Treno per Milano

Era un mercoledì pomeriggio e dopo essere stato a Forlì per lavoro per qualche giorno era tempo di tornare a Milano. Mi accompagnano alla stazione dove da lì a poco avrei preso un treno per rientrare a casa. Solitamente prendevo treni diretti che fanno poche fermate e arrivano veloci, ma quella volta per vari motivi ne trovai uno che ne faceva varie. Faceva caldo e l’unica cosa che speravamo era di non aver nessuno mei sedili vicino a me. Salgo vado alla mia carrozza che era l’ultima e… tac sono nei sedili da quattro con i tavolini e 3 su 4 sono già occupati. Anche la carrozza è abbastanza piena e questo già mi aveva fatto storcere il naso. Mi siedo e con lo sguardo vedo sto ragazzo sulla ventina, biondo magro e sportivo, avrà avuto sui 25 anni, gli sguardi si incrociano ci sorridiamo e il treno parte. Arriviamo a Bologna e la carrozza praticamente si svuota, i tre passeggeri vicino a me scendono come molti altri della carrozza. Nel mentre io e questo ragazzo continuiamo a guardarci e lanciarci occhiate. Mi viene voglia di baciarlo, di averlo, di farlo mio e penso che anche lui ne abbia. Ho il cazzo barzotto e mentre il treno lascia la stazione mi infilo una mano nelle mutande. A un certo punto noto che lui fa lo stesso e inizia a segarsi lentamente. Il treno va, ho voglia, lancio uno sguardo e decido prendo l’iniziativa. Mi alzo cammino verso il fondo della carrozza lo guardò mentre passo faccio un cenno con la testa e mi siedo in una coppia di sedili sul fondo. Da lì a poco lui mi raggiunge e si siede a fianco a me. Ci salutiamo, scambiamo due parole e senza manco accorgersene ci stiamo segando a vicenda. Abbiamo le mani l’uno nelle mutande dell’altro e i nostri cazzi sono caldi pulsano e iniziano a bagnarsi. Arriviamo alla stazione successiva, ci fermiamo notiamo che non sale nessuno anzi due ragazzi della nostra carrozza scendono e una volta ripartiti torniamo a toccarci. Provo a baciarlo ma lui mi respinge e mi dice no prima di baciare le tue labbra voglio baciare il tuo cazzo e in men che nn si dica è piegato su di me. Il mio cazzo è nella sua bocca, godo come un matto e lui se ne accorge e continua sempre più il suo su e giù. A un certo punto prendo la sua testa nelle mani e lo spingo verso di me, ma tra tutto in gola lui fa qualche mugugno ma capisco che li piace. Mi fermo lui si stacca dal cazzo e inizia a baciarmi. Limoniamo di brutto mentre con le mani ci tocchiamo. A un certo punto mi sussurra all’orecchio che vuole sentirlo in culo, io aspettavo solo quello. Ci alziamo e andiamo in bagno che fortunatamente e sul fondo. Nel mentre guardo se qualcuno ci stesse guardando ma le uniche persone in carrozza avevano le cuffie o dormivano. Arriviamo in bagno chiudo la porta lo bacio e abbasso i pantaloni. Esce il suo cazzone che fino a quel momento non avevo visto, è grosso liscio e senza pelo ci gioco un po’ lo prendo in bocca poi mi fermo e passo a limonare il suo buco. Anche quello liscio sodo una favola. Infilo un dito entra bene provo col secondo dito e fa un po’ fatica grazie a un po’ di saliva. Lui mugugna gode già. Sento che è pronto a ricevere il mio cazzo, mi faccio prima pompare l’asta, prendo un preservativo dal portafoglio lo infilo e mi appoggio col cazzo sul suo buco. Lui è piegato in avanti con le mani contro il vetro gira la testa lo bacio ed entro lui sussulta ma continuò a limonarlo non dando tempo a ripensamenti. Lo scopo dolcemente poi aumento il ritmo stiamo godendo sudiamo con una mano sego il suo cazzo, con l’altra lo stringo mentre lo scopo. Cazzo che bello un culo e un buco da favola scoparlo è un piacere e si sente, sto per venire e lo avviso lui dice di fermarmi e uscire. Si gira mi bacia mi sfila il preservativo e col suo cazzo viene sul mio. Poi si inginocchia si infila tutto in bocca, quel giovane porco mi sta facendo una pompa al sapore del suo sperma, non resisto più scoppio, lui tiene tutto nella sua bocca e poi butta giu. Ci guardiamo ci baciamo e usciamo. Cazzo che goduria ! Ognuno si siede al proprio posto originario e da lì a poco lui scende a una fermata lanciandomi un’altra occhiata