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Gay & Bisex

la palestra alla mattina


di Hotthommy
05.06.2023    |    685    |    1 6.8
"T: beh direi che ti difendi bene ma quel culetto sodo è tanta roba A: hai notato… però in pochi hanno avuto il piacere di averlo sai? E dopo questa..."
Era da qualche mese che avevo cambiato palestra, trasferendomi con la casa quella vecchia mi era scomoda e più lontana. Mi trovavo bene, non era grandissima, ma aveva molti attrezzi, i ragazzi del fitness erano disponibili, gli spogliatoi e le docce grandi e spaziose e soprattutto negli orari della mattina c’era poca gente e a volte addirittura ci contavano sulle dita di una mano. D’altronde la maggior parte andava nel pomeriggio o sera, ma a me piaceva andare la mattina presto prima di andare al lavoro. All’epoca avevo trent’anni e sicuramente il fisico era ancora nel suo splendore. Avevo bei muscoli un corpo delineato e mi depilavo ovunque per aver tutto in risalto. Un giorno pioveva a dirotto e arrivai in palestra completamente bagnato, la ragazza del desk mi salutó al solito, facendo qualche battuta sul tempo, e io mi diressi al piano di sotto in spogliatoio a cambiarmi. Arrivai in sala e iniziai al solito col tapis ruolant quando con la coda dell’occhio intravidi un giovane ragazzo sulla ventina recarsi negli spogliatoi. In men che non si dica arrivo anche lui in sala e inizió con i suoi esercizi. Era giovane, castano, occhi chiari con due nelle braccia muscolose, che dire sicuramente il mio tipo! Era zuppò anche lui sicuramente per la pioggia e quella maglietta bagnata delineava un gran bel corpicino. Lo scrutai e osservai per bene e non nego che feci di tutto per farmi un po’ notare. Sicuramente era etero però tra me e me già mi immaginavo che avrei fatto con lui. Presi coraggio e quando fummo vicini in alcuni attrezzi lo saluti:
Ciao piacere sono Tommaso, non ti ho mai visto qui sei nuovo ?
In un modo estremamente carino mi disse: ciao Andrea no no io vengo sempre al pomeriggio ma oggi sono a casa da scuola e quindi ne ho approfittato, ma non c’è mai nessuno la mattina qui?
T: Ah ecco io vengo la mattina e si confermo non c’è mai nessuno e nel mentre riflettevo da scuola? Quanti anni ha 18-19?
A: cavoli che figata tutta la sala libera e gli spogliatoi da usare in piena libertà un sogno no?
T: eh si infatti.
Mentre proseguivo con i miei esercizi sulla panca riflettevo ancora sulla sua frase “gli spogliatoi da usare in piena libertà”, che voleva dire? Forse che nel pomeriggio c’era tanta gente e c’era confusione? Bah chissà. Finii i miei esercizi e ormai era per me ora di andare, salutai Andrea dicendoli che andavo a cambiarmi per poi andare al lavoro, lui rispose al saluto e io scesi in spogliatoio. Mi spogliai e mi fiondai nella doccia. Ho sempre amato le docce belle lunghe e calde e mi ritagliavo sempre dei minuti per star sotto a sentire l’acqua calda su di me. Finito di sciacquarmi cercai il mio asciugamano sull’ appendino, ma come al solito l’avevo dimenticato sulla panca vicino alla borsa. Mi succedeva spesso di lasciarlo lì, forse anche perché sapevo che non c’era mai nessuno in spogliatoio e avevo tutte le mie libertà. Lasciai le docce alle mie spalle andai verso la panca quando entrò Andrea in spogliatoio.
A: scusami ti ho disturbato? Faccio una scappata in bagno e poi torno su
T: no ma va tranquillo poi è un ambiente condiviso quindi nessun problema
A: comunque bel fisico e bella mazza direi!
E con un ghigno un po’ così si recò in bagno. Uscì dopo pochi minuti si lavó le mani mi salutó e scappó nuovamente su verso la sala attrezzi.
Ero rimasto di sasso dalla sua ultima esclamazione che addirittura non avevo detto nulla e non l’avevo neanche salutato. Ero un po’ eccitato e il mio cazzo era barzotto e scappellato. Vuoi dire che questo tipetto è gay e ci sta provando? Rimasi col dubbio, mi cambia e mi recai al lavoro.
Due giorni dopo tornai in palestra, solita ora mattina presto. Entrai salutai la ragazza del desk e mentre scesi in spogliatoio guardai la sala e oltre alle solite due persone c’era lui Andrea. Andai in spogliatoi mi cambia e mi recai al solito al tapis roulant. Appositamente cercai di non incrociare il suo sguardo. Ero lì che correvo quando ad un certo punto Andrea arrivò.
A: ei ciao Tommaso come stai? Non mi hai saluto quando sei entrato, sei rimasto male per quello che ti ho detto l’altro giorno?
T: ciao Andrea, scusami ero soprappensiero. No ci mancherebbe! Anzi i complimenti poi fanno sempre piacere no?
A: hai ragione ma qualcuno non ama ricevergli dallo stesso sesso
T: tranquillo veramente tutto ok. Visto che sei qui posso approfittare di te? Mi aiuti con gli esercizi col bilanciere?
A: certo possiamo alternarci così ci aiutiamo a vicenda.
Iniziammo così i vari esercizi fino a quando decisi di forzare un po’ la mano. Volevo scoprire un po’ le carte e stuzzicare e capire se effettivamente Andrea voleva provarci o no.
T: io ho finito tu? Vieni con me negli spogliatoi così posso valutare anche io il tuo corpo ?
A: ahahah si si ho finito anche io. Dai sono curioso di sentire i tuoi commenti.
Andammo in spogliatoi, non c’era nessuno e in sala non c’era più nessuno. Mi spogliai per premio ma rimasi in mutande. Lui mi fece seguito ma si tolse tutto
A: quindi che dici?
Era lì davanti a me completamente nudo. Bello giovane un corpo da urlo, un cazzo nella media con un po’ di pelo sul pube e sopratutto un culo sodo che mi faceva salire una voglia tremenda.
T: beh direi che ti difendi bene ma quel culetto sodo è tanta roba
A: hai notato… però in pochi hanno avuto il piacere di averlo sai?
E dopo questa esclamazione si recò sotto la doccia. Io mi tolsi le mutande e col cazzo praticamente in tiro lo raggiunsi. Si stava segavano, andai dritto verso di lui e iniziai a baciarlo. Un limone potente mentre con le mani lo toccavo e lui faceva lo stesso con me. A un certo punto si inginocchiò prese il mio cazzo in bocca e inizio a leccarlo e assaporarlo prima lentamente poi sempre più veloce. Non stavo capendo più nulla, presi con le mani la sua testa e spinsi contro il mio pube. Fece un po’ di resistenza ma alla fine il mio cazzo di 18cm era tutto nella sua gola. Stavo scopando la sua gola e si vedeva che piaceva anche a lui. Continuammo così quando si stacco da me e chiese se potevo fare lo stesso. Ero attivo ma nn mi dispiaceva fare lavoretti con la bocca. Mi inginocchia e prima segai il suo cazzo e poi lo presi in bocca. Godeva mentre avevo il cazzo e in bocca e con un dito massaggiavo il suo buco. Dopo pochi minuti sentivo il suo cazzo pulsare, mi disse che stava per venire mi spostó e inondó il pavimento della doccia con il suo seme. Era tanto e denso, non aveva schizzato lontano ma ero rimasto colpito dalla quantità e dalla densità. Ero super eccitato e volevo venire anche io quando lui si giró spalle contro di me e mi disse:
A: prima di venire scopami qualche minuto ma fai piano che non lo prendo da un po’.
Cazzo non volevo altro! Appoggia la cappella sul suo buco e mentre dolcemente baciavo il suo collo spinsi dentro tutto. Sobbalzo e urló ma fui veloce a tappare la sua bocca con la mia mano. Inizia così a scoparlo prima lentamente e poi accelerai. Era un buco abbastanza stretto sodo e voglioso e più lo scopavo più mi eccitavo. Mi chiese di smettere, aveva un po’ di dolore e la posizione non aiutava, uscii piano anche perché ero pronto per venire lo bacia e inondai il suo corpo di sperma. Dopo qualche minuto di doccia insieme ci sistemammo ci cambiammo e ci scambiammo i numeri di telefono. Da lì in poi almeno una volta a settimana ci saremmo incontrati
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