura della nuova via del piacere e continuai così fino ad arrivare anch'io all'orgasmo con numerosi schizzi che le riempirono fin dentro le profondità più interne.
Quel giorno, ripetemmo altre tre volte il sesso anale e, quando ormai era già quasi sera mi disse “Basta amore mio. Non ti affaticare più, altrimenti come facciamo se sabato vuoi farlo anche tu?”
P.S.
Se, questo racconto è stato di vostro gradimento e, magari, siete anche curiosi di sapere come andò il sabato successivo, datemi un segnale che, spero non siano sono “like” ma commenti in calce al racconto stesso che, come sempre sono molto graditi perché mi ripagano dell'impegno profuso nella scrittura del testo, dell'attività di correzione delle bozze e “editing” e saranno, per me, uno valido sprone nella continuazione di questa storia. Grazie.
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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