Gay & Bisex
Le ombre dell'Ammiraglio - Cap. 1
di matteol77
23.09.2024 |
3.818 |
3
"Il viaggio era stato un inferno: l'autista sembrava determinato a prendere ogni buca della strada, facendolo rimbalzare come gelatina ad ogni sobbalzo..."
Capitolo 1: Schiuma, Ciccia e Cazzi AmariTed stava depilando le sue ascelle quando il telefono squillò. Le sue mani paffute, ancora coperte di schiuma, afferrarono il cellulare, lasciando impronte umide e appiccicose sullo schermo.
"Pronto?" rispose con la voce sottile mentre cercava di non far colare la schiuma sul suo petto prominente e rotondo.
"Ted, abbiamo un lavoro per te," gracchiò la voce dall'altra parte. "Un cliente importante. Un ammiraglio in pensione."
Ted attivò il viva voce e continuò a passare il rasoio sull'ascella glabra, facendo ondeggiare il suo seno inusitatamente sviluppato. "Che tipo è?"
"Ascolta bene, ragazzo," continuò la voce, abbassandosi a un tono cospiratorio. "Questo tizio è un vecchio ciccione bastardo. Esigente, insopportabile... un vero pezzo di merda. Ma ha i soldi. E i soldi non puzzano."
Ted si grattò distrattamente il sedere pieno, lasciando una scia di schiuma sui larghi boxer. "E cosa dovrei fare esattamente?"
"Tutto quello che ti chiede," fu la risposta secca. "Assistenza completa. E quando dico completa, intendo completa. Capito?"
Ted deglutì sentendo salirgli l’ansia. "Tutto??"
"Esatto, ciccione. È un cliente a cui teniamo, non possiamo fare figuracce. Se vuole che gli pulisci il culo, lo fai. Se vuole che gli balli la lap dance, lo fai. Chiaro?"
Ted si guardò allo specchio, osservando il suo corpo glabro e morbido. "Ma io non sono..."
"Non m'interessa cosa non sei," lo interruppe bruscamente l'agenzia. "Sei quello che abbiamo, e farai quello che ti si dice. A meno che non voglia tornare a pulire cessi nei fast food!"
Ted sospirò, rassegnato. "Va bene, ci vado."
"Bravo ragazzo," disse la voce, addolcendosi leggermente.
La voce fece una pausa, come se stesse consultando delle note. "Ah, dimenticavo. Per il periodo di prova, farai cinque ore al mattino. Dalle 7:30 alle 12:00. Non fare tardi, l'ammiraglio odia i ritardatari."
Ted sentì un brivido corrergli lungo la schiena. Sveglia all'alba, per andare a soddisfare i capricci di un vecchio bavoso. Fantastico.
"Capito," mormorò con voce strozzata. "Ci sarò."
"Meglio per te," rispose seccamente l'agenzia prima di riattaccare.
Ted chiuse la chiamata e si guardò di nuovo allo specchio. Il suo riflesso gli restituì uno sguardo di rassegnazione mista a disgusto. Con un sospiro, riprese a depilarsi le ascelle, chiedendosi in che diavolo di situazione si fosse cacciato questa volta.
L'indomani mattina.
Ted si trascinò giù dall'autobus, il suo corpo morbido che ondeggiava a ogni passo. Il viaggio era stato un inferno: l'autista sembrava determinato a prendere ogni buca della strada, facendolo rimbalzare come gelatina ad ogni sobbalzo.
Finalmente davanti al palazzo dell'ammiraglio, Ted si trovò a fissare un portone massiccio. Con mano tremante, suonò il campanello del citofono.
"Chi è?" tuonò una voce dall'interno, facendo sobbalzare Ted.
"S-sono Ted, il badante dell'agenzia," balbettò, la voce che gli usciva stridula.
Ci fu un momento di silenzio, poi la voce rispose bruscamente: "Terzo piano. Sbrigati."
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore.
Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.