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Gay & Bisex

59,4 Poteva essere suo padre, invece zietto 1


di Membro VIP di Annunci69.it remigiuslp
25.04.2025    |    467    |    1 9.0
"Prendete un pomeriggio d’estate piuttosto caldo..."
“Facciamo veloce perché queste chiamate intercontinentali costano un botto. L’appartamento è pronto ma non solo; come ti ho scritto, qui ho composto una deliziosa mandria di vitellini e manzi, giusti anche per te, caro cognato Sebastiàn Ignacio detto ‘El Toro Mitraglia’. E per quando arrivi - Domenica - ti ho preparato un fantino degno della tua perversa e depravata stirpe! Questa sarebbe una sorpresa ma se proprio insisti te la rivelo - se vuoi - stasera; ci risentiamo dopo le 10, quando la tariffa scende.”

Cosa intende e con chi ha parlato questo individuo, impegnato in una fulminea telefonata con l’America del Sud?

Senza offesa, Remigiuslp, sono la voce narrante e oggi ti rubo l’incombenza di riportare questa sordida storia. Sai, diversamente da te sono libera e senza freni, posso osservare e descrivere ogni singolo particolare, piccola mossa; sono in grado di introdurmi nelle teste dei personaggi, estrapolare pensieri, sensazioni, pulsioni, con tutte le sfumature. In più sono femmina: indiscreta, insinuante, curiosa, spregiudicata. Adoro scavare dentro le menti di voi, porci uomini.

Prendete un pomeriggio d’estate piuttosto caldo. Sul divano nella fresca penombra del soggiorno, un moretto intorno ai 19. Maglietta grigia, caschetto di capelli, pelle leggermente olivastra, gran fisichetto, forse un po’ troppo magro ma da portamento decisamente elegante. Per il resto viso gradevole, occhio vispo e un gran bel paio di labbra, fra le quali certuni di voi maschi maiali immaginerebbero giochi lubrichi con certi ortaggi, tipo cetrioli, o meglio ancora qualcos'altro di cilindrico.

Sopra chiari jeans si sta carezzando con intensità crescente - manco a dirlo - l’area pubica: ampi e decisi passaggi lungo gli inguini finché una mano non si intrufola malandrina sotto la cintura, evidentemente per scendere là, dove sicuramente il ‘Migliore Amico’ richiede attenzioni.
Infatti il bottone e la cerniera non tardano ad aprirsi, permettendo di estrarre finalmente il contenuto. Devo rivelarvi cos’è, quando lo avete già indovinato? Però so che a voi viziosi piace vederla scritta, la frase: ebbene, ESTRAE IL CAZZO.
Non illudetevi: niente di speciale. Sì, garbato e aggraziato nel complesso, appena arcuato, cima appuntita e ben definita; ma in lunghezza nulla di eclatante, non supera le quattro falangi che gli sono avvolte attorno. Permettetemi: se avessi una figa non andrebbe molto a fondo (non dimenticate che di genere sono femmina). Le palline sono rimaste nel pantalone per cui ora non saprei dirvi.

Nondimeno è duro, per cui veniamo alla domanda conseguente: a chi o cosa sta pensando per eccitarsi, questo recchioncello latino da poco venuto dalle Americhe meridionali che in attesa del trasloco di genitori e sorelle è ospite dello zio?

Forse proprio all’atletico e corpulento fratello di sua madre che pochi giorni fa gli ha aperto per la prima volta quella sua meraviglia di culo e se lo è poi sbattuto per bene da sopra, da sotto e di lato come minuziosamente descritto nella precedente serie ‘59’.

Oppure allo psicologo ‘specializzato in problematiche sessuali’ a cui si era rivolto il quale, pur etero e felicemente sposato, si è attizzato furiosamente da spingersi a bombarselo alla grande direttamente in studio e al primo consulto, verniciandogli infine la faccia con una sborrata da primato? Certamente una parte di colpa va addebitata al giovane Nicholàs - questo il suo nome - per averlo provocato. Pare involontariamente... chissà!
Questa - semmai - è un’altra storia.

Poco importa: a voi interessa sapere come procede la pugnetta. Direi bene, il nostro finocchietto è giunto ad un buon livello di turgidezza e mi soffermerei un momento perché, cari miei, sta venendo fuori un gran bello spadino. Non è il classico 21 cm che vi aspettereste come nella stragrande maggioranza dei racconti omosex però è ben formato, un cilindretto eccellente, per non parlare della cappella: appuntita, quasi due lobi tondi e lucidi, ben raccordati al frenulo, dall’altra e sotto una corona perfetta, sporgente dal prepuzio; insomma: un amore di pisello, certamente non impegnativo (!) ma tutto da assaporare, a chi piace il genere. Non solo: inizia anche a sgorgare il sughetto preliminare, del quale il nostro protagonista è fortunato produttore in ragguardevole quantità e di cui molti di voi - lo so benissimo -, sono golosissimi. Slurp!
Direi d’altra parte che le dimensioni sono poco interessanti ai fini della narrazione, considerato che finora ha mostrato una decisa tendenza ‘passiva’, avendo esclusivamente succhiato (tre) e presi nel sedere (due) manici.

È solo in casa: lo ‘zione’ - chiamiamolo amichevolmente così - dovrebbe tornare verso sera per cui può chinare un pochino indietro il capo, abbassare le palpebre e godersi la raspetta, immaginando - ora ve lo posso rivelare - di essere finalmente inchiappettato dal suo bramato Brando, il primo uccello da lui imboccato in assoluto appena dopo il trasferimento in questo ‘nuovo mondo’, cesura e termine di un’adolescenza trascorsa nella consapevolezza di essere un ‘marica’ - frocio - ma doverlo tenere gelosamente segreto in un contesto sociale e famigliare religioso e pudico anche se - turpe anteprima - scoprire poi non essere propriamente così.

Poco poco però fantasticare anche su qualche nuova avventura - con altri uomini -, constatato quanto sia piacevole ciucciare un tarello, prenderlo nel burello e ingoiarne il latticello. Vedremo come si evolverà la carriera di fantino; e vai con un’altra anticipazione!

Lo zione invece rientra proprio ora!
Appare sulla porta della stanza; è di lato, rispetto al sofà, il nipote pare non accorgersene, quindi un passo indietro per nascondersi dietro lo stipite e… cominciare a massaggiarsi il pacco - che domande! Sappiamo già, l’omone non essere indifferente al fascino dell’imberbe e pregevole rampollo.

Onestamente sono in difficoltà nel descrivere i fotogrammi successivi, vi assicuro nondimeno essere di sottili e intriganti sguardi, espressioni e mossette. Il moretto apre gli occhi però si accorge o non si accorge della presenza, forse finge. Indubbiamente continua a segarsi.
L’altro passa all’azione, sbottona la patta, immerge pollice e indice nello spacco, tira fuori il biscione: è mezzo moscio; il figlio della sorella ormai lo osserva di sottecchi. Dopo una serie di movimenti sul prepuzio - apri-chiudi, apri-chiudi - si ritrova infine scappellato.
Adesso viene avanti, fino al bracciolo del divano, aria spavalda, strafottente. Pensa: ‘piccolo bonazzo, ti ha stregato il bastone di zietto, l’altro giorno! Oggi facciamo il secondo giro, raffiniamo la tecnica, così sarai pronto per essere degno del tuo cognome!’
Vi tengo sulla corda con queste pillole rivelatorie, lo so, però devo proseguire perché il grosso verme si sta irrigidendo sempre più, sotto gli occhi ormai lì puntati dal giovanetto. Simula una certa indifferenza mentre dentro gli sta montando la tempesta, il ricordo del sapore e della consistenza di quel saporito salamone torna prepotente: ‘sì, sì, siiiiiii! Lo voglio ancora tutto, in bocca e poi dietro!’
Quasi non si rende conto che la cinghia è oramai slacciata e che…
Attrazione fatale!

Un braccio lo invita ma non serve: il novellino, come in trance, rimanendo seduto sposta tutto il corpo verso di esso, agguanta la base del nerchione, un paio di assaggini al glande, poi l’affondo.
La mano dello zio va dietro la sua nuca come per guidarlo ma non è necessario: il ritmo, la velocità, l’estensione del pompaggio si rivelano subito, semplicemente, perfetti.
Non so dirvi se sia più desiderio represso o puro gusto di avere un pene fra lingua e palato, di certo non è bravo, è superbo! Le morbide, carnose labbra sembrano danzare, non vanno solo avanti e indietro, ondeggiano armoniosamente, presto accompagnate da pollice e indice accerchianti, quasi un controcanto.
Nella mia professione, di fellatio ne ho viste e descritte tante; qui utilizzerei una sola definizione: sinfonia.

L’irrumato pare calmo e rilassato all’esterno, mugola appena dei rochi “siii, siii, siii”; dentro è in burrasca: ‘questo qui è una bomba! Penso proprio che Domenica farà faville, nella meglio tradizione degli Ignacio.’

Si lascia sfilare rapidamente solo la maglietta e il brunetto riparte: ciuccia, ciuccia, ciuccia, senza avidità o smania, ciuccia intercalando ora superbe lappate ai testicoli rasati, ruvidi e gonfi.

“Dai, piccolo, mettiamoci più comodi!” E ha ragione: sono mezzi vestiti e lui ancora in piedi.
Adesso il maschione può bearsi stravaccato il sublime servizietto del talentuoso nipote, assaporare il saliscendi di quella bocca calda e bagnata, rorida di saliva, urtare talvolta il fondo, la lingua scorrere internamente come una guida e spesso titillare il frenulo.
La scena è assolutamente eccitante cari lettori: vedere quel giovane corpo appecorato, magro e raffinato, il profilo di coscia e gluteo, della schiena orizzontale e infine testa e labbra, impegnate in quel solfeggio sulla grossa e bagnata canna d’organo.

Ma non gli basta! Pure i coglioni esige, aspirandoli a turno fra le fauci vogliose.
“Oooohhh, siiii, siiii, cosiiii! Anche gli ovetti di zietto che poi te li svuota dentro, dove vuoi tu! Oooohhh!”

Nello specchio lì accanto, proprio quello deputato a mostrare il lato opposto delle abituali ‘bestiole della mandria’, una visione: l’aderente boxer bianco che ancora copre il posteriore inarcato di quel nuovo vitellino, ormai tramutato in manzetto, secondo il suo dissoluto gergo.
Aaaahhh, che piacere scoperchiarlo, portare alla luce quelle lisce, giovani, perfettamente tonde natiche; ammirarle, carezzarle, prima di inumidire due dita, protenderle verso il solco centrale aperto per scorrervi in mezzo. Poi bagnarle nuovamente, anzi cospargerle di bava e stavolta tornare sul buchino chiuso e stretto, un richiamo irresistibile, da penetrare delicatamente. E questo cedere concedendosi fremente alla violazione mentre imperturbato il ragazzo prosegue la ritmica degustazione di questo nuovo gelato.

Fosse per me, potrebbero proseguire ancora a lungo, sono convinta che la vostra eccitazione sia elevatissima e credo siamo al momento di fermarci. Confesso anche di stare esaurendo termini e figurazioni (!).

Scherzavo: manca la parte più porca che tutti voi aspettate.
E questo per due motivi: l’uomo ha in mente un disegno lubrìco e perverso che piano piano sta venendo a galla, contemporaneamente vuole ingropparsi ancora quel sorprendente novizio del sesso, finché ne potrà disporre in casa propria, cioè Domenica. Poi arriverà papà…

Avanti al prossimo capitolo di questa degenerata storia famigliare: ‘zietto 2!’, ospite del profilo di Remigiuslp.

Aprile 2025

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