Gay & Bisex
Il giovane operaio
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26.06.2024 |
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"Esco, gli sbatto il cazzo in faccia..."
E’ luglio, una giornata molto calda, e nonostante sia ancora mattina ci sono già 30°. Sono in sala a preparare l’ultimo esame prima di potermi finalmente laureare. Il caldo mi sta uccidendo e nonostante il ventilatore acceso e l’essere praticamente nudo, solo gli slip addosso. Fuori, sulla strada stanno lavorando ormai da qualche giorno per rifare la pavimentazione stradale. Non invidio per nulla quei poveri lavoratori che stanno sotto il sole, ma certamente il caldo e il fatto che stiano a petto nudo a lavorare mi offre uno spettacolo non indifferente. Ammetto che ogni tanto quella visione mi distrae e il mio cazzo negli slip si indurisce fino a sbucare fuori, sopratutto quando mi soffermo a guardare quel bel biondino tatuato che lavora. Rispetto agli altri è il più giovane, credo sui 20/22 anni, quelle braccia muscolose e quel culetto sodo mi fanno impazzire. In alcuni momenti immagino di averlo a 90 sul tavolo della cucina, mentre con la mano mi sego per qualche minuto. Qualche giorno fa, nell’ora di pranzo stavano davanti alla mia casa, riparati un pò dall’ombra a mangiare i loro panini. Io stavo lì alla finestra col cazzo duro tra le mani a fissarli. Sudati e accaldati, mi immaginavo le cose più porche, mentre il mio sguardo non si distoglieva. Mi sono eccitato talmente tanto da non riuscire più a contenermi andando poi a sborrare ovunque. Come tutti i giorni sulle 12 si fermano con i lavori, butto una occhiata fuori e vedo che tre degli operai se ne vanno a bordo del camioncino mentre il biondino rimane lì solo. Si siede per terra riparato dalla solita ombra e inizia a mangiare. Io lo osservo mentre la mia mano, non può che finire nei mie slip. A un certo punto i miei occhi incrociano i suoi, si è improvvisamente girato verso la mia finestra. Cazzo mi ha beccato penso tra me e me. Lui torna invece a concentrarsi sul suo panino. Forse non mi ha visto, decido di tornare a sedermi.
Dopo qualche minuto sento il campanello. Mi alzo senza accorgermi di essere ancora barzotto, apro è lui. Me lo trovo davanti, è a petto nudo, tutto sudato, un brivido mi scorre addosso.
“Ciao scusami se ti disturbo, non è che avresti una bottiglietta d’acqua? Sto lavorando qui fuori e oggi fa talmente caldo che ho già finito due bottiglie” mi dice mentre mi squadra.
“Ah si certo non c’è problema, entra pure te la prendo subito” rispondo imbarazzato cercando di mascherare il mio durello e facendolo accomodare dentro casa.
Mentre apro il frigo per prendere la bottiglia, lo sento avvicinarsi alle mie spalle. La sua mano destra entra direttamente nei miei slip mentre la sua bocca si avvicina al mio orecchio: “ti ho visto prima alla finestra sai, come ti ho visto l’altro giorno, stavi lì a fissare mentre probabilmente ti masturbavi… non è forse vero?”
Divento paonazzo mentre lui prosegue la dolce sega su di me. Mi giro, lo guardo, cerco i suoi occhi e senza esitare ficco la mia lingua nella sua bocca. Lui non si tira indietro e ricambia il bacio appassionato mentre continua imperterrito ad avere la sua mano sul mio cazzo. Dopo qualche minuto di limone si inginocchia, mi toglie gli slip e guardandomi dal basso inizia a leccare le mie palle. Il mio corpo sussulta mentre il mio cazzo pulsa. La sua lingua passa dalle palle alla base dell’asta per poi proseguire sempre più in sù. Arriva alla cappella, la lavora per bene con la lingua, stuzzica il prepuzio, prima di inghiottire tutto il cazzo in bocca. A quel punto le mie mani si appoggiano sulla sua testa, inizio a muovermi sempre più velocemente. Godo e farnetico rumorosamente. I suoi occhi si riempiono di lacrime, forse sto esagerando con gli affondi e le spinte. Esco, gli sbatto il cazzo in faccia. Lo faccio alzare e ci spostiamo in sala, la mia lingua ora è sul suo corpo sudato, sento il suo odore, lecco il suo collo poi le ascelle. Il suo odore mi inebria, mi abbasso, calo i suoi pantaloni arancio da lavoro. Indossa un paio di boxer blu scuro, gliele sfilo e spunta un bel cazzo avvolto dal pelo. Lo sego lentamente per poi farlo girare, si piega sul divano, io osservo il suo culo sodo, anch’esso peloso, lo adoro già. Lo schiaffeggio un pò per poi iniziare a leccarlo. Mordicchio la chiappa mentre con le mani metto in mostra la sua rosellina. Non perdo tempo ad affondarci la lingua, i suo gemiti di piacere iniziano a farsi sentire. Inumidisco per bene per poi infilarci un dito. “Piano ti prego, è da più di 4 mesi che non scopo”.
Torno ad affondare la lingua per addolcire ancora di più, poi torno a spingere col dito, entra. Do tempo per adattarsi poi inizio a muoverlo avanti e indietro, sù e giù. Tolgo il dito, mi appoggio col mio corpo su di lui, lo sego da dietro con la mano sinistra mentre due dita della mia mano destra finiscono nella sua bocca. Lui le lecca, le umidisce, sa già il motivo. Dopo qualche minuto quelle due dita stanno spingendo sul suo buco. Con un pò di sforzo e qualche urletto entrano entrambe. Continuo a lavorarmi quel buchetto mentre non smetto di segarlo. Lui gode, è in calore.
Prendo dal mio portafoglio appoggiato sul tavolo un preservativo, me lo metto velocemente lo faccio piegare di più e appoggio la mia cappella. Inizio a spingere, il buco fa resistenza, mi sputo sul cazzo, spingo più forte. Lui si dimena un pò e si lamenta. Lo afferro per i fianchi, do una spinta decisa. Lancia un urlo. Sento il suo buco aprirsi nel mio entrare. “Ora passa tutto e inizi a godere tranquillo” sussurro al suo orecchio mentre lo mordo. Inizio la cavalcata, alternando spinte lente e profonde a quelle rapide. L’eco del nostro godimento riempie la sala. Dopo vari minuti cambiamo posizione, Si stende sul divano, le sue gambe sulle mie spalle, appoggio un cuscino sotto il suo culo. Lo tiro verso di me e torno a penetrarlo. Lui mi guarda con occhi gonfi ma eccitati. Il suo cazzo è in tiro appoggiato sul suo pube. “Sto per venire cazzo siiii scopami forte” sbiascica mentre dal suo cazzo eruttano schizzi di sborra. Questa cosa mi eccita, aumento il ritmo, sempre più forte, porto una mano sulla sua gola, lo bacio mentre continuo il mio rodeo. Siamo sudati e l’odore di maschio è nell’aria. Sto per venire anche io, mi tolgo il preservativo mi sego rapidamente mentre erutto addosso a lui. Il suo corpo è una piscina di crema. Ci passo il dito sopra, raccolgo un pò della mia e un pò della sua crema, glielo butto in bocca e gliela faccio leccare. Mentre lo lascio disteso sul divano torno in cucina, prendo una bottiglietta d’acqua uno strofinaccio. Torno da lui, gli lancio il panno e l’acqua.“Ci vediamo quando finisci stasera?”. Lui mi sorride.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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Commenti per Il giovane operaio:
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