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Prime Esperienze

La figlia del capo


di cris35
08.07.2012    |    34.715    |    0 9.3
"Finalmente soli, lei mi fa:”andiamo avanti così a far finta di niente o mi dici la verità?” “scusa? Dici con tuo papà?” “no, ti sto chiedendo come mai..."
“Edelweiss, con tutto il rispetto, ma come si fa a chiamare una figlia così?????”
“Dovresti vederla prima di fare commenti, e poi ricordati che è la figlia del capo, capito?”
“Si si, ho capito, me ne sto zitto che è meglio va, che qui i muri hanno le orecchie e anche la bocca, crumiri di merda….”
Questa è la breve conversazione che ho avuto con il mio collega d’ufficio alla macchinetta del caffè l’altra settimana, si parlava della figlia del nuovo Direttore Marketing della ditta per cui lavoriamo, un uomo brillante e pieno di se, oggettivamente un bell’uomo e si favoleggia che abbia questa figliola di 20 anni che ha questo nome, ma nessuno l’ha mai vista ad eccezione del mio collega, che a quanto pare è rimasto folgorato dalla sua bellezza, mi ha parlato di una dea nordica, alta un palazzo e bionda da far paura, occhi azzurro oceano e un fisico da lasciarci le bave dietro. Premetto che il mio ideale di donna è più mediterraneo, ma la curiosità maschile qui prende il sopravvento, bisogna assolutamente incontrarla!!!!
Cerco nei giorni seguenti qualche informazione sulla Patata Svedese (la moglie del capo è di li), ma nessuno sa niente di nessuno, si sa solo della sua bellezza e che frequenta l’università qui in città, io ormai l’ateneo l’ho lasciato da qualche anno e contatti ne ho pochi ormai, ma tentar non nuoce…
Dopo qualche telefonata riesco a contattare un istruttore di palestra che frequenta lo stesso corso di laurea di Edel, e gli chiedo, visto che lo conosco fortunatamente, qualche info sulla ragazzina, lui con molto altruismo mi dice che non sa granchè, ma che se voglio conoscerla posso andare in palestra da lui, perché casualmente lei frequenta un corso di Pilates proprio li.
“Ma non poteva fare Spinning come tutti i comuni mortali?” faccio io al telefono
“Ascolta, farebbe bene anche a te, credimi, e poi quando la conoscerai ti piacerà anche il Pilates!!!”
“Riservami un posto allora, a buon rendere Amico!!!”
Adesso arriva il problema, come mi presento a lei? Le dico che lavoro per il padre? O faccio finta di niente? Sta cosa me la devo giocare bene, altrimenti addio lavoro o addio figliuola…
Dopo un’ora di tortura con questo Pilates, ci accomodiamo fuori, devo confessare che non ho fatto altro che starle con gli occhi addosso, devo ammette che è proprio una gran gnocca, fa persino paura da quanto è bella, ma adesso capisco il mio collega quando parla di lei!!!
Siamo all’ingresso degli spogliatoi, lei mi passa di fianco, mi guarda e mi dice:” hai finito di guardarmi?”
Io, rosso in volto, beccato in pieno, cerco di sdrammatizzare e butto li una battuta:”vorrei vedere te se ti trovassi di fronte una ragazza stupenda come te, avresti la mia stessa faccia”
“Probabilmente hai ragione, magari non avrei le bave come voi maschietti, sembra che non abbiate mai visto una ragazza da vicino…” mi risponde lei
“Modestamente le mie avventure le ho, ma come te, non è da tutti i giorni trovarne in giro, credimi!!!”
“Ti ringrazio, non vorrei turbare oltre i tuoi sogni, vado, ci si vede alla prossima, comunque piacere, io sono Edelweiss, tu?”
“Piacere mio, io sono Alberto, alla prossima allora!!!”
Ci salutiamo e ognuno va per la propria strada, fuori dalla palestra la vedo salire a bordo di una Mini Cooper nuova fiammante, io salgo sulla mia Vespa anni 60 perfettamente conservata, mi passa di fianco, abbassa il finestrino e mi dice:” Nice scooter Alby, a little bit vintage but very cool”
Sorrido e la saluto con la mano, mi dirigo verso casa e comincio a pensarla, un po’ troppo devo dire però…
La mattina seguente al lavoro ne parlo con il mio collega, gli confesso di come l’ho trovata, di quello che ci siamo detti dopo la lezione in palestra, del saluto fuori e di come non riesca a togliermela dalla testa, da parte sua mi mette in guardia dal non creare casini che è un attimo che ci lasciano a casa tutti, e visti i tempi non sarebbe proprio il caso…
“Signor Alberto, può venire un attimo nel mio ufficio?”
La voce del capo echeggia nelle mie orecchie, cosa vuole adesso sto rompi coglioni, col lavoro sono in pari, che problema c’è perbacco…
“Arrivo subito!”
Busso alla porta del Direttore Marketing, entro e chiedo
“Eccomi Direttore, cosa desidera?” lecchiamo un po’ il culo che fa sempre bene
“Volevo presentarle la sua nuova stagista, starà con noi per un periodo di un paio di mesi e le verrà affiancata in modo da poter apprendere dal vero come funziona un’azienda come la nostra, le dovrà insegnare un po’ i nostri sistemi di organizzazione,le solite cose insomma, mi raccomando la tratti bene, che stiamo parlando di una persona speciale”
Entrando nell’ufficio non mi ero accorta della presenza di nessuno, giro la testa e la vedo seduta sul divanetto alla mia sinistra, mi si gela il sangue, sono nella merda adesso…
“Le presento mia figlia signor Alberto, Edelweiss, mi raccomando, me la tratti bene, sono un papà piuttosto geloso, so che lei ha fatto richiesta per un avanzamento di carriera….”
Che figlio di buona donna!!!! Un ricatto, bello e buono!!!! Col mio sorriso più falso lo guardo e dico
“Non si preoccupi signor Direttore, sua figlia non poteva capitare in mani migliori, neanche se avessi i guanti bianchi riuscirei a trattarla meglio”
“La ringrazio della sua disponibilità, due mesi passano velocemente e io solitamente ho un’ottima memoria, adesso può tornare alle sue cose, voi cominciate domani, grazie”
E adesso che faccio? Nessuna reazione da parte sua quando mi ha visto, ma come le giustifico la mia presenza in palestra adesso?
Ho un giorno per organizzarmi, domani comincia la guerra e dovrò farmi trovare pronto!!!
Non ho chiuso occhio, sono in condizioni a dir poco pietose, mi ritrovo due borsoni sotto gli occhi, spero che la doccia fredda e un bel po’ di crema suppliscano a questa cosa. Entro in ufficio e lei è già li, vestita con un giacca e pantalone che le cadono perfetti, una magliettina aderente e scarpe col tacco, sarà alta un metro e novanta almeno da sola, coi tacchi ti viene il mal di gola a guardarla, mi presento come se niente fosse, lei ricambia come se non ci conoscessimo, il fatto che stai al gioco presumo lo si possa leggere come una cosa a mio favore, la mattina scorre via veloce, doverle insegnare cosa faccio risulta semplice anche per il fatto che lei è molto spigliata e intelligente, ha una capacità di apprendimento spaventosa, dopo una mattinata sapeva quasi più cose di me… E’ arrivata l’ora del pranzo, di solito vado in un ristorantino li vicino, c’è un cuoco veneziano che cucina il pesce in maniera a dir poco divina, solitamente siamo io e il mio collega, chiedo a Edel se si aggrega a noi, la sua risposta affermativa mi strappa un sorriso, il mio collega invece ci da buca perché aveva già un impegno in programma di cui mi ero dimanticato, e non rientrava in ufficio dopo la pausa pranzo, quindi saremo stati solo io e lei, apposto…..
Finalmente soli, lei mi fa:”andiamo avanti così a far finta di niente o mi dici la verità?”
“scusa? Dici con tuo papà?”
“no, ti sto chiedendo come mai casualmente sei capitato in palestra e sempre casualmente adesso staremo assieme 2 mesi”
“della palestra ti potrei anche spiegare, della seconda invece, non ne ho la più pallida idea, diciamo un colpo di culo?”
“spiritoso!!! Sei uno stronzo comunque, ma ti devo tener buono perché non ho intenzione di passare due mesi da schifo, quindi, patti chiari e amicizia lunga, quindi sputa il rospo, sono tutta orecchi”
Dopo un bel respiro profondo le confesso di come sono venuto a conoscenza di lei e di come l’ho cercata, delle telefonate e della palestra, poi del lavoro è stata una sorpresa che per me, sembra credermi, continua a sorridere, il buon umore non le è passato e la conversazione è passata dall’interrogatorio al conoscerci un po’, abbiamo parlato un po’ di noi, la curiosità che avevo si sta trasformando da “voglia di trombarla” a “quanto mi piace sta ragazza”, e comincio a pensare che non sia un bene, la luce dei suoi occhi mi sta stregando, non va bene questo, il suo sorriso mi sta scaldando il cuore, non va bene neanche questo, le sue mani sono bellissime, merda mi sto innamorando della figlia del capo….
La pausa pranzo è volata tanto che siamo quasi in ritardo, il pomeriggio di lavoro vola anch’esso, così come le giornate successive, sto scoprendo una bellissima ragazza, che oltre ad essere proprio bella fuori, lo è altrettanto dentro, chissà lei cosa sente, cosa vede in me....
Penso che qualcosa l’abbia capito, sono tutto un sorriso e parole dolci anche quando sbaglia, ha la capicità di sapermi prendere, quando vede che mi sto infuriando, mi spara un sorriso innocente, si stringe nelle spalle e alza le mani in segno di innocenza, io sono ufficialmente perso, lei lo avrà capito di sicuro e non solo lei, infatti il mio collega è li che se la ride di gusto alle mie spalle!!!
Siamo a pranzo al ristorantino, io e lei vicini, il mio collega di fronte, Edel ha la capacità di farci sentire bene entrambi, riesce a coinvolgerci tanto che non ci sentiamo nessuno dei due di troppo li, siamo un trio affiatato, ce la ridiamo di gusto anche in ufficio, questo stage sta diventando proprio speciale, in un qualche modo ha migliorato il rapporto che avevo col mio collega e di questo ne siamo felici entrambi
“cosa fate questo weekend?” ci domanda lei
“visto il caldo volevo fuggire due giorni in montagna” fa il mio collega
“non ho niente in programma, pensavo di andare in piscina a prendere un po’ di sole e rinfrescarmi, tu invece?” faccio io
“pensavo si potesse fare qualcosa assieme, con voi mi trovo bene, siete gli unici che fino adesso non ci hanno provato con me, e volevo evadere un po’ dalla routine dell’ufficio e fare qualcosa di diverso, vi va?”
“Ma certo!!!!” rispondiamo in coro e poi scoppia la risata generale!!!
Alla fine ci organizziamo per andare un weekend in montagna, partenza al venerdì finito il lavoro (il capo ha concesso mezza giornata a tutti e tre) e rientro domenica sera, noi tre e la sorella di Edel, Chiara, più grande di un paio d’anni…
Un pensiero mi è sorto spontaneo dopo aver organizzato il weekend, ma il papà le lascia andare via due giorni con due ultratrentenni per due notti così? Senza dire niente? Meglio non chiederselo va, e godiamoci quello che arriva, certo che se Edel è così, chissà com’è la sorella, ce ne ha parlato molto bene!!!!
E’ venerdì, arrivano le 12, tutti euforici per quello che ci aspetta ci prepariamo di corsa per partire, la mia macchina è già pronta, dobbiamo solo passare a prendere Chiara e la borsa di Edel a casa e poi possiamo andare, destinazione Merano per una due giorni di relax e benessere rigenerante!!!!
Siamo a casa delle ragazze, Chiara ci apre, a me e al mio collega cade la mascella, non oso pensare, viste le figlie, come sia la madre, in confronto Edelweiss è una ragazza normale, immaginatevi com’è Chiara!!!!
Il viaggio passa velocemente, il fatto che dobbiamo Conoscere Chiara ci aiuta a parlare sempre di cose diverse, molto simpatica anche lei, si vede che hanno preso dalla madre…
Arriviamo all’hotel finalmente, ci sistemiamo nelle camere, io e il mio collega in una e le sorelle nell’altra, ci prepariamo per la cena, il viaggio è stato lungo, una doccia e poi giù a mangiare, la cucina Altoatesina mi piace molto, dopo cena in programma passeggiata per il centro di Merano, gelato e chiacchiere, siamo esausti alla fine, ce ne andiamo nelle camere, ci salutiamo e l’appuntamento è per la mattina seguente a colazione…
Rimasti soli in camera, io e il mio collega ci guardiamo, increduli, è impossibile che una simile fortuna sia capitata proprio a me e a lui, dev’esserci qualcosa sotto, non può essere, ma ce lo meritiamo? Evidentemente si!!!
Continua……

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