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Prime Esperienze

La serata al privè


di Passioneterna
21.02.2024    |    401    |    1 9.0
"Poi si avvicina con l'arnese e lo appoggia sul compagno, tenendogli le spalle con le mani ed avvicinandosi ed allontanandosi in alternanza via via sempre più..."
Questa serata al club privé è stata valutata, ponderata, studiata nel tempo. Tu scettico, un ambiente all’apparenza artificioso e per nulla stimolante; io da un po’ con il pallino, me ne parlò un amico tempo addietro, sottolineandone pregi e soprattutto difetti. Mi affascinava quella zona franca sessuale in cui ognuno sembrava poter essere libero di esprimersi, o almeno di guardare, nelle retrovie: e infatti, da brava morigerata e timidissima quale sono solita essere, indosso una mascherina di pizzo nera che mi copre parzialmente il viso. Il dress code è più che rispettato: tu indossi un completo fresco lana blu navy con pantaloni attillati, camicia con collo alla coreana nera e scarpe nere di vernice; io, comoda ma chic, con salopette a pantaloncini corti nera, camicia bianca di lino con scollo quadrato e soprabito nero con spalline militari. Ai piedi, le mie preferite: un paio di parigine con tacco alto ma largo e fibbie in argento. Raffinate per l’occasione, comodissime per filare a gambe levate.
Entriamo mano nella mano. Le luci sono basse, sembra affollato ma non strapieno. Sono un po' nervosa, non so cosa aspettarmi. Prendiamo subito due cocktail serviti al bar, io mi nascondo dietro il bicchiere e il gomito sollevato.
Molto lentamente percorriamo il corridoio ad anello sul quale si affacciano tutte le stanze della struttura. Cominciamo anche a sentire delle voci in lontananza, parzialmente attutite dalla musica in sottofondo. Provengono dalla stanza del bdsm, che a me personalmente non attira. Sono ancora tesa, ma cerco di combattere il nervosismo trovando la tua complicità.
“Ti va se prendiamo un altro cocktail e poi ci sediamo ai tavolini? Ho letto all'entrata che tra poco faranno un piccolo spettacolino”sono le tue prime parole. Declino, ho ancora il primo cocktail, alcolico ma blando, mi voglio godere la serata.
“Ok dai allora aspetto finisca il tuo”.
Ci sediamo.
“Carino qui però eh? Molto più bello di alcuni bar in cui sono stato”.
Nel frattempo che chiacchieriamo arrivano varie coppie che si siedono negli altri tavoli; all'improvviso la musica cambia, diventa più sensuale e in stile spogliarello.
Dalle nostre spalle si sentono delle voci dire "Stasera tocca a noi ragazzi!", con il tono di chi è già su di giri. Sono una coppia sulla quarantina, lei mora, capelli ondulati fino alle spalle, orecchini grandi che ciondolano dalle orecchie, fisico curvy specialmente i fianchi che risultano avvolti dal tubino nero che indossa. Lui, brizzolato, sorriso contagioso, pantalone classico nero, con una camicia bianca con maniche a ¾.
Arrivano baldanzosi sul piccolo palchetto dotato anche di un palo da lap dance e cominciano a ballare sensualmente tra loro.
Subito il ballo si trasforma in una danza quasi tribale; si dividono per poi più vogliosi di prima, e cominciano a baciarsi in modo appassionato.
Ad un certo punto lui si gira verso di noi e con tono sprezzante dice:
“Chi deve essere spogliato per primo io o Lena?”.
E quasi tutti, in coro, dicono "TU!!!" scoppiando in una fragorosa risata: lui con fare sempre più da showman dice "Lo sapevo, siete degli stronzi! Però, visto che siete stati così cattivi, sceglierò uno di voi per farmi aiutare in questo spogliarello". Un paio di passi in avanti dopo chiede "Allora chi viene?", rivolgendosi a noi del pubblico.
Senza farti vedere da me, da dietro, mi indichi.
Subito, lui "Ho trovato la persona giusta, quella bella donna con la mascherina".
Il tipo mi attende di fianco al palo, sento gli occhi di tutti appiccicati sulla salopette e sui tacchi, e lui lo percepisce. Così, decide di infierire, e sottovoce mi chiede di togliere tutto con estrema calma e lentezza. Inizio con la camicia, dal colletto e dalle braccia, scopro un busto che non si direbbe appartenere ad un attempato ultracinquantenne, con addominali non pronunciatissimi ma comunque presenti. E mi sovviene delle fantasie delle settimane precedenti, scaturite dalla visione di un film, il cui protagonista, francese e di mezza età, ha scatenato la mia immaginazione ed i miei impulsi nascosti. Mi catapulto di nuovo nella realtà del momento, cercando di incasellare lo spregiudicato della sera in quella fantasia, ed improvvisamente mi appare la chiave di lettura. Il mio sguardo cambia, si fa sinuoso, voluttuoso, e lo accompagno accennando dei microscopici sorrisi che lui coglie, e dai quali si lascia turbare: nel momento in cui gli slaccio la cintura di pelle che tiene su il pantalone sento la sua virilità salutarmi, quasi come una riverenza, e lui sussurrarmi, stavolta con l'intento di non essere ascoltato che da me "Ora ti lascio, ma più tardi mi devi concedere un giro su quelle magnifiche cosce. Sei stupenda".
Dopo averlo spogliato torno a sederti di fianco sul divanetto.
Appena seduta mi sussurri, sorridendo malizioso "Alla fine ti stava piacendo sul serio e ti è dispiaciuto smettere, secondo me".
Intanto, dal palco l'uomo brizzolato, tutto nudo, continua il suo show.
"Ora ragazzi tocca alla mia signora: come sapete, lei ha bisogno di braccia forti e quindi credo ne serviranno tante per spogliarla".
Di scatto ti alzi, mostrando un sorriso sornione e dicendo "ora tocca a me!" a cui replico ridendo con un "tu sei tutto scemo!".
Sali sul palco e ti unisci al marito nel denudarla. Le abbassi prima le spalline scoprendo che non ha il reggiseno sotto. Quindi vai dietro tiri giù la cerniera del vestito sulla schiena, mentre il marito aveva già tolto le scarpe e alzato il vestito da sotto; dato che tu avevi tirato fuori i suoi grossi seni il marito ti ferma, sorridendo "dobbiamo metterci d'accordo però: o da sopra o da sotto". Molto posato, replichi "abbassiamo tutto allora".
Così la moglie, Lena, resta con solo un micro perizoma, che davanti è ulteriormente aperto e lascia fuoriuscire le grandi labbra; il marito ti ringrazia per l'aiuto davanti a tutti mentre la moglie ti fa un occhiolino tanto malizioso quanto vistoso. Soddisfatto, il brizzolato continua "Lena ed io andiamo nella stanza dei giochi, vi prego di NON lasciarci soli", sottolineando apertamente il non e stimolando nuovamente le risate generali.
Gran parte degli astanti si precipita nella stanza indicata, e così anche noi. Io ti precedo di poco ma mi volto a farti dei piccoli sorrisi per essere seguita. Tu mi raggiungi e mi avviluppi con le tue braccia da dietro, facendomi sentire tutta la voglia che ti era appena salita poco prima. Allora mi fermo in uno dei sofa presenti proprio nel corridoio, di fronte alla stanza dove i coniugi ci stanno già dando dentro, con lei a novanta e lui che butta l'occhio al di fuori della porta. Prospettiva perfetta: lui vede noi e noi ci mostriamo a lui. E a tutti gli altri. Mi siedo sul divanetto, composta come una scolaretta in un primo momento e poggiando le braccia dietro ed aprendo leggermente le gambe di seguito, in attesa di ulteriori sviluppi.
Ti siedi vicino a me e mi sussurri all'orecchio "Che dici? Vogliamo imitarli?”
Mentre mi lecchi il lobo ti giri verso di me e vedo il tuo volto già trasfigurato dalla voglia e dalla lussuria.
Sincerandomi che lui mi veda, ti prendo la cravatta e ti porto verso la mia bocca, baciandoti in maniera quasi oscena. Mi faccio avanti con il seno, quasi invitandoti a mangiarmelo. Tu capisci al volo e non te lo fai ripetere due volte. Frattanto si avvicinano da dietro anche altri due, prestanti e anch'essi col viso parzialmente celato da una maschera, fisici scolpiti e alabastrati, capelli corti e neri uno e biondi e ricci l’altro. Mi sembra di essere all’interno di Eyes Wide Shut.
Mi liberi il petto senza togliermi il reggiseno, e me lo mangio meglio di come ti avevo invitato a fare, le mani ti aiutano in quella tavola imbandita che è il muo corpo. I due che si sono avvicinati intanto si toccano da sopra il pantalone osservandoci vogliosi.
Da seduta, tu continui a gustarti seno e capezzoli, facendomi quasi svenire dal piacere. In quell'intorpidimento approfitto della situazione per sostituirmi alle mani dei nostri ormai compagni di gioco, e con un gesto delicato ma veloce libero entrambi dal giogo degli slip e inizio ad abbuffarmi delle loro turgide virilità , leccandole all'unisono e guardando alternatamente te e il tipo del palo, che dalla stanza di fronte non ha quasi mai smesso di guardarci e che ora scopa la moglie con una foga sempre più marcata.
Ben conoscendoti, trasformo lo sguardo mentre sono intenta a nutrirmi di quelle verghe pulsanti, mandandoti fuori di testa, ma all'improvviso mi torna in mente una fantasia che ti avevo condiviso qualche tempo prima...sei troppo intelligente, e mi anticipi: mi vieni vicino, mi togli quegli arnesi dalla bocca e mi baci avidamente, ma dopo un secondo ti giri e sei tu a prenderli in bocca al posto mio. Rimango interdetta, sapendoti refrattario agli uomini, ma tu continui, ancora più forte, staccandoti un solo secondo per chiedermi "Che dici? Sto andando bene?”.
Sorpresa ed eccitatissima, a mia volta ti divoro le labbra e ti rispondo che sei magnifico e che succhi meglio di me. E subito dopo ci giriamo e ne succhiamo uno a testa, continuando a guardarci. Intanto i due si baciano tra loro e fanno cadere cinta e pantaloni a terra. Ti sorrido facendoti l'occhiolino, e hai già capito: rivolgendoti ai due mascherati "Ragazzi, io e Sarah vorremmo tanto guardarvi mentre ci date dentro". Loro sorridono maliziosi, si danno un'occhiata veloce e così uno dei due si mette in ginocchio sul divanetto mentre poggia le mani sullo schienale. L'altro si avvicina da dietro e gli tocca delicatamente il sedere, come pregustandolo, poi si abbassa con la bocca e sputa all'interno delle natiche, spalmando leggermente quel lubrificante naturale con le dita. Poi si avvicina con l'arnese e lo appoggia sul compagno, tenendogli le spalle con le mani ed avvicinandosi ed allontanandosi in alternanza via via sempre più forte. Noi li guardiamo quasi estasiati: io sono in ginocchio sul sofà e stendo le braccia all'indietro per cercarti, tu arrivi e mi baci sul collo e la nuca, le tue mani mi palpano dovunque, ma in due secondi le tue dita sanno dove dirigersi. E siamo di fronte a loro, loro che scopano forte e io che mi faccio scopare dalle tue dita, senza smettere di fissarli e senza accorgerci che dall'altra stanza il brizzolato e la moglie, post coitum, si avvicinano.
I due si fiondano praticamente all'unisono su di noi, facendomi capire subito qual è il loro obiettivo. Tu ti sposti dirigendoti davanti ai due mascherati e offri la bocca al ragazzo davanti, mentre quello dietro continua come uno stantuffo, inebriato dal gesto.
Il brizzolato si getta vogliosissimo, di nuovo duro e con un bell'arnese, lungo e grosso, sulle mie grandi labbra, sussultando nel sentirmi così bagnata. Mi possiede, prima che con le dita e la bocca, con lo sguardo. Io attraverso il mio lo invito a possedermi davvero, eccitata già dalla moglie e dalle sue mani che giocano sapientemente coi miei ormai scoperti seni.
Lena osserva te alle prese con uno dei ragazzi e non resiste. Si fionda su di lui, e su di te, leccandovi entrambi. Il terzo, intento a penetrare l'altro, con sempre più foga sbatte le palle sul suo culo, provocandogli gemiti osceni e irresistibili. Al contempo, con le dita gioca con l'anello anale di lei, che mostra di gradire. Il brizzolato mi possiede come nessun altro nella mia vita, è impetuoso ma dolce e non fa che dirmi "Dov'eri sinora? Vieni con me, dolcezza".
Lena ti fa sedere sul divano e ti monta, sembra una puledra impazzita, poi ad un tratto si ferma, si gira verso altri due e dice "E voi smettela di giocare, tocca a me ora, venite qui!" e così cominciate a scoparla all'unisono, vi fate strada in tutti i suoi orifizi. La scena è un’autentica bomba adrenalinica, che al contempo mi lascia divertita e sorridente: in quel momento arriva il brizzolato, che mi prende la mano e mi porta con sé.
Entriamo nella stanza dei giochi che fino a pochissimo prima accoglieva i gemiti suoi e di Lena; la tua visuale è oscurata dai partecipanti di questo fantastico foursome, in particolare la tua testa è immersa nel generoso seno della donna, che ti accarezza ad ogni colpo che le date e comincia ad essere fuori di sé dal piacere, gemendo più che prima col marito.
Quest’ultimo mi porta nella stanza dove ci sono varie coppie che scopano, poi si schiarisce la voce e dice "Ragazzi, lei è Sarah, è la prima volta che viene al nostro club e quindi dobbiamo fare in modo che questa sia una serata speciale per lei: credo sia pronta per l'iniziazione".
A parte la camicia, aperta sul davanti, le autoreggenti nere, le culottes e le parigine ai piedi, sono nuda davanti a tutti e lo guardo dubbiosa "Cos'è l'iniziazione?" Chiedi ingenua, pentendomene immediatamente.
Lui risponde dicendo "Significa che stasera tutti gli uomini presenti al club dovranno scoparti, e dico tutti" sottolinea sorridendo. Il mio volto si fa subito paonazzo, più per rabbia e e quel senso di delusione che ancora non riesco a spiegare, che per l’imbarazzo. Non pago, aggiunge: "Ora vado a chiamare gli altri, l'iniziazione ha luogo quando sono almeno in cinque con te; hai qualcosa da dire prima di cominciare?"
In una manciata di secondi mi concentro per riacquistare lucidità e per controbattere razionalmente. “Mi dispiace signori, l'iniziazione sarà fatta un'altra volta. C'è solo un uomo a cui voglio destinare tutte le mie attenzioni e da cui voglio le sue”.
Lascio la sala con gli astanti e il brizzolato sorpresi con un sorriso a 32 denti e mi dirigo verso di te. Mi guardi, Lena continua a saltarti sopra, ha visto la scena e potrei scommettere una bella cifra che è confortata da quanto ho appena detto; la bacio e poi bacio te. Lei si sfila, continuando a farsi scopare dal ricciolino, tu continui a baciarmi, rapito, poi ti siedi, ti sfili il preservativo in fretta, lasciandomi fare. Con la bocca scendo sul petto, mentre con le mani tengo ferme le tue sul divanetto. Ti mordo i capezzoli per poi scendere giù fino all'ombelico, ci infilo la lingua dentro, come se fosse miele all'interno. Poi mi guardi e il tuo sguardo è un fiammifero per le mie voglie.... e mi spingo sempre più giù, fino alla tua eccitazione.
Sono in completa adorazione, ti guardo alternatamente negli occhi e sulla tua virilità calda e turgida, la tocco con tutte e due le mani, ci appoggio le guance tenendoti per il sedere, poi la riprendo con una sola mano ed inizio a leccarla, dalla base, dalle palle, con un movimento lentissimo accompagnato dallo sguardo che non smette di restare fisso su di te, che mi guardi con tutta la voglia che hai accumulato durante la serata. La lingua scorre sino alla punta, lì giochicchia e apre la strada alla bocca, che lo divora sino alla base e lo libera, si alterna per varie volte, in un movimento che ti lascia pieno di saliva e di voglia, e che mi rende sempre più desiderosa di te e sempre più incurante di tutte le persone che ci guardano.
Mi prendi le mani e ti avvicini a me per baciarmi, smanioso di sentire il tuo sapore dalla mia bocca: questa cosa ci eccita non poco, e poi mi dici: "ora è il momento di farti protagonista, e dare il colpo di grazia a tutti. Girati e sali su di me". Non me lo faccio ripetere due volte, mi alzo e mi giro ma invece di salire subito su di te comincio ad ancheggiare suadente per poi girarmi e cercare il tuo sguardo, porto l'indice alla tua bocca e lo lecchi lentamente. Poi mi chino piano piano in avanti, lasciandoti irretire dal mio fondoschiena. Da lì riesci a notare ancora la foga di prima del brizzolato: mentre continuo la tua danza dò anche uno sguardo nella stanza e vedo tanti, rapiti da noi e dai nostri movimenti; lo stesso marito di Lena si sega gustandosi lo spettacolo e mi piace l’idea di infierire lanciandogli sguardi ammiccanti di tanto in tanto.
Ad un certo punto smetto di danzare, mi avvicino a te dandoti sempre la schiena, e decido che è il momento di iniziare il nostro, di show. Mi abbasso, avendo cura di tenere le gambe oscenamente divaricate e praticamente mi siedo su di te e sulla tua virilità paonazza e bollente. Non la faccio scivolare dentro subito tutto, ma voglio che tutti vedano come siamo affiatati e come entri piano piano in me, mentre con le mani mi reggo sulle tue cosce.
Tu mi reggi i seni, li palpi con vigore, mi scopi con energia, trattenendoti dall'esplodere e dandomi piccoli morsi sulle spalle. Poi una delle tue mani si sposta in alto verso il collo, stringendolo leggermente, e dirigendosi poi verso i capelli raccolti. Io inarco leggermente la schiena, e tutti e due abbiamo un sussulto. Mi giro verso di te, cercando la tua bocca e stando fronte a fronte, proseguendo quella cavalcata poderosa accerchiato dagli astanti, che ammirano estasiati la scena.
Al culmine della foga mi allungo verso il divanetto, tu mi stai incollato dietro ed ora siamo in pieno doggy style, e scopro che mi piace da morire. Inarco ancora la schiena per sentirti sempre di più e mi baci portandomi il viso sulla tua bocca e dicendomi "mi stai facendo morire".
Ad un certo punto ti fermi e cominci a leccarmi lungo la schiena, lentamente, fino ad arrivare al sedere che, vista la posizione a carponi, è completamente esposto. La tua lingua si inserisce nel solco delle natiche fino ad arrivare lì, su quella coroncina plissettata, su quell’ingresso invalicato, e con la lingua giri intorno all'anello, mentre con una mano mi tocchi il clitoride. Senti i miei sussulti ad ogni colpo della tua lingua, poi con la mano che stava masturbando, ora completamente intrisa di umori, vai a lubrificare ancora di più quel secondo ingresso. Non appena inserisci un dito, l'apertura si apre facilmente: aumenti la portata e ne inserisci due, io però mi giro e ti dico "basta con queste dita, voglio te". Ti rialzi, ti posizioni dietro di me e finalmente appoggi la punta sull'apertura spingendo il bacino avanti, fino ad entrarmi completamente.
Siamo solo noi due, tutti gli altri non esistono, sono completamente soggiogati dalla nostra voglia e tutti impegnati, chi in trastullarsi davanti a noi, chi in scoparsi a vicenda riproducendo le nostre mosse, altri vorrebbero inserirsi all'interno del nostro idillio, ma non glielo consentiamo, siamo tutt' uno. Tu procedi da lentamente con dei colpi via via sempre più secchi, ti sento prepotentemente lungo tutto il bacino, è un tamburo interiore che mi provoca spasmi assurdi ad ogni colpo. Non smetti di baciarmi sulla bocca e non abbandoni quell'espressione colpevole a cui fa da contraltare la tua voce supplicante che mi implora "ti voglio, sei mia. Vieni con me".
L'eccitazione è ai massimi, mi avvicino al tuo orecchio e ti dico "Ci sono quasi".
Continui a scoparmi in modo sempre più animalesco, mi tieni per i fianchi in modo che possa darmi colpi sempre più vigorosi. Ad un certo punto un brivido che parte dai piedi e che ti arriva in un istante sino al cervello ti sconquassa e senza che possa opporti, ti lascia inondarmi di piacere, ma resti lì piantato ancora dentro di me per assaporare tutto il piacere possibile, mentre con la mano continui a masturbarmi. Mi giri e di nuovo inizio a cavalcarti dandoti le spalle. Abbiamo tanti spettatori, ma è come se non ci fossero mai stati. Di nuovo, in men che non si dica raggiungiamo entrambi l'estasi e mi inondi di piacere per la seconda volta in pochissimi minuti, continuando a toccarmi il clitoride e portandoti le dita alla tua e alla mia bocca.
Esausti, veniamo investiti da un applauso scrosciante, che ci lascia sorridenti e fiacchissimi; lentamente, ci ricomponiamo, ci rivestiamo e prendiamo l'uscita, lasciando a bocca semi asciutta il resto della ciurma, compreso il brizzolato, che mi guarda andare via, inebetito, sorpreso, di sicuro affascinato.
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