Gay & Bisex
59,5 Poteva essere suo padre, invece zietto 2


25.04.2025 |
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"Una spalmatina di lubrificante e gli è subito sopra, punta la mazza contro la rosellina e senza fatica, irrompe: “aaahhhh, aaahhh! ohi, siiii, ohi siii! -..."
Un giovane corpo maschile a carponi può essere veramente molto affascinante. Se poi ha l’eleganza di Nicholàs, messo così sul divano, in pieno spompinamento del fratello di sua madre, possiamo solo ammirare il profilo delle tonde, sode, lisce natiche, l’invitante solchetto fra esse, le sinuose, atletiche cosce, i pendenti eppur compatti coglioncini in mezzo. Il pisello si intravvede a malapena: è duro come il marmo e punta dritto sotto il piatto ventre.
Uno spettacolo da far girare la testa anche ad un etero convinto. Ah - vero - già capitato recentemente.
“Adesso voltati, sei ancora cucciolo e ti devo svezzare. Lo vuoi anche tu no?”
Esegue, il gommino di sicurezza è presto indossato dal granitico missile dello zione che con braccio forte e deciso lo gira, sempre a pecora ma in lungo sulla seduta del divano.
“Ecco, sì, così, inarca e solleva bene il sederino; ora lo trattiamo come merita!”
Il moretto è in posizione, in quest’occasione si va per via diretta e senza tanti preamboli. Sono pochi istanti, la punta dall’alto si appoggia, il forellino è teso, chiuso; non è pronto. Infatti la spinta è dolorosa: “aaahhh, aaahhh!” La cappella insiste, preme, preme, preme decisa. L’anello si allarga ma solo poco: la leggera lubrificazione del profilattico non è sufficiente e il bastone sta affondando fra le sfere ma non nell’ano. Stavolta venire inculato non è propriamente come si aspettava: “basta, zio, basta, prego!”
Forse facilitare, con un po’ di crema o sputo come poco prima? No, l’uomo sa il fatto suo: il buchetto non è più illibato, deve cedere. E poi il nipote deve essere pronto ad una simile, possibile evenienza in un futuro probabilmente nemmeno troppo lontano: Domenica?
Un po’ di clemenza: ha le doti giuste, diventerà un gran busone.
Rilascio parziale, sputo ben calibrato e centrato, nuova incursione, lo sfintere cede, si apre, il randellone irrompe: brucia ma si sta inabissando.
“Aaaaccchhhh! Aaaaccchhh! Aaaaccchhh!”
Le calde mani su collo e schiena carezzano la pelle bollente del ragazzo, lo calmano e rilassano mentre la scopata inizia e progressivamente accelera. Qualche schiaffetto sulle chiappe non guasta, al contrario!
“Siii, siii, siii, senti che buchetto! Siii, siii, siii” - Poche parole lo zione, molti fatti.
Quindi fotte, fotte con lena sempre maggiore: è ancora stretto, bisogna ammaestrarlo, anche se inizia a partecipare, la checchina, coordinando il ritmo del tronco con quello del missile dentro le sue profondità anali. In più deve imparare come prendere nerchie in condizioni particolari perché Domenica - appunto, ormai è palese - dovrà affrontare un ‘toro’ in una sorta di corrida.
Adesso va via liscio il palone, il tunnel accoglie senza fatica anzi chiama ad ogni botta.
“Aaaahhh, aaahhh, ooohhh, siiii, siii, zio, è bellissimo, siii! Ooohhh!”
Lo abbraccia per sollevargli il tronco e girare entrambi rimanendo uniti.
“Ora, Nicholàs di nome e Ignacio di cognome, è il momento che tu faccia onore alla tua stirpe e impari a saltellare sul torrione!”
Bastano poche spinte da sotto perché l’agile giovanetto - puntando le braccia su bracciolo e spalliera - si sostituisca nel saliscendi, esibendosi in uno smorzacandela rapido e completo, arrivando a strappare al taciturno congiunto una serie di: “ooohhh, siiii! Ooohhh,siiii! Cosiiii, vai così! Siiii, dai, cosiiii! Oooohhh!”
Scusate ma devo soffermarmi sullo spadino del brunetto - che poi tanto spadino non è più! Decisamente tosto, fa la sua ragguardevole figura mentre - sbatacchiato dal su e giù, fra le gambe aperte in posa da zoccoletto - svetta, rotea, ballonzola ritmicamente: è una meraviglia. E cosa dire delle palline, finalmente bene in vista? Due deliziosi globi rugosi, giusti giusti per essere imboccati assieme, per poi succhiarli delicatamente senza tralasciare di carezzarli da sotto con lingua bagnata. Vi leggo nel pensiero, lettori maialini!
Un deciso contrasto con il polposo scrotone del parente al piano di sotto, una bella zampogna - non c’è che dire -, una corposa base per il pistone che appare e scompare veloce nel cilindro ormai alesato del nipotino, rivelatosi non solo voglioso ma ore pure talentuoso.
Già, talentuoso, perché non gli ci vuole molto per scoprire una maniera per aumentare ancor più le sensazioni durante una trombata, come ad esempio leggere mossette del bacino avanti e indietro, affinché il fallo dentro il burello prema meglio sui lati, donando a lui come delle scosse (noi del mestiere sappiamo essere la prostata, eh?) e non minore ulteriore piacere al titolare del membro, costringendolo a rompere ancora il suo consueto riserbo vocale.
“Ooohhhh, siiiiii! Ooohhhh, siiiiii! Questo è scopare, siiii, cosiii, bravo il mio ragnetto, bravo! Ooohhhh, siiiiii! Siiiiii!”
Ah, dimenticavo quasi! Vi avevo fatto cenno alla produzione di fluido preliminare da parte del pisello del nostro protagonista e anche in questo frangente il vischioso liquidino sta sgorgando abbondante, lanciandosi in svolazzanti sfilacci: segno che il novello finocchetto sta godendo follemente?
Ahi, ahi, vedo schizzi bianchi nell’aere! Infatti è così, talmente infoiato da sborrare già: candidi fiotti - meglio dire spruzzi -, tre, quattro, cinque e altri, in progressiva diminuzione.
L’avvenuto orgasmo provoca un rapido calo del desiderio, spesso fastidio se non dolore. Eh, amici, qui invece abbiamo a che fare non tanto e solamente con un caldo latino, bensì un recchione fuoriclasse.
“Oh, zio, sono venuto! Oooohhhh!”
Si solleva e sfila ma solamente per girarsi, puntare nuovamente il cannone e sedercisi immantinente sopra! Come sfilatino nel burro; e riparte a cavalcare.
“Ehi, ti facevo il solito frocetto prendinculo, invece hai il fuoco dentro: sai impalarti da solo, sborri mentre ti chiavano, vuoi guidare tu, il tuo stallone! Siiii! Sei un vero fantino… del cazzo, uahahaha!”
Schiocchi riecheggiano nella stanza quando le seriche e compatte melotte urtano le muscolose gambe del maschio.
Che visione celestiale: credo che la figura e il culo di questo ragazzo siano fra i più belli che abbia mai visto, una raffinata ma anche naturale scultura, venata di un tono volgare che la rende irresistibilmente arrapante!
E così come il cavaliere rimbalza sulla sella, quando il terreno diventa accidentato è l’equino a sobbalzare, in questo caso lo zione a gratificare a sua volta la retrovia del nipote di ampie e decise stantuffate.
“Ooohh. ooohhh, ooohhh, dammelo, sì, dammelo, ooohhh! Zio, zio siiii! Oooofffhhh!”
Guardate, guardate come scorre agevole e completo ormai, guardate anche ora che i due hanno sincronizzato i movimenti: semplicemente grandioso vedere una simile unione carnale fra individui dello stesso sesso. Avessi un uccello me lo menerei furiosamente adesso: ma ricordate, sono solo la voce narrante e non mi è concesso, sob!
Ancora qualche potente staffilata da sotto nel canale del giovane.
“Oooofffhh, Nicholàs, sei una bomba ma fammi riposare un momento, mmmhhh!”
“Siii, zietto, nel frattempo fammi ancora assaggiare il tuo cannolo! mmmhhh!”
Non conosce requie: via il cappuccetto, l’avida bocca si rituffa sull’asta, le labbra scorrono, la lingua pennella, le dita raspano.
I purosangue si riprendono in fretta e questo ha pure una voglia matta di sfondare ancora e per bene il figlio di sua sorella. Perdippiù prima di Domenica, ovvio.
Si alza e, per poter adeguatamente ‘coprire’ la bestiola - ad ogni modo ben vogliosa e partecipante - la guida con delicata decisione ad appecorarsi a terra, con il tronco adagiato alla seduta del sofà: “ecco, mettiti così ché ora ti faccio sentire io! Mmmhhh! Ti frollo come una bistecchina, mmmhhh! E niente goldone, ti piacerà!”
Non ci vuole molto per indovinare il motivo ed è anche quello che quasi ognuno di voi preferisce in un racconto, soprattutto se di fantasia.
Una spalmatina di lubrificante e gli è subito sopra, punta la mazza contro la rosellina e senza fatica, irrompe: “aaahhhh, aaahhh! ohi, siiii, ohi siii! - Il trapanamento inizia subito, risoluto - Ah, ah, ah! Ah, ah, ah! - Progressivamente più secco e rapido - Aaahhh, aaahhh, aaahhh! Sì zio! Sì zio! Aaahhh, aaahhh, aaahhh!"
Nettamente si sentono gli interni coscia sbattere contro i glutei: "Teh, teh, teh! Prendi, prendi! Teh, teh, teh! Ti piace il missile nel sederino, eh zuccherino? Teh, teh, teh!”
Avete mai visto accoppiarsi i bovini? Il toro salta sulla schiena della vacca, la infilza e comincia a ingropparla - da qui il termine, heheheh!
È quello che ora questo bestione sta facendo sul malcapitato erede del cognato, prima che costui, la Domenica seguente, giunga dal Sudamerica per insediarsi e riunire nell’appartamento accanto la propria famiglia: moglie, tre figlie femmine e… il nostro eroe-quasi vittima.
Qualora la lampadina non vi si fosse accesa, vi ricordo il soprannome del padre: ‘El Toro Mitraglia’.
Scusate la divagazione ma è anche giustificata dal fatto che questa vera e propria ‘monta’ sta andando avanti senza soste né tentennamenti - salvo qualche sporadico rallentamento. Fate dunque conto che l’arbusto scorre potente ed inesorabile, a 45 gradi su e giù per il buco del culo, richiamando continui e ripetuti gemiti di uno - “Ooohhh, aaahhh, ahi, siii, siii! Continua, continua, lo sento in gola, aaahhh!” - Mentre l’altro è tornato ai suoi abituali, avari commenti - “siii, siii, siii” -, eccetera eccetera.
Da un lato va capito, perché quel divano ne potrebbe raccontare a decine di episodi simili, tanti sono i rampolli vari - studentelli, apprendisti, garzoni e tirocinanti - che hanno perso la loro verginità in quel soggiorno e non solo in caldi pomeriggi d’estate.
Certamente deflorare e chiavarsi un parente tanto stretto non era inizialmente nei suoi programmi ma alcune circostanze lo hanno portato a tanto.
Forse ve le rivelerò in altra occasione perché ora sento aumentare l’ansimare dell’omone. Sì, sta accelerando, non esageratamente ma accelera.
“Nipote, ti sborro dentro! Ooooggghhhh! Offfhhh! Eccomi! Oooofffhhh!”
Parco di parole anche in questo frangente ma abbondante nella iniezione: il fusto assesta gli ultimi colpi, si ferma palpita e poderosi siluri di seme inondano l’ampolla rettale del maschietto, il quale si bea a sua volta di questa nuova sensazione: l’essere gonfiato di sperma.
Poco importa se è il seme dello zio, è grandioso sentire quella spranga piantata nel didietro che pulsa e irrora, pulsa e irrora mentre anche il suo ‘pisellino’:
“Ooohhhh, oooohhhh, vengo con te, zioooooo…”
Aprile 2025
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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