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Gay & Bisex

(54,2) La Sborrata S-coperta


di Membro VIP di Annunci69.it remigiuslp
16.08.2024    |    3.696    |    12 9.7
"Ogni corsa ha un suo traguardo e anche questa sublime tenzone onanistica vi si sta avvicinando: i fremiti aumentano in frequenza e intensità, velocizzo ancora..."

Dopo quell’eccitantissima sega ‘coperta’ con sborrata, inondazione dello slip di Amedeo e ‘ripulitura’ di tutto il suo dolce succo di coglioni devo ammetterlo: sogno il suo cazzo! Non sono riuscito a vederlo e fantastico pure sui suoi cipolloni che attraverso l’aderente ed elastico tessuto di quel bianco slip ho potuto saggiare in tutta la loro pienezza e volume. Che voglia di leccarglieli, magari colanti di candida broda, subito dopo avergli pugnettato per bene e fatto eruttare il tarellone.
Sto quasi impazzendo, desidero approfondire ma quel suo sorriso enigmatico, dopo la masturbazione e la mia esclamazione “Esperienza fantastica! Quando vuoi la possiamo sempre ripetere!”, apparentemente contrastato dal suo "vedremo", mi ha lasciato un po’ interdetto. Ripetere? Rischiare un rifiuto e una figuraccia?

Sono passati tre giorni, durante i quali ho evitato la reception e cercato di consolarmi dandomi da fare con altri maschietti del campeggio. Mi sono pure accorto che il mio ‘Lui’ non vuole collaborare, raggiungendo il massimo livello detto ‘barzotto’, per cui mi sono dato da fare con bocca, lingua e ovviamente buchetto sul retro, sempre pronto ad accogliere e servire ortaggi, siluri e bastoni.

Purtroppo, rispetto a dieci anni fa, il tratto di spiaggia allora deserto è stato colonizzato da distese di ombrelloni, improvvisate stamberghe distributrici di bevande e cibi di ogni genere, dotate di potenti e ahimè gracchianti altoparlanti emananti ritmi da tregenda. Siamo certi essere meglio dei rumori infernali delle città?
Dunque addio alle calde e deserte dune retrostanti, nidi di sesso perfetti, dove quell’11 luglio del 1978, per l’ultima volta, componemmo un indimenticabile ‘trenino’ a quattro e di cui ricordo in particolare lo sverginamento del dolce culetto del timido Teofilo (racconto 25). Sarebbe bello rivederlo.
Ora tocca trovare luoghi scomodi, sgradevoli e - purtroppo - meno sicuri, come boschetti e cespugli. Quindi ci scappano solo pompini e seghette ad adolescenti alle prime armi con ‘zampillo precoce’ o a un paio di mariti ‘etero-curiosi’, in questo caso giocoforza solo attivi.
Beh, devo menzionare quella superba doppia penetrazione in un camper superlusso ad opera di una 'coppia di amici’ nerboruti e pelosissimi.

Questo bollente pomeriggio decido di mettermi in piscina, si possono fare delle rinfrescanti docce anche ogni quarto d’ora. Adocchio un vecchiotto con moglie befana rompicoglioni a rimorchio, decisamente sformatello ma dotato di uno slip azzurrognolo con paccone di dimensioni inumane.

Ci stiamo lumando a vicenda quando un’ombra si staglia accanto a me:
“Avrei bisogno di una mano al depuratore della piscina.”
Maglietta di cotone con il logo del camping a coprire a metà una mutandina verde lucida con la patta generosamente spingente sotto il bordo.
Lo seguo giù per le scalette, apre il cancelletto in ferro ed entriamo: non immaginavo ci fosse una galleria tanto ampia, lì sotto.
Verifica - o finge di farlo - alcuni indicatori su un quadretto elettrico ed esordisce:
“Oggi è arrivato un figone pazzesco, mi ha arrapato alla grande, ho il cazzo duro da tutto il giorno!"

Si sposta per appoggiarsi di spalle al muro lì accanto e alza il bordo della maglia, liberando il fenomenale paccone. Il tessuto, estremamente aderente ed elastico, avvolge superbamente il sesso e una grossa goccia in corrispondenza del glande tradisce un abbondante RILASCIO di fluido preliminare; segno di una evidente ECCITAZIONE preliminare!

Mi avvicino: "mmmhhh, capisco di quale genere di mano hai bisogno!”
Osservo per lunghi istanti il possente ‘bulgone’, lo scrotone gonfio sotto il bananone ripiegato sopra quasi come un becco d'aquila. Non resisto: mi inginocchio e lecco via la stilla salina, succhiando poi dolcemente la cupoletta.
“Offfhhh, sei un gran maialino! Mmmmhhh!”

Mi rialzo, lo prendo per i fianchi e porto la mia escrescenza, nel frattempo ovviamente destatasi alla grande, davanti alla sua per farle strusciare delicatamente fra loro.
“Cazzo, Guido! Sai come fare arrapare un maschio! Mmmmhhh!”
Inizio a strofinare la mia guglia ai lati della sua, premo un po’ fra inguine e bozzetto del testicolo, poi passo sotto per sollevare la sua. Sento il pistone pulsare.
“Oooofffhhh! Mi fai scoppiare così!”
Lo guardo con sorriso beffardo mentre inizio una serie di movimenti rotatori, spinte e rilasci: “questa è la ‘danza delle cappelle’, mmmhhh! Ti gusta eh?”
I nostri umori trasparenti si mischiano, si amalgamano, ogni tanto mi allontano per creare filetti e filoni.
Il viso del giovane è tirato nel piacere ed io godo del contatto dei nostri gobboni scalpitanti e sbrodanti: ecco, questo è il ‘bulging’, il rito propiziatorio che me lo fa diventare di marmo; e non solo a me, pare!

Mi scosto per appoggiare un palmo sul gonfiore fradicio, mi ci avvinghio e inizio a pinzare: "mmhhhhh! Ora questo bell’uccellone deve farmi capire cosa desidera oltre! Rimanere nascosto o uscire allo scoperto in tutto il suo splendore? Rilasciare il succo del suo godimento fra le trame del tessuto oppure schizzare libero il getto del piacere? Mmmmhhh!”

I suoi due pollici calati sui fianchi abbassano il bordo dell’indumento: il boa salta in aria, arpionando in aria un limpido filaccio.
Avvolgo quel magnifico begone e lo carezzo: “Oooohhh! Questo serpentone vuole scappare via! Ma lo domerò io adesso, vedrai! Mmmmhhh”
Stringo delicatamente lo scettro maestoso di Amedeo: dopo dieci anni è finalmente in mano mia!
Tiro la pelle esterna per scappellarlo, passo sulla punta gonfia che rilascia altre lacrime, le spargo sul bordo e nel solco sottostante, quindi scendo lungo l’asta e comincio un lento saliscendi. "Oooohhh, siiiiii! Cosi, Guido cosiiiii! Sei fantastico! Oooohhhh!"
I miei movimenti si ampliano per poter coprire la notevole distanza dalla base alla cima.
"Mmmhhh, ti piace il raspone di un altro uomo, eh? Altro che le manine delle fighe, vero? Oooohhhh!"

Applico un’altra tecnica che so dare ottimi risultati, quando mi capitano soprattutto con maschietti riottosi: ‘gratto’ letteralmente fra pollice e indice a cerchio la corona del glande, possibilmente a secco, causando guizzi violentissimi.
“Aaaaggghhh! Aaaarrrggghhh! Cosa fai! Aaaaggghhh! Sei pazzesco, basta, ti prego!”
Lo guardo cattivo e commento: “ti piace, porco!”

Smetto per non farlo venire subito e mi inginocchio ai suoi piedi, ritrovandomi ad ammirare la verga davanti agli occhi. Lo lascio libero in aria per un po’, svettante come l’albero maestro del ‘Pequod’. Ma qui non sono all’inseguimento di una balena, devo bensì domare un pesce siluro vigoroso e ribelle.

Riprendo a smanettare, assaporando le maestose dimensioni e la consistenza del membro, non dimenticando la sommità pulsante, costantemente madida di quel sugo che tanto mi gusta e che infatti continuo a suggere avidamente con le labbra a cerchio.

Non sazio, mi occupo anche delle grosse palle dure che superano ogni mia più rosea aspettativa, tempestate di liscio pelo scuro: una prelibatezza al tatto e alle linguate che decido di assestare bagnate e complete, comprese tiratine malandrine peraltro apprezzate dalla mia ‘vittima’.
"Uuuuggghhh! Siiii! anche i maroni, siiiii! Aaaannnfffhhh! Guido! Perché non ti dichiarasti già allora? Aaaaggghhh!” Prosegui, prosegui! Ooooggghhhhh! "

La sua faccia è lacerata dalle smorfie dell’evidente lotta all’orgasmo incipiente, pennello su sfere e cappellona mentre continuo a masturbare, accelerando e rallentando in funzione del palpitare della verga.
“Aaaafffhhh, uuuggghhh! Guido, aaaahhh, sei un maestro! Mi sto trattenendo ma tu riesci ancora meglio! Uuuuggghh! Aaannfffhhh!
Vorrei prenderlo in bocca ma mi trattengo: voglio fargli fare più tappe per arrivare all’amplesso totale.

Ogni corsa ha un suo traguardo e anche questa sublime tenzone onanistica vi si sta avvicinando: i fremiti aumentano in frequenza e intensità, velocizzo ancora.
“Iiiioooggghhh! Uuurrroggghhhh! Aaaggghhh! Eccomiiiiiiiii! Godo! Godoooooo! Eeeeaaaggghhh!”
Improvviso, un getto di sborra bollente si spara contro il mio viso, spalanco subito la bocca per accogliere il secondo pastoso fiottone che atterra sulla mia lingua spianata.
La mia mano accompagna la violenta e lunga eiaculazione, riducendo progressivamente i colpi, fino a trasformarli in lenti ma completi accompagnamenti, in armonia con le tante scosse conclusive e relative ultime emissioni di bianco seme.

Al termine, alzo lo sguardo verso di lui, tenendo la bocca aperta per mostrargliela colma del suo spumone, ci giocò un po’ con la lingua infine, con mossa plateale, serro le labbra e deglutisco tutto, sorridendogli furbescamente.
“Sei un fantastico… suino!”

Un gemito echeggia nel vasto ambiente. Controluce il vecchio di prima che poco al di qua del cancello di ingresso e della lama di luce dell’esterno, con la mutandina abbassata a mezza coscia, si sta scaricando le gonadi con corposi lanci di sperma sul pavimento: peccato!
“Martinello! Ho capito che volevi curiosare nel locale tecnico per vedere come sono cambiati gli impianti dopo che sei andato in pensione ma ora vorrei andare!”
“Arrivo cara, il ragazzo qui è stato molto gentile e mi ha mostrato come funzionano tutti i componenti!”
Penso fra me: ‘se ti ribecco, te lo faccio vedere io, come funzionano i ‘pezzi’ dell’impianto!’

Agosto 1994-2024

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