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Il peccato di Lilith ed Eva


di Membro VIP di Annunci69.it Ginocondor65
13.12.2024    |    61    |    0 8.0
"Possedendole direttamente, penetrandole con un po' d'esperienza nelle loro menti, scopando altri corpi di femmina originale pensando invece a una lei..."
Eva è maiala nell'intercalare toscano, dove Eva è la prima donna e maiala è generalmente la mamma.
La mamma... La mamma di un amico mentre lei me lo succhia sul divano in attesa che lui rientri. La mamma del cugino (ovvero la zia, succulenta nave scuola quando sei adolescente e ti seghi osservandola mentre fa la doccia e si sofferma un po' troppo con la spugna che struscia la passera). La mamma-giovane in cerca di emozioni rinnovate, stanca del compito quotidiano di svuotare il marito e cambiar pannolini, che se lo fa fiondare nel culo perché quello è il gesto che la fa sentire di nuovo amata.
Così come la mamma-matura che vuol dimostrare di essere fieramente troia e piacente nonostante l'incedere del tempo (splendida e dispensatrice di maliziosa esperienza, capace di portarti a un livello tale che neppure suo marito e il suo amante conoscono).

Ma c'è una storia, antica, che consente di abbandonare questa prosa ed entrare nel cuore e in ogni passaggio proibito della donna. E' la leggenda di Lilith, femmina-demone che ci accompagna dall'epoca antica. In questo gioco che sottende al desiderio di infilare il mio amico, il mio lui avete capito, nel culo tondo di una sposa dai seni che stanno in una coppetta di champagne (lei lo sa, suo marito no, ma ci arriveremo).

Lilith è il mito che affoga nella religione mesopotamica, nella perdizione di Babilonia e già so che qualcuno (soprattutto qualcuna) inizia a mettersi comodo o comoda sul divano, sbottonando la camicetta e preparandosi a lasciarsi massaggiare da una lingua esperta mentre legge ad alta voce e le parole si strozzano in gola quando inizia a fremere.

Succede così.
All'inizio pensavo che Sili fosse l'unica che si era toccata leggendo la storia che le ho dedicato. Dolce Sili, non finirò mai di ringraziarti per quanti ne hai fatti felici con le tue immagini. Ma quando mi hai scritto che avevi fatto scivolare la mano nella mutandina, leggendomi, mi hai fatto veramente felice, come pure ha fatto una singola dell'Alto Lazio che chiede invece l'anonimato, perché singola in realtà non è, perché ha fatto diversi chilometri per incontrarmi, dopo aver letto un messaggio. Non credo di essere niente di speciale, ma extra-ordinario sì. Evidentemente se una donna vuol sperimentare qualcosa di cerebrale, oltre a godere giustamente di doti naturali, qualcosa deve accadere in certi meccanismi (per inciso, quest'ultima mi ha regalato uno dei pompini più intensi di questo 2024 che si avvia all'archivio). Con una coppia lui vero cuck invece abbiamo un appuntamento in sospeso, vedrò se merita.
Piaccio. Non mi interessa stabilire record di durata o scopare come un computer. Cerco la passione, il calore, le perversioni che ci vengono in mente, non l'estetica fine a se stessa (pure importante, ma un seno può anche seguire la forza di gravità di un paio di centimetri e non necessariamente rimanere coi capezzoli che guardano la luna).

Ecco Lilith allora. Ho cercato tra i profili che si ispirano, più o meno consapevolmente, al suo nome su A69. Non male. Anche se dubito, in tutta onestà, che sia gente con tempo da dedicare allo studio di culti ebraici o a rileggersi passi dei babilonesi. Non sono un professore, anche se vivo di lettere. Sono una mente perversa che abita un corpo tonico, sono la scintilla che d'improvviso accende la lampada di Aladino e scopa le più belle tra quelle che vede (mi è sempre successo così), belle dentro prim'ancora che fuori. Possedendole direttamente, penetrandole con un po' d'esperienza nelle loro menti, scopando altri corpi di femmina originale pensando invece a una lei sbirciata tra questi annunci. Greta69 ad esempio me lo ha fatto venire duro: non a caso ho scritto delle sue libertà, un dono per chi vuole misurarsi con questa forza della natura. Fa impazzire quando pubblica i video, col suo uomo che riprende e poi, non reggendo il desiderio, deve entrare in azione. Ma certo, così si fa, bravo!

Scrivo anche che quando leggo "NO SINGOLI" resto perplesso, perché vedo corpi che gioirebbero a sentirsi incastrare nel mio, mentre spingo il cazzo per provar piacere, sapendo che il mio piacere è in realtà figlio del piacere di lei, perché solo quando gode, la troia, mi fa infoiare ancora di più. Datevi, con maggiore elasticità mentale. Se siete qui sopra non è una questione di corna, ma di attitudine. Ci si può divertire anche senza, ma altrimenti manca il piccante.

Lilith è il tradimento, incarnato. A voler essere precisi è la moglie di Adamo, la prima moglie che si rifugiò sul Mar Rosso per fuggire dal marito. Proprio così. Creata dal Sommo, proprio come il primo uomo, peccò di presunzione pretendendo di avere gli stessi diritti del genitore. Per questa ribellione fu associata, lo è da millenni, a un demone, notturno - LA NOTTE E' PECCATO -, che compare in forma di civetta, capace di danneggiare i maschi.

La mia Lilith è invece ben presente. E' ciascuna di voi, divine (grazie agli apprezzamenti da parte di trans e trav, fanno piacere, ma cerco solo la passera niente di personale), quando vi prendono quegli istanti irrequieti, che sprigionano da corpi statuari e liberate una litania di peccati.
Quattromila anni fa, cara Lilith, il tuo nome era Lilake, come è inciso su una tavoletta sumera di Ur dedicata a Gilgamesh. Lilake risiedeva nel tronco di un salice custodito dalla Signora del Cielo. E se gli studiosi concordano sul fatto che la radice del nome sia quella del libertinaggio, il confine con lascivo e libidinoso si fa via via più esile, fino a sfumare all'orizzonte.

Osservo il "Rilievo Burney" a lei dedicato, custodito al British museum, perché non puoi pensare solo allo shopping o a farti scopare, lettrice, devi cibarti di bellezza. Se vuoi essere bellezza devi inalare l'odore della conoscenza e unirlo al gusto di bere il tuo lui presente. Quel manufatto (di fatto a mano in Italia ormai sono rimaste le seghe) è un altorilievo in terracotta, secondo millennio a.C. Lo osservo e vorrei sfiorare quei seni, tondi, per osservare la reazione del volto di Lilith. Guardo questa raffigurazione che se ne sta in piedi, i piedini che vorrei innaffiare col mio seme, le braccia aperte mentre prega, le mani congiunte. Sorride Lilith, ma è un taglio impenetrabile alla vista quello che scorgo sul suo volto. I capelli sono quattro serpi sovrapposte. I seni prosperosi, come piace a me. Sono malato di tette, lo avrete capito. Voglio farmi soffocare da capezzoli inebrianti, immersi in coppe di champagne, o in una crema o nel miele, stimolati in alternativa da un massaggio di spezie che provoca una reazione fisica, che li fa bruciare e io con la lingua sono lì a lenire il fastidio. Cosa spinse l'artista a plasmarla così? Quale modella era nuda mentre lui smussava le asperità? Quante volte lo interruppe per farsi sfondare la carne bollente?

Lilith tiene in mano due pentacoli. Un richiamo alla Bilancia, sostengono i dotti, potenza e giustizia. Ai lati due uccelli (come potrebbe far senza), un gufo o una civetta, e due leoni. I critici d'arte sostengono che questa statua trasmetta energia aggressiva con espressione agghiacciante. Per me è una creatura che merita amore. Siete voi, femmine intriganti, quando volete generare il vortice di lussuria e assorbire il succo del nostro corpo.

Immaginate lo stupore di Adamo, abbandonato da Lilith, che scopre l'altra femmina delle scritture. Mi piace pensare che lui si sia ritrovato fuori dal giardino dell'Eden, quando le due donne si sono la prima volta. Lui ricorda quando si accoppiava con Lilith: lei sdraiata sotto i suoi colpi, lei la prima a ribaltare la situazione, iniziando a cavalcarlo come una giumenta, ingoiando con la vulva il membro fino alla radice, fino all'attaccatura delle palle, per svuotarle mentre lei e solo lei raggiungeva l'estasi. Adamo non fu d'accordo, dicono. Per questo Lilith scelse il Mar Rosso e e si fece chiavare da Asmodai, generando demoni.

Da quel giorno Lilith venne cancellata dalla storia. Ma vive in ogni creatura. E quando incontra Eva, sa che solo una può essere regina. Non c'è Demetra, Dioniso, Bacco od Orfeo. Ci sono solo loro due e Adamo che osserva. Eva è stata espulsa dall'Eden perché ha colto la mela. Lilith se n'è andata prima, ma adesso cerca di circuire la nuova donna di Adamo che appare smarrita. Le accarezza i seni, lievi. Eva scopre adesso la nudità, quasi se ne vergogna. E Lilith, già esperta, le stuzzica la vagina, le sonda il culo col dito medio delicato e soprattutto inizia a baciarla con passione.

Eva ha conosciuto solo Adamo. Lilith ha fatto sborrare Adamo e Asmodai e altri ancora e quattro e cinque e dieci viandanti. tutti quelli che le piacevano e non dovevano spiegare molto: bastava far spuntare la punta dell'uccello per farla sedere sul prato, farle allargare le cosce, metterla a pecorina e chiederle di belare sotto i colpi dello stantuffo. Forse il pompino è nato lì, dall'esigenza di ripulire l'uccello. E certo il primo pompino lo fece Lilith. Che non si ferma, non riesce a smettere la cerimonia rituale. Lilith si abbandona su un sofà di fiori morbidi. E' una passione dionisiaca che conturba Eva mentre beve, inebriata, il nettare degli dei dell'Olimpo, che iniziano a prender posto attorno alle due femmine.

Adamo si scopre osservatore ammutolito, tanto Lilith affonda il volto in mezzo alle mammelle caste di Eva. La lingua sfiora la pelle diafana che si ticchetta di punti dove i peli non sono ancora sbocciati. L'areola del capezzoli, il solco tra seno e torace, l'ombelico sono facile preda per un'iniziata al lusso. E già la mano di Lilith carezza il basso ventre di Eva. Adamo è assorto tale è la scoperta del peccato.

Gli dei dell'Olimpo invece sorridono attorno alla scena. Sfoderano fisici modulati dal controllo delle energie e dei venti. Le erinni hanno seni che spuntano da vesti trasparenti e nell'aria c'è una scarica di elettrostaticità che attende solo l'avvio di quella che minaccia di essere un'orgia. Mani che si sfiorano, lingue che scendono lungo il mento, membri che s'innalzano, ferite che si aprono sotto il delta dei Venere. Adamo è distratto da tutto quel bene che osserva attorno e ancora non si capacita di come Lilith, abbandonandolo, lo abbia trascinato sul sentiero del piacere. Era come se li attendesse, fuori dal giardino sacro. E adesso Lilith è lì. Inarca la schiena, mostrando inavvertitamente, poi neppure troppo, le natiche al vento. E già uno degli dei si alza in piedi, con un uccello enorme. Una fata si affretta a massaggiarglielo, a scuoterlo per tenerlo indurito ma per non interrompere le due figlie di Lesbo. Eva timida si lascia andare allo spasmo. Strappa i boccioli di fiori tanto è presa nell'orgasmo, mentre Lilith accentua le movenze e con una mano inizia a massaggiarsi la fica, aprendo le labbra quel poco che serve, massaggiandosi l'ano con una dolcezza infinita.

E' un attimo. Un tuono scuote la scena e scatena un tumulto di corpi. C'è chi infila il cazzo nelle morbide membra di un corpo di donna, che sviene quasi, protesa all'indietro, mentre con la mano cerca il coraggio di un'altra dea. E questa gliela stringe, mentre con l'altra mano masturba una nerchia e con la bocca pompa senza fermarsi una trave di carne dell'uomo che le sta davanti. L'amplesso stringe i fianchi di un'erinni che diventa una furia, letteralmente. Si dimena non riuscendo a uscire dalla morsa di chi la possiede nel culo e chi la penetra nella vagina. Non riesce a liberarsi perché in realtà non vuole.

Lilith ride di gusto mentre si pulisce la bocca dal succo della fica di Eva, che è già preda di tre maschi. Sfoderano i loro membri tesi come corde di violino e rigidi come manganelli e si dilettano a infilare i loro cosi negli anfratti di Eva che non ha tempo per capire, non ha voglia di capire, ha semplicemente voglia. Un sorriso beffardo si fa largo tra loro e le dice: "Hai colto la mela e io adesso onoro le tue di mele", mentre glielo sfiordella nel primo vero anale di profondità.

Lilith tende la mano ad Adamo. Lui titubante la concede mentre lei lo lascia alla mercé degli uomini vestiti da donne, dei transessuali che lo circuiscono e lo fanno sprofondare tra le sete dei drappi che scendono da una colonna greca. Non ci sono inibizioni e il sesso adesso è un groviglio di corpi e di frasi sconnesse, di urletti e gridolini, di richiami ancestrali e di liquidi che sgorgano da ogni dove. Una delle erinni è inginocchiata ed è oggetto di desiderio per una manciata di uomini che a turno le spruzzano sul volto, sui seni e fin sui capelli le lacrime che escono dal meato. Un'altra ha i piedi legati a due pali divaricanti, mentre i semidei si smanettano in attesa di pigiarle il ventre e massaggiare l'interno della fica con i loro membri fatti. Molte non vedono altro che l'orizzonte muoversi, sotto i colpi di chi le ha prese a pecora, oscillando tra fica e culo, culo e fica e provocando l'oscillazione erotica delle tette che ballonzolano in un andirivieni da capogiro.

Eva è adesso in un angolo, si copre le vergogne. Ha capito adesso cos'è il peccato. Ma ha goduto come una matta e conserva il sapore degli umori maschili, ricorda ogni centimetro della carne che l'ha perforata. Col medio e con l'indice si infila in gola le gocce di sperma che pendono dalle sue guance. Con l'altra mano si sgrilletta un po', masturbandosi per il gusto di masturbarsi. In realtà, non lo confesserà mai, pensa a Lilith. Qualcuno le ha sussurrato di giocare col serpente, ma la prospettiva non l'attrae. Meglio tutti quei cazzi che uno solo, viscido. Il serpente lo lascia alle mogli pagane di Salomone per le loro magie.

Che la colpa di un remoto progenitore ricada su tutti i discendenti attraverso i secoli può risultare credibile solo in base a un'obbedienza dogmatica. Forse la mela è solo un difetto di fabbricazione. O forse il libero arbitrio è una fatale coincidenza. Resta il fatto che Lilith si immerge adesso nel latte tiepido di capra per rilassare le membra scosse dai colpi ripetuti, la fica dolente, il culo arrossato dall'usura. Eva infila il piede nella stessa vasca e pure Adamo alla fine scivola in quel liquido bianco. Lilith accarezza il seno di lei e fa scomparire una mano sotto il colore puro mentre il volto del primo uomo è un misto tra sorpresa ed eccitazione. Ricomincia così il canto nei cieli, mentre le due donne slinguano tra loro e l'uomo si alza col cazzo ritto per farselo strusciare dalle loro papille gustative.




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