incesto
La cugina di Anna
di cris35
04.08.2012 |
29.655 |
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"Ho scoperto che Claudia è sensibile alle dimensioni, mi ha raccontato della lunghezza smisurata e della grossezza del cazzo del suo collega, di come le sia..."
Sono in coda alla cassa del supermercato, sono stanco, fuori c’è un caldo allucinante, nemmeno l’aria condizionata qui dentro sembra darmi un po’ di respiro, non vedo l’ora di rientrare a casa, tirare giù le tapparelle e scaraventarmi in divano con le palle al vento e riposare, ne ho proprio bisogno.Ho ancora una signora davanti con il carrello pieno, neanche dovesse andare in ferie un mese in un’isola deserta, ci metterà una vita a finire, mi guardo in giro e cerco di capire se ho dimenticato di prendere qualcosa, anche se faccio sempre la lista di quello che mi serve, puntualmente torno a casa e scopro che manca sempre qualcosa!!!
“Ohi, ciao Marco! Come stai?”
Il tempo di destarmi e vedo Claudia, la cugina di mia moglie, a dire il vero, la cugina della mia EX moglie ormai…
“Ciao Claudia, a parte il caldo, non mi lamento dai…” cerco di non dar a vedere che le cose non vanno poi così bene, ma sarà il caldo, sarà che ormai sono solo da un bel po’, non vengo creduto…
“Senti Marco, sono un po’ di fretta adesso, ma se non è un problema, uno di questi pomeriggi ti chiamo, cosa dici?”
“Mi farebbe piacere, scherzi, volentieri!!”
“Ci sentiamo allora, a presto, buona giornata!!!”
La vedo allontanarsi e sparire tra le corsie, Claudia è sempre un bel vedere, ha esercitato su di me quel fascino del proibito che non ho mai potuto contrastare, e anche se non c’ho mai provato, più di qualche volta ho sognato ad occhi aperti come potesse essere avere un’avventura con lei.
Sistemo la spesa nel bagagliaio della macchina, mi avvio per la mia strada, dopo un bel po’ mi scappa un sorriso, era da tanto tempo, da quando stavo ancora bene…
I giorni passano, ma Claudia non chiama, probabilmente l’avrà fatto per pura cortesia nei miei confronti, in fin dei conti sono io quello che ha fatto la cazzata di tradire la moglie, ho ricevuto il ben servito e in un attimo ho perso quello che di più caro avevo, la famiglia che avevamo costruito, ho perso le amicizie, sono stato dipinto come un mostro, solo perché ho seguito per una volta l’istinto, mi sono fatto trasportare nel vortice del proibito per provare cosa di preciso non so, so solo che poi è stato l’inferno, e ancora adesso le cose vanno male, il tribunale, il mantenimento, la casa da pagare, il lavoro che non va bene, la solitudine…
Suona il telefono.
Claudia.
“Ciao Marco, scusa se non ho chiamato prima, ho avuto dei problemi al lavoro, mi si è ammalata una ragazza e mi son dovuta fermare fino a sera tutta la settimana, come va?”
“Ciao Claudia, vorrei dirti che le cose vanno bene, ma non è così, puoi immaginare, quindi ti confesso che va male, parecchio male, ma non so se è un bene parlare con te di queste cose, in fin dei conti sei la cugina di Anna, dopo quello che è successo, mi avete chiuso tutte le porte, ho sbagliato, lo so, ma mi avete condannato senza sentire quello che avevo da dire”
“Sai Marco, sei stato un coglione, con tutte le ragazze che ci sono in giro, proprio con la testimone di nozze di Anna dovevi andare a letto? Cmq ormai è un po’ tardino per riparare, non credi? Ma sai anche che io a differenza del resto della famiglia, sono quella ribelle, ho dovuto lasciar scorrere un po’ di tempo, ma mi sono sempre chiesta cosa fosse successo quella volta, se ti va di parlarne, ti ascolto volentieri io, non ti giudicherò altrimenti non sarei qui a parlare con te in questo momento”
Rimaniamo al telefono per una mezz’oretta buona, una chiacchierata piacevole, ci diamo appuntamento per il giorno dopo da me, mi sarebbe piaciuto invitarla fuori a cena, ma non ho neanche i soldi per piangere, figuriamoci se li ho per andare a cena fuori!!!
Intanto i pensieri cominciano prepotenti a farsi strada nella mia testa, i ricordi dolorosi dei giorni della separazione sono ancora vivi dentro di, una fitta allo stomaco mi prende, è sempre così da quella volta…
Arriva l’ora, Claudia è puntualissima, le apro la porta, mi si presenta davanti un incanto, perché Claudia è così, è sempre stata la più bella della famiglia, l’unica diversa da tutti gli altri, per fisico e per testa. La magliettina aderente che ha le mette in risalto il seno, una seconda giusta, onesta, soda e che non ha bisogno di reggiseno, un paio di short neri che sulla magliettina gialla stanno benissimo, gambe lunghe abbronzate, infradito in tinta con la maglietta e bellissimi piedi. Dopo che le ho fatto una “radiografia completa” la invito ad entrare
“Vieni Claudia, scusami se non usciamo, ma tra il caldo, tra che non me la passo bene, preferisco rimanere qui”
“Tranquillo Marco, non c’è nessun problema, anzi, qui possiamo parlare in santa pace”
Quello che mi è sempre piaciuto di lei è il sorriso, ce l’ha sempre e comunque, è l’unica cosa che ha preso dal resto della famiglia, ma ha quel qualcosa in più, ma non so ancora cosa…
Il pomeriggio passa tra un racconto e l’altro su quello che è successo, su come siamo stati scoperti, su quello che è venuto dopo, i problemi che ho adesso… Claudia mi ascolta con interesse, dice di capirmi su molte cose, alla fine, dopo un paio d’ore, mi confessa che anche lei non sta attraversando un bel periodo con il suo ragazzo, ha dei dubbi, sono un po’ in crisi, mi confessa di non essere convinta di riuscire a mettere su famiglia, io non l’ho mai sofferto il suo ragazzo, tanto che non mi ricordo neppure il nome, una lacrima le scende, chissà cosa sta passando, se è solo una crisi passeggera o se le cose stanno diversamente, d’istinto mi avvicino e l’abbraccio, lei si lascia avvolgere dalle mie braccia, le sue si chiudono dietro la mia testa, il contatto con una ragazza dopo un bel po’ di tempo mi concede un brivido lungo la schiena, di colpo la inarco e il mio petto preme contro quello di Claudia, sento il suo seno compresso sul mio torace, distinguo i capezzoli che so stanno irrigidendo, la sento singhiozzare, un lungo fiume di lacrime scendono sulla mia guancia, lungo il collo, la tengo stretta a me, le accarezzo la schiena, rimaniamo così per qualche minuto…
“Scusa Marco, scusa se piango, ma non ho nessuno con cui parlare, a casa non capirebbero, tu sei l’unico che può capirmi, c’è una cosa che devi sapere…”
Sento la sincerità nel tremore della sua voce, rotta anche dal pianto che fatica a scemare, non appena ha versato l’ultima lacrima, parte in quarta raccontandomi quello che le è successo, che per farla breve si traduce nel fatto che ha tradito il suo ragazzo, anche lei adesso sta salendo sulla mia barca, ma ha ancora un piede giù, perché l’unico che lo sa sono io adesso, ma tra poco potrebbe scoppiare un altro inferno, perché ha l’impressione di essere stata scoperta, sente che il suo ragazzo è cambiato ultimamente, ma non è ancora esploso, sarà solo questione di giorni…
C’è solo un dettaglio da chiarire, nel confessarmi il fatto, è scesa un bel po’ nei particolari, mi ha raccontato di come, nascosti nel bagno dell’ufficio, il suo amante si sia improvvisamente calato i pantaloni mostrandole il pene in erezione e masturbandosi l’abbia invitata a favorire di quella favolosa prelibatezza. Ho scoperto che Claudia è sensibile alle dimensioni, mi ha raccontato della lunghezza smisurata e della grossezza del cazzo del suo collega, di come le sia andato il sangue alla testa e senza pensarci due volte si sia tuffata a prenderglielo in bocca, poi mi ha raccontato di come abbiano scopato in piedi, della foga che lui ci ha messo, di come l’abbia fatta godere…al solo racconto, mi sono eccitato alla grande pure io, e a fatico riesco a contenere nei pantaloncini che indosso il mio stato, Claudia si sta alzando, è ora che torni a casa, io non so se alzarmi dal divano
“Che fai, non mi accompagni?” mi fa lei
“Si si, arrivo, scusa…”
Rosso in volto mi alzo, vedo il suo sguardo scendere li, modestamente sono ben messo anch’io, un sorriso le scappa…
“Ah però Marco, non ti sembra che esagerare? Dai, mettilo a cuccia che devo andare, altrimenti…”
E lascia li la frase a mezz’aria…
“Scusa Claudia, ma sei scena un po’ tanto nei particolari, e io sono fatto di carne, ultimamente non è che si batta chiodo qui…”
“Dai dai, sono la tua cuginetta, non puoi pensare di me certe cose!!”
“Se proprio vogliamo essere precisi, sei la cugina di Anna, e comunque se non ti sbrighi ad andare, non so quanto resisto a fare il bravo cuginetto”
Cerco di provocarla, vedendo che sta al gioco, voglio capire se riesco finalmente ad esaudire questo mio desiderio.
“ E cos’è che faresti alla tua cuginetta?” mi fa lei alternando lo sguardo tra i miei occhi e i miei pantaloncini
“Dai, meglio che vai, altrimenti qui facciamo un casino ancora più grande di quello che è” pronuncio questa frase poco convinto, ma già i casini sono tantissimi, ci manca solo che mi scoprano a letto con la cugina di Anna!!!
Il sorriso dalla bocca di Claudia si spegne, forse si è resa conto anche lei che è meglio così, ci salutiamo, lei si gira e si dirige verso la porta, io la accompagno dolcemente appoggiandole una mano sulla schiena, mi da ancora i brividi, siamo vicini, vicini alla porta e vicini noi, Claudia si ferma di colpo e io la travolgo in pieno, non me l’aspettavo, ci ritroviamo incollati al portoncino blindato, in piedi, con le braccia alzate, sono completamente appoggiato a lei, il mio corpo segue le sue curve perfette e si incastra come il migliore dei puzzle, sento il suo bacino farsi indietro e premere contro il mio pube, è impossibile resistere così, sfido chiunque, lei rimane ferma, le mie mani no, scendono lentamente lungo le sue braccia, le sfioro la pelle con le mie dita, vedo che non si ritrae, continuo, le mie dita seguono le curve di tutto il fianco, l’incavo delle sue braccia ha qualcosa di eccitante, sfiorarle il bordo del seno mi fa impazzire, la gioco con il suo corpo, lei si lascia fare, sono eccitato da morire e lei lo sente, ma rimane li ferma, vuole farsi prendere così, le sue mani sono incollate alla porta, le sfilo la magliettina, sotto è nuda, le prendo il seno tra le mani, il mio pene spinge contro il suo sedere, voglioso di possederla e di farla godere, lei tira indietro la testa, si lascia fare, le sue tettine sono meravigliose, è un piacere accarezzarle, i suoi capezzoli sono durissimi, le mie mani scivolano giù, le sfilo gli short anche se questo mi costringe a staccarmi, la guardo nella sua bellezza, il suo culetto parla da solo, è un invito al banchetto dell’abbondanza, mi spoglio anch’io, le sono di nuovo attaccato, le mia mani riprendono da dove si erano interrotte, scivolo verso avanti, trovo un monte di venere liscio come la seta, completamente depilato, sento la voglia prepotente di Claudia tra le mie dita, zuppe dei suoi umori, le stimolo il clitoride, sento piccoli gemiti arrivare alle mie orecchie, iniziamo ad ansimare entrambi, questo gioco di seduzione è bellissimo, molto eccitante, Claudia inarca un po’ la schiena, la sua mano scende a prendere la mia asta, dopo qualche carezza lascio che mi faccia entrare dentro di lei, l’eccitazione è a mille, riscoprire il calore che solo una donna riesce a darti è indescrivibile, ci viene naturale il movimento che ci porterà a varcare la soglia del Paradiso, la trasgressione del momento ci da una bella mano, il fatto che non dovremmo è un incentivo a continuare, la passione ci sta prendendo sempre più, la voglia sopita esce prepotente e di nuovo mi lascio andare ai voleri del mio uccello, godo di questo momento che mi è stato regalato, godo del corpo di Claudia, godo del piacere che stiamo provando, mi sfilo giusto in tempo per venirle sulla schiena, giusto sopra le natiche dove un tatuaggio fa bella mostra di se, lo innondo con tutto il mio piacere, sono scosso dal piacere, un pomeriggio così non me lo sarei mai aspettato, neanche nel migliore dei sogni che ho fatto negli ultimi tempi….
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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