Gay & Bisex
Le ombre dell'Ammiraglio - Cap. 3
di matteol77
23.09.2024 |
2.292 |
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"L'odore di sudore rancido gli fece rivoltare lo stomaco..."
Capitolo 3: Pezzo di Carne in VetrinaTed si guardò allo specchio, cercando di trovare un po' di coraggio nel suo riflesso pallido e sudaticcio. La tuta azzurrina da lavoro, larga e informe, gli pendeva addosso come un sacco di patate, nascondendo le sue forme generose.
Con un sospiro rassegnato, si trascinò giù per le scale, ogni gradino che scricchiolava sotto i suoi piedi sembrava un conto alla rovescia verso l'inevitabile umiliazione.
L'ammiraglio lo aspettava nel soggiorno, svaccato in una poltrona logora che gemeva sotto il suo peso. La canottiera ingiallita si era arrotolata sulla sua pancia pelosa, rivelando un ombelico profondo come una caverna. I pantaloni del pigiama erano scivolati pericolosamente in basso, mostrando una striscia di pelle pallida e flaccida.
"Eccoti finalmente, ragazzo," grugnì, gli occhi penetranti che scrutavano Ted dalla testa ai piedi sotto sopracciglia folte e aggrottate. "Vieni qui, fammi dare un'occhiata più da vicino."
Ted si avvicinò lentamente, sentendo le gambe molli come gelatina. L'odore di sudore rancido gli fece rivoltare lo stomaco.
"Girati," ordinò l'ammiraglio, facendo roteare il dito. "Lentamente. Voglio vedere se hai qualche tatuaggio o segno strano. Non voglio gente bizzarra in casa mia."
Ted obbedì, ruotando su se stesso come un maiale allo spiedo. Sentiva lo sguardo dell'ammiraglio bruciargli la pelle attraverso la tuta.
"Mmh," mugugnò l'ammiraglio, grattandosi la barba incolta. "Togli la tuta. Voglio essere sicuro."
Ted spalancò gli occhi. "S-Signore, io non credo che sia necessario..."
"Necessario un cazzo!" tuonò l'ammiraglio, sbattendo il bastone sul pavimento. "Qui comando io, ragazzo. Spogliati! Fammi vedere bene chi ho assunto per pulirmi il culo!"
Con le mani tremanti, e ricordandosi delle parole dell’agenzia, Ted iniziò a sbottonare la tuta. Si sentiva come se stesse per svenire, il sangue gli pulsava nelle orecchie.
L'ammiraglio lo osservava con un'espressione di morbosa curiosità. "Anche le mutande, ragazzo. Non ho tutto il giorno."
Ted si spogliò completamente e con le mani si coprì i genitali.
"Braccia lungo i fianchi. Non c’è niente che non ho mai visto durante la mia vita!" ordinò l’ammiraglio.
Ted sentì le guance andargli a fuoco ed abbassò le mani.
"Hmm," mugugnò l'ammiraglio, grattandosi la barba incolta. "Sembri più una bambola gonfiabile che un badante.”
"Avvicinati. La mia vista non è più quella di una volta."
Con il cuore che gli martellava nel petto, Ted fece qualche passo avanti. L'ammiraglio allargò le gambe, creando uno spazio tra di esse, e fece cenno a Ted di avvicinarsi ancora. “Più vicino, ragazzo. Non mordo...".
Ted si ritrovò a pochi centimetri dal viso dell'uomo, poteva sentire il suo respiro caldo e l'odore acre di tabacco. Gli occhi dell'ammiraglio vagavano sul suo corpo con una curiosità morbosa.
"Girati," ordinò l'ammiraglio, la voce roca. "Lentamente."
Ted obbedì, sentendosi come un animale in mostra. Poteva percepire lo sguardo dell'ammiraglio che gli bruciava la pelle, esaminando ogni centimetro del suo corpo.
"Mmh," mugugnò l'anziano, grattandosi la barba incolta. "Niente tatuaggi, eh? Ma che abbiamo qui..."
Il suo seno ampio e glabro di Ted era esposto davanti la faccia dell’anziano. Pieno e tondo, evocava perfettamente quello di una donna.
L'ammiraglio si sporse in avanti, gli occhi spalancati per la curiosità. "Mai visto niente del genere," mormorò.
Senza preavviso, allungò una mano robusta e afferrò una tetta di Ted e poi l’altra, palpandole con rude curiosità.
"Beh, beh," disse, un sorriso lubrico che gli increspava le labbra. " Sei pieno di sorprese, ragazzo. Hai delle belle poppe. Morbide come quelle di una donna."
Ted rimase immobile, paralizzato dall'imbarazzo e dal disgusto. Sentiva le dita dell'ammiraglio che esploravano il suo petto, curiose e insistenti. Le dita si muovevano con una curiosità morbosa fino a soffermarsi sui capezzoli. Con un sorriso malizioso, l'ammiraglio iniziò a strofinarli e pizzicarli, osservando attentamente la reazione di Ted.
"Guarda un po'," disse l'ammiraglio meravigliato, la voce roca. "Reagiscono proprio come quelli di una donna. Molto interessante... Puoi rivestirti ora."
Ted non se lo fece ripetere due volte. Si rimise la tuta con mani tremanti, cercando di ignorare la risatina compiaciuta dell'ammiraglio.
"Sei un po' particolare, eh?" commentò l'uomo, indicando il petto di Ted con il bastone. "Ma forse non è un male. Renderà le cose più... interessanti."
Ted sentì la bile risalirgli in gola. Si chiese, non per la prima volta, in che razza di incubo si fosse cacciato.
Ted si rimise la tuta con mani tremanti, grato per la protezione del tessuto. Si sentiva sporco, violato, la sensazione delle mani dell'ammiraglio che sembrava persistere sulla sua pelle.
"Ascolta bene, ciccione," disse l'ammiraglio, la voce dura come pietra. "Qui le cose funzionano a modo mio. Farai quello che dico, quando lo dico. Se ti dico di saltare, tu chiedi quanto in alto. Chiaro?"
"Sì, signore," rispose Ted, la voce poco più di un sussurro.
L'ammiraglio scrutò ancora una volta Ted.
"Forse funzionerà," mormorò, più a se stesso che a Ted. "O forse lo spezzerò come tutti gli altri."
Segue...
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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