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La mia prima Trav
di cris35
02.06.2013 |
10.981 |
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"Sono 30 chilometri di figa, mi chiedo sempre che storia abbia ognuna di quelle ragazze, il fatto che siano sempre sorridenti non mi inganna, penso che ne..."
A casa c’è un afa insopportabile, non ho l’aria condizionata e sono nervoso ….Decido per una doccia fresca, anche se sono le undici di sera, chissenefrega, mi voglio togliere di dosso questa serata di caldo e solitudine. La doccia fa il suo effetto, il fresco dell’acqua mi tira su il morale, una nuova vitalità mi conquista, scatta la voglia di fare un giretto in macchina, così prendo un po’ d’aria, tanto il sonno è pari a zero qui, tanto vale uscire!!!
Non ho mai una meta precisa quando esco la sera in macchina, vado dove mi porta l’istinto, può essere qui vicino come a 300 chilometri di distanza, capita di stare via tutta la notte a volte, mi serve per pensare, per prendere decisioni importanti, per passare il tempo, per osservare quel mondo tanto oscuro quanto affascinante qual è la Notte, con i suoi personaggi e la sua vita ….
Dopo aver fatto il pieno alla macchina vicino a casa, inserisco il mio cd preferito, si perché sono obsoleto e ascolto ancora i cd i macchina, e sulle note della mia canzone preferita parto, verso quel punto dove arriverò consapevole che sarà il momento di rientrare alla base, soddisfatto come ogni volta che esco in macchina la sera, perché fondamentalmente sono uno che non riesce a stare fermo ….
Questa statale l’avrò fatta almeno mille volte, avanti e indietro, indietro e avanti, croce e delizia di chi la percorre ogni giorno, croce per chi ci abita e delizia per chi vuole gustarsi l’occhio, perché da una provincia all’altra è pieno di prostitute, di varie nazionalità, forma e colore, tutte rigorosamente seminude, tutte ammiccanti ad ogni macchina che transita, tutte pronte a concedersi a qualche vecchietto bavoso perché costrette o perché va bene così, in qualche modo bisognerà pure campare a questo mondo …
Mi lascio conquistare da queste bellezze statuarie, sembrano tutte altissime, con questi stacchi di coscia che ostentano, tacchi vertiginosi, mini inguinali, reggiseni che lasciano poco spazio all’immaginazione, è proprio un bel vedere, anche perché la velocità media è molto bassa, ci si può distrarre a patto di rispettare abbondantemente la distanza dal veicolo che precede, perché è un attimo trovarsi uno fermo in mezzo alla strada a far due chiacchiere con una ragazza ….
Sono 30 chilometri di figa, mi chiedo sempre che storia abbia ognuna di quelle ragazze, il fatto che siano sempre sorridenti non mi inganna, penso che ne abbiano viste parecchie di sofferenze per esser qui a quest’ora della notte a professare il mestiere più antico del mondo ….
Ho già fatto un giro completo, un’oretta abbondante è passata, è l’una ormai, il traffico è calato notevolmente, si corre bene, rotatoria e riprendo il giro, stasera ce ne sono tante, poi penso che è sabato sera e mi scappa un sorriso, di solito mi capita di passarci il lunedì o il martedì di qua, e ce ne sono almeno la metà di adesso ….
Arrivo ad un semaforo, rosso, mi fermo, guardo le macchine che escono dalla mia sinistra per immettersi, noto il solito camper che è parcheggiato sul lato destro della via, dall’incrocio si vede abbastanza bene, mi sono sempre chiesto di chi fosse quel mezzo, perché all’incrocio non ho mai visto nessuna ….
Verde, parto, prima, seconda, guardo ancora un attimo a sinistra e scorgo un sorriso che mi guarda, con un caschetto di capelli scuri, un vestitino scuro corto e tacchi alti, è una frazione di secondo ma quell’immagine mi rimane impressa in testa, quel sorriso ….
La strada scorre sotto le ruote della mia macchina, sul vetro il riflesso di quel sorriso, alla prima giro e faccio inversione, torno al semaforo, lei è li, mi guarda, mi sorride, io le sorrido, se ne sta li ferma, io sono in imbarazzo, non mi sono mai fermato per strada, non so che fare …. Giro, entro nella via, lei mi guarda, la percorro per qualche centinaio di metri, mi giro e ritorno al semaforo, lei è li che mi sorride, sembra che capisca il mio imbarazzo, mi fa l’occhiolino, nel buio della mia macchina divento rosso, è verde e riparto …
Alla fine sarò passato di li almeno 10 volte, lei sempre li, tranquilla, come se sapesse …
L’ultimo giro rimango di sasso, non c’è al suo nuovo posto al semaforo, mi girano le palle, che faccio? Giro, entro nella via ed affianco il camper, passo lentamente, lei è al posto guida con il pc acceso appoggiato sulle gambe, mi sorride nuovamente, io passo avanti, mi giro nuovamente, la macchina va da sola, cambia corsia, si ferma di fronte al camper, si spegne, si apre la portiera ed esco, mi guardo in giro almeno venti volte, controllo che non ci sia nessuno che mi veda compiere questo peccato mortale ….
Una forza mi spinge fino al suo finestrino …
“Ce n’hai messo di tempo però!” quel sorriso è proprio ipnotico
“Ciao, ti sarò sembrato un deficiente, scusami …. “ cerco di sembrare tranquillo anche se le mani mi sudano e non per il caldo ….
“Che fai, resti li? Dai entra dalla porta dietro”
Faccio il giro e la porta intanto si apre.
“Togliti qui le scarpe per favore”
Io come un automa eseguo, mi fa cenno di accomodarmi e come un robot la seguo, mi fa sedere sul letto, mi dice il suo nome, cerca di rompere un po’ il ghiaccio anche perché io sono come un po’ silenzioso …
“Mi sembra che sai parlare, o mi sbaglio? Dai dimmi qualcosa, non ci corre dietro nessuno e stai tranquillo che qui nessuno ci viene a rompere le scatole, fidati!”
Queste sue parole mi hanno un po’ rincuorato, comincio a blaterare qualcosa, tipo nome, età, da dove arrivo e ad ogni frase fa seguito un “scusami ma sono emozionato”, lei mi sorride con la pazienza che solo i santi hanno, mi fa alzare, mi toglie la maglietta, mi appoggia le mani al petto, mi accarezza, le fa scendere piano, dolcemente, le fa passare dietro, sulla schiena, le fa salire, mi abbraccia, un abbraccio forte, possente, tranquillizzante, comincio a rilassarmi, comincia a baciarmi i capezzoli, le sue mani che disegnano una piacevole danza cominciano a farmi impazzire, forti brividi mi corrono lungo la schiena, mi sfila i pantaloncini, mi accarezza il pacco da sopra gli slip, il contatto della sua mano mi eccita, il tipo li sotto fa il suo lavoro, si erge come deve, possente al tocco delicato della sua mano ….
“Distenditi” mi sussurra all’orecchio
“Finalmente uno rasato! Come piace a me!”
Le sue parole mi rincuorano, ho sempre sofferto poco i peli sul pube e appena crescono li raso con la macchinetta.
La sua mano mi accarezza nuovamente, un lento massaggio sul petto, sulla pancia, l’altra si prende il mio pene, inizia a masturbarmi, anche se sono già pronto lei vuole che io sia veramente pronto, prende un preservativo e me lo infila con maestria, la sua bocca si appoggia sulla cappella in modo che con le mani riesca a tirare giù il preservativo fino in fondo, poi la bocca comincia a scendere, due succhiate potenti per farmi capire chi è che comanda li, poi movimenti giusti e sublimi per regalarmi un piacere unico, onestamente non ricordo di un pompino fatto meglio, la sua bocca lavora e le sue mani non rimango ferme, la sento armeggiare con qualcosa ma da disteso non riesco a vedere, poi sento come un qualcosa di unto bagnarmi i testicoli, me li sta massaggiando, e sento le sue dita scivolare verso il basso, un brivido forte mi prende quando la sento giocare col mio buchetto, non sento dolore, solo una strana sensazione, la sua bocca si ferma per darmi il tempo di assimilare la novità, quando il respiro mi si calma un po’ eccola che spinge, la sua bocca stringe per distrarmi, il suo ritmo aumenta, la sua bocca va veloce, la sua mano sulla mia asta l’accompagna anch’essa velocemente, e il suo dito dentro di me inizia a farsi strada lentamente, sempre meno lentamente fino a raggiungere la stessa velocità degli altri compagni di gioco, io sono in estasi completa!!!!
Mi desto un attimo da quel momento di godimento, comincio ad accarezzarle le gambe, sono sode, liscie, lunghe, muscolose e ben fatte, la mia mano sale fino al sedere, le scosto il vestitino che ancora indossa, le accarezzo quel culetto che sembra scolpito nel marmo, il vestitino si fa sempre più su, anche davanti, i miei occhi non credono a quello che vedono, non credono a quel rigonfiamento che ha sotto il perizoma, possibile???????
Mi irrigidisco, lei lo sente e in un lampo non mi rendo conto di quello che fa, e mi ritrovo con il suo uccello in bocca, le sue mani che mi spingono la testa verso di lei, il suo bacino che si muove in sincronia con le sue mani, mi sta letteralmente scopando la bocca, non oppongo resistenza, mi lascio fare, e la tensione a poco a poco si scioglie, lei lo capisce e mi lascia andare …
“Sorpreso?” mi fa lei
“Un bel po’ direi!!! Non avrei mai det..”
Mi appoggia un dito sulle labbra per zittirmi, si toglie il vestitino completamente, rivelandomi questo corpo privo di seno ma dalle sembianze molto femminili, mi distendo e lei sopra di me, girata, per riprendere il pompino lasciato li improvvisamente ….
Lei lavora di bocca divinamente, il suo pene mi dondola davanti, ce l’ha duro, nel frattempo si è messa un preservativo pure lei, ruota il bacino affinchè glielo prenda anch’io in bocca, mi fa strano, tanto strano, ma cedo, in maniera ruvida cerco di farle un qualcosa che assomiglia a quello che mi sta facendo lei, anche se i risultati non sono proprio gli stessi, in effetti non rantola, non si inarca, non trema come sto facendo io sotto i colpi della sua lingua …
Si alza, mi sorride e mi dice di stare tranquillo, mi fa mettere a quattro zampe, mi fa scendere con le spalle e con la testa, mi inarca la schiena con decisione, sono inerme contro la sua forza, si sistema dietro di me, sento che mi unge abbondantemente, il suo dito entra con facilità, sento solo un leggero prurito oltre ai soliti brividi, ho la pelle d’oca ….
Un momento di pausa ….
Il dito si sfila ….
Trattengo il respiro, sento un ariete che vuole entrare dentro di me …
“Stai calmo e rilassati, altrimenti ti faccio male”
La sua voce è dolce e suadente, le sue mani mi accarezzano eccitandomi ….
“Vorrei vederti al mio posto!” faccio io con la faccia schiacciata sul materasso
Sento una risata, sana, sincera …
“Poi mi vedrai al tuo posto, non ti preoccupare!!!”
Sorrido io a questa frase, giusto il tempo di rilassarmi ed è un attimo, un colpo secco, un dolore mi prende e mi arriva fino al collo, una bestemmia si soffoca sul materasso, ancora qualche secondo di pausa ….
Poi la sento muovere, sento meno dolore ad ogni movimento, sento che mi comincia a trasmettere piacere, mi tocco, sono veramente eccitato, il mio pene è di marmo, le sue mani mi stringono le chiappe e mi accompagnano verso di lei, non ho idea di quanto tempo stia passando, il tempo è magicamente fermo ….
Me la ritrovo di fianco adesso, io sono li che mi muovo ancora in cerca del suo bacino, in cerca del suo “ariete” …
“Tocca a te adesso” le sue parole mi destano
Mi alzo, lei si sistema al posto mio, mi metto dietro, le sue mani si aprono le natiche e mi lasciano strada aperta verso il suo piccolo paradiso, non faccio fatica ad entrare, anche se è stretto scivolo dentro con facilità, la vedo chiudere gli occhi, la schiena le si inarca, comincio ad andare, adesso mi sento più a mio agio, sono tranquillo, fortunatamente prestante nonostante sia eccitato all’inverosimile, la sento miagolare dal piacere, lei mi sente, si sfila di gran carriera, mi sfila il preservativo e comincia a masturbarmi, le prendo la testa faccio per avvicinarla, sento una certa resistenza, mi guarda e mi fa cenno di no, giustamente …
Pochi secondi e le vengo sul petto ….
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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