Gay & Bisex
(54) La sborrata coperta


09.08.2024 |
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"Ma ogni volta che riagguanto e torno a maneggiare quel portento di attributo lo ritrovo sempre più fradicio e turgido all’inverosimile..."
Gli spogliatoi delle piscine - indubbiamente ed esclusivamente MASCHILI - hanno da sempre offerto spettacoli interessanti a chi, come me, è appassionato di slip e dintorni. Perché proprio gli spogliatoi? Semplice: i soggetti, o meglio gli oggetti delle mie bramosie un po’ feticistiche vi rimangono più a lungo; ho più agio di ammirare sederotti e pacchi stretti negli elastici tessuti sintetici multicolori, anche se preferisco sinceramente le tinte unite. Lo ammetto: amo, adoro, idolatro specificamente quelli da bagno. Sul davanti i ‘bulgi’ - come li chiamo io -, dietro le chiappe, più o meno generose, tonde, sporgenti. Con loro un uomo può mostrare le proprie grazie senza doversi spogliare, dall’altra non può facilmente mentire sulle proprie forme e ‘dimensioni’. Certo, deve stare attento, in determinati casi, quando ‘lui’ si sveglia, rendendo potenzialmente imbarazzante una situazione.
Interessante poi notare come i vari ometti dispongono il loro ‘gingillo’: chi lo lascia steso per benino di lato, mostrando o meno sia la sua estensione che la cappella, la quale spesso si profila e mostra assai bene, soprattutto se l’attrezzo è circonciso; altri preferiscono arricciarlo - è proprio il caso di definirlo così - sul davanti, sopra i testicoli, a formare un’escrescenza più o meno voluminosa a seconda della ‘massa’ contenuta.
E questa è la disposizione che mi manda quasi sempre in solluchero. Anche perché si presta perfettamente al termine inglese ‘bulging’, tradotto letteralmente ‘sporgente’ ma che nel ‘nostro’ gergo significa anche GIOCARE con il ‘bulge’; si intende naturalmente con mani, bocca o altre sensibili parti del corpo, tipo, ad esempio, libidinosi strusciamenti fra le natiche.
Insomma, questo rigonfiamento, il ‘pacco’, il tarello costretto in qualche materiale elastico, di consistenza e lucidità le più diverse, da me scherzosamente italianizzato in ‘Bulgo’ mi fa tirare e gocciolare al solo pensiero!
Per meglio spiegare questo gioco per me altamente erotico, sia fine a se stesso - come semplice preliminare -, ma anche per pratiche per me altamente erotiche oppure prima di poderose scopate fra maschi, Vi narrerei una avventura svoltasi non in una piscina, bensì alla reception di un campeggio.
Non so se Vi ricordate di me: sono Guido, il sedicenne che nell’estate del 1978 ne combinò di cotte e di crude fra le dune della spiaggia, inchiodando uno schifoso patrigno ma anche svegliando un imbranato ragazzotto con pacchetto e culetto pazzeschi, inanellando infine una storia con un ultrasessantenne assai porco, il quale seppe insegnarmi come fare vero sesso fra uomini, oltre a un doppia monta con due manzi da sballo su una barca al largo (racconti da 18 a 25: se vi va, dateci un’occhiata).
Già allora feci ampio uso di mutandine, sia per attirare le mie prede che poi trarne piacere in più occasioni.
Sono passati dieci anni da allora ma la mia voglia non è diminuita, semmai è aumentata, anche grazie all’esperienza che oggi mi permette di godere appieno di ogni mossa, gesto, atto per amplificare l’appagamento.
Amedeo, mio coetaneo, figlio del direttore, è ancora lì, dietro quello sportello che accoglie e supporta chi inizia o si gode la vacanza attesa per 365 giorni.
È ancora più bono di allora: gran fisichetto e abbronzatissimo.
Son qui da una settimana e non ho avuto ancora agio di scambiare qualche chiacchiera con lui. Mi avvicino, ci salutiamo e mi invita ad entrare. Appollaiato su uno sgabello sta scrivendo su un registro. Dietro il bancone mi dice di sedermi alla sua sinistra e mi chiede di dettargli dei numeri.
Il mio occhio cade subito sul suo bellissimo costume bianco, facendomi trasalire: ha un poderoso cupolone sporgente, attraversato da una grossa cucitura verticale che lo sottolinea e valorizza appieno. Al centro si indovina la cappellona, affiancata, sotto e ai lati, da quelli che certamente sono due coglioni da toro. Bordature nere di fili sottili completano la meraviglia di quello che definirei un capolavoro anatomo-architettonico.
Inutile descrivere l’esplosione di desiderio in me.
Non parliamo del solito trito e ritrito ‘più e del meno’ bensì di ragazze - anzi delle gnocche che pullulano nella struttura e non solo.
Il ‘ragazzo’ pare dunque decisamente ed esclusivamente etero; ricordo di avere a suo tempo tentato qualche timido ammiccamento senza però averne ricevuto risultati, come aveva resistito al ‘vichingo’ dell’orgia fra le dune (25).
Il mio stato di arrapamento è però alle stelle, il mio pisello si è talmente indurito da farmi male e in queste condizioni non potrei assolutamente muovermi da dove sono. Poi, chissà che in tutti questi anni, magari stanco di tante passere non si possa essere rivolto anche ad altra ‘sponda’!
Parto con una battuta innocente: "questi discorsi mi fanno sempre arrapare."
Risposta: "anche me! È che le clienti vanno lasciate in pace, di solito!"
Lo guardo e provo a lanciare una prima lenza: "ed è anche raro trovarne di disponibili! Qui si va avanti a pugnette! E tu?"
Replica: "beh, non amo questa pratica, preferisco farmele fare."
Oso: "anch'io, d'accordo, ma quando sta per esploderti e non c'è nessuno disponibile, come vuoi rimediare?"
Spiega: "oh, il più delle volte riesco a resistere!"
Sono sempre più allupato: quella candida escrescenza sotto i miei occhi mi sta facendo impazzire.
Vado oltre: "io no! E allora vado a cercarmi qualche pippa foresta!"
Lui afferma: "se una non vuol fare non è disposta nemmeno a tirar seghe, di solito."
Decido di affondare ed espormi: "non parlo di femmine ma di qualche ragazzo! - Mi guarda sorpreso - mmmhhh, sì! Alcuni riesci a convincerli abbastanza facilmente, soprattutto se prometti loro di restituire il favore!"
Lui è sempre più allucinato: " ti lasci masturbare da altri maschi! e tu loro! Se non fossimo amici da tanto tempo ti caccerei via!"
Ormai sono in ballo: "invece è bellissimo! E ammetto che ricambiare aggiunge una piacevole sensazione di trasgressione!"
Ribatte deciso: " depravata, vorrai dire! "
Incalzo: "effettivamente! Ma non immagini quanto amplifichi il piacere! Prima glielo maneggi tu, ti arrazzi per benino; infine te lo fai menare fino all'orgasmo! Mmmhhh! Ne ho trovato uno anche qui, in campeggio! Tira delle raspe superbe senza richiederle a sua volta. Anzi, preferisce farsele da solo mentre me lo lavora! Lo guardo venire e poi spruzzo io!”
Mi guarda: "sono allibito! E chi sarebbe?"
Sorrido con malizia e provo a giocare: " magari ti piacerebbe provare, eh? Ma preferisco mantenere l'anonimato!”
Voglio - devo! - buttarmi.
“Ci sono io, se vuoi!
Sussulta: "vuoi dire che sei interessato al mio uccello?"
Gioco il tutto per tutto: "sì! Mi piacerebbe molto tastartelo!"
Ghigna: “non dirmi che avresti il coraggio di farlo!"
Allungo una mano per aprirla sul suo voluminoso paccone: "è dieci anni che desidero farlo!”
Avvolgo il tutto: ho finalmente quella magnifica massa fallica fra le mie dita! Sondo con cura ogni millimetro del tanto agognato uccellone di Amedeo il quale non reagisce. Cioè, non proprio: la notevole consistenza tradisce un evidente aumento di volume: “Mmmmhhh, l’hai bello duro! Comincia a piacerti o sbaglio?"
Mugola: "Mmmhhh! Mi hai sorpreso ma mi sto anche eccitando. D’accordo, fammi sentire di cosa sei capace! Uuuufffhhhh!"
Palpo voluttuosamente le grosse cipolle gonfie e il pene ripiegato che spinge sotto il tessuto: "Mmmhhhh! Devi avere una renga da primato! "
È cotto: "Ooohhhh, siiiii, dai, toccalo che mi si rizza ancora! Ma non pensare che te lo faccia vedere! "
Roteo ancora con il palmo sulla prominenza: "Ooohhh, non importa, Amedeo! Mmmhhhh! Sentirai quanto ti farò godere anche così! "
Comincio a stringere e rilasciare il poderoso saccone: "mmmhhhh! Sei fantastico, Guido! Siiiii!"
Ben presto la mutanda comincia a inumidirsi: "Mmmhhhhh! Ti piace, porcellino, ti stai bagnando! Godi! Godi! E ora, ancora di più! Mmmhhh! Prova questo sistema che uso sempre su di me: è favoloso!"
Inizio a pinzare con forza quella fantastica gibbosità: fra pollice e indice a cerchio stringo e rilascio ritmicamente il prepuzio, con le altre dita scorro e premo sulle palle.
Ormai ho rotto gli argini: "Oooohhh! Siiiii! Guido! Siiiiii! Quasi quasi mi sentirei di sfoderarlo! Mhhhhhh!"
Ma io proseguo nel impastare il suo formidabile uccello che si è oramai bagnato di abbondante sugo vischioso.
"Non serve, non temere! Mhhhhhh! Anzi, se ti aggrada, ti faccio venire negli slip! È fantastico eiaculare sotto il tessuto!”
Il bell’Amedeo di due lustri dopo, ancora più arrapante, è ormai alla mia mercé; anzi, nella mia mano.
"Ooohhh, fai come vuoi! Continua pure! Non ho mai pensato ad un metodo del genere ma è superlativo e tu sei magnifico! Oooofffhhh! Avanti! Avanti! Siiiiii! Uuuuhhhh!"
Arriva gente, dobbiamo interrompere e questo accade più volte nell’abbondante mezz’ora successiva. Ma ogni volta che riagguanto e torno a maneggiare quel portento di attributo lo ritrovo sempre più fradicio e turgido all’inverosimile.
Ormai il liquido preliminare cola in grossi filoni a terra.
Rischiamo di essere sorpresi da qualcuno ma il reciproco desiderio è più forte, anzi forse proprio da questo amplificato.
Ora però sento il ‘bulgone’ e il suo corpo fremere. Aumento intensità e velocità di quella particolare masturbazione: "Amedeo! ci sei? - Il maschio chiude gli occhi e annuisce - Mmmhhhh! Dai, allora! Dai, sborra! Sborra nelle mutande! Dai! Dai! Uuuufffhhh!"
Mungo ancora più intensamente e pochi istanti dopo l'orgasmo esplode in tutta la sua violenza, segnato anche dalle smorfie del viso.
"Ggggnnnhhh! Eccomi! Eccomi! Godo! Godoooooo! Oooohhh! È fortissimo! Ggggnnnhhh! Siiiiii! Siiiiii! Oooggggnnnhhh!"
La cappellona, costretta nello slip, sembra scoppiare, sento la violenta spinta del primo fiotto.
"Oooohhh, siiii! Amedeo! Spruzza! Spruzza! ooooohhhh!"
Ne segue un altro, potente e abbondante che ribolle dal tessuto mentre il membro scalpita come puledro impazzito e il fiume di colloso fluido lubrifica il mio massaggio.
"Gggggnnnhhhh! Gggggnnnhhhh! Guido! Guido! Gggggnnnhhhh! Oooofffhhh!"
Passate le ultime scosse, infoiato dalla superba situazione, guardo fuori per controllare che non ci sia nessuno, quindi mi inginocchio fra le sue gambe.
"Amedeo! Ancora un attimo! Mmmhhhh! Non è finita!"
Al centro del lago di bianco e denso sperma che cosparge la gobbona un gocciolone comincia a scendere: spalanco la bocca e accolgo la saporita panna, quindi appoggio le labbra a cerchio e succhio con forza.
“Ooofffhhh, Guido! Cosa fai! Mmmhhh! Sublime!”
Perlustro a lingua spianata l'intero bozzo bagnato: lecco, ciuccio, voglio ripulire tutto e assaporare ogni minima quantità di seme del mio finalmente conquistato Amedeo!
Lappo la rimanenza dalla mia mano, mi rialzo e gli tasto ancora il pacco.
"Esperienza fantastica! Quando vuoi la possiamo sempre ripetere!”
Lui sorride: "Vedremo!!"
Agosto 1994-2024
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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