incesto
Sei ancora una bambina
di cris35
29.07.2012 |
89.550 |
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"“Sei bellissima, lo sai?”
“I tuoi occhi hanno ritrovato la luce Gian, cos’è successo? Ero molto in pensiero”
“Lo so, è difficile da spiegare, ma credimi,..."
“Sei ancora una bambina e sei….”“Non è vero!!! Ho già sedici anni e mezzo e di giocare con le bambole ho smesso già da un bel po’, adesso gioco con qualcos’altro…”
“…e sei mia cugina, cazzo Ely, non possiamo, non posso, non devi, smettila per favore…”
La curiosità di questa conversazione sta nel fatto che io, Gianluca, di anni ne ho ben diciannove, e mia cugina Elisabetta ne ha appena fatti sedici, devo dire che è una gran bel pezzo di ragazzina, ma è mia cugina, figlia dei miei zii più cari, abbiamo sempre fatto le vacanze assieme, al solo pensiero di essere scoperto mi si torce lo stomaco, NO, non devo cedere assolutamente!!!
Io e Ely siamo distesi nel lettone della casa al mare, abbracciati, in costume, eccitati come due conigli, è chiaro che l’attrazione è reciproca, io sono teso come una corda di violino, lei è tutta un sussurro e carezze, le sue gambe scivolano lentamente sopra le mie, mi accarezzano ma senza spingersi troppo su, mi sta provocando, sento parole dolci che annebbiano la mia vista, sto perdendo la ragione, le sue mani accarezzano i miei capelli, le sue labbra mi sfiorano, sempre più vicine alla mia bocca, cerco di resistere, è difficile, sento il suo seno sodo appoggiato alle mie braccia, la mia erezione fatica ad essere contenuta nel costume, mi fa parecchio male, mi devo ricordare di rasarmi il pube, ogni volta mi si incastra un pelo tra il glande e la pelle che lo ricopre, e quando tira, tira di maledetto…
Stiamo facendo il nostro riposino pomeridiano, sono anni che lo facciamo assieme, nessuno si scompone quando ci ritiriamo in camera, per i nostri genitori siamo come due fratelli, niente di più, ma lei è cresciuta, io sono cresciuto, la nostre esigenze sono cambiate…
“Dai Gian, lo sai che sono innamorata di te, non te lo nascondere, e anche tu lo sei di me, lo vedo quando mi guardi, lo vedo nei gesti, anche adesso che mi stai accarezzando la nuca, non ce la faccio più, ho bisogno di qualcosa in più, ho sempre voglia di baciarti, di abbracciarti, di starti vicina…”
“Ely, è difficile anche per me, credimi, ma la cosa giusta è stare ognuno al proprio posto, come pensi la possano prendere i nostri genitori quando lo verranno a sapere?”
“Non glielo diremo, sarà il nostro segreto!!!”
“Vedi come sei? Ragioni a volte come una bambina, pensi che non lo scopriranno mai?”
“Uffa Gian, io voglio stare con te, lo vuoi capire?”
“Per capire l’ho capito, pensi che io non lo voglia? Dio solo sa quanto lo voglio, quanto ti desidero, ma non possiamo, e poi, per quanto lo potremmo tenere nascosto?”
“Se ne faranno una ragione, noi ci amiamo e questo è l’importante!!!”
“Beata gioventù, la tua spensieratezza mi fa invidia, vorrei essere anch’io così, probabilmente mi farei molti meno problemi…”
Il pomeriggio passa così, a parlare sempre attorno a questo argomento, anche perché è l’unico momento che abbiamo di intimità, durante la giornata siamo sempre in compagnia e dobbiamo far finta di niente..
Per carità, le occasioni non mancano, per un bacio, per una carezza, basterebbe così poco, solo mi spaventa il poi, si può tornare indietro? Nel caso ci baciassimo, cosa ne sarà di noi? Se fossimo davvero innamorati, saremmo in grado di lottare contro tutto e tutti per andare avanti? Non da ultimo lei è ancora minorenne, e io no, che gran casino!!!!
Tutti questi pensieri mi mettono un po’ di tristezza, il sorriso viene a mancarmi, le giornate cominciano a diventare grigie, piano piano sto perdendo la voglia di fare le cose, Ely se n’è accorta, i miei se ne sono accorti, solo non ho voglia di reagire, inizio a preoccuparmi…
Un mio compagno delle superiori ha passato un periodo simile, sempre triste, era arrivato al punto di non mangiare più, era uno scheletro, tutti noi eravamo preoccupati, e tutti noi abbiamo cercato un modo per aiutarlo, con gran fatica ci siamo riusciti, è stato un anno durissimo per tutti, e mi sono sempre detto che a me non doveva succedere, mai…
Adesso sono preoccupato, ma non ho voglia di lottare, la fame mi viene meno, mi sento sempre stanco, il mio corpo senza voce chiede aiuto, ma non viene ascoltato, il buio comincia ad essere spesso…
“Gian, cosa c’è che non va, si vede lontano un chilometro che non stai bene, sarebbe ora e tempo che passassimo sta cosa, non credi?”
“Papà, è solo un momento passeggero, non ti preoccupare, dai”
“Ascolta, non sono nato ieri, e se c’è una cosa che non sopporto è essere preso per il culo, quindi, adesso facciamo un patto, tu mi dici cos’hai, e insieme la risolviamo”
“Dai pà, non è niente, non ti preoccupare…” ma neanch’io credevo a quello che dicevo
“Elisabetta, vero?”
“ma che dici, sei pazzo?” una vampata di calore ha invaso le mie guance
“Ascolta, non sono così vecchio come credi, finora ho fatto finta di niente, ma ho visto cosa c’è tra voi, ci sono passato anch’io, cosa credi? Te ne sei innamorato?”
“Papà, ma dai, è mia cugi…come ci sei passato anche tu????”
“Non lo sa nessuno, ma con la zia….”
La zia, mamma di Ely, è la sorella di papà, hanno due anni di differenza e sono molto legati, ma mai avrei pensato che tra loro ci fosse del tenero, li ho sempre visti come due fratelli, niente di più, non ci capisco più niente adesso, io che mi faccio scoprire, mio papà che mi confida sta cosa, neanche fossimo una soap opera
“Lo so Gian, è dura, potresti avere tutti contro, me compreso, ma in fondo ti capisco, Ely è la copia della zia, è difficile non innamorarsene, a te forse potrebbe andare meglio perché siete cugini, ma io e la zia siamo fratelli, te lo immagini che casino avremmo creato noi due?”
“ma papà, come avete fatto, cioè avete mai pensato, vi siete mai, insomma hai capito?”
“Non è mai successo niente, siamo stati forti, ma abbiamo parlato tanto e tanto e tanto, lunghi pomeriggi abbracciati a parlare, senza mai fare niente, eravamo cotti l’uno dell’altra, tuttora la zia mi fa effetto, ma siamo maturati, l’amore che si prova da adolescenti non è lo stesso di quando si è grandi, devi essere forte Gianluca, e vedrai che la supererai sta cosa. Ma dimmi, Ely cosa dice?”
“Lei vorrebbe di più, vorrebbe cedere ai sentimenti, fatico a tenerla a bada, è una ragazzina forte, non so quanto resisterò ancora, stare con lei a letto il pomeriggio è devastante, sentire la sua pelle, il suo profumo, le sue mani, le sue gambe, papà, sono stanco…”
“Si vede, ti dico solo una cosa, abbiate testa Gian, sta cosa potrebbe essere più grande di voi, ricordatelo, vacci coi piedi di piombo, e adesso sai, che se hai bisogno di parlare, io ti posso capire”
“Grazie papà, sul serio”
Ci abbracciamo come non facevamo da anni, ho scoperto un lato che va oltre il genitore, ho trovato un amico, una persona che capisce di cosa parlo, che sa di cosa ho bisogno, che mi ascolta, che non giudica, di questo ho bisogno, di appoggio in questa storia più grande del mondo intero, ne devo parlare con Ely alla prima occasione, un raggio di luce si intravede, mi sento meno pesante, penso al mio compagno di scuola…
Finalmente arriva il pomeriggio, come sempre andiamo a fare il riposino io e Ely, nessuno si preoccupa, mio papà mi fa l’occhiolino, complice di questa situazione, mi da una forza inaspettata, prendo Ely braccio e mimo l’entrata in casa di due novelli sposini, le risate non mancano, tutti scherzano su questo mio gesto, io e Ely ci guardiamo, i nostri occhi brillano, sappiamo cosa ci aspetta…
Distesi a letto, aspettiamo che si faccia silenzio anche di la, oggi i nostri genitori escono per una gita in barca, quindi saremo soli, possiamo parlare tranquillamente senza essere disturbati.
“Sei bellissima, lo sai?”
“I tuoi occhi hanno ritrovato la luce Gian, cos’è successo? Ero molto in pensiero”
“Lo so, è difficile da spiegare, ma credimi, mi sento meglio, molto meglio, grazie per essermi stata vicina lo stesso in questi pomeriggi”
“Non mi devi ringraziare, sai quello che provo per te, non ti lascerei mai, io ti amo Gian, lo sai”
“Ely, sappiamo che non è giusto, ma so anche che al cuor non si comanda, abbiamo tra le mani una bomba e sta a noi non farla scoppiare, dobbiamo solo capire come fare”
“Non mi sembra un problema da poco…”
“Lo so, ma tu, quanto saresti capace a metterti in gioco?”
“Cosa intendi Gian?”
“Poniamo il caso che si decida di fare il passo, hai idea di quelle che possono essere le conseguenze?”
“Penso di si…”
“Pensi? Dovrai esserne sicura, non pensare, nel caso ci scoprissero io e te non ci si vedrebbe più, i nostri genitori probabilmente litigheranno e non si vedranno più nemmeno loro, io sono maggiorenne e potrei avere anche dei problemi con la giustizia, e questo solo per iniziare…”
“Per non parlare della gente che poi parlerà male di noi, delle nostre famiglie…”
“Sei una cara ragazza, sei a dir poco irresistibile, credimi che faccio una fatica enorme a non baciarti”
I miei occhi incontrano i suoi, il verde della mia terra si perde nell’azzurro del suo mare, siamo consapevoli di quello che siamo e proviamo, le nostre mani tra i capelli, attimi lunghissimi che sembrano anni, il cuore che batte a mille all’ora, non possiamo tornare più indietro ormai, lo sappiamo, ci guardiamo un ultimo istante, prima di…
…”…ci sono passato anch’io, cosa credi?...”
Ancora un attimo…prima di…
…”…ma con la zia…”…
E’ arrivato il momento…
…”…è difficile non innamorarsene…”…
Chiudo gli occhi un istante prima di…
…”…l’amore che si prova da adolescenti non è lo stesso di quando si è grandi…”…
Io sono grande, e sono forte….
Sento Ely vicinissima, non aspetta altro, io sono qui, con gli occhi chiusi, le sfioro le labbra, ha un sapore buonissimo, sa d’amore, apro gli occhi, mi perdo un altro istante nei suoi occhioni azzurri, richiudo i miei, mi lascio andare, le mie labbra premono contro le sue, più decise, consapevoli di quello che vogliono, una scossa attraversa tutta la schiena per darmi un brivido infinito, cosa ti sei perso papà, mi dispiace, ma io sono egoista, e non voglio privarmi di tutto questo come hai fatto tu, e accada quel che accada, non ci fermerà nessuno!!!!!
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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